DOCUMENTO DEI SINDACI DEL 27 GENNAIO 2014

Pubblicato il: 28 gen 2014 - Da Webmaster

comuni-no-offshorePremesso
– che, su proposta del Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, è stata convocata un’assemblea dei Sindaci dei Comuni
di Vieste, Rodi Garganico, Peschici, Monte Sant’Angelo, Mattinata, Manfredonia, Zapponeta, Margherita di Savoia,
Barletta;
– che detta riunione è stata indetta al fine di consentire ai menzionati enti locali di assumere una posizione unitaria da far
valere nei confronti dei Ministeri competenti a decidere in ordine alle richieste presentate da privati, e relative
all’installazione di impianti eolici nello specchio di mare antistante i Comuni che sottoscrivono il presente documento;
– che, rispetto alle diverse istanze di impianti offshore avanzate dagli interessati, soltanto i progetti della Trevi Energy
s.p.a. e della Gargano Sud hanno superato la fase istruttoria e ricevuto il parere favorevole della Commissione di V.I.A.
del Ministero dell’ambiente;
– che, in ogni caso, nei confronti di tali proposte il Ministero dei Beni Culturali si è espresso, per la parte di propria
competenza, con parere negativo;
– che, dunque, per siffatta ragione dovrà essere la Presidenza del Consiglio dei Ministri ad assumere la decisione finale;
– che i Sindaci intervenuti nell’odierna assemblea sono consapevoli che le Amministrazioni Comunali non hanno
competenza in materia di autorizzazione all’istallazione degli impianti eolici offshore;
– che, nondimeno, essi – nel recepire e fare proprie le numerose istanze provenienti dai cittadini – hanno ferma intenzione
di porre in essere ogni iniziativa tesa a portare a conoscenza le Istituzioni competenti dei gravi risvolti che la realizzazione
di parchi eolici in mare potrebbe comportare per i territori da loro rappresentati;
– che lo specchio di mare maggiormente interessato all’installazione degli impianti in questione è quello prospiciente i
Comuni di Zapponeta e di Margherita di Savoia;
Considerato
– che l’obiettivo di riduzione dei combustibili fossili, indispensabile per la salvaguardia dell’ambiente e per la tutela della
salute, può e deve essere raggiunto anche con il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili, tra cui l’eolica;
– che tale produzione di energia alternativa deve, tuttavia, essere sostenuta da una programmazione attenta alle
prerogative dei territori per non pregiudicarne i fragili equilibri naturali;
– che l’istallazione di parchi eolici offshore nello specchio d’acqua antistante i Comuni firmatari del presente documento
comporterebbe per le popolazioni ivi residenti benefici economici ed occupazionali di gran lunga inferiori rispetto ai
costi, in termini ambientali, che un simile devastante intervento implicherebbe per Città tradizionalamente vocate al
turismo ed alle attività produttive legate al mare;
– che la pianificazione dello spazio marittimo è ritenuta uno strumento fondamentale per la politica marittima integrata
nell’UE, fondata sul presupposto che le autorità pubbliche ed i soggetti comunque interessati finalizzino le proprie azioni
verso un utilizzo del mare funzionale esclusivamente allo sviluppo economico ed alla salvaguardia ambientale;
– che, secondo le stesse direttive UE, un imprescindibile passaggio da compiere nella costruzione di parchi eolici
compatibili con la conservazione della natura, consiste nel verificare il migliore collocamento degli impianti, anche in
considerazione degli altri usi cui il territorio è vocato, delle eventuali limitazioni ivi insistenti, nonché dei vincoli sociali,
compreso l’interesse a preservare l’assetto paesaggistico di una determinata area;
– che le zone in cui sono previsti gli interventi in fase di autorizzazione sono, per le ragioni innanzi esposte, incompatibili
con impianti eolici in mare, tenuto conto anche del fatto che parte di esse ricade nell’area protetta del Parco Nazionale del
Gargano;
– che, peraltro, con particolare riguardo al Golfo di Manfredonia, il suo delicato ecosistema marino, già alterato dalla
ventennale presenza dell’industria chimica di base, non può sopportare ulteriori carichi invasivi, tipici di strutture come
quelle che si vorrebbero impiantare;
– che, inoltre, essendo le risorse marine limitate, ed essendo la pesca nell’Adriatico – attività assai diffusa nelle zone
interessate dall’intervento – già penalizzta da una congiuntura economica non favorevole, occorre oggi più che mai
prestare la massima attenzione alla sostenibilità economica, sociale e ambientale dell’ecosistema marino e volgere
l’attenzione verso progetti che ne valorizzino le potenzialità senza penalizzazioni o, peggio, danni irreparabili.
SI CHIEDE:
Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro
delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministro per i Beni Culturali di considerare, in sede di deliberazione in merito alle
istanze di autorizzazioni relative agli impianti eolici nel Golfo di Manfredonia, quanto fin qui esposto;
di aprire, nel più breve tempo possibile e comunque prima della delibazione sulle predette istanze, un tavolo di confronto
con i rappresentanti delle comunità interessate dagli interventi in parola e con i portatori di interesse del territorio;
di condividere le ragioni contenute nel presente documento e, per l’effetto, negare i provvedimenti autorizzatori richiesti;
di preservare, attraverso un provvedimento di diniego all’installazione di impianti eolici offshore, la sostenibilità
economica, sociale e ambientale dei territori interessati dai relativi progetti;
di contribuire, conseguentemente, a proteggere l’ecosistema marino, a conservare le risorse naturali, la vocazione
turistica del territorio e la crescita economica delle comunità locali che traggono dal mare vitali quote di reddito.
Il Sindaco del Comune di Barletta Pasquale CASCELLA
Il Sindaco del Comune di Manfredonia Angelo RICCARDI
Il Sindaco del Comune di Margherita di Savoia Paolo MARRANO
Il Sindaco del Comune di Mattinata Lucio Roberto PRENCIPE
Il Sindaco del Comune di Monte Sant’Angelo Antonio DI IASIO
Il Sindaco del Comune di Peschici Francesco TAVAGLIONE
Il Sindaco del Comune di Rodi Garganico Nicola PINTO
Il Sindaco del Comune di Vieste Ersilia NOBILE
Il Sindaco del Comune di Zapponeta Giovanni RIONTINO

 

Leggi il cominicato completo: Documento dei Sindaci offshore

 

installazione eolico off-shore

Eolico offshore, il progetto (st)

Manfredonia – NELLA serata del 23 gennaio 2014 il Coordinamento del partito Democratico di Manfredoniasi è riunito per discutere sulla situazione dei “Parchi Eolici Off-Shore” nel Golfo di Manfredonia.

All’interno della discussione nell’assise i Giovani Democratici si sono espressi per il no attraverso l’intervento del Segretario di circolo GD Dott. Luca Grieco, dopo l’approvazione all’unanimità di un documento, come contributo da portare all’attenzione dell’Assemblea del Partito, contributo nato da un’attenta discussione e dopo ,l’incontro con tecnici del settori e rappresentanti delle associazioni che da tempo hanno posto l’attenzione su questo tema.

Documento sull’off-shore.

Diverse Società eoliche hanno presentato progetti da realizzare nelle acque prospicienti le coste nord della Puglia, in provincia di Foggia e in Provincia di Barletta-Andria-Trani; di queste solo due (Trevi Energy Spa e WPD Parco Eolico marino Gargano Sud), hanno già ottenuto il V.I.A. dai quattro Ministeri di competenza.

La realizzazione dei parchi eolici off-shore prevede un numero complessivo di 160 aerogeneratori, alti più di 90metri sul livello del mare, disposti ad una distanza dalla costa compresa tra i 10,5 e i 17,5 chilometri e, inoltre, è prevista l’installazione di una sottostazione elettrica off-shore per il collegamento, tramite un cavidotto, alla Rete di Trasmissione Nazionale (RTN).

Quali le ricadute sul territorio?

L’OCCUPAZIONE
→ L’installazione degli impianti sarà effettuata da operai specializzati che nel nostro Paese non sono presenti.

→ I nostri porti non saranno utilizzati, come logistica, per la realizzazione dell’opera.

→ Dal momento in cui entrerà in funzione sarà presente un numero irrisorio di personale del luogo.

→ Per quanto riguarda la marineria del luogo, sorgeranno innumerevoli difficoltà che potrebbero portare alla perdita di posti di lavoro nel settore ittico, già pesantemente provato dalla crisi.

• L’IMPATTO AMBIENTALE 
L’intervento si pone al centro del Golfo di Manfredonia in una posizione equidistante dalle coste più pregiate e delicate del Parco Nazionale del Gargano (nonché del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto), caratterizzate dalla presenza di spettacolari falesie di candida roccia calcarea e dai profondi arenili che da Manfredonia si distendono sino alle bianche Saline di Margherita di Savoia.

Inoltre, tale area risulta di enorme importanza avifaunistica per la presenza di circa 300 specie di uccelli, per lo svernamento delle specie acquatiche e per un rilevante flusso migratorio
attraverso il mare. L’installazione di queste pale eoliche è, dunque, definibile come offesa che si vuole arrecare ad un angolo d’Italia che meriterebbe una rigorosa tutela per i valori ambientali, storici, paesaggistici e naturalistici che lo nobilitano e lo rendono unico nel panorama del nostro Paese.

• IL TURISMO
Dato l’avvio sistemico di attività che mirano ad un incremento del settore turistico in loco e, vista la recente realizzazione del porto turistico, gli impianti graverebbero fortemente su tale progetto. Inoltre, non è trascurabile l’impatto visivo, nonostante le rassicurazioni date in merito, dai progettisti.

• L’ASPETTO ECONOMICO 
Il territorio non beneficerebbe di abbattimenti di costi sulle bollette della corrente e ai comuni non verrebbe corrisposto nessun tipo di introito.Si stima che il funzionamento di questi impianti sarà di circa 30 anni e, anche se le aziende hanno assicurato un piano di smantellamento, a fine termine non è assicurato nessuna polizza fideiussoria che garantisce l’adempimento degli accordi pattuiti, suindicati. È fondamentale aggiungere che la Regione Puglia è la prima in Italia per la produzione di energia da fonti alternative e, una consistente parte dell’energia prodotta, non raggiunge la fase di distribuzione.

In conclusione, alla luce di quanto suddetto, noi Giovani Democratici chiediamo un impegno a tutte le istituzioni locali, perché facciano pressione sui Ministeri competenti, in quanto né il Comune, né la Provincia, né la Regione, hanno potere decisionale a tal proposito, affinché le preoccupazioni espresse fino ad ora da cittadini e associazioni ricevano i dovuti chiarimenti e rassicurazioni sul futuro del nostro territorio.

(A cura dei Giovani Democratici di Manfredonia. Circolo “Giorgio La Pira”)

 

Fonte: Statoquotidiano.it

installazione eolico off-shoreLa sostenibilità ambientale delle attività produttive è un prerequisito strategico per i governi territoriali ed un decisivo fattore discriminante per le comunità che ospitano gli impianti industriali. Ciò vale anche rispetto alle produzioni innovative o tecnologicamente avanzate, pur se finalizzate a ridurre l’impatto dell’azione umana sull’ecosistema planetario.

E’ quest’ultimo il caso degli impianti eolici offshore che le società Trevi Energy SpA e Gargano Sud vorrebbero installare nello specchio di mare dell’Adriatico prospiciente la costa dei Comuni di Manfredonia, Margherita di Savoia e Zapponeta.

I progetti hanno ottenuto il parere favorevole della Commissione di V.I.A. del Ministero dell’Ambiente e quello negativo del Ministero dei Beni e delle attività culturali, imponendo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la decisione finale in ordine alla realizzazione dei due impianti.

A nostro parere, il fondamentale obiettivo di riduzione del consumo di combustibili fossili per la produzione di energia elettrica, cui è vincolata anche l’Italia nell’ambito delle politiche energetiche dell’Unione Europea, deve essere valutato in relazione alle peculiari caratteristiche ambientali, economiche e sociali dei territori interessati per non pregiudicarne gli equilibri.

Nel caso di specie, le comunità costiere hanno una stretta interdipendenza con il mare ed il suo ecosistema tanto per ragioni culturali che economiche:

– la marineria di Manfredonia, come quella delle altre comunità interessate, è tra le più importanti e produttive d’Italia ed il settore già soffre gli effetti della riduzione delle quantità di pescato, che verrebbero ulteriormente contratte a causa dei lavori di installazione delle torri eoliche;

– tutte le città interessate dal progetto hanno una già consolidata vocazione turistica o hanno promosso investimenti, pubblici e privati, in questo settore strategico;

– parte dello specchio di mare coinvolto nella progettazione degli impianti è compreso nel perimetro del Parco Nazionale del Gargano.

L’istallazione di parchi eolici offshore, dunque, comporterebbe per le popolazioni residenti benefici economici ed occupazionali di gran lunga inferiori rispetto ai costi ambientali ed ai rischi economici che un simile intervento determinerebbe.

Ciò motiva il parere nettamente sfavorevole del Circolo del PD di Manfredonia all’insediamento di impianti eolici offshore nel Golfo, convinzione per la quale continueremo ad attivarci politicamente presso tutte le sedi istituzionali opportune e, nel caso, programmeremo iniziative politiche e civiche finalizzate alla protezione dell’ecosistema marino ed alla sostenibile valorizzazione sociale ed economica delle risorse naturali del nostro territorio.

Comunicato della Direzione cittadina del Partito Democratico di Manfredonia

Circolo “Giorgio La Pira” di Manfredonia

 

Fonte: ManfredoniaNews.it

Comunicato CP del 22 Gennaio 2014

Pubblicato il: 22 gen 2014 - Da Webmaster

BILANCIO 2013 DELL’ ATTIVITA’ DI POLIZIA GIUDIZIARIA
DELLA GUARDIA COSTIERA DI MANFREDONIA. TANTI I
SEQUESTRI: DALLA PESCA DI FRODO ALLA MARIJUANA.

Nell’anno solare 2013 gli uomini del Compartimento Marittimo di Manfredonia hanno condotto una capillare attività di controllo e di contrasto di illeciti nei settori di competenza istituzionale del Corpo delle Capitanerie di Porto.
In particolare nell’ambito della filiera ittica in tutte le varie fasi, dalla pesca fino alla commercializzazione, il tutto al fine di salvaguardare la salute dei consumatori; tale attività si è snodata su tutto il territorio della Provincia di Foggia, fatta eccezione delle Isole Tremiti, le quali fanno capo alla giurisdizione del Compartimento Marittimo di Termoli. Numerose sono state le condotte contra legem accertate dal personale degli Uffici Marittimi del Compartimento, in particolare sono stati contestati numerosi illeciti penali ed amministrativi.
Le operazioni sono state sovente espletate col supporto tecnico del Servizio Veterinario dell’ASL Foggia e in alcuni casi con altre Forze di Polizia presenti sul territorio per quanto di propria specifica competenza.
Nel settore della pesca a livello compartimentale, gli illeciti amministrativi accertati sono stati 474 (quattrocentosettantaquattro), comportando circa 432.224 euro di sanzioni amministrative pecuniarie comminate. 138 (centotrentotto) risultano i soggetti deferiti alla competente Autorità Giudiziaria per reati comuni e per quelli concernenti i settori della pesca, del demanio e dell’ambiente.
Riguardo ai sequestri eseguiti, per quanto attiene in particolare la filiera ittica sono stati posti sotto sequestro 5140 Kg di pescato e 38 attrezzi da pesca, questi ultimi per un valore pari a 33.700 euro circa: inoltre è stato sequestrato anche un natante da diporto che effettuava pesca abusiva, dotato di reti a strascico e divergenti, il tutto per un valore complessivo pari a 54.000 euro circa.
Tra i casi più frequenti di illeciti in materia di pesca, vanno annoverati l’immissione nel circuito commerciale di prodotti ittici non sicuri in quanto sprovvisti delle informazioni obbligatorie necessarie ai fini di assicurarne la rintracciabilità, ovvero la provenienza e le caratteristiche alimentari, nonché con etichettatura non conforme alle pertinenti disposizioni normative in materia. Tante sono state anche le operazioni volte al contrasto del fenomeno dell’ambulantato abusivo con relativi sequestri di prodotto ittico in dispregio delle più comuni disposizioni igienico-sanitarie in materia.
In materia ambientale sono state elevate 4 informative di reato a carico di ignoti per smaltimento, abbandono e deposito incontrollato di rifiuti sul suolo, ed una notizia di reato a persona nota per inosservanza di norme ambientali. Inoltre, si è proceduto al sequestro di uno scarico non autorizzato nell’agro del comune di Zapponeta (FG), posto all’interno di una nota azienda vitivinicola locale ed il titolare è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria: è stato altresì elevato un verbale amministrativo a carico di persona nota di circa 600 euro, in quanto ritenuta responsabile di effettuare scarichi domestici non autorizzati in una zona adiacente all’azienda vitivinicola di cui sopra. Cinque, inoltre, le violazioni amministrative accertate a carico di persona nota, di cui 2 per scarichi non autorizzati, 2 per gestione dei rifiuti ed una per trattamento non autorizzato di acque reflue.
In ambito demaniale, sono state denunciate 20 persone per occupazione abusiva di area demaniale marittima, mentre 6 sono le persone ritenute responsabili di aver realizzato opere non autorizzate in prossimità del demanio marittimo. E’ stato inoltre posto sotto sequestro giudiziario un immobile, sito in località Siponto a Manfredonia, che insiste su area demaniale marittimo in assenza di titolo concessorio, ed è stata ottenuta la demolizione d’ufficio di un immobile in cemento armato insistente su demanio marittimo.
In materia di sicurezza della navigazione, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Foggia il comandante di una motonave, battente bandiera russa, in quanto a seguito di visita ispettiva a bordo venivano riscontrate alcune gravi mancanze in materia di sicurezza della navigazione, in seguito alle quali si procedeva al fermo amministrativo della nave in questione, sino ad eliminazione delle deficenze.
Durante la stagione estiva sono stati effettuati numerosi controlli agli stabilimenti balneari, presenti nella zona di competenza del Compartimento Marittimo di Manfredonia: da Vignanotica, località a nord di Mattinata, sino a Foce Aloisa, zona compresa tra i comuni di Zapponeta e Margherita di Savoia, sono stati controllati 83 stabilimenti balneari. 25 le sanzioni amministrative elevate a carico dei titolari per violazioni in materia di ordinanze balneari: dall’assenza di bagnino presso la propria postazione sino ad arrivare a stabilimenti balneari sprovvisti di dotazioni minime di sicurezza, o addirittura in possesso di medicinali di primo soccorso scaduti.
Di notevole importanza anche il sequestro di 500 (cinquecento) Kg. di marijuana, effettuato congiuntamente al Nucleo Operativo Radiomobile dei CC di Manfredonia: la sostanza stupefacente sequestrata avrebbe fruttato all’incirca 5 milioni di euro, se fosse stata immessa sul mercato nero del traffico di droga.
Nell’anno appena iniziato il personale della Guardia Costiera di Manfredonia, diretta dal Comandante Marcello Notaro, ha già attivato operazioni di contrasto alla pesca del “bianchetto”: inoltre tutto il personale è impegnato in costante attività di controllo nei settori della tutela ambientale, della pesca, del demanio marittimo e della sicurezza della navigazione al fine di creare deterrenza e sanzionare le attività illecite riscontrate.

Manfredonia, 22 Gennaio 2014

Comunicato CP del 20 Gennaio 2014

Pubblicato il: 20 gen 2014 - Da Webmaster

NUOVO BLITZ DELLA GUARDIA COSTIERA: SEQUESTRI DI NOVELLAME NELLE VIE DELLA CITTA’

 

prodotto ittico sottomisura posto sotto sequestroNei giorni appena trascorsi i militari della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Manfredonia, sotto il comando del Capitano di Fregata Marcello Notaro, hanno svolto un’ennesima azione di repressione della commercializzazione illegale di prodotti ittici sottomisura nella città di Manfredonia, mettendo a segno diversi colpi in alcuni magazzini di lavorazione del prodotto ittico ed effettuando sequestri di pescato al di sotto della taglia minima venduto presso il mercatino rionale di Santa Restituta, ed in alcuni casi anche sulla pubblica via.

In particolare sono stati sequestrati ben oltre 3 (tre) quintali di novellame di sarde ed alici (comunemente noto come “bianchetto”), in quanto trasportato, detenuto e commercializzato in violazione dell’Art. 7, comma 1, lett. a) e b) del D.Lgs. n°04/2012, e nel solo caso della commercializzazione su pubblica via, venduto in cattivo stato di conservazione.

Un’operazione in favore della tutela del mare, per scoraggiare chi ancora pratica la pesca di pesci allo stato neonato che sono un importante anello della catena alimentare marina, in quanto favorisce la crescita di altre specie cosiddette pelagiche (di profondità e di più grosse dimensioni). Il risultato dell’operazione è da attribuire alla tenacia degli uomini della Capitaneria di Porto di Manfredonia, che da alcuni giorni stavano effettuando una serie di appostamenti in vari luoghi della città.

Il pescato, dopo gli accertamenti sanitari effettuati dal medico del Servizio Veterinario dell’ASL FG Area B – Distretto di Manfredonia e su disposizione del Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Foggia, è stato destinato alla distruzione mediante rigetto in mare, in quanto dichiarato prodotto alimentare insalubre e del tutto privo di documenti attestanti la rintracciabilità dello stesso prodotto ittico, e quindi non destinabile al consumo umano.

Due i soggetti ritenuti responsabili delle violazioni penali sopracitate, i quali sono stati prontamente deferiti alla competente Autorità Giudiziaria.

L’attività di repressione posta in essere dagli uomini del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera sipontina contro gli illeciti in materia di pesca e commercializzazione illegale di prodotti ittici sottomisura proseguirà incessante anche nei prossimi giorni in tutta la provincia di Foggia, allo scopo di garantire il rispetto delle leggi e tutelare la salute degli inconsapevoli consumatori.

 

Manfredonia, 20 Gennaio 2014

Comunicato CP del 13 Gennaio 2014

Pubblicato il: 14 gen 2014 - Da Webmaster

CONTROLLI SERRATI DELLA GUARDIA COSTIERA DURANTE LE FESTIVITA’ NATALIZIE

 

Nell’ambito dell’operazione complessa su scala nazionale denominata “Clear Label”, disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e finalizzata a garantire, nell’imminenza delle festività natalizie, la tracciabilità (etichettatura e rintracciabilità) dei prodotti della pesca, commercializzati all’ingrosso ed al dettaglio nella città sipontina e nell’intero hinterland di Foggia, i militari del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Manfredonia, diretti dal Comandante Marcello Notaro, congiuntamente al Servizio Veterinario dell’ASL Foggia e agli altri corpi/amministrazioni per  quanto di propria specifica competenza, operanti da sempre nell’ambito di una collaudata collaborazione istituzionale, hanno posto sotto sequestro oltre 3 tonnellate di prodotti ittici, perchè privi dei requisiti di tracciabilità o perché commercializzati in assenza dei requisiti minimi igienico-sanitari, il tutto per un valore commerciale stimato, nella vendita al dettaglio, di quasi 30.000 euro.

Nel complesso, gli illeciti amministrativi accertati sono stati 25 (venticinque), tra i casi più frequenti  la vendita di prodotti ittici privi di regolare etichettatura e le violazioni delle norme sulla rintracciabilità. Oltre 20.000 euro l’importo delle sanzioni amministrative pecuniarie comminate, la cui definizione è demandata per legge al Servizio contenzioso della Regione Puglia che, nel solco di un sinergico rapporto di collaborazione istituzionale con la Guardia Costiera, sta procedendo all’adozione dei relativi procedimenti amministrativi.

Le attività operative, iniziate il 2 dicembre scorso e mirate soprattutto al controllo delle piattaforme logistiche di distribuzione e delle merci d’importazione per via marittima, al fine di prevenire “alla fonte” l’immissione nel circuito commerciale di alimenti non sicuri, nel complesso hanno portato al sequestro amministrativo di prodotti del tutto privi delle informazioni obbligatorie necessarie ai fini di assicurarne la rintracciabilità, ovvero la provenienza e le caratteristiche alimentari. Altresì è doveroso ricordare il contrasto al fenomeno dell’ambulantato abusivo lungo le arterie cittadine di Manfredonia e Cagnano Varano, con due quintali di prodotto ittico posto sotto sequestro, e la scoperta di una pescheria abusiva prontamente sanzionata e chiusa con provvedimento dell’ASL Foggia.

Le attività di controllo proseguiranno anche nei prossimi giorni allo scopo di garantire che, a tutela del fondamentale diritto alla salute, sulle tavole dei consumatori, non solo pugliesi, giungano prodotti della pesca tracciati e sicuri.


Manfredonia, 13 Gennaio 2014

Parco Nazionale del Gargano Isole TremitiSi è tenuto nei giorni scorsi l’incontro voluto dal Presidente del Parco Nazionale del Gargano, l’Avv. Stefano Pecorella, con i Sindaci dell’area protetta,alla presenza di alcuni rappresentanti del Coordinamento delle Associazioni di Capitanata “NO OFF SHORE”.

Tutti i sindaci hanno accolto l’invito del Presidente Pecorella a manifestare una ferma opposizione allo sviluppo di impianti che snaturino la vocazione del paesaggio e del territorio e che diversamente, se realizzati, determinerebbero gravi ripercussioni sul sistema turistico-ricettivo territoriale e sulle attività di pesca. Il territorio garganico è stato, nel recente passato, interessato da investimenti incompatibili con le sue vocazioni naturali e, ancora oggi, opere di bonifica non le hanno restituite alla loro piena e normale utilizzazione.

 “Le procedure di rilascio delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione di impianti eolici offshore sono ancora in essere. Possiamo ancora dire la nostra e non dobbiamo arrenderci. – chiosa Pecorella -. Già dal 2011, l’Ente Parco Nazionale del Gargano, quando invitato alle conferenze di servizio, ha avuto modo di esprimere chiari e motivati pareri negativi in ambito ambientale sugli otto interventi previsti.

Gli impianti eolici off shore mettono in pericolo l’intero Gargano è quindi necessaria una risposta politica unitaria di tutti le istituzioni, la nostra comunità ci chiede compattezza e fermezza di fronte a questa grave minaccia.

E’ per questo – conclude il Presidente – che al termine della riunione, ho chiesto ai Sindaci di approvare, ciascuno nella propria assise un atto deliberativo che dica in modo chiaro che si è contrari ai progetti di realizzazione di impianti eolici off shore a largo delle coste del Gargano e nel Golfo di Manfredonia.

Il Parco provvederà a trasmette al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero delle Attività Produttive i documenti apporvati dai singoli comuni, affinché i Ministri ne tengano debito conto prima di rilasciare gli atti di propria competenza, tra questi sia le Valutazione di Impatto Ambientale che i decreti finali di autorizzazione.”

Leggi il comunicato del Parco Nazionale del Gargano nota 137_2014

assessore-adamobrunetti“Manifesto pubblicamente, per la prima volta dalla mia nomina ad assessore all’ambiente del Comune di Manfredonia, la mia idea sugli impianti eolici offshore che si vorrebbero installare al largo delle nostre coste. Pur consapevole che l’amministrazione comunale non ha voce in capitolo in punto di autorizzazione (competenza riservata al Governo centrale), sono dell’opinione che l’eolico offshore non comporterebbe alcuna ricaduta apprezzabile sul nostro territorio, mortificando anzi la sua vocazione turistica su cui questa amministrazione sta, con coraggio, puntando (vedi Agenzia del Turismo). Occorre adesso stabilire le linee di azione per convincere chi dovrà esprimersi sulle autorizzazioni che Manfredonia ed il suo Golfo non possono, per l’ennesima volta, ricevere uno schiaffo così forte alle proprie potenzialità turistiche ed ambientali. Non credo a forme di protesta plateali, credo invece che unendo le forze potremmo, tutti insieme, interloquire con i Ministri competenti e portarli ad un tavolo di confronto con gli attori locali. Con il Sindaco Angelo Riccardi sto lavorando a questa ipotesi”. Così l’assessore all’Ambiente Adamo Brunetti, dalla pagina personale di Facebook, sull’installazione degli impianti eolici offshore al largo delle coste del Golfo di Manfredonia.

 

Fonte: Manfredonianews.it

Impianto eolico (archivio - ftvlec@)

Impianto eolico (archivio – ftvlec@)

“SCORGO un’implicita adesione dell’articolista agli impianti eolici offshore. Trovo che così questo sia un contributo parziale all’informazione sul tema e forse anche una disinformazione.

Le aziende che operano cercano il loro interesse, ma ove questo cozza con altri interessi per categorie di soggetti che pure vivono sul mare, sul paesaggio, sul turismo, il conflitto diventa una prepotenza gratuita, una fonte di incoerenze e di danni enormi di cui le aziende interessate all’energia non si curano minimamente.

Il Ministero dell’Ambiente, perciò, dovrà essere ben più cauto sul tema, anziché concedere permessi devastanti per il paesaggio e per il turismo, che restano una delle più grandi industrie del Paese. E’ esemplare al riguardo, in negativo, lavergogna di ipotizzare a poche miglia dalla costa nel Golfo di Manfredonia una massa sterminata di pale eoliche, davanti alle bellezze del Gargano che sono fra le bellezze più interessanti al mondo turisticamente, solo pochi mesi dopo che si è inaugurato il grande e bello porto turistico ‘Marina del Gargano’.

L’articolista avrebbe reso un miglior servizio al Giornale ed ai lettori valutando ogni aspetto per una tematica così coinvolgente per un territorio come il nostro”.

Così replica l’Architetto Carlo Devanna di Manfredonia sull’articolo del Corriere della Sera “Eolico offshore: in Europa a gonfie vele. Ma in Italia stenta“,a firma di Roberto Rizzo, pubblicato in data odierna e che si riporta integralmente.

http://www.corriere.it/ambiente/14_gennaio_05/eolico-offshore-europa-gonfie-vele-ma-italia-stenta-8d8d66e4-762a-11e3-b130-d13220de9ace.shtml

IL TESTOL’eolico offshore in Europa non conosce la crisi, visto che la nuova capacità installata nella prima metà del 2013 è stata infatti doppia rispetto allo stesso periodo del 2012. Al 30 giugno scorso in Europa erano connesse alla rete 1.939 turbine marine, per una capacità di 6.040 MW in 58 impianti distribuiti in dieci Paesi.

In base alle stime di Ewea (European Wind IndustryAssociation), la potenza al 2020 potrebbe raggiungere i 40 GW e soddisfare il 4% della domanda europea di elettricità. Per il 2030 si parla addirittura del 14%. Ma non tutti i tecnici del settore sono convinti che il futuro dell’eolico offshore sarà così roseo.

London Array, il più grande parco eolico offshore del mondo

DUBBI – Uno fra di essi è JimPlatts dell’Università di Cambridge, che in un recente articolo pubblicato sul portale accademico inglese The Conversation ha espresso seri dubbi sulle reali possibilità di ridurre i costi di installazione dell’eolico offshore, oggi circa doppi rispetto all’eolico a terra.

«Dopo più di un decennio di sviluppo industriale, il numero di turbine offshore cresce in maniera erratica, senza uniformità e standardizzazione. Gli sviluppatori usano differenti tecnologie in Paesi diversi, con progetti non correlati fra di loro e non è certo questa la strada per rendere più competitiva questa fonte e favorire le economie di scala», scrive Platts. «Realizzare gli impianti in mare è assai costoso e lo sarà anche in futuro. L’eolico offshore rimane al più un ambito di ricerca e sviluppo: è un mercato di nicchia, pregno di difficoltà tecniche».

TECNOLOGIA GIOVANE – «Platts ha un approccio che si discosta di molto da quello che è il reale potenziale di sviluppo dell’eolico offshore», commenta Alessandro Totaro, responsabile settore eolico di AssoRinnovabili.

«Diversi studi mostrano come nel medio periodo sarà possibile ridurre i costi della tecnologia dal 30 al 40%, operando sul lato delle fondazioni e riducendo l’uso dell’acciaio, questo ovviamente senza intaccare la sicurezza. Dell’articolo di Platts bisogna prendere per buono che i costi siano elevati, ma questo è vero per tutte le tecnologie agli albori, che proprio per tale motivo devono essere aiutate nella loro maturazione».

POCO PIÙ DI VENT’ANNI – Il tema di un’industria che sta muovendo i primi passi è condiviso daMichael Hannibal, responsabile a livello globale del settore eolico offshore di Siemens, fra i maggiori operatori al mondo in questo ambito.

«L’eolico in mare è un’industria molto giovane: è stata proprio Siemens a installare la prima centrale eolica offshore in Danimarca nel 1991, soltanto due decenni fa, con l’impianto di Vindeby, che è pienamente operativo ancora oggi.

Siamo stati uno degli attori più importanti nel passaggio da un’industria immatura a una più solida, che nei prossimi anni diventerà assolutamente competitiva con le altre fonti energetiche. Il costo del MWh prodotto dall’eolico offshore è diminuito del 40% per decennio negli ultimi 20 anni, un risultato eccezionale per un’industria così giovane, e dobbiamo anche ricordare che altre fonti, come il nucleare, godono di incentivi non altrettanto trasparenti quanto quelli delle rinnovabili: sarebbe necessario fare un vero confronto».

PARCO GIGANTE – Siemens ha realizzato il parco eolico offshore più grande al mondo, il London Array, formato da 175 turbine da 3,6 MW, inaugurato lo scorso luglio in prossimità dell’estuario del Tamigi, a circa 20 chilometri dalle coste del Kent e dell’Essex (Regno Unito). Con una potenza complessiva di 630 MW, l’impianto è in grado di soddisfare il fabbisogno elettrico di 500 mila famiglie inglesi. L’azienda fornirà le turbine anche per il primo impianto eolico offshore di tipo commerciale degli Stati Uniti, che entrerà in funzione nel 2016: 468 MW complessivi a 20 km dall’isola di Nantucket, nel Massachusetts.

POTENZIALE DI MIGLIORAMENTO – Oggi il MWh prodotto dagli impianti nel mare del Nord costa circa 140 euro e l’obiettivo dell’industria è stare sotto i 100 euro per megawattora nel 2020. Ma affinché questi valori si possano concretizzare, secondo Ewea saranno necessari una cornice legislativa favorevole e ulteriori miglioramenti nella tecnologia, soprattutto per quanto riguarda le fondazioni e la realizzazione di turbine in acque profonde (oggi le tecnologie consentono di sfruttare fondali di 50 metri al massimo di profondità).

«Fino a un certo livello, è vero che c’è una mancanza di standardizzazione», spiega Hannibal. «Germania e Regno Unito dovrebbero cooperare di più per armonizzare le loro linee guida e i processi autorizzativi e per creare standard comuni, come nel caso della connessione alla rete elettrica. Questo sarebbe uno spunto positivo per far diminuire i costi di installazione».

IN ITALIA – «In Italia per ora è stato autorizzato un solo progetto che è possibile definire realmente in mare, proposto da Mediterranean Wind Offshore (Gruppo Termomeccanica), da 136 MW nel golfo di Gela con turbine da 3,5 MW», afferma Totaro.

La Valutazione d’impatto ambientale è stata rilasciata dal ministero dell’Ambiente nel 2012, ma il progetto è bloccato a causa di un ricorso al Tar da parte di alcuni Comuni dell’area interessata. Gli altri progetti italiani in mare sono di tipo nearshore, come quello da 30 MW in Puglia, che ha vinto la prima asta eolica a fine 2012».

Fra gli altri progetti italiani, c’è da segnalare quello proposto da 4Power al largo di Rimini, con l’adesione concessa in via informale dall’assessorato al Turismo della Regione Emilia-Romagna. «Confrontare i costi dell’offshore nei mari del Nord Europa con quelli del Mediterraneo è difficile, primo perché nei nostri mari non sono stati ancora installati impianti e, secondo, perché non conosciamo con esattezza i costi di permitting», afferma Totaro.

INTERESSE BASSO – «Sono tanti i motivi per cui l’interesse in Italia per l’eolico offshore è basso. Innanzitutto, le caratteristiche dei fondali marini, molto ripidi soprattutto sulla costa tirrenica, che gode di un potenziale maggiore rispetto a quella adriatica. Nel loro complesso le ventosità medie delle nostre coste non sono allettanti come quelle del mare del Nord, tranne che in Sicilia e sulla costa occidentale della Sardegna.

Ci sono poi elementi come la mancanza di linee guida nazionali, l’incertezza normativa(nazionale e locale), la scarsa accettabilità sociale (la vocazione turistica delle nostre coste è senz’altro maggiore di quella nel Nord Europa).

Il contingente previsto nelle aste per l’eolico offshore era di 650 MW, ma questo valore si è dimostrato troppo elevato: allo stato attuale, sarebbe quindi opportuno dirottare questo contingente verso ambiti più affollati, come l’eolico onshore».

(A cura di Roberto Rizzo)

Redazione Stato

Ministero dell’Ambiente

Deposito costiero di GPL nel comune di Manfredonia

Loc. Santo Spiriticchio

Informazioni generali

documentazione

Opera: Deposito costiero di GPL nel comune di Manfredonia
Progetto: Deposito costiero di GPL nel comune di Manfredonia – Loc. Santo SpiriticchioDescrizione: Realizzazione di un deposito costiero di GPL costituito da 12 serbatoi di capacità complessiva di 60.000mc e delle opere funzionalmente connesse: gasdotto di lunghezza 10km di collegamento tra il deposito ed il pontile di attracco delle navi gasiere, raccordo ferroviario della lunghezza di 1800m di collegamento del deposito alla stazione di  Frattarolo ed opere di adeguamento al pontile di attracco delle navi.Proponente:Energas S.p.A.
Tipologia di opera: Impianti di stoccaggio gas combustibili

Data di scadenza presentazione osservazioni da parte del pubblico: 19/01/2014

Territori interessati ed aree marine interessate

localizzazione

Regioni:
PugliaProvince:
FoggiaComuni:
Manfredonia

Aree marine:
Mar Adriatico Meridionale

Iter amministrativi
Procedura: Valutazione Impatto Ambientale
Data presentazione istanza: 10/11/1999
Data Decreto VIA: 21/12/2000
N° Decreto VIA: DSA-DEC-2000_0005673
Esito Decreto VIA: Negativo
Stato procedura: Conclusa
Procedura: Valutazione Impatto Ambientale
Procedura integrata con la Valutazione di incidenza:
Data presentazione istanza: 28/10/2013
Data pubblicazione avviso sui quotidiani: 28/10/2013
Termine presentazione Osservazioni del Pubblico: 19/01/2014
Data avvio istruttoria tecnica: 12/12/2013
Data ricezione Integrazioni: 12/12/2013
Stato procedura: Istruttoria tecnica CTVIA

 

 

Fonte: Ministero dell’Ambiente – VAS – VIA