“Visto che l’energas/q8 persiste nell’intenzione d’istallare il suo megadeposito, non tenendo in alcun conto le preoccupazioni espresse dai cittadini”

Energas Magno Menale

“Dà assicurazione che il popolo sipontino, raccolto intorno ai suoi vessilli, è già pronto a lottare e si batterà fino allo stremo delle forze”

Manfredonia. “IL Consiglio comunale di Manfredonia esprime il proprio sdegno verso le ripugnanti furbizie di chi si ostina a non capire; dà assicurazione che il popolo sipontino, raccolto intorno ai suoi vessilli, è già pronto a lottare e si batterà fino allo stremo delle forze, per contrastare chi opera contro gli interessi storici, economici, ambientali, di salute e di vita della città; SOPRATTUTTO, è certo che Manfredonia terrà sempre alta la difesa della propria dignità“. E’ quanto riportato dal consigliere comunale del movimento ‘Manfredonia Nuova’, Prof. Italo Magno, nella mozione che dovrebbe essere discussa nella seduta del Consiglio comunale di Manfredonia, in programma domani 22 dicembre 2015.

IL TESTO. ”IL CONSIGLIO COMUNALE DI MANFREDONIA: Vista la sua mozione, approvata nella seduta del 17 settembre 2015, con la quale dichiarava “la propria assoluta contrarietà alla realizzazione dell’impianto di stoccaggio di 60 milioni di litri di GPL, richiesto da ENERGAS s.p.a.”; Visto che L’ENERGAS/Q8 persiste nell’intenzione d’istallare il suo megadeposito, non tenendo in alcun conto le preoccupazioni espresse dai cittadini e dalle diverse forze politiche e sociali, che vogliono vedere tutelata la sicurezza e la vocazione produttiva del nostro territorio; Visto che, in maniera sempre più grossolana ed invadente, la dirigenza Energas/Q8 non rinuncia a fare leva sulle difficoltà sociali ed il tifo sportivo, nel tentativo di asservirci ai propri interessi commerciali; Visto che una squadra di calcio e le relative sponsorizzazioni debbono servire ad unire la popolazione intorno ai colori societari e non a dividerla e gettare il suo cuore nel fango; ESPRIME IL PROPRIO SDEGNO VERSO le ripugnanti furbizie di chi si ostina a non capire; DÀ ASSICURAZIONE che il popolo sipontino, raccolto intorno ai suoi vessilli, è già pronto a lottare e si batterà fino allo stremo delle forze, per contrastare chi opera contro gli interessi storici, economici, ambientali, di salute e di vita della città; SOPRATTUTTO, è certo che Manfredonia terrà sempre alta la difesa della propria dignità”.

Fonte: Redazione Stato Quotidiano.it

“L’energas ha promosso ricorso al tar con il quale ha chiesto l’ottemperanza delle sentenze del tar ottenute nei lontani anni 2001, 2002, 2004 e 2009″

Diamante Menale

“Concludo augurando Buon Natale a Babbo Menale, che porta panettoni ai tifosi buoni e ricorsi al TAR al Sindaco ed ai consiglieri cattivi”

Manfredonia. ”La soc. ENERGAS S.p.A. ancora una volta tende ad impedire al Consiglio Comunale ed all’intera Amministrazione Comunale il libero esercizio del proprio iritto-dovere di emanare atti per la tutela della nostra Città. L’ENERGAS ha promosso ricorso al TAR con il quale ha chiesto l’ottemperanza delle sentenze del Tar ottenute nei lontani anni 2001, 2002, 2004 e 2009 ed il conseguenziale, a suo dire, annullamento delle delibere consiliari del 15/04/15 e del 17/09/2015(vedi in basso atti integrali,ndr). Essa ritiene che gli organi preposti dalla legge non possano esprimere pareri o interpretazioni normative a meno che, queste, non sia conformi alle sue esigenze!!! La società confonde il Consiglio Comunale di Manfredonia e la sua Amministrazione con il suo consiglio di Amministrazione”, dice a Stato Quotidiano.it il consigliere del Movimento EST,Alfredo De Luca. ”In modo evidentemente contraddittorio specifica la necessità di avere nuovi pareri ed autorizzazioni per concludere un procedimento amministrativo nuovamente iniziato nel 2013 per la sopravvenienza di nuove norme e di cambiamenti dello stato dei luoghi e delle condizioni socioeconomiche del territorio, ma pretende che queste siano già vincolate all’origine in senso favorevole al suo progetto di insediamento del megadeposito di GPL.

Il ricorso – sostiene il consigliere De Luca – è pieno di affermazioni false ed offensive nonché di letture errate degli atti amministrativi. Per questi motivi ritengo che l’Amministrazione si debba costituire in giudizio, e sono sicuro che lo farà, per chiedere l’inammissibilità del ricorso, così come formulato e che il TAR, nel rigetto dello stesso, voglia ribadire la libertà di valutazione ed espressione del Consiglio Comunale e della intera Amministrazione al fine di tutelare, ai sensi dello statuto comunale, il diritto fondamentale della comunità alla salute ed alla salvaguardia e tutela del patrimonio, del territorio e dell’ambiente. Concludo augurando Buon Natale a Babbo Menale, che porta panettoni ai tifosi buoni e ricorsi al TAR al Sindaco ed ai consiglieri cattivi”.

Lo dice a Stato Quotidiano.it il consigliere del Movimento EST, Alfredo De Luca.

 

Fonte: Redazione Stato Quotidiano.it

Per l’annullamento – della delibera del consiglio comunale di manfredonia n.27 del 17.09.2015

presidente energas

Con il recente ricorso presentato al TAR Puglia di Bari, l’Energas avrebbe richiesto anche di “integrare il risarcimento del danno” in favore della società

Napoli/Manfredonia. CON recente atto, l’Energas SpA – (ex Isosar), società proponente il progetto per l’installazione di un deposito costiero di gpl nel Comune di Manfredonia – ha presentato ricorso al TAR Puglia di Bari per l’accertamento di nullità – ovvero per l’annullamento – della delibera del Consiglio comunale di Manfredonia n.27 del 17.09.2015 (pubblicata sull’Albo pretorio del Comune dal 06.10.2015), con la quale il Consiglio aveva approvato la seguente interpretazione autentica dell’ art. 44 delle NTA del vigente PRG (Piano regolatore generale): “Le zone D3E sono parti del territorio interessate da complessi industriali di tipo non inquinante, esistenti o già approvati, ovvero non sono autorizzabili insediamenti industriali che per dimensione, caratteristiche delle sostanze trattate e per il rischio di incidente rilevante derivante dall’utilizzo di sostanze pericolose, ai sensi della normativa vigente in materia, siano comunque da considerarsi nocivi e quindi di tipo inquinante”.

Al contempo, attraverso il ricorso presentato contro il Comune di Manfredonia e la Regione Puglia, l’EnergasSpA ha richiesto l’ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato – Sesta sezione – n.5499/2003 (che confermata altre sentenze del Tar Puglia di Bari, relativamente al suddetto progetto per l’installazione del deposito di gpl nel territorio di Manfredonia). Con il recente ricorso presentato al TAR Puglia di Bari, l’Energas avrebbe richiesto anche di “integrare il risarcimento del danno” in favore della società e di “provvedere alla nomina di un Commissario ad acta che si sostituisca al Comune e alla Regione nella richiesta di ottemperanza” della suddetta sentenza del Consiglio di Stato.

Fonte: Statoquotidiano

I tifosi tornano a casa col panettone

Mentre la città si mobilita contro l’arrivo del deposito Energas in riva al golfo, la società napoletana sponsorizza la squadra di calcio donando ai tifosi sipontini un bel panettone. A Manfredonia siamo al paradosso e sui social network in tanti si stanno sdegnando per quando accaduto durante la partita di domenica al Miramare contro il Nardò (con vittoria per 1 a 0 del Donia). Il logo dell’Energas fa sfoggio sui cartelloni pubblicitari dello stadio, mostrandosi tra i maggiori sponsor del club. L’Energas è un colosso, certo, presente anche nello stadio San Paolo durante i match del Napoli. Ma a Manfredonia la presenza della società nello stadio sa proprio di beffa, visto che c’è in atto una battaglia ambientale già da diversi mesi.

Su facebook, il sindaco Angelo Riccardi ha scritto: “Rispedite i panettoni al proprietario di Energas, nessuno può comprare la nostra dignità. La società si sottragga da politiche discutibili che nulla hanno a che fare con il destino della nostra squadra di calcio”.

Anche il Movimento 5 Stelle di Manfredonia ha espresso la sua profonda contrarietà verso l’iniziativa dell’Asd Manfredonia Calcio, che si è affiancata alla società Energas, “accettando di far distribuire, a quest’ultima, panettoni natalizi agli spettatori e, soprattutto, esponendo ben dieci striscioni pubblicitari Energas all’interno dello Stadio Miramare, durante la partita contro la squadra del Nardò. Lo Stadio Miramare è di proprietà comunale – aggiungono i pentastellati -, mentre l’Asd Manfredonia Calcio ne ha la gestione, ricevendo ben 120 mila euro dall’amministrazione comunale. Pertanto, dal momento che il Consiglio Comunale, in assemblea, si è chiaramente espresso contro l’installazione del megadeposito di gplEnergas (60 milioni di litri), l’elargizione di 120 mila euro annuali per la gestione dello Stadio Miramare, ed il pagamento delle utenze e degli interventi straordinari da parte dell’amministrazione, più che una convenzione è un vero e proprio “regalo” all’Asd Manfredonia Calcio (ci sono almeno una decina di società sportive che sarebbero felici di ottenere una convenzione simile anche per i Palazzetti di via Scaloria e di via Dante). L’Asd Manfredonia Calcio, prima di stipulare accordi con un’azienda fortemente contrastata dall’amministrazione, oltrechè da larghissima parte della cittadinanza, avrebbe, quantomeno, dovuto chiedere un parere a quest’ultima circa l’opportunità di tali accordi”.

Il Movimento 5 Stelle chiede che la convenzione per la gestione dello Stadio Miramare venga revocata al più presto, in quanto l’Asd Manfredonia Calcio adotta una politica che va contro gli interessi della città, la cui rappresentanza amministrativa, come detto precedentemente,  si è espressa contro l’installazione su menzionata.

“Il sindaco Riccardi – scrivono infine i 5 Stelle -, replicando ad alcuni cittadini che, su un “social”, chiedevano, appunto, la revoca della convenzione, ha dichiarato testualmente: “Basta un provvedimento della Giunta Comunale”. Ma ora dubitiamo fortemente che il sindaco Riccardi fosse all’oscuro di tutto, ma, augurandoci di sbagliare, invitiamo il primo cittadino a dimostrarlo adoperandosi, come primo atto, per adottare il provvedimento da lui indicato”.

Vicenda TAP, Trevisi ricostruisce

Pubblicato il: 19 dic 2015 - Da Webmaster

“Il consigliere chiedeva al servizio ecologia della regione di verificare se il decreto direttoriale del mise del 20 ottobre 2015″

vicenda TAP

“La Regione in data 22 ottobre 2015 rispondeva allegando la Nota n. 14369 del 22 ottobre 2015 inviata al MISE”

Bari. In seguito ad una segnalazione il Consigliere Antonio Trevisi, in data 14 novembre 2015, ha fatto una ricerca di accesso agli atti all’Area Politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale per l’attuazione delle opere pubbliche. Servizio Ecologia. Il Consigliere chiedeva al servizio Ecologia della regione di verificare se il decreto direttoriale del MISE del 20 ottobre 2015, con il quale il tratto Melendugno-Mesagne è stato inserito nella rete nazionale dei gasdotti, risultasse emesso senza il preventivo parere regionale. La cosa nasceva anche dal fatto che con Nota n. 84931 del 29/10/2015 la Prefettura di Lecce, a seguito di richiesta di Snam rete gas, aveva comunicato di essere in procinto di rilasciare autorizzazione all’accesso dei fondi interessati al tracciato Melendugno- Mesagne di raccordo tra il Gasdotto TAP e il punto di ricezione SNAM in Mesagne e che era possibile fa pervenire osservazioni alla prefettura entro i 20 giorni decorrenti dalla notifica delle nota ai Comuni interessati.

  1. La Regione in data 22 ottobre 2015 rispondeva allegando la Nota n. 14369 del 22 ottobre 2015 inviata al MISE (e in conoscenza al Ministero dell’ambiente, all’autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico nonché alla soc. SNAM) nella quale si precisava che rispetto alla istanza della SNAM all’ufficio regionale non risultava noto “alcun elemento di tale opera”, nonostante in tutte le sedi fosse stata ribadita la necessità della considerazione integrata delle due progettualità, soprattutto in termini di impatto ambientale cumulativo. Inoltre sempre nella stessa nota la Regione segnalava che rispetto all’elenco dei metanodotti della rete nazionale di Trasporto e il Piano decennale di SNAM destinato ad accoglierlo e consolidarlo, si confermavano due precedenti comunicazioni (nota n. 8578 del 30/09/2014 e nota n. 11157 del 6/08/2015) con le quali aveva messo in evidenza la “mancata sottoposizione del Pinao stesso ad un regolare procedimento di valutazione ed accertamento della compatibilità ambientale”. La regione concludeva così la nota n. 14369 del 22/10/2015 “Pertanto, in riscontro alla comunicazione ricevuta, si manifesta il proprio dissenso all’opera in quanto derivante da un assetto progettuale e procedimentale non corretto e non condiviso”.
  2. Il terzo allegato è la nota n. 14851 del 4 novembre 2015 indirizzata alla Prefettura di Lecce con cui riscontrando la nota n. 84931 del 29/20/2015 la regione inoltrava la citata nota n. 14369 del 22/10/2015, già inviata al MISE, “rappresentando in particolare la propria mancata conoscenza del progetto”.
  3. Il quarto allegato è la nota n. 16194 del 30 novembre 2015 indirizzata dalla regione al MISE (e in conoscenza al Ministero dell’ambiente, all’autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico nonché al consiglio regionale della Puglia) con cui la regione rispetto al decreto ministeriale di aggiornamento dell’elenco dei metanodotti della rete Nazionale di Trasporto e apprendendo che era stata accolta l’istanza di SNAM GAS chiedeva al MISE, per il principio di leale collaborazione, di voler tener conto della precedente nota regionale n. 14369 del 22/10/2015 e di rivedere il Decreto. La regione segnalava inoltre tanto era fatto in virtù della mancanza di un termine perentorio per l’espressione di un parere regionale nella comunicazione del ministero.

QUINDI:
la Regione, con la nota inviata il 30/11/2015 al MISE, ha già chiesto la revisione al MISE e in mancanza di riscontro l’unica strada ora è il ricorso amministrativo, entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’atto. Il Decreto MISE è del 20 ottobre 2015 ma per espressa previsione all’art. 4 del decreto si precisa che “4. Il presente decreto è comunicato ai gestori delle reti di trasporto interessate e all’ Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI), è pubblicato sul sito internet del Ministero dello sviluppo economico ed entra in vigore dal giorno successivo alla data di pubblicazione”. Quindi è entrato in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sul sito del MISE. I 60 giorni decorrono da allora. la data di scadenza scadrebbe pertanto intorno al 19 dicembre 2015. La denuncia di Trevisi era sfociata in una ulteriore missiva inviata solo pochi giorni fa in data 15/12 (allegato 6) dal “Dipartimento mobilità, qualità urbana, opere pubbliche e paesaggio” al MISE nella quale la Regione si limitava a ribadire la propria contrarietà all’opera chiedendo esplicitamente “una necessaria revisione dei metanodotti della rete Nazionale di Trasporto, poichè basata su presupposti non coerenti con gli strumenti di pianificazione regionale e basati sulla mancata condivisione tra codesto Ministero e l’amministrazione regionale scrivente”.

 

Fonte: Statoquotidiano

trivelle adriatico“Il Governo, raccogliendo le richieste delle regioni e di migliaia di istituzioni locali, associazioni e cittadini, ha fatto approvare nella Legge di Stabilità una norma che prevede il ripristino del limite delle 12 miglia dalla costa per le trivellazioni petrolifere”. E’ il commento dell’on. Michele Bordo, presidente della Commissione Politiche UE della Camera, alla decisione dell’Esecutivo di intervenire con un emendamento che ristabilisce “un fondamentale vincolo a tutela dell’ambiente marino e costiero, soprattutto di un mare chiuso qual è l’Adriatico”.

“Da anni – continua Bordo – sostengo la pericolosità e la dannosità potenziali dell’estrazione di petrolio, peraltro di bassa qualità, nell’Adriatico e ho anche presentato una proposta di legge che prevede l’istituzione della zona di protezione geologica del nostro mare.

L’approvazione dell’emendamento, a pochi giorni dal termine di COP21, è la dimostrazione che il Governo Renzi intende perseguire e rispettare gli obiettivi di riduzione dell’utilizzo dei carburanti di origine fossile, a vantaggio delle fonti energetiche rinnovabili e sostenibili.

La scelta di Governo e Parlamento apre necessariamente una prospettiva diversa nella trattativa con la Croazia, intenzionata a sfruttare i giacimenti petroliferi che si trovano a ridosso delle acque territoriali italiane.

Sul tema delle trivellazioni dobbiamo chiamare pure l’Europa a svolgere un ruolo – conclude Bordo – anche al fine di evitare che ciascun Paese continui a muoversi autonomamente”.

 

Fonte: Manfredonianews

Appello CAONS

Pubblicato il: 04 dic 2015 - Da Webmaster

Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo On. Dario Franceschini
Al Sindaco del Comune di Manfredonia Angelo Riccardi
Al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano
All’ Assessore all’Assetto del Territorio e Paesaggio Anna Maria Curcuruto

Oggetto: Accorato appello affinché si dica no all’installazione di un mega impianto di GPL (60000 mc.) in località S. Spiriticchio – Comune di Manfredonia, proponente Soc. Energas S.p.A

On. Ministro e Gent.mo Sindaco,
i cittadini e le istituzioni devono sapere che il territorio di Manfredonia e le zone limitrofe sono state al centro di un processo evolutivo fra i più proficui dell’Europa occidentale a partire dalle epoche più remote e hanno visto, attraverso i secoli, sviluppare forme di vita e di economia di rilevante spessore come attestano gli insediamenti archeologici (Coppa Navigata, Monte Aquilone, Fontanarosa, Siponto, Santa Tecchia, Amendola, ecc.).
A questi siti noti, ultimamente, si è aggiunto un altro, Santo Spiriticchio, ricco di reperti attribuibili a varie epoche, per lo più a quella eneolitica, che sarebbe opportuno e doveroso portare alla luce arricchire il nostro patrimonio storico-culturale..
Su questo sito, purtroppo, oggi, si vuol costruire un deposito di GPL che, se l’idea dovesse essere realizzata, distruggerebbe le testimonianze della civiltà dei nostri padri.
Queste poche osservazioni, costituiscono da parte nostra un atto di rifiuto del progetto in questione e sono rivolte a tutti i cittadini perché sappiano e siano coscienti di quanto si sta tentando di fare. Sono rivolte in particolar modo al Ministro dei Beni Culturali perché, come ha fatto per altre realtà, prenda a cuore questa situazione e, magari, fare un sopralluogo. Noi gli saremmo grati e felici di fare da guida.
Qualcuno può pensare che i Beni Culturali non hanno voce in capitolo e non possono permettersi di interferire con l’istallazione di un deposito di gas GPL di proprietà di una grossa società che vede la partecipazione anche di soci Kuwait (Q8) il che dà un tocco di internazionalizzazione e di peso.
Noi riteniamo che, trattandosi di un sito archeologico, deve essere proprio il Ministero dei Beni Culturali ad esprimere il suo diniego più assoluto dopo aver opportunamente e con metodi di rilevamento idonei valutato la sua importanza,
Non è giusto che la nostra storia, specialmente quella che deve essere ancora chiarita da ricerca e scavi, debba subire la vergogna dell’obblio col distruggere le vestigia del passato?
Si può distruggere un sito archeologico per costruire un deposito di GPL che, oltretutto non serve alla comunità locale perché ben servita da altre fonti di energia, ma solo a far guadagnare soldi a speculatori di turno?
Invece di permettere la costruzione di quell’impianto colossale (pare che sia uno dei più grandi, chiediamo al Sig. Ministro dei Beni Culturali di intervenire e dare il via alle procedure per certificare e classificare il sito in questione, nonché per determinare la sua importanza e la sua dimensione. Da parte nostra siamo certi che quella zona e tante altre limitrofe hanno visto lo sviluppo della civiltà daunia. La nostra convinzione deriva anche dal fatto che fotografie aeree rivelano l’esistenza di insediamenti presenti proprio nel terreno scelto dall’Energas.
Intervenga prontamente il Ministero che sovrintende all’archeologia per evitare la costruzione del deposito di GPL.
Chiudiamo con una amara riflessione. E’ possibile che il territorio di Manfredonia debba essere costantemente terra di conquista da parte di speculatori che vengono, distruggono e se ne scappano lasciando le nostre città sempre più affamate, più povere e pieno di guai?

Distinti saluti
Manfredonia 04/12/2015

per Il Comitato

Matteo Starace

“Usufruendo, infatti, del d.m. del 2 aprile 2014, abbiamo approvato il ripianamento del disavanzo, approvato nel bilancio 2014″

Riontino Zapponeta“Ci siamo associati alla scelta del consiglio comunale di Manfredonia, che ha espresso la propria contrarietà all’installazione del deposito gpl costiero”

Zapponeta, 28/11/2015. ”Svoltosi nella serata di venerdì 28 novembre ilConsiglio Comunale di Zapponeta, ha visto l’approvazione di tutti i punti all’ordine del giorno. I primi argomenti riguardavano la materia finanziaria con il riaccertamento straordinario dei residui e l’assestamento generale di bilancio per l’esercizio finanziario dell’anno 2015. Usufruendo, infatti, del D.M. del 2 aprile 2014, abbiamo approvato il ripianamento del disavanzo, approvato nel bilancio 2014, spalmandolo nei prossimi 30 esercizi finanziari. Tutto questo è stato possibile attraverso una diminuzione della spesa, grazie alla quale, con tanti sacrifici, abbiamo potuto chiudere il cerchio ad un processo di risanamento delle casse comunali, cominciato con l’approvazione dei bilanci 2012/2013/2014/2015 e chiuso oggi con il riaccertamento straordinario dei residui.

Abbiamo approvato, inoltre, il Piano annuale di diritto allo Studio per l’anno 2016, che prevede la richiesta di un contributo regionale per l’acquisto di un nuovo pulmino per il trasporto degli alunni che abitano fuori il centro abitato. Ed infine, unendoci alla battaglia che sta portando avanti il Comune di Manfredonia, il Consiglio Comunale di Zapponeta ha votato all’unanimità contro il progetto ENERGAS”.

”Ci siamo associati alla scelta del consiglio comunale di Manfredonia, che ha espresso la propria contrarietà all’installazione del deposito gpl costiero, preoccupati tanto da un punto di vista ambientale quanto della sicurezza. La contrarietà del consiglio comunale di Zapponeta, come raramente accade, è stata espressa all’unanimità”.

E’ quanto dice il sindaco di Zapponeta, Giovanni Riontino, a Stato Quotidiano.it

 

Fonte:Redazione Stato Quotidiano.it