Trabaccolo in attesa di carico

Trabaccolo in attesa di carico

Da parecchi scrittori fu detto che il Porto di Manfredonia è l’Emporio unico della Capitanata; ma sebbene ripetuto in epoche diverse e da questi e da quello, il concetto è sempre rimasto nella loro mente come l’eco di un grande aforisma.

Noi diremo soltanto che il porto di Manfredonia può ritornare ad essere nell’avvenire quello che fu nel passato per la sua naturale posizione geografica, cioè il Porto della Capitanata; ma assai più grande di quello che si pensi ed in modo assai diverso.

Siamo però convinti che a nulla gioverà questo lavoro se, con tutte le nostre forze, non cercheremo di svegliare nel nostro popolo addormentato una sana e vera coscienza marinara, perché non basta ripetere fino alla noia che siamo grandi quando questa nostra grandezza sembra che ci pesi un po’ troppo sulle spalle, quasi fosse un inutile fardello di cui vorremmo liberarci non sapendo cosa farne.

Dobbiamo renderci conto, invece, della nostra grandezza, studiarla, sviscerarla, potenziarla e farla  scuola, legge e passione delle generazioni che sono e di quelle che verranno, con tenacia e fede di apostoli più che di soldati.

Possiamo ora noi temere di riconquistare quel primato che è nostro per diritto divino, ad onta di frodi camuffate e di vigliacche rinunzie che se hanno potuto avvilirci per oltre mezzo secolo non avranno certamente la forza di sovvertire in tutto la Natura?

Sarà un sogno, forse il nostro.

Ma esso è, speriamo, uno di quei sogni che s’impongono, domani se non oggi, all’attenzione degli studiosi, degli industriali, dei commercianti e del Governo Nazionale.

E sarà questa, almeno la soddisfazione unica che ci avrà compensato delle nostre fatiche e delle nostre speranze.

E la rinascita del Porto di Manfredonia non può mancare, ne siamo certi, poiché è intimamente legata alla sua sistemazione; la quale peraltro sarà un fatto compiuto soltanto il giorno in cui i figli migliori della Capitanata, ammaestrati dal passato, desti e fieri della propria grandezza avranno tanta forza da scuotere il giogo dell’antico Fato per rivolgersi con amore al mare che oggi guardano da tergo diffidenti e tristi per colpa di chi li volle miseri e negletti.

Espansione commerciale, sviluppo industriale, colla pace e col lavoro fecondi, uomini più fortunati di noi vedranno in questa terra splendere col sogno realizzato di Manfredi che la notte dei secoli sfiderà siccome un faro!!!

 

Raffaello Di  Sabato

Il Porto di Manfredonia

nella vita economica della Capitanata – 1934

Edizioni “Il Sipontiere” Manfredonia

Fonte: manfredonianews.it

Il prato verde della posidonia

Pubblicato il: 11 mag 2009 - Da Webmaster

PosidoniaE’ quello che si è formato sulla scogliera di Siponto – Un’area di circa otto mila metri quadri in via di trasformazione in spiaggia – Una risorsa da tutelare – Un processo naturale che l’assessore Zingariello ha posto sotto il controllo del Politecnico di Bari.

Un prato verde in riva al mare. Anzi sul mare, sulla banquette di fogliame di posidonia frammista a sabbia che le onde del mare hanno depositato sulla battigia. Una superficie di circa otto mila metri quadri incuneata nella rientranza del litorale di Siponto delimitata dalla foce del canale San Lazzaro (pontelungo) e da una scogliera più avanzata in mare. Un incavo formatosi nel tempo per l’erosione della scogliera tant’è che per evitare che il fenomeno proseguisse sono state costruite delle barrire frangiflutti di protezione.

Una situazione non nuova, ma solo più accentuata a causa delle eccezionali mareggiate abbattutesi su quel litorale, ma che ha creato preoccupazioni e fibrillazioni accentuate da discussioni poco centrate essenzialmente a causa della poca e male conoscenza del fenomeno. Un fenomeno del tutto naturale eppertanto moto diffuso su tutti i litorali che si affacciano sul Mediterraneo.

Per studiarlo e dunque per approcciarlo nel modo più corretto, l’assessore all’ambiente Salvatore Zingariello si è rivolto al professor Girolamo Gentile del Politecnico di Bari esperto in erosioni marine (ha tra l’altro curato l’erosione della spiaggia di Mattinata).

I depositi di foglie di posidonia – è la tesi accreditata – non sono da considerare un rifiuto ma una risorsa da valorizzare. Sono ormai numerosi gli studi e le ricerche (tra i più recenti quello comunitario tra Italia e Grecia) sul fenomeno del deposito di foglie di posidonia che non è un’alga bensì una fanerogama marina endemica del Mediterraneo. La specie più diffusa è la Cymodocea nodosa organizzata in radici, rizoma e foglie. Svolge una importante funzione di ossigenazione dell’acqua: le sue praterie rappresentano un riparo e una zona di riproduzione per la fauna marina. Contribuisce inoltre in modo sostanziale alla fissazione dei fondali e alla protezione delle spiagge dall’erosione. Il fogliame, una volta staccatasi dalla pianta, rotolando si impregna di sabbia che deposita sulla battigia. La spiaggia di Siponto è rimasta inalterata, si è anzi accresciuta proprio per questo meccanismo naturale. Va aggiunto che le barrire frangiflutti costruite per preservare una scogliera erosa dal mare, più che favorire la formazione della banquette al loro interno, potrebbero limitare il deposito di posidonia e sabbia sulla spiaggia attigua diminuendone la ricostituzione dell’arenile.

A parte il caso di liberare dalla posidonia (che va recuperata e utilizzata in agricoltura) le spiagge adibite alla balneazione e dunque all’attività turistica, la rimozione della banquette costituitasi naturalmente va valutata tenendo presente tre tipologie di impatto: alterazione della geomorfologia delle spiaggia; alterazione del bilancio sedimentario; impatto sulle praterie di posidonia in seguito alla sottrazione di biomasse e nutrienti.

Per il caso di Siponto l’indirizzo è quello di “non andare contro natura” considerando che le positività sono maggiori delle negatività: la presenza di posidonia è indice di acqua pulita e sana, non ci sono effluvi maleodoranti, si sta creando una nuova vasta spiaggia in una zona ove sabbia non ce n’è. L’assessore Zingariello ha in ogni caso dato mandato al professor Gentile di mettere a punto un piano che da una parte preveda il controllo dello sviluppo della banquette, dall’altro iniziative di intervento in caso di necessità.

Ufficio stampa e comunicazione Comune di Manfredonia