“Una vasta area di oltre 16 ettari, interessata dalla presenza dell’habitat prioritario 6220* (percorsi substeppici di graminacee e piante annue), è stata interamente arata”
“Con questo esposto le due Associazioni chiedono di verificare la sussistenza del reato di cui all’articolo 733 bis del Codice Penale (Distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto) ed eventualmente altri concorrenti”
Manfredonia. Il Consiglio comunale di Manfredonia non si lascia intimidire dalle (annunciate,ndr) azioni legali da parte della Energas e dice di NO alla realizzazione del mega deposito di GPL. Sono state accolte così le istanze dei cittadini singoli o riuniti in comitati e associazioni che si sono mobilitati contro tale impianto, evidenziando contro di esso una serie di valide argomentazioni. Ma la Ditta Energas S.p.A., evidenziano Centro Studi Naturalistici e WWF Foggia, sembra muoversi senza curarsi di tale opposizione da parte di un territorio che, soffrendo ancora delle ferite inferte dall’Enichem, evidentemente intende mirare ad uno sviluppo diverso, basato sull’agricoltura di qualità e sul turismo sostenibile.
Centro Studi Naturalistici e WWF intanto hanno indirizzato un Esposto al Procuratore della Repubblica di Foggia, al Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato e al Sindaco del Comune di Manfredonia nel quale è stato rilevato che una vasta area di oltre 16 ettari, interessata dalla presenza dell’habitat prioritario 6220* (Percorsi substeppici di graminacee e piante annue), è stata interamente arata. Si tratta proprio dell’area in località Posta Spiriticchio della Energas S.p.A.
L’aratura effettuata ha arrecato un danno molto grave ad una tipologia di ambiente considerato dalla Comunità Europea di prioritaria importanza per la conservazione di habitat e specie. In particolare, nell’area dove si è proceduto all’aratura sono presenti il SIC “Valloni e Steppe pedegarganiche” e la ZPS “Promontorio del Gargano”, per i quali vige un Piano di Gestione (PdG), approvato con Deliberazione del C.C. di Manfredonia n. 130 del 28.12.2009 (in variante al PRG e quindi avente anche valenza urbanistica), e con Deliberazione di Giunta Regionale n. 346 del 10/02/2010, che evidenzia proprio nell’area in questione la presenza dell’habitat prioritario 6220* con un medio livello di naturalità ed un livello di criticità molto elevata.
Come risulta dalla relazione del PdG, nella carta delle criticità sono riportate le aree del territorio dove si riscontrano insiemi di vegetali che vivono in stretta relazione tra loro e con l’ambiente (fitocenosi), formando un complesso tipico di particolare interesse naturalistico e/o a rischio d’estinzione. Tali fitocenosi spesso occupano superfici molto ristrette e sono soggette ad un reale rischio di estinzione con la conseguente scomparsa anche delle specie che vi vivono. Questi insiemi di vegetali sono pertanto molto importanti sotto il profilo della conservazione della biodiversità sia a livello di specie che di habitat. Il sito Rete Natura 2000 in questione, evidenziano WWF e CSN, è stato anche oggetto della procedura d’infrazione comunitaria n. 2001/4156, oggi archiviata a seguito di precisi impegni assunti dallo Stato italiano con la Commissione europea per fermare il trend di progressivo degrado degli habitat. La segnalata distruzione dell’habitat potrebbe quindi condurre alla riapertura del caso da parte della Commissione europea.
Con questo esposto le due Associazioni chiedono di verificare la sussistenza del reato di cui all’articolo 733 bis del Codice Penale (Distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto) ed eventualmente altri concorrenti. Sul progetto di un deposito costiero di GPL nel comune di Manfredonia, CSN e WWF erano già intervenute indirizzando un circostanziato documento al sindaco del Comune di Manfredonia nel quale si invitava l’Amministrazione comunale ad integrare in autotutela il Certificato di Destinazione Urbanistica (CDU) rilasciato alla Energas in quanto in quanto quello attuale non fa alcun cenno alla variante urbanistica di cui al Piano di Gestione dei SIC e ZPS approvato dal Consiglio Comunale di Manfredonia che comporta una ulteriore limitazione e precisazione alle norme (zonizzazioni, indici, modalità di intervento, ecc.) dello stesso Piano Regolatore. Il progetto della Energas prevede invece aree carrabili per un’estensione pari a 127.500 mq e volumi edificati per 7.500 mq. Per WWF e CSN è di tutta evidenza che la vigente pianificazione urbanistica del comune di Manfredonia, così come integrata dagli elaborati del PdG, non consente la trasformazione dell’area interessata dal progetto del deposito di GPL.
”Dopo aver scoperto l’attività di aratura – ha dichiarato Carlo Fierro, presidente del WWF Foggia – si capisce perché l’Energas sostiene che l’area sia priva di valenza ambientale: evidentemente è la stessa società che sta operando attivamente per raggiungere tale risultato, sperando così di aggirare i vincoli urbanistici e ambientali presenti sul sito”.
(Foggia, 29.09.2015, Centro Studi Naturalistici Foggia – WWF Foggia)
Fonte: Statoquotidiano