“L’energas, inoltre, si è resa disponibile a riattivare con soldi propri, il pontile n° 5 del porto industriale di manfredonia, bene pubblico demaniale”
“E’ intenzione dell’Energas, attraverso il suo Presidente e lo staff dirigenziale, a partire dal mese di settembre, aprire un dibattito pubblico invitando l’Amministrazione, le parti sociali, politiche e soprattutto la popolazione di Manfredonia”
Napoli, 10 agosto 2015. ”La nostra Azienda esiste dal lontano 1936 ed opera nel settore del GPL da quasi 80 anni garantendo serenità e sviluppo a tutti i suoi dipendenti.
Siamo tra le prime 5 società in Italia: quelle che ci precedono, a differenza nostra, sono a capitale pubblico ( Eni ) o straniero ed è pertanto forte l’orgoglio di essere leader in Italia, consapevoli della nostra matrice e natura meridionale. Sono trascorsi 150 anni dall’Unità Nazionale ma il nostro Paese rimane ancora a due velocità. Proprio in questi giorni è divampato forte il dibattito sul tema. Il Mezzogiorno da sempre si è proposto come opportunità strategica e di questo ne hanno profittato imprenditori del Nord che attraverso l’impiego di soldi pubblici, finanziamenti europei e contratti d’area hanno aperto aziende sfruttando territori e risorse NOSTRE ma, è storia nota a tutti, che alle prime difficoltà, non avendo investito soldi propri ed avendo realizzato un proprio tornaconto, sono andati via. Per il progetto GPL di Manfredonia furono stanziati circa 18 miliardi delle vecchie lire con contributi europei. Ne furono incassati 1/3 ma per i motivi a tutti arcinoti, furono TOTALMENTE restituiti. Oggi, nonostante la totale assenza di fondi pubblici e contributi europei, solo ed esclusivamente per la volontà di un IMPRENDITORE MERIDIONALE e per un forte senso di giustizia, è grande la volontà dell’Energas di realizzare il proprio progetto, più che mai attuale, anche alla luce dei pareri tecnici e ministeriali che via via stiamo ottenendo e che garantiscono a tutti, tutti gli aspetti di sicurezza e operatività.
L’Energas, inoltre, si è resa disponibile a riattivare con SOLDI PROPRI, il pontile n° 5 del porto industriale di Manfredonia, bene pubblico demaniale, investendo pertanto su di una struttura rispetto alla quale avrà solo una concessione. Probabilmente questa azione darà il via alla realizzazione dell’intero progetto di ripristino delle banchine aprendo nuove fonti di sviluppo restituendo al territorio una infrastruttura oggi inutilizzata. Ci sta molto a cuore realizzare questo progetto. Ed il consenso popolare è parte fondamentale di tutto ciò. Se non riusciremo a spiegare le nostre ragioni e se non sarà chiara alle amministrazioni locali l’opportunità di sviluppo che intendiamo dare al territorio di Manfredonia, saremo costretti ad investire i nostri capitali nell’Italia settentrionale contribuendo, con enorme rammarico, al gap economico, sociale ed industriale tra Nord e Sud. Questa campagna di disinformazione, infatti, ha acceso su di noi positivi riflettori da parte di operatori del settore dell’Italia centro/settentrionale pronti ad accoglierci per la realizzazione di progetti analoghi a quello di Manfredonia tra l’altro già ben avviati avendo infatti completato la fase procedurale ed autorizzativa. Pertanto l’Energas si augura di poter trovare la stessa responsabilità da parte degli Amministratori pubblici e della popolazione di Manfredonia. In caso contrario, con grande rammarico saremo costretti a indirizzare i nostri investimenti sulle iniziative che si stanno avviando nell’Italia Centro / Settentrionale continuando a vedere, con dispiacere e frustrazione i nostri giovani del Sud, costretti a cercare lavoro proprio presso quegli stessi depositi su cui, frettolosamente, i mezzi di informazione si sono accaniti con una campagna denigratoria.
E’ intenzione dell’Energas, attraverso il suo Presidente e lo staff dirigenziale, a partire dal mese di settembre, aprire un dibattito pubblico invitando l’Amministrazione, le parti sociali, politiche e soprattutto la popolazione di Manfredonia, al fine di presentare il progetto rappresentando tutte le nostre più valide argomentazioni. Siamo altresì pronti a confrontarci con dei tecnici di vostra fiducia per accogliere tutti quei suggerimenti utili per la realizzazione di un deposito a sicurezza totale, anche oltre le norme che regolano la costruzione e la gestione di questo tipo di attività. Questo è lo spirito che anima la nostra Azienda protesa a cogliere le opportunità di sviluppo del nostro Sud”.
(comunicato stampa, inviato alla redazione di Statoquotidiano in data 10.08.2015)
Fonte: Statoquotidiano