oasi-lago-salsoL’assessorato alle Risorse Agroalimentari comunica che una scala di risalita ittica, per favorire la migrazione dei giovanili di anguilla, è stata installata presso l’opera di scarico delle vasche dell’Oasi Lago Salso. L’intervento infrastrutturale permetterà alla specie che colonizza il fiume Candelaro di superare l’opera di sbarramento, costituita da una chiusa che regola il livello ed i flussi idrici delle Vasche del Lago Salso, garantendo ai giovanili di anguilla di penetrare nell’area umida che si estende per circa 500 ha tra i fiumi Candelaro e Cervaro in Provincia di Foggia.

In questo modo le anguille potranno continuare il loro ciclo biologico all’interno dei bacini idrici, preclusi alla pesca, contribuendo al ripristino ed alla tutela della specie. Il progetto prevede la possibilità di utilizzare le strutture realizzate anche per avviare il monitoraggio del numero di giovani anguille transitate consentendo, attraverso la acquisizione dei dati, di orientare e modulare la politica di gestione della risorsa.

L’intervento condiviso dalla Regione Puglia, dal Parco Nazionale del Gargano, dalla Provincia di Foggia e dall’Oasi Lago Salso S.p.A. è inserito tra le attività promosse dall’ATI tra la A.S.Q. S.r.l. e la Marelago soc. coop. di Lesina nell’ambito del progetto pilota “Gestione e Conservazione della Risorsa Anguilla nella Regione Puglia”, finanziato con le risorse del Fondo Europeo per la Pesca (FEP 2007-2013) – misura 3.1 “Azioni Innovative”.

Il progetto, svolto sotto la supervisione dell’Istituto di ricerca A.GE.I soc. coop. di Roma, ha previsto il superamento della chiusa a due luci posta allo scarico del sistema di ritenuta Lago Salso, superando il dislivello di circa 150 centimetri con due rampe di risalita inclinate distinte.

La soluzione attuata consente di favorire la risalita delle anguille sia in presenza di flusso idrico per gravità, quando in presenza di massimo livello idrico nei bacini, sia in presenza di basso livello dell’acqua grazie all’installazione di una pompa alimentata da una batteria collegata ad un pannello fotovoltaico. Il sistema ideato, inoltre, oltre a facilitare la risalita delle giovani anguille permette la migrazione dell’anguilla argentina verso il mare.

L’iniziativa è inserita tra le misure del Piano di Gestione dell’Anguilla della Regione Puglia che ha identificato la strategia di gestione sostenibile per l’anguilla europea (Anguilla anguilla) nelle acque interne di competenza che, oltre a prevedere la riduzione dello sforzo di pesca e l’attuazione di piani di ripopolamento, considera prioritari gli interventi tesi a favorire la continuità fluviale per facilitare i movimenti migratori della specie.

Fonte: Manfredonianews.it

fusto metallicoNella giornata di ieri, a seguito di segnalazione circa la presenza sull’arenile di Siponto di un fusto in ferro contenente presumibilmente sostanze oleose, il nucleo di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto di Manfredonia, congiuntamente al Nucleo Ambiente ed Ecologia del Comando di Polizia Municipale di Manfredonia, dopo aver appreso la notizia provvedeva ad esperire un sopralluogo in zona, precisamente in un tratto di spiaggia adiacente al Lido Ultima Spiaggia, individuando sul bagnasciuga il fusto segnalato, parzialmente interrato nella sabbia e con lieve fuoriuscita di sostanze oleose.

Il personale intervenuto, dopo aver individuato il rifiuto ed effettuato rilievi fotografici, si sono immediatamente attivati per l’inoltro delle comunicazioni di rito agli enti preposti al fine di far caratterizzare e smaltire lo stesso.

Il Comune di Manfredonia, per quanto di competenza, ha provveduto a far rimuovere il predetto fusto e custodirlo in sicurezza, in attesa della caratterizzazione da parte delle Autorità competenti.

Il nucleo di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto di Manfredonia ha prontamente redatto, a carico di persona da identificare, una informativa di reato, ipotizzando le fattispecie delittuose e penalmente rilevanti, di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti pericolosi in violazione a quanto disposto dal Testo unico in materia ambientale di cui al D.Lgs. 152/2006.

Fonte: Manfredonianews

ilpaesenuovo - immagine

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Foggia – MENTRE i lavori dell’inceneritore di Manfredonia restano in proroga fino a gennaio 2015 (una recente delibera della giunta municipale, la n° 197 del 29 agosto 2014, ha differito il termine per la presentazione della documentazione per il rilascio del certificato di fine lavori all’atto della presentazione della domanda di agibilità), sono riprese invece freneticamente, dopo una lunga pausa, le attività relative alle due centrali a biomasse autorizzate in provincia di Foggia, una volta chiusa – sembra, con successo – la fase di financing e di trattativa con le banche.

Sant’Agata di Puglia la centrale a biomasse dell’AgriTRE (Gruppo Tozzi) da 80 MW ha recentemente chiesto ed ottenuto dalla neoinsediata amministrazione comunale, guidata da Gino Russo del movimento civico “CambiaMenti”, il consenso alla realizzazione di un’opera propedeutica: con un provvedimento emanato nel mese di settembre, il Comune subappeninico ha dato il via libera all’allargamento della strada vicinale che collega la SP 119 con la località Viticone, in cui è prevista la cantierizzazione dell’impianto, in modo da rendere possibile il passaggio dei tir.

Il secondo caso riguarda il capoluogo daunio, in cui è prevista da tempo la conversione dell’ex zuccherificio di Borgo Eridania (in località Rignano Scalo) in una centrale termoelettrica da quasi 50 MW. A corredo dell’Autorizzazione Unica concessa dalla Regione Puglia nel 2010 e della convenzione con il Comune di Foggia regolante le compensazioni economiche, la Provincia di Foggia ha emesso in data 29 ottobre l’Autorizzazione Paesaggistica inclusiva delle prescrizioni della Soprintendenza per la pratica ENEL riguardante la costruzione della linea elettrica (per la quale è previsto l’attraversamento sotterraneo del “Tratturo del Re” L’Aquila-Foggia) e di un Posto di Trasformazione da Palo per l’allacciamento del cliente ENTERRA SPA alla rete TERNA.

(A cura di Giuseppe Dimunno – Redazione Statoquotidiano)