Tutti contro le trivellazioni nell’Adriatico. Stamattina nel Comune di Manfredonia i sindaci di Capitanata, nonostante alcune assenze, si sono schierati in difesa delle amate Isole Tremiti. “In memoria di Lucio Dalla” – ha detto il primo cittadino sipontino, Angelo Riccardi, già alle prese con altre battaglie ambientali (vedi Energas). “È stato fatto un affronto gravissimo – ha sottolineato il sindaco di Manfredonia – da parte di chi, forse, non conosce bene questo territorio e le sue bellezze”.

Tanti gli ambientalisti presenti nell’aula consiliare, trascinati dall’impegno del comitato “No triv”, guidato da Raffaele Vigilante. Ma a Manfredonia non sono mancati nemmeno i consiglieri regionali della provincia di Foggia e gli onorevoli Angelo Cera, Michele Bordo e Colomba Mongiello. Insomma, un’affluenza record per Palazzo San Domenico.

Michele Emiliano no triv  Isole tremiti

Emiliano: “Non ci faremo airgunnare”

Il governatore della Regione Puglia non è mancato all’appuntamento. Tacciato di essere rivale agguerrito del compagno piddino Matteo Renzi, ha tenuto a precisare: “La Regione Puglia è al fianco del governo e voglio che questo sia riferito a tutti. Sosteniamo le battaglie europee di Renzi ma allo stesso tempo vogliamo chiarezza sulle politiche energetiche che Roma intende portare avanti in Puglia, la regione più bella del mondo secondo “National Geographic”. La Puglia – ha aggiunto – non è una regione sorda davanti alle richieste del governo ma sul caso Tremiti intravedo qualcosa di più di una sempliceminaccia. Trivellare in Adriatico, mare già saturo di concessioni, non ha alcun senso dal punto di vista capitalistico. C’è per caso in cantiere un accordo con le banche? Del denaro prestato da grossi istituti di credito per trivellare? Noi non ci faremo “airgunnare” – ha detto Emiliano riferendosi agli “air gun”, tecnica di geo ispezione, preludio delle trivellazioni -. Vogliamo capire perché il governo voglia dare impulso a questa attività e propongo a voi qui presenti di sfidare Regione e governo a trovare un’intesa complessiva sulla politica energetica”.

Ma finora l’interlocuzione con Roma non decolla. Lo stesso Emiliano ha ricordato tutte le richieste senza risposta inviate al governo. Oggi non è più tanto improbabile che sulla questione si possa arrivare a un referendum. “La forza del no triv è la sua trasversalità. Per vicende come questa la politica non c’entra. C’è ben altro in ballo. Continuare così significa mandare sott’acqua la Puglia tra qualche anno”. Il governatore è del tutto contrario alla concessione del Mise alla Petroceltic di ispezionare i fondali al largo delle isole Tremiti: “In confusione mentale chi pensa all’arcipelago come potenziale sito di estrazione di idrocarburi”. Emiliano proprio non ha digerito la “sorpresa di Natale”, quando il 22 dicembre il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha firmato una serie di decreti favorevoli agli interessi delle società petrolifere. Giusto un giorno prima del sì a quella legge di Stabilità che fissava paletti più stringenti alle trivelle accogliendo in parte le rimostranze di regioni e comitati No triv.

 

Fonte: redazione l’immediato