Puglia:2014, morte in mare 100 tartarughe

Pubblicato il: 26 dic 2014 - Da Webmaster
Esemplare Caretta Caretta ritrovato morto sulla spiaggia a Manfredonia (ph: statoquotidiano)

Esemplare Caretta Caretta ritrovato morto sulla spiaggia a Manfredonia (ph: statoquotidiano)

(ANSA) – BARI, 24 DIC – Più di 100 esemplari di tartarughe marine trovate morte sul litorale da Zapponeta (Foggia) a Monopoli (Bari), ai quali va aggiunta la carcassa di un’altra tartaruga rivenuta nei giorni scorsi sulla spiaggia di ‘Pane e pomodoro’ a Bari: è il dato del 2014 reso noto dal Centro recupero tartarughe marine di Molfetta (Bari), e definito ‘catastrofico’ dal responsabile della struttura, Pasquale Salvemini, del Wwf. I decessi, si spiega in una nota, sono “certamente avvenuti per mano dell’uomo”.

 

Fonte: Statoquotidiano

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collisione del 17-12-2014

Attimi di apprensione per una collisione tra un M/P della flotta sipontina e la Moto/Nave Pacific Ocean  avvenuto ieri sera a largo tra le Isole Tremiti e Pelagosa.

Alle ore 19.00 circa del 17/12/2014, le Sale Operative della Guardia Costiera di Termoli e Manfredonia ascoltavano un MAY DAY lanciato da un M/P che comunicava di essere entrato in collisione con un nave mercantile. La richiesta di aiuto è stata ricevuta da “Bari Radio” che ha permesso l’efficacia delle successive comunicazioni con le unità coinvolte e le motovedette soccorritrici inviate sul posto da Circomare Vieste e Compamare Termoli, Autorità Marittime più vicine alla collisione avvenuta a circa 36 miglia dalla costa garganica.

In primo luogo si richiedeva alle unità coinvolte e quali fossero le condizioni delle persone a bordo e dell’unità e dai primi contatti l’equipaggio del M/P ha comunicato di non essere in pericolo, contestualmente,  si chiedeva alla nave mercantile di rimanere in zona per prestare eventuale assistenza.

collisione del 17-12-2014 2L’unità da pesca, prontamente assistita da altro M/P presente in zona e, successivamente, dalla Motovedetta della Guardia Costiera, dopo le prime verifiche, lamentando solo lievi danni alle sovrastrutture, si è diretta verso terra.

I pescherecci e la nave mercantile venivano intercettati da unità della Capitaneria di porto di Vieste e, successivamente, di Manfredonia  che hanno scortato le unità fino al porto sipontino.

Il convoglio è giunto in porto a Manfredonia alle ore 02:30, allorquando l’equipaggio del M/P, in evidente stato di agitazione per la collisione , è stato visitato dal personale del 118 che non ha registrato traumi e ferite.

Informato, come previsto dalla vigente normativa,  il Consolato di bandiera della nave mercantile.

Sono in corso le indagini previste per acquisire ogni elemento utile per la ricostruzione della dinamica della collisione. A tal fine personale specializzato PSC (Port State Control) della Guardia Costiera di Manfredonia si è recato a bordo della nave e dell’unità da pesca per i rilievi ed accertamenti del caso.

 

Manfredonia, 18 dicembre 2014

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Attimi di apprensione nella mattinata quando alle ore 09.30 una comunicazione da parte del comando della motonave “bunum champion”, battente bandiera di hong kong e ormeggiata nel porto industriale, giungeva alla sala operativa della capitaneria di porto di manfredonia.

Il comandante del mercantile segnalava la presenza di un grosso incendio in un locale di vita ed immediatamente si attivava per affrontare lo stesso con l’impiego delle squadre antincendio di bordo.

Nel frattempo, sotto il coordinamento del comando della capitaneria di porto, venivano allertate le forze di polizia, i servizi portuali (pilota, ormeggiatori e rimorchiatore) e veniva informata la la questura di foggia.

In brevissimo tempo sono giunti sul porto industriale i militari della capitaneria di porto, gli agenti del commissariato di polizia, i suddetti servizi portuali e una squadra dei vigili del fuoco di manfredonia pronta ad intervenire per fronteggiare le fiamme.

Si procedeva, pertanto, ad estringuire l’incendio assicurandosi che nessuno del personale marittimo imbarcato avesse riportato alcun danno fisico e/o infortunio.

Successivamente, pero’, ci si accorgeva che l’incendio aveva causato una rottura di una pompa contenente liquido inquinante il quale si sversava in mare.

Veniva attivato immediatamente il piano locale antinquinamento che prevedeva la chiamata della ditta competente al contenimento della chiazza oleosa tramite panne galleggianti ed  al recupero del prodotto con l’utilizzo dell’apparecchiatura “skimmer” presente a bordo del mezzo navale “scarabeo”, intervenuto sul luogo.

In realta’ si trattava di una esercitazione antincendio portuale ed antinquinamento conclusesi con la simulazione del recupero del materiale sversato in mare e con la ripresa della normale attivita’ lavorativa portuale.

Lo scopo di tali esercitazioni, organizzate periodicamente dalla capitaneria di porto in collaborazione con gli altri enti e forze di polizia coinvolte, e’ quello di testare sul piano pratico l’efficacia delle misure del piano portuale antincendio ed antiquinamento  nonche’ la preparazione del personale chiamato ad intervenire.

Il bilancio e’ sicuramente positivo poiche’ sono state attuate tutte le misure di sicurezza previste e il personale partecipante, compreso l’equipaggio di bordo del mercantile straniero,  ha agito con professionalita’ e tempestivita’.

 

Manfredonia,16.12.2014

 

Trabucco Vieste (Archivio, fonte image: info Vieste)

Trabucco Vieste (Archivio, fonte image: info Vieste)

Bari – LA sesta Commissione presieduta Francesco Ognissanti, ha approvato all’unanimità un disegno di legge che contiene “norme per la conoscenza la valorizzazione ed il recupero dei trabucchi”.

Questa iniziativa legislativa illustrata dall’assessore Angela Barbanente ha lo scopo di salvaguardare, tutelare, valorizzare un manufatto storico, caratterizzante, in modo particolare, il paesaggio costiero del basso Adriatico e che costituisce elemento del patrimonio identitario della Regione Puglia. “La valenza storica del trabucco è data dall’essere strumento di una particolare tecnica di pesca, consistente nell’intercettare, con le grandi reti, i flussi di pesci che si spostano lungo gli anfratti della costa, sfruttando favorevolmente le correnti” – ha spiegato l’esponente del Governo.

“L’indubbio valore identitario del trabucco – ha continuato Angela Barbanente – deriva, quindi, dall’essere non solo testimonianza della tradizionale attività di pesca praticata in alcune zone della Puglia, ma anche dalla circostanza che tali strutture fragili, esposte a degrado naturale e bisognose di ripetuti interventi di manutenzione, rappresentano, ormai, una componente stabile del paesaggio costiero”.
L’articolato normativo del disegno di legge risponde, pertanto, allo spirito degli articoli 2 e 12 dello Statuto regionale, in quanto il “trabucco” rappresenta una componente ambientale, paesaggistica, architettonica e storico culturale da tramandare alle “future generazioni”.

Il disegno di legge si propone il perseguimento di tre concrete finalità:
la preservazione del bene “trabucco”, anche attraverso la previsione di una norma sanzionatoria, la cui applicazione viene demandata all’ente comunale sul cui territorio insistono i “trabucchi” e che procederà all’irrogazione della sanzione nei confronti di chi li danneggia, degrada o rimuove anche parzialmente, in assenza delle dovute autorizzazioni;
la dettagliata definizione del bene “trabucco”, nonché il censimento degli stessi, sia quelli ancora esistenti sia quelli scomparsi; la valorizzazione del bene “trabucco” sia con la previsione di linee guida per il recupero o il ripristino, la conservazione e valorizzazione dei trabucchi, indicandone anche le attività compatibili e includendo la valorizzazione e il recupero dei trabucchi fra gli obiettivi e i piani di valorizzazione e gestione compresi negli Strumenti della programmazione regionale.

“È importante evidenziare – ha concluso l’assessore – che il censimento e le linee guida sono essenziali per tutelare e valorizzare un patrimonio storico e paesaggistico di grande valore identitario con interventi di recupero o ripristino, indicando anche le funzioni compatibili, e per evitare il proliferare di costruzioni lignee sul mare che alla tradizione dei trabucchi si richiamano solo genericamente.

 

Fonte: Statoquotidiano