Vieste – LA scorsa notte la Guardia costiera di Vieste, a seguito di attività investigativa condotta dal 6° Centro di Coordinamento Area Pesca di Bari, è stata impegnata in un’articolata operazione di polizia marittima, con lo scopo di contrastare e reprimere le attività illecite di pesca in danno delle specie ittiche considerate a rischio di estinzione ed a tutela dell’ecosistema marino.
Il controllo su due unità appena rientrate da diversi giorni di battuta di pesca, è stato svolto dai militari dipendenti dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Vieste, con la collaborazione di un’autopattuglia dei Carabinieri della locale Tenenza, ed ha portato al sequestro di 14 quintali circa di esemplari di tonno rosso sottomisura e di pesce spada, anch’esso sottomisura, detenuto illegalmente che, confiscato e sottoposto al preventivo controllo sanitario dei veterinari della competente A.S.L. e previa favorevole autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria è stato devoluto interamente in beneficenza a vari istituti caritatevoli di Vieste e di Manfredonia.
Dopo il controllo durato diverse ore, i comandanti dei pescherecci sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria, in quanto responsabili, come pescatori professionali di specifiche violazioni previste dalla normativa nazionale e comunitaria e, nello stesso tempo, sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di € 8.000.
Inoltre ai comandanti ed agli armatori è stata comminata la sanzione accessoria di 12 punti sulla licenza di pesca, il massimo attribuibile, secondo le recenti previsioni normative europee. In più si è proceduto al sequestro dello strumento da pesca utilizzato per questo tipo di attività, consistente nel cosiddetto “palangaro” (attrezzo costituito da un lunghissimo
filo di nylon sul quale vengono legati fino a 1.000 ami, sorretti in superficie da segnali galleggianti) per un totale di 18.000 metri lineari, con 1500 ami.
Fonte: statoquotidiano.it