Logo no eolico offshoreSi comunica che MANFREDONIA TV (canale 659) nella rubrica “Piazza del Popolo” trasmetterà l’intervista fatta a Matteo Starace e Giovanni Simone in rappresentanza del Coordinamento delle Associazioni di Capitanata e BAT nei seguenti orari:

  • Mercoledì 26 febbraio alle ore 20,15 e alle ore 23,15;
  • Giovedì 27 febbraio alle ore 15,00.

 

Coordinamento delle Associazioni di Capitanata e BAT

Mercato itticoLa sentenza del Tribunale ordinario di Foggia è del 16 gennaio scorso, ma si riferisce ad una vicenda ormai conclusa da un pezzo. Riguarda le gestione del mercato ittico da parte del Consorzio che lo ha amministrato fino ad aprile 2012 quando è subentrato il Comune. E’ finita dinanzi alla Magistratura a causa dei debiti accumulati. La sentenza è dunque l’atto finale di una azione giudiziaria avviata per l’appunto oltre due anni fa nei confronti del Consorzio. I soci del Co.Ge.M.I.M. acronimo di “Consorzio Gestione Mercato ittico Manfredonia”, erano i tre enti che si erano assunti il carico di gestire una attività tra le più tradizionali della Capitanata, vale a dire Provincia di Foggia, Camera di Commercio di Foggia, Comune di Manfredonia ciascuno partecipanti con una quota di 645,50 euro, ai quali si sono aggiunti le espressioni operative del settore, vale a dire l’Associazione armatori e dodici cooperative dei pescatori detentori ciascuno di una quota di 103,28 euro.

Nonostante la pesca, almeno fino a qualche anno fa, fosse tra i riferimenti portanti dell’economia locale ma anche oltre, il mercato ittico non ha mai rappresentato lo specchio di tanta capacità economica. Le gestioni annuali si sono chiuse invariabilmente con delle perdite. Un andamento che si è riproposto pari pari col nuovo impianto costruito nel 2004 a spese del Comune. Una struttura moderna, dotata di tutti i servizi utili per il miglior svolgimento delle attività commerciali dei prodotti ittici.

Le buone intenzioni non hanno però avuto gli attesi riscontri nella realtà operativa. Il Consorzio allargato agli enti più rappresentativi della Capitanata non è stato in grado di valorizzare il mercato così come era nei propositi. Le ragioni? Sono tante, distribuite tra i vari soggetti sia pure con valenze diversificate.

E’ chiaro che il riferimento base è il conferimento del pescato da parte dei produttori. La lamentela che ancora oggi viene avanzata è quella della scarsa frequentazione dei pescatori del mercato e dunque del conferimento limitato del pescato. Di qui il ridotto introito nelle casse del mercato. Con tutti gli effetti relativi. Un nodo che doveva venire al pettine. Lo stop ad un andazzo non più tollerabile è venuto dall’amministrazione comunale che ha denunciato una situazione debitoria alquanto pesante di poco meno di un milione e mezzo di euro.

E’ stato pertanto consequenziale da parte dell’assemblea dei soci appositamente convocata, di interrompere una gestione rivelatasi infruttuosa e optare per la messa in liquidazione del Consorzio. A quel punto al sindaco Angelo Riccardi non è rimasto altro da fare che avviare la gestione del mercato in economia da parte del Comune nelle more di poterlo affidare a terzi attraverso apposito bando. L’azione giudiziaria concerne l’attività del cessato Consorzio.

“Una decisione – annota Riccardi – rivelatasi positiva che ha evitato conseguenze irrecuperabili per una struttura creata per dare maggiore respiro alla nostra pesca, nella cui funzione abbiamo riposto tante attese che intendiamo perseguire per vederle realizzate”.

I risultati conseguiti dalla gestione comunale sono alquanto incoraggianti: iniziata nel maggio 2012, ha chiuso in pareggio il primo bilancio per esporre un attivo di circa 55 mila euro in quello 2013 su un fatturato complessivo di oltre cinque milioni di euro. Un esito oltremodo positivo se si considera che a determinarlo sono state meno di una cinquantina di barche, quelle appunto che hanno conferito il prodotto al mercato ittico, su circa 260 che costituiscono la flotta peschereccia manfredoniana. Come è facile calcolare la pesca è un settore che conserva ancora delle grandi potenzialità economiche che andrebbero sviluppate se solo ci fosse una organizzazione più razionale e responsabile del settore.

 

Michele Apollonio

Fonte: ManfredoniaNews.it

sindaco Riccardi durante le comunicazioni relative all'eolico offshore (20 feb 2014)

sindaco Riccardi durante le comunicazioni relative all’eolico offshore (20 feb 2014)

Manfredonia – “COSA è effettivamente emerso durante e dopo la seduta del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2014: da un lato il diniego per la realizzazione di 2 parchi eolici offshore al largo del Golfo di Manfredonia (Trevi e progetto nei pressi di Chieti)ma anche una procedura non ancora terminata per altri privati. Dunque la nostra attenzione deve rimanere alta. Questo perchè non è detto che non ci saranno azioni giudiziarie da chi non ha ottenuto l’autorizzazione; inoltre, ripeto: c’è ancora una procedura in corso, ma mi auguro che Gargano Sud rinunci nella propria azione istruttoria presso il ministero dell’Ambiente per il parere relativo alla Valutazione d’impatto ambientale. Quindi bisogna continuare a vigilare”. E’ quanto detto dal sindaco di Manfredonia A.Riccardi durante la seduta in corso di consiglio comunale.

Il riferimento è naturalmente alla possibilità di realizzazione degli impianti di eolico offshore al largo del Golfo di Manfredonia ed a quanto stabilito durante la seduta di Consiglio dei Ministri il 14 febbraio 2014: “(…) AL fine di consentire una valutazione complessiva degli interessi coinvolti, il Consiglio ha esaminato due progetti di impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica da realizzare il primo al largo delle coste di Chieuti e Serracapriola (Foggia), il secondo di fronte alla costa di Zapponeta e Manfredonia (Foggia) e Margherita di Savoia (Barletta-Andria-Trani); esaminate le implicazioni e le posizioni delle diverse amministrazioni il Consiglio ha concluso che, in considerazione del significativo impatto paesaggistico che imporrebbero alla bellezza delle coste, essinon verranno realizzati“.

Le comunicazioni del sindaco sono giunte dopo il ritiro della mozione fissata al punto 2, nell’odierna seduta di Consiglio, presentata dai consiglieri di minoranza A.Correale eA.Conoscitore, relativa all’installazione degli impianti di eolico offshore nel Golfo di Manfredonia. Mozione fissata per il 10 febbraio (prima seduta di consiglio) oggi ritirata dopo il diniego espresso, in merito, dal Consiglio dei Ministri.

In seguito la ricostruzione dell’intera “vertenza eolico offshore” da parte del sindaco Riccardi che – da un lato – ha riconosciuto il ruolo “d’informazione” svolto dalle associazioni di Capitanata e della Bat ma anche sottolineato il peso della Pubblica Amministrazione per un esito favorevole della vicenda.

Si ricorda che in passato il sindaco aveva anche criticato l’atteggiamento assunto dalle associazioni ma anche detto (6 novembre 2013): “Quale sarebbe la mia colpa? Forse di aver affermato che, riguardo ai tre progetti presentati, potrebbe essere presa in considerazione l’installazione di un solo impianto se la valutazione di impatto ambientale sarà favorevole e se vi saranno benefici occupazionali per la nostra comunità? È questo il mio torto?”.

Valutazioni ambientali: VAS VIA

Oggi il racconto di come si è giunti al diniego del Consiglio dei Ministri: “la notizia del diniego è trapelata anche da molti di quelli che si sono collocati all’interno della vicenda, giocando un ruolo secondo loro decisivo, ma senza forse ben capire cosa sia realmente successo”, ha esordito il sindaco. “Faccio il punto della situazione, ricordando nuovamente che la Pubblica Amministrazione di Manfredonia, come anche detto dopo un’interrogazione rivolta al sottoscritto, ha ritenuto sempre necessaria una valutazione di merito dei provvedimenti oggetto di valutazione con successiva decisione rispetto agli stessi; una decisione – ha precisato il sindaco – che non era vincolante: le PA non sono chiamate ad esprimere pareri vincolanti sui progetti, restando materia di esclusiva competenza statale”.

“Ricordo – ha continuato il sindaco Riccardi – che il Comune di Manfredonia è stato convocato in una passata Conferenza dei Servizi perché nell’area di Manfredonia risiede la stazione della Terna, utile per l’alimentazione; si tratta dunque di una connessione fondamentale, nella Conferenza dei Servizi ho espresso dunque parere favorevole (per gli impianti di eolico offshore,ndr) con parere condizionato alla Valutazione ambientale; la norma è chiara e netta: anche davanti ad un parere negativo del Comune l’investitore, l’imprenditore ha tutti i poteri per esercitare l’espropriazione dell’area ai privati, trattandosi d di infrastrutture di interesse pubblico”.

“Tornando all’attualità: riconosco il notevole impegno delle Associazioni ambientalistiche per informare la cittadinanza sui progetti di eolico offshore nel Golfo con sit-in ed iniziative; ora, non vorrei mettermi nessuna medaglia, però vorrei ricordare che: il giorno 24 ottobre 2013 ho incontrato il Direttore Generale per le valutazioni ambientali (del Ministero) Mariano Grilli per comprendere nel merito come stavano le cose, visto che venivano diffuse notizie prive di fondamento;da qui ho appreso ufficialmente che le procedure erano sostanzialmente 3: quella della Gargano Sud, quella della Trevi (chiusa) e quella in procinto di archiviazione della Evergreen, con impianto in sovrapposizione a quello della Trevi”.

Giovedì 24 gennaio 2014 ho incontrato – presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – il dr.Luigi Ferrara, che ci ha fatto sapere che la questione Trevi era di esclusiva competenza del Consiglio dei Ministri; allo stesso abbiamo riferito che le istruttorie in corso non potevano essere condotte se non con una valutazione complessiva; da qui la nostra perplessità per il mancato ascolto delle comunità locali. Infine: mercoledì 5 febbraio ho avuto un incontro con un referente del Ministro dei beni culturali chiedendo una mediazione all’interno del consiglio dei ministri al fine di un diniego per la realizzazione dei progett”i.

Cosa è accaduto in seguito: siamo stati esortati ad esprimere ufficialmente la nostra posizione come Comunità territoriali: da qui ho convocato una serie di sindaci, molto attivo a riguardo il ruolo del sindaco di Barletta; abbiamo inviato un documento alla presidenza del Consiglio dei ministri, con opposizione per la realizzazione dei progetti in essere; successivamente ai 9 sindaci si sono aggregati altri 7 e lo stesso documento (relativo alla contrarietà per l’installazione dei progetti) è stato inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri; infine la seduta del Consiglio dei ministri il 14 febbraio 2014 con il relativo diniego”.

Ripeto: il tema è ancora attuale; in Italia ci sono state due autorizzazioni per i parchi eolici offshore; la possibilità complessiva di autorizzazione sarebbe di 4 parchi in Italia; ci auguriamo che il Consiglio dei Ministri sia riuscito a mediare ed a definire dove collocare gli altri progetti, nel corso dell’ultima seduta di Consiglio”.

g.defilippo@statoquotidiano.it

Fonte: Statoquotidiano

Silvia Godelli (st - Ph: ambientieambiente)

Silvia Godelli (st – Ph: ambientieambiente)

Bari – IN riferimento alle questioni sollevate dai consiglieri Gatta e De Leonardis a proposito della promozione turistica del Gargano e delle Tremiti, l’assessore al Turismo Silvia Godelli, premettendo che “non si può promuovere tutto contemporaneamente ma la promozione va mirata”, precisa “che alla straordinaria varietà dell’offerta turistica regionale corrisponde una diversificazione degli strumenti e dei tempi della promozione stessa. Pertanto, se in questi giorni è partita una campagna di comunicazione legata ai week-end nelle città d’arte e nelle masserie di TUTTA la Puglia, valorizzando l’offerta turistica “disponibile” nei mesi non estivi, è altrettanto vero che proprio in BIT, all’interno del nostro stand, è stato presentato il piano di comunicazione 2014 messo a punto da Pugliapromozione.

Ebbene: comunicheremo il Gargano e le Tremiti, sotto il brand “Puglia”, a Vienna, Monaco, Londra, Parigi, Berlino, Amsterdam, Zurigo, Bruxelles, con una campagna di promozione dal fortissimo impatto mediatico, a partire dal prossimo mese di marzo. Metropolitane, stazioni, giornali e tantissimo web: i Trabucchi, le spiagge ed i colori del Gargano e delle Tremiti invaderanno l’Europa! “We are in Puglia”, è il claim di questa campagna”. “Ancora: il Gargano – prosegue – è protagonista di un’altra azione di comunicazione, questa volta collegata alla pratica sportiva fuori stagione, in accompagnamento ad eventi sportivi di calibro internazionale in programmazione a partire dal prossimo autunno e inseriti nel programma dei grandi eventi 2014 della Regione Puglia. “Followyour nature” è il claim di questa seconda comunicazione: la natura del Gargano come patrimonio da scoprire, anche attraverso lo sport”. “Tutte queste azioni – conclude – sono state concertate e comunicate mesi or sono agli operatori turistici del Gargano, che proprio in queste settimane stanno preparando insieme a Pugliapromozione l’offerta turistica che costituirà la dimensione operativa ed economica territoriale della comunicazione internazionale”.

Fonte: Redazione Stato

Comunicato Stampa

18 febbraio 2014

Oggetto: Manfredonia nelle rete europea NETCET

Firmato il protocollo con la Città di Venezia, capofila, ed accanto a numerose città dell’intero Adriatico. Italiani, croati, montenegrini e sloveni: uno accanto all’altro nella tutela del mare, dei cetacei e delle tartarughe marine.
La Città di Manfredonia ha firmato con la Città di Venezia, nei giorni scorsi, un accordo importante e di respiro internazionale con l’obiettivo di sviluppare strategie comuni per attività di valorizzazione e di tutela dell’ambiente marino e della sua popolazione, come i cetacei e le tartarughe.
Si chiama NETCET il progetto in questione, ideato e partito proprio dalla città lagunare veneta, che si prefigge di “migliorare la cooperazione e rafforzare i rapporti tra le città impegnate nella tutela delle tartarughe marine e dei cetacei in tutto l’Adriatico”.
Il presupposto è che non si può fronteggiare singolarmente, Stato per Stato, il rischio d’estinzione nel quale incorrono cetacei e tartarughe marine, “alla luce della natura migratoria di queste specie e della responsabilità congiunta dei Paesi che si affacciano sull’Adriatico, diventa essenziale una collaborazione per pianificare strategie a lungo termine volte all’effettiva tutela di queste specie”, dice il documento sottoscritto.
“Ci sentiamo in perfetta sintonia con una serie di città ed enti che sono partecipi del progetto, in questa vera e propria rete a livello europeo, sulla necessità improcrastinabile di preservare le specie marine che altrimenti potrebbero davvero estinguersi. Importante diventa, in questo caso, la collaborazione che sarà prestata dalla nostra marineria”, afferma l’Assessore alle Risorse del Territorio, Antonio Angelillis.
Con la firma del “Memorandum of Understanding”, ovverosia del protocollo d’intesa, Manfredonia si trova accanto a Venezia, Pescara, Numana, tra quelle italiane, ma anche accanto a città croate come Pola, montenegrine come Kotor, o anche slovene. Tutte insieme per sensibilizzare la popolazione e per ridurre i pericoli nei quali possono incorrere le specie in questione.
C’è un dato riferito dal WWF, tra i partner del progetto, che lascia riflettere: ogni anno nel mare Adriatico più di 11.000 tartarughe vengono catturate, accidentalmente, quasi sempre con reti a strascico, palangari e reti da posta. Alcuni di questi animali sono trasferiti con successo presso i centri di recupero, ma ovviamente quest’operazione non è possibile e non avviene per tutte le migliaia di tartarughe catturate. In molti casi, però, il ricovero non sarebbe nemmeno necessario ed i pescatori potrebbero salvare abbastanza facilmente le tartarughe. Questo è il motivo per cui il progetto è volto ad informare il maggior numero possibile di pescatori su cosa fare quando si cattura accidentalmente con le proprie reti una tartaruga o un cetaceo.
“La Città di Manfredonia ha voluto aderire al progetto NETCET – chiosa il Sindaco Angelo Riccardi – per sviluppare una serie di azioni tese a sensibilizzare tanto la cittadinanza in generale, quanto la categoria professionale a più stretto contatto con il mare: i nostri pescatori. Una maggiore attenzione all’ambiente in cui viviamo, la tutela del nostro mare e la sua preservazione, portano ricadute positive per il territorio, per chi ci vive, per chi ci lavora e per chi viene a visitare la nostra città apprezzandone le peculiarità”.

Matteo Fidanza —- Ufficio Stampa e Comunicazione – Città di Manfredonia (FG)

COMUNICATO STAMPA DI

ITALIA NOSTRA – ALTURA – AMICI DELLA TERRA – ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA WILDERNESS – COMITATO NAZIONALE PER IL PAESAGGIO – COMITATO NAZIONALE PER LA BELLEZZA – COMITATO NAZIONALE CONTRO L’EOLICO E IL FOTOVOLTAICO IN AREE VERDI – LIPU –  MOUNTAIN WILDERNESS – MOVIMENTO AZZURRO – RETE DELLA RESISTENZA SUI CRINALI – VERDI AMBIENTE E SOCIETA’ – TERRA CELESTE

   Basta eolico! 

No a nuovi incentivi

prima ancora di dilazionare quelli già assegnati

25 ottobre 2013 – Una lettera con una precisa richiesta di moratoria per nuove centrali eoliche è stata inviata da tredici associazioni ambientaliste ai ministri Zanonato, Orlando e Bray. Le associazioni intervengono a proposito del provvedimento annunciato dal Ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato per dilazionare parzialmente gli oneri che gravano sulle bollette di famiglie e imprese italiane a causa degli incentivi alle rinnovabili elettriche che ammontano ormai a 11,2 miliardi annui e che presto sfonderanno, per pura inerzia, anche il tetto dei 12,5 miliardi di oneri (6,7 per il Fotovoltaico più 5,8 per le restanti tecnologie) come stabilito dalla riforma dello scorso anno.

 

Se il Governo intende intervenire per attenuare questo aggravio dei costi dell’elettricità che compromette ogni possibilità di ripresa economica, noi concordiamo con questa finalità, ma osserviamo che prima ancora di cambiare tempi e regole per il pagamento degli incentivi già assegnati occorre smettere di assegnarne di nuovi. Ci riferiamo all’organizzazione delle aste competitive del prossimo anno per l’assegnazione di ulteriori incentivi alle fonti di produzione diverse dal fotovoltaico. Per il solo eolico on-shore (e per i soli impianti di potenza superiore ai 5 MW) s’intendono assegnare altri incentivi a un contingente di 500 MW di potenza!

 

Rimarchiamo che ogni nuovo impianto che fornisce energia intermittente (eolico e fotovoltaico in primis), oltre a nuovi oneri diretti di incentivazione, comporta ulteriori costi, in particolare per:

– risolvere i problemi di dispacciamento,

-costruire nuovi elettrodotti, generalmente in aree a scarsa magliatura elettrica, con ulteriori danni ambientali,

– rispondere all’aspettativa di un “capacity payment” che mantenga remunerativi e in esercizio gli impianti a idrocarburi fossili che devono per forza fungere da riserva “calda” a impianti che, per loro natura, non sono programmabili: non autosufficienti e non “alternativi”, con conseguente duplicazione dei costi.

 

Facciamo inoltre notare che gli obblighi assunti in sede europea dal Governo italiano nel 2010 per il raggiungimento della quota del 26,39% della produzione elettrica da FER. sui consumi nazionali nel 2020, e per cui gli incentivi vennero a suo tempo stanziati, sono già stati raggiunti l’anno scorso e saranno largamente oltrepassati quest’anno.

Altri settori, più performanti nella lotta ai gas serra e più utili all’ambiente e all’economia del nostro Paese come le rinnovabili termiche e l’efficienza energetica, non hanno beneficiato di analoghe politiche.

 

Un provvedimento di moratoria a incentivi per nuovi impianti di rinnovabili elettriche intermittenti si rende indispensabile per non vanificare ogni possibile intervento di contenimento dei costi di incentivazione in bolletta e persino per evitare di dover tagliare retroattivamente incentivi già assegnati.

E’ inutile tentare di svuotare la vasca con un secchiello se il rubinetto rimane aperto ed è paradossale che società spagnole stiano per piazzare ulteriori centrali eoliche in Italia, mentre in Spagna è applicata una tassa del 6% sui ricavi da generazione elettrica.

 

Da Associazioni ambientaliste sensibili alla tutela del territorio, ci siamo espressi fin dall’inizio contro gli incentivi che hanno favorito la speculazione a danno del paesaggio, della natura, dei territori collinari e montani, sui crinali appenninici e nel Mezzogiorno, senza portare riduzioni significative, a livello complessivo, dei gas climalteranti.

 

Facciamo notare che, se le nostre osservazioni fossero state accolte, non ci troveremmo in questa grave situazione,  al punto da richiedere l’assunzione di provvedimenti, almeno in parte, retroattivi e con un territorio sfigurato che rischia di ricevere il colpo di grazia.

 

Le Associazioni nazionali

Italia Nostra, Presidente Marco Parini – Altura, Presidente Stefano Allavena – Amici della Terra, Presidente Rosa Filippini – Associazione Italiana per la Wilderness, Segretario Generale Franco Zunino e Presidente Onorario Carlo Ripa Di Meana, Comitato nazionale contro fotovoltaico ed eolico in aree verdi, Presidente Nadia Bartoli – Comitato Nazionale per il Paesaggio, Segretario Oreste Rutigliano – Comitato per la Bellezza, Presidente Vittorio Emiliani – Lipu, Presidente Fulvio Mamone Capria – Mountain Wilderness, Presidente Carlo Alberto Pinelli – Movimento Azzurro, Vice Presidente Vicario Dante Fasciolo – Verdi Ambiente e Società (VAS), Presidente Guido Pollice –

 

Associazioni e coordinamenti di comitati territoriali

Rete della Resistenza sui Crinali, Coordinatore Alberto Cuppini

TERRA CELESTE Associazione culturale, Presidente Luisa Bonesio

 

Italia Nostra, ufficio stampa | Maria Grazia Vernuccio

Comunicato CP del 16-02-2014

Pubblicato il: 16 feb 2014 - Da Webmaster

Soccorso barca a vela alla deriva: intervento nella notte
delle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia
di Finanza.

Nel corso della scorsa notte la Sala Operativa della Capitaneria di porto di Manfredonia è stata allertata per la mancanza di notizie di un uomo a bordo di una barca a vela di 7 metri circa, disalberata e con il motore ausiliario in avaria.
Immediatamente, alle 20.30 circa sono scattate le ricerche nelle acque del Circondario di Manfredonia ed in particolare nella zona di
Mattinata ove si supponeva essere il malcapitato, essendo partito in giornata da Bari con destinazione Vieste.
In zona sono intervenute in prima battuta le dipendenti unità SAR (Ricerca e Soccorso) CP 820 di Manfredonia e CP 880 di Vieste
proveniente da Nord.
Alle ricerche condotte lungo il litorale mattinatese, temendo per la vita del naufrago, sono state in seguito dirottate in zona tutte le unità disponibili, ovvero la CP 717 per le ricerche sottocosta ed il pattugliatore d’altura CP 281 per battere interamente le acque del
golfo di Manfredonia, nonché la motovedetta della Guardia di Finanza di Manfredonia V5013 impegnata in attività lungo il litorale
garganico.
Dopo un ponderato pattugliamento da parte di tutti i mezzi militari coinvolti, alle ore 00.50, la motovedetta della Guardia di Finanza, nella zona di ricerca assegnata dalla Sala Operativa della Capitaneria di porto ha individuato, a circa 4,5 miglia dal porto di Mattinata, l’unità ed il naufrago in buone condizioni di salute.
L’unità veniva assistita fino al porto di Manfredonia ove sono in corso gli accertamenti di rito.
Manfredonia, 16 Febbraio 2014

Una decisione da emulare

Pubblicato il: 16 feb 2014 - Da Webmaster

simulazione-eolico“Non verranno realizzati”. Così ha sancito l’ultimo Consiglio dei Ministri presieduto dall’ormai ex presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, in merito ai due progetti di impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica, previsti il primo al largo delle coste di Chieuti e Serracapriola in provincia di Foggia, il secondo dinanzi alla costa che da Manfredonia si estende a Zapponeta fino a Margherita di Savoia.

Esaminate le implicazioni e le posizioni delle diverse amministrazioni  il Consiglio – recita il documento approvato – ha concluso che, in considerazione del significativo impatto paesaggistico che imporrebbero alla bellezza delle coste, essi non verranno realizzati”.

Enrico Letta ha dunque voluto lasciare un buon ricordo di sé anche tra le popolazioni che si affacciano sul mare del Golfo di Manfredonia nonché sull’altro versante del Gargano, scongiurando un pericolo che avrebbe provocato conseguenze forse non ragionate appieno e dunque divenire incalcolabili. Ad essere stata salvata non è infatti solo la citata “bellezza delle coste”, bensì un più largo spettro di attività che sarebbero state pesantemente penalizzate dalla presenza massiccia di pale eolico in un mare che certamente non è un oceano: la pesca, il turismo, l’ecosistema, la sicurezza della stessa navigazione e via dicendo. Tutte questioni che sono state sollevate ed evidenziate dalle popolazioni rivierasche di riferimento che da mesi hanno incessantemente battuto un ferro fortemente arroventato. Un fronte massiccio che ha avuto nelle associazioni ambientaliste, culturali, nei comitati spontanei le penetranti punte di diamante. Con loro anche le istituzioni dalla Regine, alle Province, ai Comuni sia pure con qualche sfumatura di distinguo che la decisione del Governo Letta ha ormai appianato e rasserenato. Provvidenzialmente ma soprattutto giustamente. Non più tardi di lunedì scorso, nel consiglio comunale cittadino, l’argomento è stato oggetto di una accesa discussione con relativa sospensione dei lavori nell’intento di trovare una soluzione condivisa, che non è però arrivata: o meglio la decisione è stata quella di non decidere. A decidere è stato, così come era giusto che fosse, il massimo organismo governativo nazionale che ha posto la parola fine ad una questione che forse non avrebbe dovuto neanche essere proposta.

Tutto è bene quel che finisce bene. Ma, occorre darne atto, c’è voluta la massiccia convinta responsabile mobilitazione delle popolazioni minacciate, ma anche la cosciente e lucida decisione del Consiglio dei Ministri, per vedere trionfare sacrosante oggettive ragioni.

Un esempio virtuoso di governo che andrebbe applicato anche per altre questioni la cui situazione quanto meno di incertezza provoca seri e gravi danni alle comunità che le subiscono. Questioni che attengono alle competenze del governo di Roma come ad esempio le trivellazioni per le ricerche petrolifere in Adriatico, la riforma portuale; ma anche ad altre istituzioni come la Regione Puglia per esempio la sanità. Ma anche livelli di governo più periferici ma non meno incidenti sulla vita dei cittadini. Tutte quelle istituzioni che oggi, all’esito della decisione del Consiglio dei Ministri gioiscono e applaudono, giustamente e doverosamente, dovrebbero guardare nella propria bisaccia per verificare se vi sono problemi che reclamano e meritano decisioni più oggettive eppertanto più aderenti alle attese dei cittadini.

Michele Apollonio

Fonte: ManfredoniaNews.it

Eolico brunetti“Questa decisione, che accolgo con grande soddisfazione, è la conferma che quando si lavora per il territorio e con il territorio, le istanze non vengono ignorate. Sarebbe stata una scelta miope quella di consentire gli impianti offshore al largo delle nostre coste, assurda e poco lungimirante. L’Ambiente è la nostra risorsa più importante, da proteggere e da valorizzare attraverso l’attuazione di politiche ad hoc”. Questo il commento, da Facebook, di Adamo Brunetti, Assessore all’Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile del Comune di Manfredonia, dopo la notizia dello stop del governo alla realizzazione di impianti eolici offshore nel Golfo, deciso nel Consiglio dei Ministri del 14 febbraio.

Fonte: ManfredoniaNews.it

Simulazione Eolico offshore Golfo di Manfredonia (statoquotidiano-SP)

Simulazione Eolico offshore Golfo di Manfredonia (statoquotidiano-SP)

Roma/ Manfredonia – “(…) AL fine di consentire una valutazione complessiva degli interessi coinvolti, il Consiglio ha esaminato due progetti di impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica da realizzare il primo al largo delle coste di Chieuti e Serracapriola (Foggia), il secondo di fronte alla costa di Zapponeta e Manfredonia (Foggia) e Margherita di Savoia (Barletta-Andria-Trani); esaminate le implicazioni e le posizioni delle diverse amministrazioni il Consiglio ha concluso che, in considerazione del significativo impatto paesaggistico che imporrebbero alla bellezza delle coste, essi non verranno realizzati“. Così dopo il consiglio dei ministri di ieri 14 febbraio 2014.

“Con piena soddisfazione e grande compiacimento ho letto il comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri di ieri, 14 febbraio, che ha, con vera sensibilità istituzionale, accolto le nostre istanze, tese a non realizzare nel Golfo di Manfredonia i Parchi offshore”. Così il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi.

“Le numerose iniziative intraprese, le discussioni animate, le proteste e le proposte, la partecipazione di Enti e Associazioni hanno contribuito a raggiungere il risultato auspicato e voluto con determinazione. I pescatori potranno continuare il loro faticoso lavoro, che è indissolubilmente legato alla storia della nostra Città. Questo risultato è la testimonianza concreta della necessità di fare fronte comune nei momenti importanti, che investono il presente e il futuro della nostra città e premia gli sforzi e l’impegno di tutti quelli che si sono prodigati perché si riuscisse nell’intento”, si legge in una nota del Comune di Manfredonia.

“Sento il dovere di ringraziare i colleghi sindaci – conclude Riccardi – di Barletta, Cagnano Varano, Carpino, Chieuti, Ischitella, Lesina, Margherita di Savoia, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rodi Garganico, San Nicandro Garganico, Tremiti, Vico del Gargano, Vieste, Zapponeta, che insieme con me hanno sottoscritto un Documento, inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il ringraziamento è dovuto, con gli stessi sentimenti di gratitudine, a tutte le forze politiche, alla Comunità del Parco Nazionale del Gargano, alle Associazioni e ai privati cittadini che si sono fatti promotori di questa battaglia e ai deputati e senatori di Capitanata, che con noi si sono adoperati ai vari livelli istituzionali”, come emerge dalla nota stampa.

Fonte: Statoquotidiano