Locandina premio Re ManfrediSi svolgerà sabato 3 agosto 2013 dalle ore 20:00, presso il nuovo porto turistico della Città di Manfredonia, la ventiduesima edizione del Premio Internazionale di Cultura “Re Manfredi” organizzato dalla Fondazione “Premio Re Manfredi” in collaborazione con la AN MDL Mediterranean Network Marina, il Comune di Manfredonia, la Regione Puglia, il Parco Nazionale del Gargano e l’autorità portuale della città di Manfredonia. Il premio vedrà alternarsi molti esponenti del panorama culturale nazionale e internazionale, esponenti legati al campo dello spettacolo, della musica, del teatro, del giornalismo, dell’economia, della legalità e dell’imprenditoria. Tra gli ospiti di questa edizione ci sarà Kledi Kadiu, il famosissimo ballerino, noto al grande pubblico grazie al talent-show ”Amici” di Maria de Filippi, Enzo de Caro talentuoso attore napoletano impegnato fra teatro e televisione, il soprano Maria Gabriella Cianci e Peppino di Capri, grande interprete della musica italiana. La fondazione Premio Re Manfredi si è avvalsa, in questa ventiduesima edizione, della direzione artistica di Daniele Salvadore. Tutti gli altri protagonisti del Premio Internazionale di Cultura Re Manfredi, saranno ufficializzati durante la presentazione dell’evento che si terrà sabato 6 luglio 2013 dalle ore 19:00 presso l’Auditorium Palazzo dei Celestini.

Felice Sblendorio

Fonte: ManfredoniaNews.it

L’estate si avvicina e con lei anche i desolanti spettacoli di rifiuti lasciati sulle spiagge da turisti distratti o poco civili. Ma quanto ci vuole per smaltire queste montagne di spazzatura? Ecco la risposta, per nulla consolante.

Bottiglie di plastica: 1.000 anni; carte telefoniche: 1.000 anni; lattine di alluminio: 500 anni; buste di plastica: da 10 a 20 anni; mozzicone di sigaretta: da 1 a 5 anni; gomma da masticare: 5 anni. Secondo il Consiglio Generale della Pesca nel Mediterraneo sono oltre 6 milioni di tonnellate i rifiuti scaricati ogni anno nei mari.

Parte da questi dati la campagna contro l’abbandono dei rifiuti sulle spiagge e in mare dell’associazione ambientalista Marevivo e intitolata “La spiaggia non dimentica. Per lasciare un rifiuto ci metti un secondo. La spiaggia se lo ricorderà per anni”.

Insomma la spiaggia ha una “memoria da elefante” in tema di rifiuti: quest’anno, dopo la tintarella, cerchiamo di non lasciarle brutti ricordi.

Fonte: www.nonsprecare.it

www.larivistadelmare.it

Manfredonia – L’ANGUILLA europea (Anguilla anguilla L. 1758), è una specie di interesse internazionale, condivisa dai Paesi Europei e del bacino Mediterraneo. Per questa specie, esiste una diffusa preoccupazione in relazione ad un declino del reclutamento, osservato alla scala continentale, e alla contrazione delle catture di anguille adulte in molti sistemi idrografici.

Già dal 1998 è stato dichiarato in sede comunitaria che “lo stock è oltre i limiti biologici di sicurezza”, e da allora ha avuto inizio il dibattito sull’identificazione di possibili linee per la gestione che, sulla base delle osservazioni riportate nella comunicazione della Commissione al Consiglio stabilendo che la pesca ai livelli attuali non è sostenibile. Tali studi hanno condotto il Consiglio dell’Unione Europea alla emanazione del Reg. (CE) 1100/2007che istituisce misure per la ricostituzione dello stock di anguilla europea.

L’esigenza di pianificare a livello nazionale una strategia di gestione sostenibile per l’anguilla europea (Anguilla anguilla) si è progressivamente consolidata nel corso degli ultimi anni, in relazione alle indagini volte alla valutazione della risorsa. Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha elaborato un Piano di Gestione col contributo delle Regioni interessate a mantenere le attività di prelievo della risorsa tra cui la Puglia.

In questo quadro di riferimento ed avvalendosi di risorse comunitarie (FEP Puglia 2007-2013 – misura 3.5 Progetti Pilota), la ASQ s.r.l. promotrice del progetto “Prova di stabulazione della ceca di anguilla ai fini di piani di ripopolamento”, ha programmato il rilascio di un contingente di circa 120.000 giovani anguillette che hanno trascorso un breve periodo di stoccaggio presso un impianto pugliese.

L’intento è quello di incrementare l’emigrazione dei riproduttori di anguilla dalle acque continentali pugliesi, animali che poi intraprenderanno il loro lungo viaggio nel Mediterraneo e l’Oceano Atlantico fino al Mar dei Sargassi, al largo delle Isole Antille, l’unico areale di riproduzione della specie oggi scientificamente riconosciuto.

L’azione di ripopolamento sarà svolta il giorno 28/05/2013 dalle ore 10:00 presso l’Oasi Lago Salso del Comune di Manfredonia, prevede il rilascio delle anguillette nei differenti bacini della zona umida del Lago Salso L’attività sarà svolta in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto di ricerca coinvolto nel progetto A.GE.I. soc. coop., il personale dell’Oasi Lago Salso, ed personale del Corpo Forestale dello Stato – Servizio CITES Territoriale di Bari.

Fonte: www.statoquotidiano.it

MANFREDONIA – Il Centro cultura del mare lancia il progetto “Pulizia fondali marini” finalizzato al recupero dell’ambiente marino del golfo di Manfredonia impiegando gli stessi pescatori. “Abbiamo preso al balzo – rivela il presidente del Centro, Renato Sammarco la proposta dell’Unione europea di incentivare gli stessi pescatori per raccogliere i rifiuti in mare. Una idea tanto semplice nella sua concezione quanto efficace nella realizzazione”

Il progetto punta alla rimozione dei rifiuti accumulatisi sui fondali marini del golfo e del loro conferimento in appositi centri di raccolta per il corretto smaltimento. Una iniziativa che implica una attenzione più responsabile alle problematiche ambientali che coinvolgono naturalmente i vari ambiti legati al mare primi fra tutti le aree portuali. In questa ottica si inserisce l’iniziativa dell’Autorità portuale di Bari in collaborazione con il politecnico di Bari, di un progetto mirato alla definizione di regole comuni per la gestione ambientale della raccolta dei rifiuti in particolare differenziata, nelle aree portuali del mare Adriatico, del mar Ionio e del mar Nero, per lo sviluppo sei traffici marittimi in queste zone.

Pescatori addetti al recupero“Occorre iniziare dal fondo del mare”, afferma il vice presidente del Centro, Giovanni Simone. “Nel golfo di Manfredonia – spiega – si verifica una specificità dovuta al particolare andamento delle correnti marine. I pescatori hanno potuto costatare che mentre nei tratti vicini alla costa o alle spiagge i fondali sono puliti, al largo presentano un alto grado di depositi di rifiuti. Alla distanza di circa quattro miglia dal litorale si depositano rifiuti di ogni genere, dagli oggetti di plastica a quelli ferrosi, ai tronchi di alberi, a carcasse di accumulatori e così via. Ma in modo particolare si ammassano in quantità smisurata, i retini di plastica utilizzati negli allevamenti delle cozze. Una situazione che danneggia gli equilibri marini con gravi ripercussioni sulla fauna ittica con tute le conseguenze ben note”.

La pulizia dei fondali marini non è operazione inedita. Nel 2011 una iniziativa fu avviata una sperimentazione pilota nel Mediterraneo sovvenzionato dalla UE, con il coinvolgimento dei pescatori ai quali è stato corrisposto un incentivo. Nel mare del nord un progetto analogo portò al recupero di 20mila tonnellate di rifiuti. Anche nel golfo di Gaeta è stato attuato l’intervento con ottimi risultati presentati nella trasmissione televisiva Linea blu.

“E’ un nuovo e più diretto modo  di fare educazione ambientale”, annota Simone che evidenzia come con “l’attuazione di un tale progetto si riqualifica la figura del pescatore riconoscendogli un ruolo di protagonista nella tutela del mare e quindi di rispettoso custode ed intelligente preservatore dell’ecosistema in cui opera e dunque del proprio luogo di lavoro proiettato nel futuro”.

Michele Apollonio