Sono otto i progetti di impianti offshore

Pubblicato il: 25 mag 2013 - Da Webmaster

MANFREDONIA – Inizialmente erano dodici le richieste di concessione per impiantare nel mare che circonda il Gargano, da Zapponeta a Chieuti, parchi eolici offshore. Poi “provvidenzialmente” si sono ridotte a otto. Molto probabilmente per fusione o accorpamento fra i soggetti interessati considerato che diversi progetti insistevano sulla stessa aerea. Tre impianti hanno come collocazione il mare del golfo di Manfredonia dirimpetto ai Comuni di Mattinata, Manfredonia e Zapponeta; cinque nella parte nord del mare garganico, difronte ai Comuni di Vieste, Peschici, Rodi fino a Chieuti. Ogni parco eolico offshore è costituito dai 70 ai cento piloni. Una selva intricata che si sdipana sui trecento chilometri del fronte mare garganico  Una vera imponente cortina di torri alte 90 metri che fanno da sostegno a giganteschi rotori azionati da pale della lunghezza di una cinquantina di metri che roteano nell’aria sospinte dalla brezza marina. Il Gargano con tutto quello che rappresenta in termini di ambiente e di economia, verrebbe come inscatolato, blindato. Per non parlare del mare, del mondo vitale che si sviluppa al disotto delle onde, e della stessa atmosfera anch’essa animata da eventi naturali. Uno stravolgimento dei millenari assetti ambientali.

Nonostante l’opposizione di un movimento di associazioni e organismi vari sempre più vasto, le procedure per realizzare quegli impianti proseguono. Nella Capitaneria di porto di Manfredonia ove sono depositate le istanze di concessione presentate dai titolari dei progetti, prosegue la raccolta delle “osservazioni” nei confronti dei singoli impianti che saranno poi inoltrate al Ministero delle infrastrutture che ha avocato a sé il compito di rilasciare le autorizzazioni estromettendo gli enti territoriali dalla Regione ai Comuni.

Non meno preoccupante è la situazione a terra, degli impianti fotovoltaici che vanno sempre più occupando suoli che meriterebbero ben più attenti e produttivi usi. Ma anche qui domina il business. A Manfredonia un parco fotovoltaico è stato impiantato perfino in pieno abitato su suolo pubblico. Anche per il fotovoltaico, così come per l’eolico, il riferimento sono le vantaggiose rendite che quegli impianti assicurano, lucrate grazie agli incentivi statali, vale a dire denaro pubblico, del contribuente. Un flusso di denaro gratuito consistente che – la gente reclama – sarebbe più utile e doveroso destinare, specie in questo contesto di crisi, ad altri impieghi sociali, come ad esempio a sostituire l’Imu.

Tra i rilievi che associazioni ed organismi che si battono contro il dissennato ricorso alle energie alternative, quello di fondo della necessità di un Piano regolatore degli impianti eolici e fotovoltaici. Un Piano – si evidenzia – ragionato che tenga conto delle realtà ambientali, economiche e sociali dei luoghi.

Michele Apollonio

Bonifica ex-enichem

Foto: Enzo Renato

MANFREDONIA – La bonifica del sito industriale ex Anic-Enichem procede alquanto lentamente e con sempre nuove proposte di interventi tecnici da parte della Syndial dello stesso gruppo Eni, tutti da verificare da parte del Ministero dell’ambiente e dell’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

Nel report presentato al Comune di Manfredonia a seguito della specifica richiesta inoltrata nel dicembre 2012, da parte del sindaco Angelo Riccardi che aveva chiesto appunto di conoscere lo stato dell’arte delle opere di bonifica del sito industriale alle porte della città, Syndial fa sapere che “nelle discariche in isola 12, 14, 16 e 17, sono stati rimossi e smaltiti tutti i rifiuti presenti, sono state completate le operazioni di demolizione delle vasche in calcestruzzo, ubicate in isola 14 e isola 17, e sono in corso le attività di dismissione della discarica D2 in isola 14, oltre che le relative attività di smaltimento dei materiali di riuslta delle suddette attività. Mentre per l’isola 5 “sono state completate le attività di caratterizzazione” operazione che precede la bonifica.

Il report ritorna su isola 16 per aggiungere a quanto già detto innanzi, che è stata predipopstas la “variante al progetto di bonifica”. Variante che è da ritenere riguardi, considerato che non si fa nessuna espressa menzione, la “famigerata” discarica detta Marchesi la cui esistenza è stata portata solo di recente alla luce dallo stesso sindaco Riccardi su segnalazione del sindacalista Giuseppe Carbaonara. Discarica nascosta da una colata di cemento fatta passare per “pista di esercitazioni dei pompieri”.

Bonifica ex-enichem

Foto: Enzo Renato

Le varianti al progetto di bonifica “sono state trasmesse – informa la Syndial – a tutti gli enti competenti e per cui si attende approvazione in sede di Conferenza dei servizi decisoria al fine di poter conseguentemente avviare le successive fasi di bonifica previste dal D, Lgs. 152/2006”. Quando e per quanto tempo ancora, non viene indicato.

Syndial ammette che “per il momento non si assiste ad una completa remissione delle concentrazioni” ma afferma che “la prosecuzione degli interventi di bonifica in atto permettono l’efficace protezione dei recettori ambientali”, e fa sapere di aver proposto “ulteriori specifici interventi finalizzati all’ottimizzazione della bonifica e ad una ancor maggiore rimozione dei contaminanti”. Interventi che sono stati illustrati e discussi con la Segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente e con Ispra, nell’ambito di un tavolo tecnico tenutosi a Roma nel mese di maggio 2012”. Un anno fa.

I tempi per effettuare le opere di bonifica di un sito di interesse nazionale dismesso ormai un ventennio fa, pare non conoscano il calendario. Né tanto meno i preposti hanno riguardo all’inquinamento continuato che tali ritardi producono e agli effetti non definibili che provoca sull’ambiente e sulle popolazioni. Che si aspetta per intervenire seriamente?

Michele Apollonio

“ Pulizia fondali” è un progetto di recupero dell’ambiente marino, del golfo di Manfredonia, che punta alla rimozione dal fondo del mare, a cura dei pescatori, dei rifiuti di plastica e materie varie ed al loro successivo conferimento in appositi centri di raccolta per il corretto smaltimento.

PREMESSA

Rifiuti raccolti da reti a strascicoIl problema dell’inquinamento del mare con i fondali coperti di rifiuti è una realtà europea e specialmente delle coste mediterranee. La presenza e la dispersione in mare dei rifiuti rappresenta, oltre ad un danno per l’intero ecosistema marino e costiero, un notevole ostacolo alla riproduzione di specie ittiche con gravi danni per la pesca.

Nel nostro caso, trattasi del golfo di Manfredonia, c’è una specificità forse dovuta alla particolare conformazione delle correnti marine. I fondali di ampie zone sono coperti di retine di plastica che, tra l’altro, vengono utilizzate negli allevamenti delle cozze.

In concomitanza della manifestazione “Spiagge e fondali puliti” del Maggio 2012 è stato elaborato un resoconto dei sondaggi effettuati dai pescatori onde ricavare elementi utili per conoscere lo stato in cui si trovano i nostri fondali. E’ emerso che nei pressi delle spiagge frequentate, i fondali sono puliti mentre al largo presentano un alto grado di sporcizia che, sicuramente danneggia la riproduzione delle specie ittiche e l’habitat delle praterie sottomarine di Cymodocea e Posidonia.

In particolare, alla distanza di quattro miglia dalla costa, i fondali sono ricoperti di retine di plastica oltre che di materie varie (plastiche, ferrose, di vetro e tronchi di legno).

RIFERIMENTI

La pulizia dei fondali marini non è una novità. Già nel 2011 è stato avviato, nel Mediterraneo, su proposta del commissario europeo Maria Damanaki, un progetto pilota per la raccolta di detriti di plastica e l’UE inizialmente ha sovvenzionato l’iniziativa che prevedeva di corrispondere ai pescatori un incentivo per pescare rifiuti.

Un progetto simile fu realizzato nel mare del Nord e si riuscì a recuperare oltre 20.000 tonnellate all’anno di rifiuti marini, tanto da portare alcuni pescatori ad occuparsi solo di rifiuti, anche su base volontaria.

Comunque i primi ad aver pensato a realizzare un progetto di pulizia del mare sono stati i pescatori del golfo di Gaeta che, con le imbarcazioni titolari di autorizzazione per la pesca a strascico, nel 2007-2008 hanno permesso di sviluppare un progetto di pulizia del mare, che è stato presentato alla trasmissione “Linea Blu” denominato “Pescambiente” elaborato con la partecipazione del comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta.

Di fatto tale progetto ha aperto la strada ad un nuovo modo di educazione ambientale.

 

OBIETTIVI

Obiettivo primario del progetto è contribuire alla bonifica dei fondali marini del golfo di Manfredonia mediante il recupero, per il successivo smaltimento, delle retine di plastica e dei rifiuti solidi rinvenuti a mare, provenienti da imbarcazioni, fiumi, corsi d’acqua e scarichi vari e da allevamenti di cozze, nonché di materiali e rifiuti prodotti a bordo delle unità che transitano/operano nel golfo.

“Pulizia Fondali”, nel contempo, si prefigge di riqualificare la figura del pescatore, riconoscendogli un ruolo di protagonista nella tutela del mare e quindi di rispettoso “custode” ed intelligente preservatore dell’ecosistema in cui opera e, quindi, del proprio “luogo di lavoro”, affinché, anche in futuro, possa trarne il giusto profitto.

L’alto valore sociale del presente progetto è sintetizzabile negli obiettivi che seguono:

–       bonificare, per quanto possibile, i fondali marini dai materiali solidi presenti ed in particolare recuperare le retine di plastica;

–       incentivare lo stoccaggio a bordo dei motopescherecci ed il successivo corretto smaltimento dei rifiuti prodotti durante le normali attività di pesca;

–       ridurre nel tempo il rischio di danni alle reti ed agli attrezzi da pesca arrecati da materiali particolarmente voluminosi e pesanti presenti a mare e/o giacenti sul fondo marino;

–       riqualificare il ruolo del pescatore in attore principale della salvaguardia dell’ambiente marino e costiero;

–       tentare di individuare, dall’analisi delle retine di plastica,il punto di provenienza per elaborare strategie tendenti ad eliminare la loro presenza in fondo al mare.

 

FASI  DI “Pulizia Fondali

  1. – fornitura da parte dell’Amministrazione Comunale ai motopescherecci del Compartimento Marittimo di contenitori idonei alla raccolta dei rifiuti;
  2. – posizionamento in banchina a cura del Comune e con il coinvolgimento dell’autorità marittima, in luogo ritenuto idoneo ai sensi delle vigente normativa sanitaria, di cassonetti/stazioni di raccolta (c.d. “isole ecologiche”) per il temporaneo stoccaggio dei rifiuti recuperati e/o prodotti a mare;
  3. – raccolta in mare dei rifiuti prodotti e/o recuperati e successivo deposito in banchina presso i citati punti di sbarco; per i materiali più voluminosi si prevede l’accantonamento nei pressi di tali punti;
  4. – prelievo giornaliero, in orari adeguati al rientro in porto dei motopescherecci, del materiale conferito nei centri di raccolta, mediante automezzi abilitati e trasporto dello stesso in idonee discariche.

 

IPOTESI DI INCENTIVAZIONE

Rifiuti raccolti da una rete a strascicoConsiderando che i pescatori, sviluppando questa attività, diventano i “netturbini del mare” si ritiene giusto prevedere un riconoscimento economico.

L’incentivazione potrebbe conseguirsi attraverso la firma di protocolli operativi che statuiscano le seguenti iniziative:

1)     Elargire dei “buoni carburanti” in misura proporzionale alla quantità di retine pescate e consegnate in banchina per l’opportuno smaltimento;

2)    Prevedere degli sgravi fiscali proporzionati ai rifiuti recuperati, diversi dalle retine.

Naturalmente per concretizzare queste ipotesi si rende necessaria l’individuazione di soggetti fiduciari che assicurano la quantificazione/pesatura dei rifiuti raccolti e la predisposizione di appositi modulari.

 

A cura del Centro Cultura del Mare A.P.S. – Manfredonia

Noi che il mare ce l’abbiamo dentro

Pubblicato il: 15 mag 2013 - Da Webmaster

L’Amministrazione Comunale ha aderito ai festeggiamenti per i venticinque anni della sezione sipontina dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia prendendo parte al convegno organizzato per l’occasione e dedicando, nella mattinata di sabato 11 maggio 2013, due strade a nostri illustri concittadini, Luigi Pellico e Leonardo Antonio Salvemini, insigniti in epoche diverse della Medaglia d’argento al valore militare perché, come dice l’Assessore alla Sicurezza e Pubblica Istruzione, Antonella Varrecchia “sosteniamo le iniziative che sono tese alla conservazione ed allo sviluppo delle tradizioni locali”.

A Luigi Pellico fu conferita l’onorificenza, alla memoria, nel 1950 dal Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, perché “imbarcato su incrociatore, sorpreso nottetempo, nel corso di ardita missione di guerra, da soverchiante forza navale avversaria, ed in breve tempo ridotto a fumante relitto in preda alle fiamme e alle esplosioni, rimaneva impavido al suo posto di combattimento. Trovava gloriosa morte nel vano, generoso tentativo di portare soccorso ad alcuni compagni rimasti chiusi in un compartimento caldaie colpito dall’artiglieria avversaria”.

Anche il sottonocchiero Salvemini si distinse per il suo eroismo, contribuendo a scrivere una pagina gloriosa della storia nella notte tra il 9 ed il 10 dicembre del 1917: insieme ad una squadriglia MAS contribuì alla buona riuscita dell’operazione intrapresa provocando l’affondamento della nave Wien.

Una cerimonia breve, sobria, ma ad effetto anche per le parole pronunciate dal Sindaco, Angelo Riccardi.

Il primo cittadino manfredoniano ha sottolineato che “Non c’è bisogno di fare ricorso ad autori famosi, che hanno insegnato a generazioni di italiani i sentimenti profondi e indispensabili del vivere insieme, per affermare che è dovere civile di un Paese serio non solo non dimenticare, ma anche onorare quei cittadini che con la loro intelligenza, con il loro lavoro, con le loro imprese, con la loro vita hanno contribuito alla crescita umana, sociale ed economica della nostra terra”.

La ragione per cui dedicare vie della città è “non solo per ringraziarli e riconoscerne i meriti, ma anche proporli all’ammirazione di tutti per stimolare in essi il desiderio di conoscerli con la speranza che il loro esempio contribuisca a farci diventare migliori”.

Luigi Pellico e Leonardo Salvemini hanno in comune l’appartenenza alla gloriosa Marina Italiana e “Noi manfredoniani il mare ce l’abbiamo nel sangue, negli occhi, sulla pelle, nel cuore”, ha concluso Riccardi.

Fonte: ManfredoniaNews.it

Nell’occasione del 25° anniversario della costituzione del gruppo, dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, “Sgt. Mc. Luigi Pellico M.A.V.M.” di Manfredonia sono state organizzate, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, una serie di manifestazioni a cui la cittadinanza è invitata a partecipare e che si svolgeranno sabato 11 e domenica 12 maggio prossimo. Questo il programma:

Sabato 11 maggio 2013

Ore 10,00
Cerimonia commemorativa intitolazione strade
Via Sgt. Mc. Luigi Pellico M.A.V.M.
Viale Capo Nocch. 3^Cl. Leonardo Salvemini M.A.V.M.
Con l’intervento di S.E. Mons. Michele Castoro

Ore 17,00
(Chiostro Palazzo San Domenico)
Inaugurazione Mostra Manifesti Storici Marina Militare Italiana
Consegna attestati di benemerenza ai soci
Con la partecipazione della Young Jazz Band, diretta dal Maestro Riccardo Di Corato

Ore 18,30
(Auditorium Palazzo Celestini)
Conferenza di Presentazione – Attività 2012 Marina Militare Italiana
Saluti di benvenuto e presentazione conferenza:
Cav. Rag. Antonio Pesante – Presidente A.N.M.I. Manfredonia
Geom. Angelo Riccardi – Sindaco di Manfredonia
Capitano di Vascello (SM) Domenico Guglielmi

Proiezione filmato documentario:
“Attività 2012 Marina Militare Italiana”

Interventi programmati
Ammiraglio di Squadra (SM) Gerald Talarico – Comandante delle Scuole della Marina Militare Italiana
Contrammiraglio (SM) Pasquale Guerra – Comandante delle Forze da Sbarco della Marina Militare Italiana

Conclusioni
Ammiraglio Ispettore (CP)(r) Giuseppe Ciulli – Consigliere Nazionale – Associazione Nazionale Marinai d’Italia

–       –       –       –       –       –       –       –       –       –       –       –

Domenica 12 maggio 2013

Ore 9,30
(Lungomare del Sole – Monumento Caduti del Mare)
Raduno: Gruppi A.N.M.I., Associazioni d’Arma, Gonfaloni, Picchetto, Fanfara, Forze Armate, Autorità Militari e Civili

Ore 10,00
Cerimonia commemorativa 25° Anniversario
Ingresso Vessilli
Ingresso Massima Autorità Militare
Alza bandiera
Deposizione Corona
Lettura Preghiera ai Caduti del Mare

Ore 10,30
Defilamento corteo per le vie cittadine
Percorso: Lungomare del Sole, Piazza Marconi, Corso Manfredi, Piazza del Popolo

Ore 12,00
(Chiesa di San Domenico – Piazza del Popolo)
Santa Messa
Lettura preghiera del Marinaio

Manifestazioni collaterali
Allestimento vetrine su Corso Manfredi

Fonte: Manfredonianews.it