Foggia – VERSO la partenza dei lavori a largo delle Tremiti: da fonti ufficiali sembrerebbe infatti “improbabile” una alterazione nei piani imposti dal Governo Centrale, con il parere positivo espresso dall’Ufficio Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente, nei confronti delle richieste della società irlandese Petrolcetic Elsa, di effettuare ricerche petrolifere nei fondali del mare compreso tra la costa del Gargano e le isole Tremiti. E mentre martedì prossimo, 27 aprile, è stato fissato un consiglio monotematico della Provincia di Foggia nella sala comune delle Isole Tremiti, mentre il sindaco di Rodi Garganico Carmine D’Anelli ha attaccato il presidente del Parco (e neo consigliere regionale) Giandiego Gatta per “l’immobilismo mediatico mostrato sul caso”, mentre le associazioni ambientaliste lanciano accuse dirette sulla pericolosità del progetto, cominciano a delinearsi, all’orizzonte, “tutti i dettagli del piano”.
WWF: CON TECNICHE AIR-GUN RISCHI PER ECOSISTEMA – “INCOMPRENSIBILE ed inaccettabile” il parere positivo espresso dall’Ufficio Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente nei confronti delle richieste della società irlandese Petrolcetic Elsa di effettuare ricerche petrolifere nei fondali del mare compreso tra la costa del Gargano e le isole Tremiti, secondo il Wwf di Foggia. “L’industria petrolifera è un’industria inquinante in tutte le sue fasi e, pertanto, in grado di compromettere le altre opportunità del territorio che, nel caso della costa del Gargano e delle Tremiti, significano soprattutto turismo, pesca, delicati equilibri ambientali, biodiversità”. “Già la fase iniziale della ricerca petrolifera, eseguita attraverso ricognizioni sismiche con la generazione di onde sonore secondo la tecnica “Air–Gun”, è estremamente pericolosa per la fauna marina“, spiegano i rappresentanti dell’associazione ambientalista. Già nella sola fase d’esplorazione dei fondali, l’utilizzo di spari di AIR-GUN potrebbe determinare diminuzioni del pescato tra il 45% e il 70% in un raggio di quaranta miglia nautiche, circa settanta chilometri. Gli eventuali esiti positivi di questa prima fase sarebbero seguiti dalla costruzione di installazioni petrolifere e dalla perforazione del fondo marino fino a 4000 metri di profondità”. L’insediamento delle piattaforme e la successiva estrazione di petrolio potrebbero generare infatti degli “impatti devastanti sull’ecosistema marino e delle coste nonché alle attività economiche della pesca e del turismo”. In particolare la preoccupazione deriva dal flusso continuo di inquinanti che sarebbero dispersi in mare, molti dei quali tossici (come l’idrogeno solforato, il piombo, il cromo e il mercurio) o potenti cancerogeni (come il toluene, il benzene e lo xilene). L’incremento del traffico di imbarcazioni, che circolerebbero in mare a seguito della realizzazione delle piattaforme petrolifere, determinerebbe un aumento del rischio di incidenti e di sversamento di petrolio e di altri inquinanti con ulteriori gravi conseguenze per la biodiversità marina e delle coste, con ovvie forti ripercussioni negative sul turismo. È difficile immaginare, osserva il WWF, “far coesistere un progetto industriale petrolifero con il turismo sostenibile”.
RICERCHE E CAPODOGLI SPIAGGIATI – “Sono passati solo pochi mesi da quando l’opinione pubblica italiana ed estera trepidava per la tragica fine dei 7 capodogli spiaggiati a pochi chilometri da dove si vogliono installare le piattaforme petrolifere. La verità – ha dichiarato Carlo Fierro, presidente del WWF Foggia – è che non si può pensare che tutto possa coesistere: petrolio, turismo, pesca e ambiente. Una cosa esclude necessariamente l’altra. È come volere la classica moglie ubriaca e la botte piena. I cittadini e i politici locali di ogni colore, che si stanno mobilitando in difesa del nostro mare, lo hanno ben capito. Ora è essenziale che lo comprenda anche il Ministro dell’Ambiente, bloccando simili disastrosi progetti. Diversamente ancora una volta il nostro territorio sarà consegnato agli interessi delle multinazionali.”
CGIL, “SCELTA INACCETTABILE, IL GOVERNO DISPREZZA I TERRITORI DEL SUD’ – “Una scelta inaccettabile, contro il buon senso e che denota la scarsissima considerazione che il Governo nazionale mostra per le regioni del Mezzogiorno, territori da utilizzare come discariche o ai quali succhiare risorse e che invece andrebbero sostenuti nell’azione di sviluppo economico e sociale oltre che di risanamento ambientale”. Ferma la condanna della segreteria provinciale della Cgil di Capitanata in merito al parere favorevole espresso dal Comitato nazionale di VIA alle perforazioni esplorative nel tratto di mare antistante le Isole Tremiti per la ricerca di idrocarburi. “Un intervento del genere – commenta la segretaria generale Mara De Felici – lì dove c’è un’area marina protetta, in una delle zone paesaggisticamente più importanti del paese, sono un attacco all’economia del turismo, all’ambiente, alle attività della pesca che, o è maturata in una mente contorta o sono l’ennesimo esempio del disprezzo del Governo nazionale, sbilanciato nelle sue politiche verso il Nord del Paese, per i territori e le popolazioni del Sud d’Italia”. “Mentre accordi internazionali si propongono di ridurre l’emissione di gas nell’ambiente, mentre la nostra Regione è tra quelle più avanzate nel sostegno alle fonti rinnovabili, il Governo dà il via libera alla ricerca di petrolio a pochi passi dal Gargano e dalle Tremiti. Oltre il giudizio sul merito, non va nascosto come tali operazioni portino vantaggi economici allo Stato centrale – al quale va il 30 per cento tra royalties e tasse – e pochi spiccioli alle amministrazioni del territorio sul quale ricadono tutti i rischi ambientali. Ma non c’è costo che valga la salute delle persone e l’integrità dell’ambiente”. L’appello di Mara De Felici è “a tutte le istituzioni, a tutte le forze politiche, nel far sentire la propria voce nei confronti del Governo nazionale, affinché si ravveda e torni sulla decisione presa. La Cgil sarà al fianco delle associazioni e delle popolazioni per la tutela della salute, del lavoro, dell’ambiente, contro decisioni prese dall’alto sulla pelle dei cittadini”.
MARTEDI’ 27 APRILE RIUNIONE STRAORDINARIA ALLE TREMITI – Il presidente del Consiglio provinciale, Enrico Santaniello, ha convocato, a seguito della richiesta avanzata da 19 consiglieri, una seduta monotematica e straordinaria dell’assise per martedì 27 aprile 2010, con inizio alle 10.30, per la trattazione del seguente Ordine del Giorno: “Esame ed eventuali determinazioni a seguito delle imminenti indagini geosismiche per la ricerca di idrocarburi al largo delle Isole Tremiti“. In ragione dell’eccezionalità della seduta la riunione del Consiglio provinciale si terrà alle Isole Tremiti, presso il Centro Polifunzionale Comunale dell’Isola di San Domino. Alla riunione dell’assemblea consiliare sono stati invitati il prefetto di Foggia, Antonio Nunziante, i parlamentari ed i Consiglieri regionali di Capitanata nonché sindaci ed amministratori dei comuni interessati.
DOPO LE ASSOCIAZIONI E LA REGIONE, PROTESTA DUNQUE LA PROVINCIA – “Contatteremo in tempi brevissimi il ministro dell´Ambiente Stefania Prestigiacomo, perché ci preoccupa l’idea che il fondo marino circostante le Isole Tremiti possa essere oggetto di indagini geosismiche e di trivellazioni finalizzate alla ricerca di idrocarburi. Occorre che rispetto a tale progetto si sviluppi una riflessione approfondita, che tenga conto di tutti gli aspetti legati ad un intervento di questa natura e di tale delicatezza. A questo proposito è stato già fissato un appuntamento con il sottosegretario Roberto Menia”. È quanto hanno dichiarato oggi il presidente della Provincia di Foggia, Antonio Pepe, e l’assessore provinciale alle Risorse Ambientali, Stefano Pecorella, in relazione alla proposta avanzata dalla società irlandese `Petroceltic Elsa´ per `sondare´ il mare tra il Gargano e le Isole Tremiti alla ricerca di petrolio.”Le Isole Tremiti – affermano il presidente della Provincia e l´assessore provinciale alle Risorse Ambientali – rappresentano una delle oasi naturalistiche più preziose del nostro Paese oltre che un costante richiamo per i turisti di tutta Europa. Bisogna quindi interrogarsi, anche attraverso una lettura ed uno studio accorto del progetto, sulle conseguenze connesse ad una eventuale firma del decreto autorizzativo da parte del ministro dell´Ambiente dopo il via libera arrivato dalla Commissione tecnica”. “Non può bastare – aggiungono – la prescrizione che obbliga la società irlandese a dotare le proprie navi di un sistema di avvistamento dei cetacei, dal momento che la tutela dei mammiferi marini, per quanto imprescindibile, non esaurisce le esigenze di protezione dell´ambiente e del territorio. Difatti, le attività di trivellazione potrebbero determinare un danneggiamento della fauna e della flora marina e costiera oltre che una contaminazione delle matrici ambientali, in proporzioni tali da mettere a repentaglio l´integrità di un ecosistema pressoché incontaminato, peraltro ricadente nei confini di aree protette”. “Su questo tema – concludono il presidente Pepe e l´assessore Pecorella – occorre dunque assumere una posizione di costante vigilanza ed un profilo di grande attenzione. Siamo certi che il ministero dell´Ambiente saprà dare rapidamente al territorio della provincia di Foggia i necessari e doverosi chiarimenti”. Resta in ogni modo da segnalare una presa di distanza netta, dell’assessorato all’ambiente provinciale, dalle disposizioni stabilite da Roma, in primis per la mancata competenza diretta sul caso, ma anche per la mancanza di tecnici di comprovata esperienza nel settore. Le responsabilità della scelta sarebbe dunque da attribuire in primis al Governo centrale, Provincia e Regione dunque sembrano assistere inerme alla decisione stabilita, inerente le prossime trivellazioni, alla ricerca degli idrocarburi, nelle Tremiti.
DALLA REGIONE, TERREVOLI: NO ALLE TRIVELLAZIONI AL LARGO DELLE TREMITI, SONO SBALORDITA – “Condanno il parere favorevole che il ministero dell’Ambiente ha concesso alle trivellazioni al largo delle isole Tremiti”. Lo dichiara con forza l’assessore al Turismo, Magda Terrevoli, che aggiunge: “rimango sbalordita per l’incomprensibilità di una scelta che va in assoluta controtendenza rispetto al valore naturalistico e turistico di un territorio straordinario che le politiche regionali degli ultimi cinque anni hanno tutelato. Condanno i danni irreparabili che una simile scelta potrebbe produrre, impattando sul turismo di qualità che i territori hanno saputo creare, oltre che sulla pesca e sulle altre attività legate al mare. “Le isole Tremiti e il Gargano tutto hanno bisogno di tutela ambientale e amorevole cura del paesaggio, ed è questo l’impegno che porteremo avanti insieme alle associazioni ambientaliste e a tutti i cittadini e amministratori di ogni forza politica che hanno in mente un’idea di crescita sostenibile per la nostra bellissima regione”, ha concluso l’assessore Terrevoli.
Fonte: Nicoletta Marchitelli – Statoquotidiano.it