depuratoreDall’inizio dell’anno in corso è stata effettuata un’incessante attività di controllo dei depuratori dei comuni di tutta la provincia di Foggia da parte dei militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia e della Capitaneria di Porto di Manfredonia, con l’ausilio dei tecnici ARPA del Dipartimento di Foggia. Durante le operazioni di censimento e controllo degli scarichi autorizzati e non, sono stati eseguiti 8 controlli presso diversi impianti depurativi pubblici situati in Capitanata, nei quali spesso si è potuto riscontrare delle anomalie delle determinazioni analitiche quali valori alterati relativi alla richiesta di ossigeno nelle acque di depurazione oltre alla presenza di metalli, tracce di inquinamento dovuto a sostanze di origine fecali. Di conseguenza, sono state elevate  9 sanzioni amministrative per violazioni al T.U. Ambiente di cui al Decreto Legislativo nr. 152/2006.

L’attività è partita da uno strumento di indagine fornito dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto: il telerilevamento, da cui scaturiscono anomalie termiche, fonte di indizi circa presunti inquinamenti.

Da ultimo, nella prima settimana di agosto, con intento di consolidare le indagini in corso sulla qualità delle acque che si riversano nei principali torrenti e corsi d’acqua collegati a loro volta al mare, il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ha inviato sul posto un nucleo di specialisti con l’impiego di un Laboratorio ambientale Mobile, che hanno effettuato diversi campionamenti di acqua di mare, dolce e reflua per l’esecuzione di analisi chimico-fisiche e microbiologiche. Particolari criticità sono state evidenziate a carico di alcuni depuratori privati esistenti lungo la riviera sud di Manfredonia, antistanti la foce del torrente Candelaro, relativamente alla presenza di valori elevati di fosfati e nitriti. In merito a questi ultimi la loro presenza risulta essere indicatrice di inquinamento ed è frequente in molti composti chimici quali detersivi domestici ed industriali, fertilizzanti. Le attività di repressione in materia di tutela dell’ambiente marino, poste in essere dalla Guardia Costiera congiuntamente al Comando Provinciale Carabinieri di Foggia, continueranno ancora con maggiore incisività, tenendo presente che la salubrità delle acque e la tutela della salute dei cittadini da qualsivoglia forma di inquinamento rappresentano beni da preservare.

Fonte: ManfredoniaNews.it

FalesieVieste – LA Capitaneria di Porto di Vieste ha emanato nei giorni scorsi una nuova ordinanza a tutela della pubblica incolumità per il rischio geomorfologico connesso ai costoni rocciosi a picco sul mare che modifica quella precedente emanata nel mese di maggio scorso per il litorale del comune di Vieste.

Le risultanze del tavolo tecnico tenutosi di recente, a cui hanno partecipato anche il Comune, la Regione Puglia e l’Autorità di Bacino, hanno permesso, per la parte a mare di competenza dell’Autorità Marittima, di poter adottare un criterio meno restrittivo rispetto al precedente, riducendo ulteriormente la fascia di mare interdetta ai pubblici usi in corrispondenza delle falesie nell’ambito comunale di Vieste.

L’analisi geologica condotta dai tecnici ha permesso, pertanto, di stabilire, laddove il piede della falesia cade in acqua, una soglia limite non inferiore a 25 metri, se l’altezza del costone non supera i 20 metri di altezza. In caso l’altezza della falesia fosse superiore, tale divieto è pari all’altezza della falesia stessa.

Fonte: Statoquotidiano.it

soccorsoManfredonia – PERSONALE della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Manfredonia ha salvato 3 diportisti dopo un incendio del motore della propria imbarcazione.

I FATTI. Nel primo pomeriggio odierno perveniva alla sala Operativa della Capitaneria di Porto di Manfredonia, diretta dal Comandante C.F. (CP) Marcello Notaro, una segnalazione relativa ad un’unità da diporto con il motore in fiamme e alcune persone che avevano trovato riparo tuffandosi in mare nei pressi del natante, in località Varcaro del comune di Monte Sant’Angelo (FG).

Sono scattate subito le previste procedure che hanno fatto tempestivamente confluire sul posto la motovedetta CP 820 da Manfredonia, il mezzo nautico minore GC 085 dislocato a Mattinata e una pattuglia del Nucleo intervento operativo, già impegnati in attività preventiva e di vigilanza. I tre diportisti nell’immediatezza sono stati soccorsi da un’imbarcazione a vela in transito nelle vicinanze, mentre il natante, senza alcuno a bordo, scarrocciava alla deriva giungendo a circa 200 metri dalla costa con un incendio al motore, determinando quindi un serio pericolo per i bagnanti.

Appena giunti sul posto il personale della Motovedetta ha provveduto a spegnere l’incendio con gli estintori in dotazione all’unità militare e trasbordava i tre diportisti sul GC085 per dirigere nel porto a Manfredonia, ove si faceva convergere ambulanza del 118 i cui sanitari riscontravano ad una dei tre malcapitati la tumefazione del polso destro. Intanto personale della motovedetta CP820, al comando del maresciallo Miucci, ha messo in sicurezza il natante, allontanandolo dalla fascia riservata alla balneazione e successivamente provvedeva ad isolare il sistema di alimentazione elettrico/combustibile del motore per scongiurare ogni pericolo. Terminate tali operazioni, rappresentando il natante pericolo per la sicurezza della navigazione e possibilità di inquinamento, è stato rimorchiato nel porto di Manfredonia, dove si è eseguito l’ordinario controllo dei documenti di bordo e delle dotazioni di sicurezza, nonché è stato avviato l’iter amministrativo teso ad accertare le cause del sinistro.

L’intervento si somma a quelli effettuati dal Corpo della Guardia Costiera lungo tutta la costa italiana, quali quelli eseguiti a Capri (salvati 4 diportisti), Lipari (soccorso natante da diporto con 4 persone a bordo), San Benedetto del Tronto (soccorso un bagnate in difficoltà), Catanzaro (surfista in difficoltà).

Con l’occasione, per un tranquillo prosieguo della stagione estiva, si raccomanda il preventivo accertamento della funzionalità della propria unità, l’acquisizione di dimestichezza dell’uso delle dotazioni di sicurezza, nonché il controllo delle previsioni metereologiche prima di prendere il largo, ricordando altresì di non esitare a contattare la Guardia Costiera al numero di emergenza 1530 in caso di difficoltà, comunicando la propria posizione e il motivo della richiesta di intervento“, dice a Stato il Comandante della Capitaneria M.Notaro.

Nasce “Osservatorio Filippo”: primo progetto per monitorare i cetacei nel mare del Gargano e del Golfo di Manfredonia grazie a cittadini e turisti.

A dieci anni dalla scomparsa del delfino Filippo, uno dei rari casi al mondo di tursiope solitario vissuto per anni nel Golfo di Manfredonia, nasce l’“Osservatorio Filippo”: il primo progetto di monitoraggio della presenza di cetacei nell’areale garganico, dal Golfo di Manfredonia fino alle Isole Tremiti.

L’iniziativa, promossa dal Centro Cultura del Mare A.P.S. di Manfredonia, coinvolge enti ed istituzioni locali ma soprattutto cittadini e turisti, che sono invitati, per tutto il mese di Agosto, a segnalare gli avvistamenti di delfini e altri cetacei, condividendofoto e video sulla pagina Facebook dedicata.

L’obiettivo è creare un primo dato dicensimento della popolazione di mammiferi marini nell’areale marittimo della provincia di Foggia, per identificare le straordinarie forme di biodiversità che abitano il nostro mare e sollecitare azioni di tutela.

Il progetto sperimentale si avvarrà della collaborazione del cetologo foggiano esperto di impatti ambientali Guido Pietroluongo, della biologa romana di origini garganiche Cristina Cerulli e della giornalista milanese e tremitese di adozione Valeria Grandi, oltre all’indispensabile consulenza scientifica del Prof. Nicola Zizzo della Facoltà di Medicina Veterinaria di Bari e del Dott. Vincenzo Prunella responsabile dello Jonian Dolphin Conservation, un progetto di monitoraggio e tutela dei cetacei nel mar Ionio. Un team di esperti dunque, che si sono messi a disposizione di un’iniziativa a costo zero, per realizzare una prima mappatura della presenza di cetacei e compiere, così, un passo essenziale per la salvaguardia della biodiversità marina del Gargano.

Giovanni Simone, vicepresidente del Centro Cultura del Mare, tra i primi a intraprendere una campagna di protezione nei confronti del famoso delfino Filippo, dichiara: “Sono anni che abbiamo in programma la creazione di un osservatorio cetacei, come sono anni che auspichiamo  l’apertura di un Museo del Mare a Manfredonia. La cultura marittima del Golfo di Manfredonia e del Gargano possiede risorse inestimabili, che hanno scritto la storia della provincia di cui facciamo parte e che tutti abbiamo il dovere e il diritto di conoscere. Come cittadini consapevoli dobbiamo impegnarci per tutelare l’ecosistema che ci dona ogni giorno risorse di vita, benessere e salute.”

Con il progetto “Osservatorio Filippo” le nuove tecnologie di comunicazione e i social network diventano strumenti attivi di monitoraggio nelle mani di tutti. Cittadini e turisti potranno dimostrare che il peculiare ecosistema marino garganico non è solo uno scenario delle proprie vacanze ma che ognuno, nel suo piccolo, può offrire il proprio contributo peraiutare la ricerca scientifica nel suo compito più importante: quello di conoscere l’ambiente e i suoi abitanti per difenderlo dai rischi a cui viene costantemente esposto.

Contatti:Pagina Fb: Osservatorio Filippo

e-mail: osservatoriofilippo@gmail.com

Il Centro Cultura del Mare A.P.S. di Manfredonia, sempre in prima linea in tema di salvaguardia e protezione dell’ecosistema e della biodiversità marina,  ha confermato anche quest’anno con i patrocini del Comune di Manfredonia – Assessorato all’Ambiente e l’AICS  l’adesione alla lodevole iniziativa promossa dall’Associazione Ambientalista Marevivo: “Ma  il mare non vale una cicca?”, che si è tenuta il 2 e 3 agosto a Manfredonia e Zapponeta

 

La campagna nazionale di sensibilizzazione coordinata dal Centro Cultura del Mare ha riscosso un grande successo tra i bagnanti

 

Hanno collaborato con entusiasmo e sensibilità le associazioni: L’Isola che non c’è e  Daunia Tur di Manfredonia e la Fidas di Zapponeta.

A Manfredonia sono stati coinvolti i seguenti siti balneari: Baia Lucio Dalla “l’Isola che non c’è”;  Spiaggia libera Cala Acqua di Cristo fino  alla sede della Lega Navale Italiana (Sirenetta); Lido  41° Parallelo  Beach e alcune spiagge libere c/o il lungomare di Siponto.

A Zapponeta è stata interessata una vasta zona a cominciare dalla Spiaggia libera c/o Euro Parcheggio e un lungo tratto di arenile di circa 10 Km.

I volontari sono stati accolti con interesse e un pizzico di curiosità  dai bagnanti che hanno apprezzato l’iniziativa e gradito il gadget , un contenitore tascabile  porta mozziconi di sigarette, lavabile e riutilizzabile.

In particolare a Zapponeta i bagnanti hanno mostrato molto entusiasmo e partecipazione all’iniziativa tanto che molti fumatori, per ricevere il porta cicche hanno accettato la proposta dei volontari della Fidas “Un posacenere in regalo in cambio di una sigaretta spezzata.” strano ma vero, questo simbolico e singolare gesto fatto da molti, era il loro impegno futuro a fare buon uso del porta mozziconi.

.  Ai fumatori più incalliti è stato consigliato : “Se proprio non riuscite a smettere di fumare, almeno non inquinate “.

Un comportamento attento all’ambiente può generare un effetto positivo a catena. Se stimiamo un consumo medio di 12 sigarette al giorno per fumatore (dati dell’Istituto Superiore della Sanità), si può ragionevolmente affermare che sono oltre 16 milioni le cicche risparmiate al mare e alla spiaggia per effetto delle 6 edizioni, per un totale di oltre mezzo milione di posacenere distribuiti. Un mozzicone di sigaretta impiega da 1 a 5 anni prima della completa degradazione,

“Non dobbiamo dimenticare che il mare non è solo un luogo dove passare le proprie  vacanze, ma un ambiente dove persone e specie marine vivono tutto l’anno. Ognuno di noi può fare la differenza, attraverso l’impegno di tutti e assumendo comportamenti più responsabili e rispettosi dell’ambiente. Nulla più di una semplice cicca di sigaretta dimostra quanto possiamo fare tutti, ogni giorno e con  gesti più semplici: riporre il mozzicone di sigaretta nell’apposito posacenere anziché abbandonarlo sulla spiaggia. – ha commentato Carmen Di Penta Direttore Generale di Marevivo-.

In questa sesta edizione di Marevivo 2014 sono stati distribuiti120.000 posacenere su oltre 400 spiagge, comprese 22 Aree Marine Protette mentre a Manfredonia-Zapponeta circa 500..

             PER SALVARE IL MARE UN PICCOLO GESTO   – UN GRANDE VANTAGGIO 

Comunicato Centro Cultura del Mare A.P.S – Manfredonia

Il 2 e 3 agosto torna per il sesto anno consecutivola campagna promossa da Marevivo

per proteggere il mare dall’abbandono dei mozziconi.

Saranno distribuiti 120.000 posacenere su oltre 400 spiagge italiane,

comprese22 Aree Marine Protette.

 

 Un ponte lungo 500 km che collega Roma e Cagliari: tante sono le cicche di sigaretta

che ogni estate potrebbero essere risparmiate al mare.

 

 Come ogni anno, la campagna è promossa dall’associazione Marevivo in collaborazione con JTI (Japan Tobacco International), con il supporto del Sindacato Italiano Balneari, il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e il sostegno del Corpo delle Capitanerie di Porto. Testimonial dell’edizione 2014 Massimiliano “Max” Giusti, attore, comico, conduttore televisivo, doppiatore e imitatore, che ha deciso di sostenere la campagna, condividendo l’impegno di Marevivo a difesa del mare italiano.

 

Saranno 42 le località della Puglia coinvolte nell’iniziativa, tra le spiagge e gli stabilimenti balneari di Margherita di Savoia, Vieste, Marina di Lizzano, Castellaneta Marina,Chiatona, Marina di Leporano, San Cataldo, Pescoluse, Santo Spirito, Giovinazzo, Giovinazzo – Località Trincea, Savelletri, Gallipoli – Punta della suina, Manfredonia, Siponto, Zapponeta, Bisceglie, Barletta.

Partepano attivamente alla campagnaanche le Aree Marine Protette Torre Guaceto, Porto Cesareo e Isole Tremiti, l’Ente Parco Nazionale del Gargano e, infine, i Comuni di Monopoli e Torricella.

Il Centro Cultura del Mare A.P.S di Manfredonia con i patrocini del Comune di Manfredonia- Assessorato all’Ambiente e dell’AICS,  in collaborazione con le Associazioni:“L’Isola che non c’è”, FIDAS di Zapponeta e Daunia Tur di Manfredonia, ha aderito alla campagna nazionale promossa dall’Associazione Marevivo “Ma il Mare non vale una cicca?”. Il 2 e 3 agosto, i volontari delle Associazioni distribuiranno ai bagnanti dei  posacenere tascabili, lavabili e riutilizzabili.

L’iniziativa, che ogni anno avvicina e informa migliaia di bagnanti, intende  promuovere un gesto semplice, da cui dipende però l’integrità delle nostre spiagge e dei nostri mari: riporre il mozzicone di sigaretta nell’apposito posacenere anziché abbandonarlo sulla spiaggia.

Infatti, se stimiamo un consumo medio di 12 sigarette al giorno per fumatore (dati dell’Istituto Superiore della Sanità), si può ragionevolmente affermare che sono oltre 16 milioni le cicche risparmiate al mare e alla spiaggia per effetto delle sei edizioni, per un totale di oltre mezzo milione di posacenere distribuiti.

“Basta con i mozziconi sulla spiaggia e in mare, una volta e per tutte impariamo a considerare la cicca di sigaretta per quella che è effettivamente: un rifiuto e, come tale, va gettato in maniera corretta. Nulla più di una semplice cicca di sigaretta dimostra quanto possiamo fare tutti, ogni giorno e con i gesti più semplici, per migliorare l’ambiente che ci circonda – ha commentato Carmen Di Penta, Direttore Generale di Marevivo – Anche quest’anno la nostra iniziativa ‘Ma il mare non vale una cicca?’ mostra come, attraverso l’impegno di tutti e assumendo comportamenti più responsabili e rispettosi dell’ecosistema marino, si possa difendere e tutelare le nostre spiagge e le nostre coste.

Anni d’inquinamento possono essere scontati agli oceani se si evita di disperdere nell’ambiente i rifiuti, anche i più piccoli: un mozzicone di sigaretta, ad esempio, impiega da 1 a 5 anni prima della completa degradazione. Il problema può sembrare contenuto se considerato su scala individuale, ma assume dimensioni importanti a livello aggregato: basti pensare che i mozziconi di sigaretta, al primo posto nella lista dei 10 rifiuti più raccolti nelle strade, costituiscono tra il 30 e il 40% dei rifiuti nel Mar Mediterraneo (dati del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente – UNEP).

Questi numeri spiegano l’importanza della campagna “Ma il mare non vale una cicca?” e vanno associati ai risultati potenziali dell’iniziativa, che quest’anno coinvolge anche 22 aree marine protette.

Ogni posacenere può contenere fino a un massimo di sei mozziconi, e ipotizzando che venga riempito e svuotato due volte al giorno (ogni fumatore consuma una media di 12 sigarette al giorno – dati Istituto Superiore Sanità), si può calcolare che verranno risparmiati al mare 1.440.000 mozziconi al giorno (120.000 posacenere x 12 mozziconi), 2,8 milioni considerando soltanto i due giorni della campagna.

 

 

Manfredonia – Zapponeta, i siti coinvolti nell’iniziativa:

Sabato 2 agosto 2014 – Manfredonia

 

ore   9,30:  Baia Lucio Dalla “ L’Isola che non c’è “ c/o Acqua di Cristo –

ore 10,30: Cala “Acqua di Cristo”  Manfredonia

ore 11.00:  Spiaggia libera c/o  “Euro Parcheggio”  Zapponeta.

 

 

Domenica 3  agosto 2014 –


ore 9.00:   Spiaggia libera  – Zapponeta

ore 10,00:  41° Parallelo Beach – Lungomare del Sole – Siponto

ore 10,30:  Cala Acqua di Cristo

ore 11.00:  Spiaggia libera – Lungomare del Sole  – Siponto –

 Per lasciare un rifiuto ci metti un secondo. La spiaggia se lo ricorderà per anni.

 

Galleria fotografica a cura di Benedetto Monaco

eolico-offshoreLegambiente: “È arrivato il momento che il Governo sblocchi la situazione dei troppi progetti di eolico off shore fermi in Italia. Inaccettabile che si accolgono a braccia aperte progetti di nuove estrazioni petrolifere e si fermino quelli da fonti rinnovabili”

Storie, numeri e analisi nel dossier:  “Trivelle SI, Eolico off-shore NO. Da Taranto a Termoli, da Gela a Manfredonia tutte le barriere all’eolico in mare e il via libera alle trivelle”

 

Nessun impianto eolico off-shore, malgrado a largo delle coste italiane siano stati presentati in questi anni 15 progetti di impianti eolici, nel più totale disinteresse di Governo e Confindustria. Eppure da Termoli a Brindisi, da Manfredonia a Gela, negli stessi ambiti dove gli impianti eolici off-shore si trovano di fronte a barriere insormontabili, potrebbero invece aprirsi nei prossimi mesi cantieri per nuove piattaforme petrolifere. Una scelta miope, che va contro gli interessi dell’ambiente, del clima, del Paese e dei suoi cittadini. Le stesse Regioni e Soprintendenze, solerti nel fermare l’eolico a largo delle coste, continuano invece a chiudere entrambi gli occhi di fronte alle proposte di villette, villaggi turistici, palazzi e porticcioli. Al solito in Europa la situazione è ben diversa: crescono le installazioni di impianti eolici off-shore – oltre 5.000MW complessivi, con 58mila posti di lavoro creati -, e una prospettiva di arrivare a 40 GW al 2020 capaci di soddisfare almeno il 4% della domanda elettrica europea, anche per i continui miglioramenti tecnologici e di produzione. In Italia le potenzialità dell’eolico off shore sono significative in alcuni tratti di mare e potrebbero soddisfare i fabbisogni elettrici di 1,9 milioni di famiglie. Da Per questi motivi Legambiente chiede al Governo di scegliere una strada realmente innovativa, come avrebbe detto qualcuno, che #cambiaverso alle politiche per il Mediterraneo e l’energia. Una strada che premi l’innovazione e la tutela ambientale, puntando sullo sviluppo dell’eolico off-shore attraverso progetti integrati nel paesaggio.

È l’appello che arriva da Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente a difesa dei mari e delle coste italiane, in navigazione  a ridosso del Gargano, nel presentare il dossier “Trivelle SI, Eolico off-shore NO. Da Taranto a Termoli, da Gela a Manfredonia tutte le barriere all’eolico in mare e il via libera alle trivelle”.

“Senza ipocrisie è arrivato il momento che Renzi e i suoi Ministri si esprimano sull’eolico off-shore – dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – Il premier dovrebbe dare il via libera al decreto Sblocca-Italia proprio in questi giorni e gli abbiamo in più occasioni segnalato cosa davvero serve al Paese per aprire nuove e significative prospettive di sviluppo. A partire proprio dalle rinnovabili, il cui contributo nel 2013 in Italia è stato pari al 33% dei consumi complessivi, attraverso un mix di fonti diverse e un sistema sempre più distribuito. Continuare in questa crescita è possibile e nell’interesse dell’Italia e dell’ambiente, per fermare i cambiamenti climatici. L’eolico off-shore può contribuire in questo mix di produzione pulita. Purtroppo, invece, nelle scelte fino ad oggi di Governo si sta scegliendo una strada completamente diversa, quella del via libera al petrolio e tasse e barriere contro le fonti rinnovabili, come purtroppo è avvenuto con il fotovoltaico con il Decreto Spalma-incentivi. Eppure le stesse stime del ministero dello Sviluppo economico calcolano che le riserve di petrolio presenti nei fondali marini italiani coprirebbero il fabbisogno nazionale per sole 7 settimane. I vantaggi per le compagnie petrolifere sono più che evidenti, visto che in Italia trovano una sorta di Eldorado con royalties bassissime, ma quali sono quelli per il nostro Paese e quali i rischi ambientali per l’intero Mediterraneo? Noi proponiamo un’idea diversa: fare del Mediterraneo un  laboratorio di innovazione energetica pulita, accessibile e distribuita”.

L’ipocrisia delle politiche energetiche italiane sta nel fatto che in teoria l’Italia, obbligata dalle direttive Europee, nel Piano di azione nazionale sulla promozione delle fonti rinnovabili prevedeva per gli impianti eolici off-shore un obiettivo crescente dai 100 MW che si sarebbero dovuti installare nel 2013 fino ad arrivare a 680 MW nel 2020. Nel 2012, con la revisione degli incentivi alle fonti rinnovabili (DM 6 luglio 2012), per gli impianti off-shore eolici erano stati previsti 650 MW da assegnare tramite aste. In teoria. Perché nella pratica nessun impianto eolico off-shore è in funzione o in cantiere, addirittura le aste sono andate deserte. Per tutti i progetti di impianti eolici off-shore presentati in Italia sono sorti problemi nelle autorizzazioni – malgrado alcuni procedimenti si siano conclusi con pareri di VIA positivi – con ricorsi amministrativi, contrapposizioni tra Ministeri, Soprintendenza, Regioni, Enti Locali. La ragione è semplice da spiegare: per gli impianti eolici off-shore non esistono riferimenti normativi che definiscano in maniera adeguata le regole per le autorizzazioni o per confronto con il territorio, e neanche sono in vigore le linee guida per le valutazioni che ad esempio valgono per i progetti presentati sul territorio italiano. Eppure per lo stesso Renzi, come per il Ministro dello Sviluppo economico Guidi, semplicemente l’eolico off-shore non esiste, tanto che non hanno neanche risposto a una lettera inviata dalle imprese che hanno i progetti bloccati. Per altri impianti, in una situazione del genere, Confindustria avrebbe fatto sentire alte le proprie grida.

L’assenza di regole chiare è tale per cui una soprintendenza può bloccare un progetto eolico off-shore anche se posizionato a diversi chilometri dalla costa o di fronte a un impianto siderurgico. Per motivi estetici e senza che vi siano riferimenti da seguire di alcun tipo nell’analisi dei progetti.  Spesso poi è quantomeno discutibile la posizioni di molte Regioni che sull’eolico off-shore riscoprono improvvisamente una vena ambientalista. Esemplare, ad esempio, la posizione del Presidente della Regione Sicilia Crocetta, schierato in prima linea contro un impianto eolico in mare a Gela e disponibile a contrattare con Eni e altri perforazioni a terra e nei mari siciliani.

Chiediamo al Governo italiano, semplicemente, di copiare quanto fatto negli altri Paesi europeidove  la gestione dei progetti avviene in maniera molto diversa e trasparente – conclude Zanchini -. Renzipotrebbe fare come in Spagna, dove sono state individuate le aree da tutelare per ragioni ambientali o di rotte commerciali e dove non è consentito presentare progetti, in modo da escludere proposte ed evitare polemiche come avvenuto in questi anni da noi per progetti, come in Sardegna, presentati in aree di straordinaria qualità ambientale, paesaggistica e vocazione turistica. Oppure di fare come in Francia dove il Governo, attraverso il confronto con gli Enti Locali, ha individuato le aree dove è possibile presentare impianti eolici e ha messo a gara la realizzazione”.

Il dossier completo è scaricabile al seguente link: http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/trivelle-si-eolico-shore-no

La situazione dei progetti off-shore in Italia

Regione/Comune Avvio della procedura (anno) Potenza prevista (MW) Stato della procedura Realizzato o in realizzazione
Sardegna, Cagliari 2013 72 Contrari Regione, Comuni, Capitaneria. NO
Sardegna, Porto Torres 2012 100 Contrari Regione, Comune. Progetto ritirato. NO
Sardegna, Oristano 2009 320 Contrari Regione, Comuni. Progetto ritirato. NO
Toscana, Pisa, Vecchiano, San Giuliano 2012 136 Contrari Regione, Comuni. NO
Puglia, Mattinata, Margherita di Savoia, Manfredonia 2008 300 Contrari Regione, Comuni. Bocciato in Consiglio dei Ministri il 14/2/2014. NO
Puglia, Taranto 2010 30 Contrari Regione, Provincia, Comune, Soprintendenza. VIA positiva nel 2012, chiusa procedura Ministero Infrastrutture  febbraio 2014. NO
Puglia, Tricase 2010 90 Parere positivo Regione. Impianto sperimentale galleggiante. NO
Puglia, Chieuti, Campomarino, Serracapriola 2008 150 Contrari Regione e Comuni. Bocciato in Consiglio dei Ministri il 14/2/2014. NO
Puglia, Manfredonia 2012 342 In procedura di VIA. Contrari Regione, Comune. NO
Puglia, Brindisi, Torchiarolo, San Pietro, Vernotico, Lecce 2008 150 VIA negativa nel 2011. NO
Puglia, Brindisi, Torchiarolo, San Pietro, Vernotico 2013 108 Contrari Regione e Provincia. NO
Sicilia, Petrosino, Mazara del Vallo 2013 172 Contrari Regione e Comuni. NO
Sicilia, Pantelleria 2009 228 VIA negativa.  NO
Sicilia, Gela, Butera 2007 136 Contrari Regione, Comuni, Ministero dei beni culturali. OK in Consiglio dei Ministri a maggio 2012. NO
Molise, Termoli 2006 162 VIA positiva nel 2009. Contrari Regione, Comuni, Soprintendenza. Procedura in Consiglio dei Ministri. NO
Emilia Romagna, Rimini 2013 40 In fase di studio di fattibilità NO

 

Fonte: ManfredoniaNews.it

Il 2 e 3 agosto torna per il sesto anno consecutivola campagna promossa da Marevivo

per proteggere il mare dall’abbandono dei mozziconi.

Saranno distribuiti 120.000 posacenere su oltre 400 spiagge italiane,

comprese22 Aree Marine Protette.

 

 Un ponte lungo 500 km che collega Roma e Cagliari: tante sono le cicche di sigaretta

che ogni estate potrebbero essere risparmiate al mare.

 

 Come ogni anno, la campagna è promossa dall’associazione Marevivo in collaborazione con JTI (Japan Tobacco International), con il supporto del Sindacato Italiano Balneari, il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e il sostegno del Corpo delle Capitanerie di Porto. Testimonial dell’edizione 2014 Massimiliano “Max” Giusti, attore, comico, conduttore televisivo, doppiatore e imitatore, che ha deciso di sostenere la campagna, condividendo l’impegno di Marevivo a difesa del mare italiano.

 

Saranno 42 le località della Puglia coinvolte nell’iniziativa, tra le spiagge e gli stabilimenti balneari di Margherita di Savoia, Vieste, Marina di Lizzano, Castellaneta Marina,Chiatona, Marina di Leporano, San Cataldo, Pescoluse, Santo Spirito, Giovinazzo, Giovinazzo – Località Trincea, Savelletri, Gallipoli – Punta della suina, Manfredonia, Siponto, Zapponeta, Bisceglie, Barletta.

Partepano attivamente alla campagnaanche le Aree Marine Protette Torre Guaceto, Porto Cesareo e Isole Tremiti, l’Ente Parco Nazionale del Gargano e, infine, i Comuni di Monopoli e Torricella.

Il Centro Cultura del Mare A.P.S di Manfredonia con i patrocini del Comune di Manfredonia- Assessorato all’Ambiente e dell’AICS,  in collaborazione con le Associazioni:“L’Isola che non c’è”, FIDAS di Zapponeta e Daunia Tur di Manfredonia, ha aderito alla campagna nazionale promossa dall’Associazione Marevivo “Ma il Mare non vale una cicca?”. Il 2 e 3 agosto, i volontari delle Associazioni distribuiranno ai bagnanti dei  posacenere tascabili, lavabili e riutilizzabili.

L’iniziativa, che ogni anno avvicina e informa migliaia di bagnanti, intende  promuovere un gesto semplice, da cui dipende però l’integrità delle nostre spiagge e dei nostri mari: riporre il mozzicone di sigaretta nell’apposito posacenere anziché abbandonarlo sulla spiaggia.

Infatti, se stimiamo un consumo medio di 12 sigarette al giorno per fumatore (dati dell’Istituto Superiore della Sanità), si può ragionevolmente affermare che sono oltre 16 milioni le cicche risparmiate al mare e alla spiaggia per effetto delle sei edizioni, per un totale di oltre mezzo milione di posacenere distribuiti.

“Basta con i mozziconi sulla spiaggia e in mare, una volta e per tutte impariamo a considerare la cicca di sigaretta per quella che è effettivamente: un rifiuto e, come tale, va gettato in maniera corretta. Nulla più di una semplice cicca di sigaretta dimostra quanto possiamo fare tutti, ogni giorno e con i gesti più semplici, per migliorare l’ambiente che ci circonda – ha commentato Carmen Di Penta, Direttore Generale di Marevivo – Anche quest’anno la nostra iniziativa ‘Ma il mare non vale una cicca?’ mostra come, attraverso l’impegno di tutti e assumendo comportamenti più responsabili e rispettosi dell’ecosistema marino, si possa difendere e tutelare le nostre spiagge e le nostre coste.

Anni d’inquinamento possono essere scontati agli oceani se si evita di disperdere nell’ambiente i rifiuti, anche i più piccoli: un mozzicone di sigaretta, ad esempio, impiega da 1 a 5 anni prima della completa degradazione. Il problema può sembrare contenuto se considerato su scala individuale, ma assume dimensioni importanti a livello aggregato: basti pensare che i mozziconi di sigaretta, al primo posto nella lista dei 10 rifiuti più raccolti nelle strade, costituiscono tra il 30 e il 40% dei rifiuti nel Mar Mediterraneo (dati del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente – UNEP).

Questi numeri spiegano l’importanza della campagna “Ma il mare non vale una cicca?” e vanno associati ai risultati potenziali dell’iniziativa, che quest’anno coinvolge anche 22 aree marine protette.

Ogni posacenere può contenere fino a un massimo di sei mozziconi, e ipotizzando che venga riempito e svuotato due volte al giorno (ogni fumatore consuma una media di 12 sigarette al giorno – dati Istituto Superiore Sanità), si può calcolare che verranno risparmiati al mare 1.440.000 mozziconi al giorno (120.000 posacenere x 12 mozziconi), 2,8 milioni considerando soltanto i due giorni della campagna.

 

 

Manfredonia – Zapponeta, i siti coinvolti nell’iniziativa:

Sabato 2 agosto 2014 – Manfredonia

ore   9,30:  Baia Lucio Dalla “ L’Isola che non c’è “ c/o Acqua di Cristo –

ore 10,30: Cala “Acqua di Cristo”  Manfredonia

ore 11.00:  Spiaggia libera c/o  “Euro Parcheggio”  Zapponeta.

Domenica 3  agosto 2014 –


ore 9.00:   Spiaggia libera  – Zapponeta

ore 10,00:  41° Parallelo Beach – Lungomare del Sole – Siponto

ore 10,30:  Cala Acqua di Cristo

ore 11.00:  Spiaggia libera – Lungomare del Sole  – Siponto –

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