(Ph: copyright ilmanfredoniano - Nicola Muscatiello@)

(Ph: copyright ilmanfredoniano – Nicola Muscatiello@)

Manfredonia – IL mare non riesce a sentirsi più libero, nel suo tragitto naturale, qual’era prima della sua resa. Oggi il mare che mi ha visto nascere – e che mi continua a seguire da adulto – è finito in una poltiglia di infrastrutture plastiche e cementificate e, come se non bastasse, ci si mettono pure le pale eoliche offshore a dare l’estrema unzione al mare di morte.

Ma vi rendete conto – anime vendute dal potente – che correte il rischio di perdere, per sempre, l’azzurro esteso del mare del Golfo di Manfredonia. Ognuno di noi potrà non essere esente da questa colpa: spesso subiamo le decisioni senza che si faccia niente. Niente per il paese, lasciandoci infatti scivolare le barbarie e le brutture derivanti da talune imposizioni.

Noi siamo la terra a zonzo, rappresentiamo la testa a rovescio, ragioniamo con la mente degli altri e mai con la nostra. Eccoci ora qua amorfi, con il rischio di perdere il mare del Golfo Ungarettiano tanto decantato dai poeti, mare che ha cantato le meraviglie di Siponto, sulle note di una chitarra, una scintilla nei giorni.

Stanno uccidendo tutto e tutto ci sta riconducendo a lutto il paese che, si cura le ferite e non ha tempo per combattere il nemico.

(A cura di Claudio Castriotta – Redazione Statoquotidiano)

2013: anno nero per il settore eolico

Pubblicato il: 30 dic 2013 - Da Webmaster
Impianto eolico (archivio - ftvlec@)

Impianto eolico (archivio – ftvlec@)

(Adnkronos) – Il 2013 è stato un anno nero per il settore eolico italiano e anche il nuovo anno non sembra promettere bene.L’industria del vento negli ultimi 2 anni ha perso tra i 3 e i 4mila posti lavoro. A fare un bilancio dell’anno che si sta per chiudere è Simone Togni, il presidente dell’Anev, l’Associazione nazionale energia dal vento. Il 2013, racconta Togni all’Adnkronos, ‘è andato molto male come purtroppo avevamo previsto’. Secondo Togni ‘sono due le questioni che hanno bloccato gli investimenti futuri in maniera grave e sono: le novità introdotte dalle aste competitive introdotte lo scorso anno e le norme retroattive’.

In particolare, il sistema delle aste ‘ha dimostrato tutto il suo fallimento con un crollo del 60% delle nuove installazioni. Sono 400 i Mw aggiudicati contro i 1200 che facevamo l’anno precedente’. Si tratta, sottolinea il presidente dell’Anev, ‘di un crollo che si è inserito in una situazione in cui stanno soffrendo già gli impianti esistenti a causa di norme retroattive come ad esempio la robintax’.

Tutto questo, secondo Togni, ‘ha portato a far sì che ci siano stati licenziamenti. Negli ultimi due anni si sono persi tra i 3 e i 4mila posti di lavoro mentre nei 6 anni precedenti registravamo circa 5 mila nuovi addetti’. Una crisi per il settore eolico ‘immediata e improvvisa ma che avevamo previsto e la prospettiva è ancora peggiore’. Il presidente dell’Anev, però, ci tiene a sottolineare che ‘il problema centrale non è l’incentivo, anche se in 4 anni è stato tagliato del 60%, ma è il sistema che non funziona in particolare quello delle aste’. L’ammazzata finale, poi, ‘ è arrivata con il decreto ‘Cresci Italia’ che impongono agli imprenditori esistenti di rimodulare gli incentivi’. Per Togni, ‘ci stanno penalizzando perché non sappiamo prevedere il vento’.

Fonte: Statoquotidiano

Eolico offshore Monte Sant'AngeloGiovedì 19 dicembre 2013, presso la Sala conferenze delle Clarisse in Monte Sant’Angelo, con il titolo “Eolico offshore, nel Golfo di Manfredonia e nel Nord Gargano .. difendiamo le risorse naturali del nostro Territorio e la Sovranità dei Cittadini”, si è tenuta l’assemblea pubblica aperta alla cittadinanza promossa dal coordinamento delle associazioni e da Italia Nostra “Terre dell’Angelo” .

Oltre agli organizzatori, gradita è stata la presenza del Sindaco di Monte Sant’Angelo, ing. Antonio di Iasio, e dell’assessore al turismo prof. Nino Mazzamurro, di esponenti di associazioni cittadine, imprenditori turistici e liberi cittadini.

Ai doverosi saluti della Presidente di Italia Nostra “Terre dell’Angelo” Mariagioia Sforza, e a quelli  del moderatorePasquale Di Bari, vicepresidente della sezione di Italia Nostra, è seguita la esposizione multimediale  del cetologo Guido Pietroluongo,  esperto in impatti ambientali,che, con dovizia di particolari, ha illustrato i progetti ed elencato i possibili danni ambientali, paesaggistici  ed occupazionali derivanti dagli insediamenti.

L’ arch. Ercole Guerra, consigliere nazionale di Italia Nostra , e  il prof. Giovanni Simone del Centro Cultura del Mare,entrambi in rappresentanza del Coordinamento delle Associazioni per la Tutela del Mare del Golfo di Manfredonia e del Gargano, che raccoglie l’adesione di oltre 50 associazioni territoriali e nazionali, hanno, nei loro interventi, esposto le motivazioni della loro contrarietà alla dislocazione degli impianti offshore.

Forte è emersa, nei vari interventi susseguitisi, la preoccupazione per le conseguenze dovute alla installazione dei parchi eolici, che investiranno non solo il nostro mare ma tutto il territorio costiero del Gargano con conseguenze gravi sull’occupazione sia nel settore della pesca che in quello del turismo balneare e culturale.

Tra gli interventi, quello del Sindaco di Monte Sant’Angelo che ha ribadito il no all’eolico offshore nel Golfo di Manfredonia, linea già espressa, dall’assessore Mazzamuro, nella assemblea pubblica di Manfredonia del 19 ottobre 2013 e, a conclusione del dibattito, l’intervento del presidente del Centro Cultura del Mare e rappresentante del Coordinamento delle Associazioni, dott. Renato Sammarco che, nel ribadire la volontà di lottare per il benessere e la valorizzazione turistica del nostro territorio, ha sottolineato l’importanza di far rete per evitare che imposizioni dall’alto possano inficiare le decisioni democratiche del territorio.

Italia Nostra “Terre dell’Angelo” Monte Sant’Angelo

Coordinamento delle Associazioni per la Tutela del Mare del Golfo di Manfredonia e del Gargano

Enzo Cripezzi (a destra - fonteimage: giornaledelcilento)

Enzo Cripezzi (a destra – fonteimage: giornaledelcilento)

Foggia – IN questi giorni è apparso un articolo a firma di Benedetto Sorino sulla Gazzetta del Mezzogiorno (link all’articolo) il cui titolo “Puglia, la cultura del no nemica dello sviluppo” preannuncia il classico attacco a chi (secondo il giornalista) “dice sempre no” nei confronti di progetti e infrastrutture, con il presunto ricatto economico, finendo con l’attribuire la responsabilità di mancanza di investimenti dall’estero proprio a questo atteggiamento sociale.

Sorino evita di addentrarsi nelle analisi prodotte da coloro che, a suo dire, ergono barricate contro le opere e le infrastrutture ma si attiene a un comodo qualunquismo che non contribuisce a fare informazione ma lede il prestigio di una storica testata giornalistica come quella della Gazzetta del Mezzogiorno.

La cartina al tornasole di un approccio cosi poco oggettivo – fanno notare alla LIPU – emerge chiaramente quando il giornalista tira in ballo l’esempio delle centrali eoliche, non a caso definite disneyanamente “parchi”.

Sorino non riesce a notare che, semmai, si sta dicendo BASTA, per salvare il salvabile, dopo migliaia di torri eoliche disseminate e totalizzanti su vasta scala, e che perfino aree apparentemente scampate all’aggressione sono IPOTECATE da innumerevoli procedimenti autorizzativi. Tutto a danno del più grande patrimonio che mai nessuno potrebbe replicare all’estero: il territorio.

Il NO è stato impedito perfino di pensarlo, grazie a un decennio di silenzio mediatico e disinformazione, all’insegna della sottocultura delle “rinnovabili senza se e senza ma”.

Altro che un progetto eolico (UNO !!!!) preso a riferimento da Sorino in quel del mare ravvennate. Non emerge alcuna considerazione oggettiva di quali siano i termini di paragone con il Sud martoriato, ne valutazioni sociologiche ma anche energetiche e di convenienza economica.

Nell’articolo si tira in ballo la Vestas di Taranto, attribuendone la crisi poco elegantemente ai cattivi del “No”.

Si fa finta di dimenticare che la Vestas di Taranto non può basare certo la sua ragione di esistere sul mercato italiano ed è in crisi per la concorrenza di altre società nel mondo e in Puglia, Basilicata e tutto il povero Mezzogiorno trafitto da piantagioni eoliche: Enercon, Nordex, Repower, Gamesa, Sinovel….! Cinese. Anche loro a fare shopping di territorio, e questo dovrebbe far molto riflettere.

Le società eoliche non possono costruire pale all’infinito e quelle che lo stanno facendo, stanno spostando le produzioni all’estero. Ne più ne meno come altre società. Ironia della sorte, anche per i costi più elevati dell’energia, determinati dai mega incentivi che hanno irrorato le rinnovabili.

Ma con la VestasSorino accendeva anche l’“interruttore”, comodo e immancabile, del ricatto occupazionale. “Allora ricordiamo – afferma Cripezzi della LIPU – la triste ed emblematica vertenza della Tozzi Sud a Foggia approdata ai licenziamenti”.

La Tozzi Sud si occupava di progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti elettrici e strumentali presso importanti committenti industriali in tutto il mondo. Ma la stessa Tozzi Sud è parte del grande gruppo Tozzi Holding di Ravvenna che si è tuffato nell’affarismo delle rinnovabili, inventando branchie societarie come Daunia Wind, Tozzi Nord, Tozzi Renewable Energy, tra le più aggressive che hanno fatto man bassa di territorio grazie all’inconsistenza delle istituzioni a tutti i livelli senza lesinare puntuali ricorsi al TAR.

Ecco l’assurdità: con un vestito si può dichiarare la crisi, buttare a mare risorse umane e tessuto industriale – quindi economia primaria – perché tanto, indossando altri vestiti (e nello stesso territorio!!!), ci si è accaparrati milioni di euro annui per i prossimi 20 anni a scapito della collettività. Altro che Economia e Occupazione”.

E quindi, perfino l’ipotesi di uno spostamento dell’approdo del gasdotto TAP dal litorale S. Foca alla zona industriale di Brindisi, viene iscritta da Sorino tra quelle dei “nemici” allo sviluppo.

In realtà i “nemici”, conclude la LIPU, sono quella classe politica e amministrativa che per decenni ha permesso che si spolpasse il territorio e ancora oggi concepisce investimenti distorti, opere smisurate e leggi permissive ma incoerenti e generatrici di contenziosi e vertenze. Il tutto in cambio di consenso artificiale, degrado e dispendi finanziari (e minor lotta ai gas serra, volendo rimanere in tema energetico).

“Non è un caso – ricorda Cripezzi – che proprio nell’ambito dell’energia “pulita”, l’eolico, si è determinata la più grande confisca penale di tutti i tempi. Ma di questo si fa finta di non cogliere il peccato originale: quelle maglie normative larghe e criminogene (come scientificamente dimostrato da studi internazionali) artatamente predisposte dalla politica”.

A intimorire le società straniere dall’investire in Italia non sono comitati e associazioni bensì la CORRUZIONE, come ci ricorda l’OCSE, e la mancanza di una giustizia affidabile che arranca, mettendo a repentaglio il valore stesso del Diritto, a maggior ragione in ambiti delicati come l’economia.

L’uso del territorio, e NON il suo sfruttamento, presuppone patti e condizioni oltre che i numeri concreti di analisi serie. Su tante opere, e su quelle energetiche in particolare, questi presupposti sono stati assenti.

(Testo a cura LIPU Puglia-Basilicata, 21.12.2013)

Guido Pietroluongo

Guido Pietroluongo; spiaggiamento cetacei (archivio)

Manfredonia – CONTINUA la campagna di informazione e sensibilizzazione pubblica sulla costruzione di impianti eolici off-shore nel Golfo di Manfredonia e Gargano. Martedì 17 Dicembre 2013 alle ore 9:30 presso l’auditorium dell’I.T.C. Toniolo di Manfredonia la Delegazione FAI di Foggia, con la collaborazione del Coordinamento delle Associazioni di Capitanata e del Centro Cultura del Mare di Manfredonia, ha organizzato un incontro sul tema che, negli ultimi mesi, è al centro dell’attenzione socio-politica di Capitanata.

Durante la mattinata è previsto l’intervento di Guido Pietroluongo, cetologo esperto di impatti ambientali, che illustrerà agli studenti i progetti che minacciano l’ecosistema marino garganico.

Gli studenti, inoltre, presenteranno il progetto: “L.G.T. – Logistic, Green Economy Technology”, per il recupero di aree del territorio sipontino abbandonate al degrado. Un messaggio importante che dimostra come le nuove generazioni siano attente al futuro della propria terra e delle sue risorse. Un impegno necessario dove i giovani cittadini diventano protagonisti nell’elaborare proposte intelligenti offrendo un’opportunità di valorizzazione del proprio territorio verso un’offerta lavorativa sostenibile a vantaggio di tutta la comunità. Una prospettiva troppo spesso sottovalutata dalle Istituzioni, che si colloca in opposizione alla svendita passiva del
bene comune priva di qualsiasi garanzia per la cittadinanza e basata su false promesse occupazionali.

 

Fonte:Redazione Statoquotidiano

Coordinamento delle Associazioni di Capitanata

Gli Incontri di ITALIA NOSTRA ONLUS

Giovedì 19 dicembre 2013 presso la Sala delle Clarisse ore 19,00 –Monte Sant’Angelo

 

“EOLICO OFFSHORE”

NEL GOLFO DI MANFREDONIA E NEL NORD GARGANO

 

Difendiamo le risorse naturali del nostro Territorio e la Sovranità dei Cittadini

 

Saluti del Presidente della Sezione di Italia Nostra “Terre dell’Angelo”: dott.ssa Mariagioia Sforza

 

Relatori:

GUIDO PIETROLUONGO

Cetologo,  esperto di impatti ambientali.

 

ERCOLE GUERRA

Consigliere Nazionale di Italia Nostra.

 

GIOVANNI SIMONE

Centro Cultura del Mare in rappresentanza del Coordinamento Provinciale delle Associazioni per la Tutela del Mare del Golfo di Manfredonia e del Nord Gargano

 

GIULIANO VOLPE

Professore di Archeologia, Università di Foggia.

Componente del Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici

Progetto SALAPIA-ARCHEOMAR – ricerche archeologiche subacquee-

 

Moderatore: Pasquale Di Bari –Vicepresidente della Sezione Italia Nostra

 

Coordinamento delle Associazioni di Capitanata: Ass. Altura, Ass. Arte in Arco, Ass. Artigiani “Maria S.S. di Siponto, Ass. Bianca Lancia, Ass. CIVILIS Confederazione Europea Onlus, A.I.C.S. Commissione Nazionale Ambiente, Ass. Culturale Manfredonianews.it, Ass. Culturale Stato Quotidiano, Ass. DauniaTuR Manfredonia, Ass. Isola Capojale, Ass. Lavoro&Welfare Coordinamento Provinciale Foggia, Ass. Mare Nostrum, Ass. Mondo Nuovo Manfredonia, Ass. Nazionale Marinai d’Italia sez. di Manfredonia, Ass. Nazionale Carabinieri sez. di Manfredonia, Ass. Noi Manfredonia, Ass. “Occhi Felici”, Ass. Psichè, A.S.D. per Disabili Delfino Manfredonia, Ass. Turistico Culturale Ambientale “Itinera”, AVO Giovani Puglia, Cantiere Navale Guerra &Castigliego, Cantiere Navale F.lli Rucher, Centro Cultura del Mare Ass. di Promozione Sociale, Centro Studi Naturalistici Onlus, Città Dinamica Manfredonia, Comitato Tutela del Mare del Gargano, F.A.I. (Fondo Ambiente Italiano) Delegazione di Foggia, Fidas Zapponeta (FG), Gargano 2000 Manfredonia, Impegno Comune Manfredonia, Italia Nostra Nazionale, Italia Nostra “Terre dell’Angelo” (Monte Sant’Angelo-Manfredonia-Mattinata-San Giovanni Rotondo), Legambiente Coordinamento Provinciale, Lega Navale Italiana sez. di Manfredonia, Lions Club Manfredonia Host, Lions Clubs zona Gargano, Lipu Provinciale (FG), Nuovo Centro di Documentazione Storica Manfredonia, P.A.S.E.R “F. Imhoff” Manfredonia, Stigmamente Arte e Psichiatria Manfredonia, Gruppo Archeo Speleologico Città di Manfredonia, Ass. Manfredonia Young, Ass. Corto e Cultura Manfredonia, Cantiere 8 Marzo A.P.S., UILA Pesca, Marina degli Svevi di Castigliego Michele e Rosa, Officina Elettronavale Antonio Notarangelo, Ass. Qualità della Vita, Cooperativa Pescatori “Stella Maris” Manfredonia, Ass. Archeologica Sperimentale “Paleotech” Mattinata, Gruppo Archeologico Garganico “Silvio Ferri” Vico del Gargano, Fidas Manfredonia, USSPI-Consumatori-Utenti Manfredonia, Ass. Gente di Mare Manfredonia.

Manfredonia – “841.598 euro. A tanto ammonta il finanziamento che l’Autorità Portuale di Manfredonia, capofila di un partenariato che comprende anche il Comune e le Organizzazioni dei Pescatori, è riuscita ad ottenere nell’ambito della Misura 3.3 ‘Porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca’ del PO FEP 2007/2013”. Ad annunciare la ratifica dell’importante stanziamento è il Commissario dell’Autorità, Avv. Gaetano Falcone. “Oggi, finalmente, si potranno dare ai pescatori e agli addetti ai lavoririsposte concrete che si attendevano da decenni:bagni pubblici, magazzini e luoghi dove poter riparare le reti. Si tratta di iniziative tese a migliorare la quantità e qualità delle strutture e dei servizi a terra, con un impatto diretto sui costi di gestione dell’attività di pesca e un miglioramento della sicurezza e delle condizioni di lavoro – spiega il Commissario -. L’obiettivo generale è quello della sistemazione e completamento dell’area funzionalmente e logisticamente collegata al Mercato Ittico e situata in una posizione strategica all’interno dell’area portuale, sulla Banchina di Tramontana, con servizi funzionali alle attività di pesca e di potenziamento dell’intero settore”.

Gli interventi riguarderanno, dunque, i reparti nevralgici della marineria sipontina.Inoltre, si procederà all’adeguamento dei punti di sbarco alla normativa vigente in materia di sicurezza alimentare e riqualificazione delle banchine, per la messa in sicurezza dei pescatori durante la fase di sbarco e di lavoro, nonché al miglioramento dei servizi a terra per i pescatori e tutto il personale tramite l’installazione di 2 blocchi prefabbricati da adibire a bagni pubblici, uno sulla banchina di Tramontana e uno sul Molo di Levante. Saranno messi a disposizione degli operatori della pesca dei piccoli magazzini per migliorare le condizioni igieniche della conservazione, diminuirne l’usura dovuta alla prolungata esposizione alle condizioni atmosferiche e ridurre la possibilità di sottrazione delle reti e degli attrezzi di lavoro, ad oggi lasciati incustoditi sulle banchine. Infine, sarà assicurato ai pescatori un luogo sicuro ed adeguato al lavoro delle reti attraverso la sistemazione di un’area demaniale interna alla Banchina di Tramontana, di circa 1.500 mq di superficie.

“Sono orgoglioso e soddisfatto per la mia città – sottolinea il Commissario Falcone -. Per la prima volta nella sua storia, verrà data dignità e merito alla marineria. Questo è solo il primo traguardo che tagliamo. Nel 2014 si vedranno diversi altri sostanziosi frutti del lavoro prodotto in questi anni dall’Autorità Portuale. A tal proposito mi preme rimarcare, ancora una volta, la strategia vincente del gioco di squadra. Abbattute le inutile e demagogiche contrapposizioni politiche ed ideologiche – conclude il Commissario – si riescono a vincere tutte le partite. Ogni giorno, per Manfredonia, c’è una finale da giocare e da vincere. Il mare può essere davvero il punto di ripartenza sociale ed economica. Auspico che l’unità e la condivisione siano, d’ora in avanti, i tratti distintivi che caratterizzeranno l’operato delle istituzioni e dei politici del nostro territorio”.

 

Redazione Stato

Barche compartimento marittimo Manfredonia (statoquotidiano - trr@)

Barche compartimento marittimo Manfredonia (statoquotidiano – trr@)

Bari – COME anticipato, approvata all’unanimità la proposta di legge di modifica ed integrazione della legge regionale sugli interventi a favore delle imprese agricole. Il provvedimento, a firma dei consiglieri Giandiego Gatta, Davide Bellomo, Antonio Camporeale, Salvatore Negro, Franco Pastore e Francesco Ognissanti, prevede l’estensione degli interventi stabiliti a favore delle imprese agricole (L.R. n. 34/2009) alle imprese di pesca che sono in difficoltà a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme in materia di regolamentazione degli attrezzi e dell’attività nel Mediterraneo (Reg. CE 1967/2006), disposizioni che penalizzano nel breve e medio termine la pesca nazionale con sistemi a traino.

La legge consentirà di fronteggiare le criticità nel settore, legate ai costosi interventi di adeguamento strutturale cui sono tenuti i produttori, nonché ai nuovi aumenti del costo del gasolio, che incide da solo per quasi il 60% sulle spese di pesca, a fronte di un reddito di impresa arrivato ai minimi storici.

Redazione Stato

Pescatori di Manfredonia

Pescatori di Manfredonia (image copyright Stato, archivio)

Manfredonia – “ESPRIMO la mia più viva soddisfazione per l’avvenuta approvazione, all’unanimità, da parte del Consiglio Regionale della Puglia, del Disegno di Legge, di cui sono primo firmatario, sulla estensione alle imprese di pesca dei provvedimenti previsti dall’art. 8 commi 1, 2, 3, 4 e 6 della L.R. n° 34 del 31/12/2009 in materia di interventi a favore delle imprese agricole”. Lo dice in una nota il consigliere regionale del centrodestra avv.Giandiego Gatta.

L’iniziativa legislativa ha preso le mosse dalla grave penalizzazione subita dal comparto della pesca a seguito dell’entrata in vigore del Regolamento Comunitario cosiddetto ‘Mediterraneo’ n° 1967/2006, entrato in vigore dal giugno 2010 che ha comportato enormi sacrifici per i nostri pescatori e gli armatori, costretti ad affrontare costosi interventi di adeguamento strutturale.

Se a queste criticità si aggiunge quello del costo del gasolio, che ha inciso enormemente sulle spese di pesca comportando un sensibilissimo abbattimento del reddito di impresa, è comprensibile quanto si rendesse indispensabile la sostanziale equiparazione del mondo della pesca a quello dell’agricoltura per ciò che attiene le agevolazioni sulle operazioni di credito effettuate dalle banche, con un contributo della regione sugli interessi corrisposti dall’impresa alla banca ovvero con la costituzione di un fondo di garanzia. La nostra economia ha nella agricoltura e nella pesca due capisaldi fondamentali, che necessitano di sempre maggiori attenzioni e di interventi concreti per garantire sviluppo e migliorare la qualità della vita nel nostro territorio. Il mio impegno non verrà mai meno per garantire agli operatori di quei comparti un reddito onorevole, che li ripaghi dei sacrifici che giornalmente sono costretti a sostenere.”

Redazione Stato

L'onorevole Maurizio Lupi (ST)

L’onorevole Maurizio Lupi (ST)

(ANSA) – NAPOLI, 2 DIC – Anche per la gestione dei porti ”dobbiamo avere il coraggio del cambiamento. Non ha più senso avere 24 Autorità portuali”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi nel corso di una conferenza stampa tenuta a Napoli nella sede dell’Ente autonomo Volturno.

Stiamo preparando una riforma seria, che porterà alla riduzione – ha aggiunto Lupi confermando quanto già detto ad Assoporti – delle 24 Autorità e portando alla integrazione tra porti, interporti, logistica”. Lupi ha immaginato la costituzione di sei-sette distretti portuali logistici ”che facciano finalmente programmazione strategica e che abbiano un’autonomia finanziaria”.

 

Fonte: statoquotidiano