“Non si può attribuire alcuna responsabilità alla LIPU se è riuscita o meno a costituirsi in giudizio nelle vertenze Isosar/Energas al TAR”
“Per la LIPU e per il Coordinamento cittadino l’avversario da contrastare è la società non il Comune di Manfredonia”
Manfredonia – ”PER la LIPU e il Coordinamento cittadino l’avversario da contrastare è Energas e non il Comune verso cui si ha l’aspettativa di una collaborazione paritetica“. Lo dice a Statoquotidiano il responsabile della Lipu di Foggia Enzo Cripezzi, dopo l’incontro del 28 agosto 2015 nell’ufficio del sindaco Riccardi, alla presenza di 8 rappresentanti del Coordinamento per la tutela e lo sviluppo del territorio, relativo alla realizzazione del deposito gpl dell’Energas (ex Isosar).
“L’incontro a cui ho partecipato – spiega Cripezzi su richiesta – non ha avuto un carattere formale in ragione delle obiezioni poste dal sindaco che ha obiettato ‘problemi di rappresentanza‘ del Coordinamento. Posizione assolutamente rispettabile e legittima, tuttavia, a mio avviso, fuori luogo per un rappresentante istituzionale che avrebbe il dovere di incontrare chiunque”.
“A voler poi essere pignoli – continua il responsabile della Lipu – della contaminazione politica evidenziata da Riccardi nei confronti del Coordinamento non sembra esserne esente il Sindaco, che in una sede istituzionale per eccellenza ha promosso un incontro dei vertici di Energas con la sua maggioranza partitica (Manfredonia 2020) senza sentire il bisogno che, per la prima volta dopo quasi due anni di vertenza pubblica, fosse coinvolta anche una qualsivoglia rappresentanza associativa o sociale. E questo è uno degli aspetti che ha generato malumori nell’incontro”. In particolare, secondo Cripezzi “una compagine politica di maggioranza rappresenta chi l’ha votata mentre la Giunta di una Amministrazione comunale rappresenta una comunità intera. Degli esiti di quell’incontro, diramati a mezzo comunicato stampa, Riccardi ha preannunciato anche la risposta alla LIPU che ne aveva chiesto i verbali: non esistono. Ancora una volta, come in precedenti incontri sul tema”.
Il ruolo del Coordinamento. “Come avete ben sintetizzato su Stato, il Coordinamento ha comunque rimarcato la sua buona fede e disponibilità alla collaborazione a tutto campo in ragione di un interesse superiore. Il Sindaco dopo aver ribadito le questioni di carattere formale, ha evidenziato la posizione contraria della Giunta Comunale già nota pubblicamente e che avete descritto su Statoquotidiano. Della ‘nuova’ Giunta aggiungerei io per ovvie ragioni storiche che tutti conoscono”. In ogni modo, secondo il responsabile della Lipu “resta un margine di preoccupazione circa la tempestività tra i tempi di queste azioni e quelli del nuovo procedimento già intrapreso da Energas per l’Autorizzazione finale presso il Ministero allo Sviluppo Economico (di cui la LIPU ha chiesto ai primi di agosto copia della notifica del 27 maggio scorso inviata al Comune). Procedimento autorizzativo che tuttavia subordinato all’altro procedimento, quello di valutazione ambientale“.
Un “margine di preoccupazione” che Cripezzi ha tentato di evidenziare durante l’incontro del 28 agosto nell’ufficio del sindaco “ma su questo punto ho avuto ancora più difficoltà a parlare per un chiaro ostruzionismo del Sindaco preoccupato più delle responsabilità ascrivibili per ciò che non era stato fatto che non del punto di arrivo del ragionamento. Ha inveito sottolineando, come la comunità di associazioni non avessero fatto (loro !) osservazioni tranne la LIPU che però ne aveva prodotte di poco rilevanti (cornuti e mazziati come si suol dire), come il procedimento di VIA non preveda alcun ruolo per una amministrazione comunale, come il sottoscritto non conoscesse le vicissitudini dell’annoso contenzioso giuridico Isosar/Energas – Regione e sbandierando, a tal proposito, una sentenza del TAR nei confronti del quale la LIPU avrebbe avuto le responsabilità di non essersi costituita”.
“Rimanendo nel merito di questa parte animata dell’incontro, come Associazione di volontariato che basa quasi totalmente le proprie forze sull’apporto dei propri iscritti e che (diciamolo) spesso paga il prezzo di posizioni scomode assunte nei confronti di Enti responsabili per usi opinabili del territorio, ho l’obbligo di precisare che non si può attribuire alcuna responsabilità alla LIPU se è riuscita o meno a costituirsi in giudizio nelle vertenze Isosar/Energas al TAR …. MA, quantunque fosse, fino a quando ha potuto, ha fatto tutto il possibile, a differenza delle accuse ricevute: ricorsi Isosar nn.3437/2000 e 533/2001 al TAR Bari, contro le Autorità che emanarono l’allora parere ambientale negativo e nei confronti della Lipu, costituitasi ad opponendum, sentenza 3456/2001; ricorso LIPU n.12434/2001 al TAR Lazio con sentenza 10554/2002; ricorso LIPU n.596/2003 al TAR Bari con sentenza n.4189/2004″.
“Ancora, ciò che cercavo semplicemente di evidenziare era come il Comune fosse pienamente legittimato a presentare osservazioni nel procedimento di VIA notificatogli : basta sfogliare gli atti di tanti altri procedimenti simili per notare che sono pieni di pareri comunali pro o contro (o non pervenuti!) relativi a proposte ricadenti nell’agro comunale di competenza. Dopo di che si può disquisire sul peso discrezionale che tali osservazioni hanno nel procedimento ma di fronte all’interesse in ballo non si può fare il processo alle intenzioni e la strada andava perseguita. Fatta questa premessa, la proposta sarebbe stata quella di rappresentare in regime di autotutela delle osservazioni al procedimento, non ancora concluso (deve ancora esprimersi il Parco, come a ragione avevamo invocato fin dall’inizio), benchè oltre i termini. Come già sperimentato in altre occasioni, si sarebbe confidato nel fatto che tali termini dal punto di vista giuridico hanno un carattere ‘indicativo‘ e non ‘prescrittivo‘ come ad esempio nei concorsi pubblici, in cui a margine della scadenza dei termini si prescrive ‘…pena l’inammissibilità della domanda…‘. Una azione più debole, rispetto a quella attuabile entro i termini, ma utile se commisurata alla enorme posta in gioco e ai …. tempi dell’altro procedimento autorizzativo appunto subordinato a quello ambientale ! Considerazioni che potevano essere ritenute condivisibili o meno ma al di là del merito, ho dovuto prendere atto di un atteggiamento poco elegante che mai mi sarei aspettato in quella sede, e che non si addice al ruolo istituzionale che Riccardi ricopriva. La peggiore delle opinioni garbatamente posta non può degenerare in una reazione scomposta.
Pur avendo il massimo riguardo per le istituzioni, di fronte a un atteggiamento volto a delegittimare e screditare il sottoscritto, e l’Associazione che rappresento, non ho potuto che reagire adeguando atteggiamenti e toni di voce”.
I motivi del dissenso. “L’impressione, a mio modesto avviso, è che vi siano alcuni nervi scoperti relativi all’assenza della precedente Giunta (e dello stesso Sindaco fino ad alcuni mesi fa) e che siano preclusi contributi (dalla raccolta di firme all’ipotesi di un atto amministrativo) che non siano la semplice accondiscendenza alle sole azioni dell’Amministrazione comunale (che in ogni caso ben vengano!). Per la LIPU e per il Coordinamento cittadino, l’avversario da contrastare è Energas , non il Comune verso cui si ha l’aspettativa di una collaborazione paritetica. L’Amministrazione Comunale deve però tenere conto e rispettare l’insindacabile ruolo di “controllore sociale” che le forze associative esercitano. Se non fosse per questo, probabilmente ancora oggi a Manfredonia e in Capitanata nessuno saprebbe ancora del significato della parola Energas e forse ci ritroveremmo con le ‘carte’ già pronte”, termina Cripezzi.
Fonte: Statoquotidiano