La Giunta comunale non risponde ai calunniatori, ma compie atti. I contenuti della delibera 169 sul deposito costiero di GPL.
Le nuove forze politiche adottano metodi molto vecchi di lotta, che consistono soprattutto nel denigrare e nel calunniare l’avversario. L’Amministrazione comunale di Manfredonia, invece, ha la responsabilità e il dovere di tutelare con i fatti, e non con le chiacchiere, la salute e l’incolumità dei cittadini.
La Giunta comunale non risponde ai calunniatori, ma compie atti: in data 5 agosto 2015, riguardo il progetto per la realizzazione del deposito costiero di GPL, ha adottato la delibera n 169 i cui contenuti sono i seguenti.
“I terreni su cui la Società ENERGAS S.p.A. intende realizzare l’impianto sono classificati dal Piano di Gestione come “pascoli naturali” e “percorsi sub steppici di graminacee e piante annue”, l’art. 12 del regolamento del medesimo Piano prevede il divieto di trasformare, danneggiare e alterare gli habitat d’interesse comunitario e di cambiare la destinazione d’uso colturale delle superfici destinate a pascolo permanente ai sensi dell’art. 2, punto 2, del Regolamento 796/04/CE, mentre il successivo art. 18 fa espresso divieto di costruire nuove strade o ampliare le strade esistenti;
il P.P.T.R. della Regione Puglia, approvato definitivamente con delibera n.176 del 16 febbraio 2015, tipizza dette aree fra le “Componenti botanico-vegetazionali” negli “Ulteriori Contesti Paesaggistici”: Prati e pascoli naturali;
l’area di che trattasi presenta un alto valore faunistico in quanto risulta priva di contaminazione antropica, pertanto un intervento di trasformazione del suolo comporterebbe la distruzione dell’habitat esistente;
il vigente strumento urbanistico generale (P.R.G.), recependo in toto la previgente disciplina relativa all’insula D49, ha ribadito la possibilità di insediare all’interno dell’insula D3E (ex D49 – D46 e PIP) “complessi industriali di tipo non inquinante”;
l’intervento in questione (Energas, ndr) è ricompreso tra gli impianti a rischio di incidente rilevante, soggetto a specifica normativa relativa al controllo del pericolo di incidenti connessi con sostanze pericolose di cui al Decreto Leg.vo 26.06.2015 n.105 (Direttiva Seveso III);
con atto n. 15 del 15.04.2015 il Consiglio comunale ha adottato il Documento Programmatico Preliminare (DPP) per la variante di adeguamento del PRG vigente del Comune di Manfredonia al nuovo Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), che per l’ampia zona DI 49 a valle della S.S. 89, propone il ritorno ad usi agricoli di qualità, in coerenza con i presupposti del PPTR di valorizzazione dei paesaggi rurali caratterizzanti il territorio, di risparmio nel consumo di suolo e di recupero degli insediamenti esistenti;
a seguito dell’incontro dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale e della coalizione “Manfredonia 2020”, con i dirigenti di Energas S.p.a. per approfondire i vari aspetti inerenti il progetto per la realizzazione del deposito costiero di GPL, dopo approfondita valutazione delle diverse problematiche, è stata espressa, attraverso il comunicato stampa del 30 luglio 2015, la più ferma contrarietà alla realizzazione del progetto in questione.
Tutto ciò premesso,
LA GIUNTA COMUNALE DELIBERA
di demandare al Dirigente del 7° settore la compiuta definizione dei tipi di interventi ammessi in zona DI49 in considerazione dell’intervento proposto dalla Società ENERGAS S.p.A.; e di predisporre gli atti necessari al fine di portare a compimento l’iter amministrativo di adeguamento del PRG al PPTR già avviato con delibera di Consiglio Comunale n. 15 del 15.04.2015”.

Matteo Fidanza
Ufficio Stampa – Città di Manfredonia (FG)

Estate 2015, la stagione per dare il meglio di sé per la tutela delle spiagge e del mare.

Il Centro Cultura del Mare A.P.S con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Manfredonia e le Associazioni: DauniaTur, FIDAS Manfredonia, “L’Isola che non c’è” e A.I.C.S. ha aderito alla campagna nazionale di sensibilizzazione ambientale promossa da Marevivo e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente “Ma il Mare non vale una cicca?” svoltasi nei giorni 1 e 2 agosto 2015.
Testimonial di questa settima edizione la campionessa olimpica di nuoto Federica Pellegrini, che ha deciso di sostenere la campagna condividendo l’impegno di Marevivo a difesa del mare italiano.
A Manfredonia sono stati coinvolti i seguenti siti balneari: spiaggia libera “l’Isola che non c’è” e spiaggia libera “Acqua di Cristo”; a Siponto: “Lido Capolinea e Lido Taumante” ed infine la spiaggia libera “Chianca Masitto” Monte Sant’Angelo.
Il giorno 1 agosto, ai volontari delle Associazioni si è unito l’Assessore all’Ambiente del Comune di Manfredonia ing. Elisabetta Palumbo che dopo aver indossato la maglietta di Marevivo, ha distribuito i porta mozziconi di sigarette, tascabili, lavabili e riutilizzabili ai bagnanti ospiti dei lidi: Taumante e Capolinea.
A fine giornata l’assessore ci ha comunicato la piena condivisione a queste iniziative rivolte al rispetto dell’ambiente e ha assicurato la piena disponibilità da parte dell’Amministrazione Comunale.
Nella stessa giornata i volontari dell’associazione “l’Isola che non c’è” hanno provveduto a distribuire gratuitamente i porta mozziconi a partire dalla spiaggia libera “Acqua di Cristo” fino a quelle limitrofe.
Il giorno 2 agosto, nell’incantevole scogliera di “Chianca Masitto” i bagnanti hanno ben accolto i volontari e apprezzato l’iniziativa tanto che con alcuni di loro si è avuto uno scambio di idee finalizzate al rispetto e alla tutela delle coste e del nostro stupendo e meraviglioso mare.
Il passaggio dei mozziconi dalle spiagge al mare è inevitabile. Per questo i composti delle cicche di sigaretta entrano nella complessa catena alimentare del mare e impiegano da 1 a 5 anni prima della completa degradazione.
La campagna promossa da Marevivo, che ogni anno avvicina e informa migliaia di bagnanti, intende dunque promuovere un gesto semplice, da cui dipende però l’integrità delle nostre spiagge e dei nostri mari: riporre il mozzicone di sigaretta nell’apposito posacenere anziché abbandonarlo sulla spiaggia.
Non dobbiamo dimenticare che il mare non è solo un luogo dove passare le proprie vacanze, ma un ambiente dove persone e specie marine vivono tutto l’anno. Ognuno di noi può fare la differenza attraverso l’impegno di tutti e assumendo comportamenti più responsabili e rispettosi dell’ambiente.
Il problema dei rifiuti – sottolinea l’Enea – è correlato alla loro persistenza nell’ambiente, alla loro quantità, all’eterogeneità dei materiali che li compongono e, non ultimo, all’eventuale presenza di sostanze pericolose. Il problema deve essere affrontato in maniera sistemica: riduzione della produzione di cicche di sigarette, raccolta differenziata, riciclo dei materiali e recupero energetico”.
In Italia, la Regione Puglia ha partecipato all’edizione 2015 promossa da Marevivo con ben 49 spiagge, collocandosi ai primi posti per numero di adesioni.
Un semplice gesto può avere una grande importanza per l’ambiente e per il decoro della tua città.
Per le Associazioni
Giovanni Simone
Presidente Centro Cultura del Mare A.P.S.

La campagna in sintesi:
oltre 450 le spiagge coinvolte
1 e 2 agosto i giorni della campagna
120.000 i posacenere tascabili distribuiti
1.000 i volontari impegnati nella campagna
2,8 milioni i mozziconi raccolti nei posacenere durante i due giorni della campagna

 

impianto energasRileggendo i comunicati stampa del Sindaco Riccardi e i suoi numerosi commenti sui social network, qualcosa non torna.

Su indicazione del nostro deputato Giuseppe D’ambrosio, è da dicembre 2014 che chiediamo un incontro col Sindaco Riccardi insieme all’attuale Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Venne fissata pure la data del 2 dicembre, ma nessuno si è mai più fatto sentire.

Alcuni mesi fa, durante la diretta di una nota trasmissione RAI sul tema ambiente (tra cui ENERGAS), giunsero gli addetti stampa del Sindaco che chiesero di non inquadrare i simboli delle associazioni presenti e alcune persone, in quanto candidati alle elezioni comunali che si sarebbero tenute a giugno 2015.

Nel medesimo giorno si scopre l’esistenza di un tavolo di tecnici invitati dal Sindaco che, guarda caso, continua a non invitare coloro che sono i primi ad aver parlato dello scellerato progetto e tra gli oppositori più convinti dello stesso.

Il Sindaco Riccardi, a domanda diretta sulla posizione nei confronti del mega impianto, aveva prima dichiarato che se fosse stato sicuro non si sarebbe opposto e poi che, essendo un’opera strategica, non avrebbe potuto fare granché.

Ora, dopo le uscite dell’on. Michele Bordo e dell’avv. Francesco La Torre – già vicesindaco con la giunta Campo – contrari al progetto, Riccardi fissa un incontro con ENERGAS S.P.A. a palazzo San Domenico in compagnia dei rappresentanti della coalizione “Manfredonia 2020”,senza convocare le opposizioni.

Orbene, ci chiediamo il senso di un incontro senza le opposizioni (M5S), che studiano il progetto da tempo con la collaborazione di tecnici specializzati nel settore, e, soprattutto, chi sono i rappresentanti della coalizione.

Vorremmo ricordare che solo oggi c’è stata la proclamazione dei consiglieri eletti, pertanto risulta abbastanza incomprensibile in che veste questi signori si siano seduti a parlare e, soprattutto, sarebbe bello verificare anche la loro conoscenza del progetto, visto che, al termine dell’ incontro, l’ing. Marino evidenzia la scarsa competenza di una “signora che parla di sismicità”. In onore della tanto sbandierata trasparenza chiediamo che vengano fatti i nomi dei partecipanti a tale incontro, per poter eventualmente individuare anche responsabilità future, qualora dovessero esserci, e che sia pubblicato un verbale dell’incontro per conoscerne i contenuti.

Come spiegare “politicamente” questo “mutamento di rotta” del sindaco? Si è accorto, forse, che essere neutrale, ovvero a favore di ENERGAS, stava facendo montare la rabbia dei cittadini e forniva facili argomenti agli oppositori interni del PD per screditare il suo operato, a seguito delle polemiche per le nomine assessorili poco sensibili ai voleri della coalizione.

Ecco allora il tentativo di creare un colpo di scena ad effetto: “Siamo contro l’impianto perché desta allarme sociale e senza ricaduta in termini di posti di lavoro”! Finalmente il Sindaco e l’Amministrazione si sono schierati. Perché hanno cambiato idea così repentinamente? Il progetto e i documenti depositati sono gli stessi da anni. Ma quando nel 2013 l’ENERGAS riparte alla carica perché l’Amministrazione non presenta nessuna critica al progetto nei termini prestabiliti come LIPU?

Come mai l’on. Bordo non è mai intervenuto sulla questione quando invece D’Ambrosio, deputato 5Stelle, ha depositato ben DUE interrogazioni parlamentari? Perché l’Avv. LA TORRE interviene solo ora con un report così deciso, preciso e dettagliato sul PRG, PUG e PPTR?

La manovra politica è chiara (rassicurare i cittadini inquieti), ma questa volta – a differenza del passato – c’è un’opposizione seria ed attenta che non lascerà passare in sordina tutti questi giochetti di parole per giungere, forse, al “fatto compiuto”.

Noi continueremo con l’informazione ai cittadini per portare il loro parere sfavorevole ai tavoli del MISE onde evitare che possa finire tutto “per colpa del Ministero che ha voluto l’impianto a tutti i costi nonostante la strenua difesa dell’amministrazione”.

“Fiato sul collo”… è nel nostro DNA.

Movimento 5 Stelle Manfredonia

 

Fonte: Manfredonianews

Ma il mare non vale una cicca 2014Manfredonia – Il Centro Cultura del Mare A.P.S con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Manfredonia e le Associazioni: ’’L’Isola che non c’è”, DauniaTur, FIDAS Manfredonia, ha aderito alla campagna nazionale promossa dall’Associazione Marevivo “Ma il Mare non vale una cicca?”. Il giorno 1 e 2 agosto, i volontari delle Associazioni distribuiranno ai bagnanti dei posacenere tascabili, lavabili e riutilizzabili. L’ iniziativa è promossa da Marevivo in collaborazione con JTI (Japan Tobacco International), con il supporto del Sindacato Italiano Balneari, il sostegno del Corpo delle Capitanerie di Porto e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente per proteggere il mare dall’abbandono dei mozziconi: 120.000 posacenere saranno distribuiti su oltre 450 spiagge italiane, comprese le Aree Marine Protette. Testimonial di questa settima edizione la campionessa olimpica di nuoto, Federica Pellegrini, che dopo aver dimostrato un feeling davvero speciale con il mondo dell’acqua ha deciso di sostenere la campagna, condividendo l’impegno di Marevivo a difesa del mare italiano.

“Basta un semplice gesto, ovvero spegnere la sigaretta e riporre il mozzicone nel posacenere tascabile, per risparmiare al mare anni di inquinamento e proteggere anche delfini, tartarughe e tutte le creature degli oceani – ha dichiarato Federica Pellegrini, spiegando la sua adesione alla campagna – . Impegniamoci insieme per fare del 2015 un’estate da primato!” Perché difendere il mare iniziando da una cicca? Basti pensare che il tempo necessario per smaltire un mozzicone di sigaretta va da 1 a 5 anni.

Siti interessati:
Sabato 1 Agosto 2015 ore 9.00 Spiaggia libera “L’Isola che non c’è” Manfredonia
ore 10.00 “Lido Capolinea” Siponto
ore 11.30 “Lido Taumante” Siponto
Domenica 2 Agosto 2015
ore 10.00 Spiaggia libera “Chianca Masitto” Monte Sant’Angelo
Per salvare il mare fai un piccolo gesto.
Non abbandonare i rifiuti, lascia sulla sabbia solo le tue impronte

Comunicato Stampa – Ma il mare non vale una cicca 2015

guardia_costiera_logoNel corso della mattinata odierna la Sala Operativa della Guardia Costiera di Manfredonia riceveva una chiamata di soccorso da parte di un diportista il quale riferiva di trovarsi con il propria unità da diporto in avaria, in località Mattinata, con i propri familiari a bordo – in totale otto persone compresi alcuni bambini.

L’unità in questione, verosimilmente a seguito di un malfunzionamento del motore, si trovava alla deriva con una spinta propulsiva minima.

La sala Operativa della Capitaneria di Porto, disponeva l’immediata dirottamento sul posto la dipendente Motovedetta CP 717,impiegata in attività di pattugliamento e vigilanza in zona, al fine di prestare assistenza ed assicurare l’incolumità delle persone a bordo.

I militari intervenuti immediatamente, intercettato il natante alla deriva, trasbordavano a bordo della motovedetta le persone in difficoltà le quali, in buono stato di salute, ma in comprensibile stato di agitazione a causa delle condizioni meteo marine che nel frattempo erano repentinamente peggiorate, venivano trasportate verso il porto di Mattinata.

Tanto spavento per le persone a bordo del natante, per fortuna senza conseguenze.

 

Manfredonia, 26/07/2015

minaccia petrolio mare italianoLegambiente: “Scelte scellerate di politiche energetiche a vantaggio unicamente delle compagnie petrolifere, che non tengono conto delle richieste sempre più pressanti delle comunità locali”.

Via libera a trivellazioni ed utilizzo dell’Airgun: le “insostenibili” dichiarazioni del ministro Guidi

Un’area grande quanto l’Inghilterra sotto scacco delle compagnie petrolifere grazie a un Governo che mentre da mesi annuncia un green act per l’Italia di fatto svende l’ambiente, il futuro e la possibilità di un sistema energetico pulito. La ciliegina sulla torta avvelenata l’ha messa ieri il ministro Guidi che ha difeso non solo le trivellazioni ma anche l’utilizzo della tecnica dell’airgun per la ricerca dei giacimenti. Le riserve certe di petrolio presenti sotto i mari italiani sono assolutamente insufficienti a dare un contributo energetico rilevante al nostro Paese, ma a fronte di questi quantitativi irrisori di greggio – che basterebbero a soddisfare il fabbisogno energetico italiano per appena 8 settimane – si stanno ipotecando circa 130mila kmq di aree marine.

Per questo oggi Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente, consegna simbolicamente la bandiera nera al premier Matteo Renzi, per l’evidente deriva petrolifera che ha caratterizzato e caratterizza le scelte del suo Governo. Il poco ambito vessillo che Legambiente assegna ai nuovi pirati del mare, ovvero tutti coloro che si sono contraddistinti per azioni a danno di questa risorsa, arriva non a caso con l’ingresso dell’imbarcazione ambientalista nel canale di Sicilia, una delle aree a maggior rischio trivellazioni, e dopo decine di iniziative che, a partire dalla Croazia e fino al mar Ionio, hanno ospitato a bordo di Goletta verde amministratori regionali e locali, sindaci, enti locali, aree protette marine e costiere, operatori turistici, balneatori, pescatori, cittadini, che con il loro impegno e la loro voce hanno detto chiaramente no al petrolio e a una strategia energetica insensata e impattante aderendo al manifesto di Legambiente #StopSeaDrilling.

Solo nel basso e medio Adriatico, nel mar Ionio e nel Canale di Sicilia (le aree maggiormente interessate da giacimenti petroliferi) sono infatti attivi 15 permessi di ricerca rilasciati (5.424 kmq), 44 richieste avanzate dalle compagnie per la ricerca (26.060 kmq) e 8 per la prospezione (97.275 kmq), oltre le 5 richieste di concessione per l’estrazione di petrolio (558,7 kmq).

“Tutto questo – afferma Rossella Muroni, direttrice di Legambiente – a discapito delle ricchezze naturali, di biodiversità, ambientali e in termini di risorsa, anche economica, per le comunità locali che ancora oggi il nostro mare offre. Fermare l’estrazione e la ricerca di petrolio è nell’interesse generale del Paese e di gran parte dei settori economici, a partire dalla pesca e dal turismo. Sostenerla e supportarla con norme ad hoc, come l’articolo 38 dello Sblocca Italia approvato a fine 2014, risponde solamente agli interessi delle compagnie petrolifere. Continuare a rilanciare l’estrazione di idrocarburi è il risultato di una strategia insensata che non garantisce nessun futuro energetico per il nostro Paese. È tempo che questo Governo si svincoli davvero dal passato e pensi seriamente al futuro dell’Italia piuttosto che agli interessi delle lobby dell’oro nero”.

E a dimostrare ulteriormente la miopia energetica del Governo Renzi sono arrivate ieri le dichiarazioni del ministro Federica Guidi che rispondendo ad una interrogazione dell’On Latronico (FI) al question time in Parlamento sui permessi di ricerca nel Mar Jonio – ed in particolare dell’istanza D79 di Enel Longanesi – ha sostenuto che la ricerca petrolifera si farà e in particolare che “la tecnica di prospezione airgun non comporta alcun effetto né sui fondali né sulla fauna marina”.

“Le parole pronunciate dal ministro Guidi ci preoccupano molto e non considerano le conclusioni a cui sono arrivati numerosi studi, ricerche e regolamenti nazionali e internazionali  sottolinea Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente -. È l’Ispra stessa che, nel rapporto del maggio 2012, riporta i molteplici effetti negativi che l’utilizzo dell’airgun comporta sulla fauna marina e sui cetacei in particolare. Non tenerne conto vuol dire negare l’evidenza. Il ministro sostiene inoltre che non c’è nessun conflitto tra le attività estrattive e le attività tursitico-balneari. Si ignora per l’ennesima volta la mobilitazione di intere comunità lungo tutte le coste italiane (e non solo) contro il petrolio, che vede uniti cittadini, associazioni, associazioni di categoria, istituzioni. Un fronte che cresce a vista d’occhio è che non permetterà di anteporre l’interesse delle compagnie petrolifere alla salute ed al futuro dei nostri mari.”

Proprio per evidenziare gli effetti negativi dell’airgun e vietarne l’utilizzo ai fini petroliferi Legambiente ha lanciato la petizione #stopoilairgun che in pochi giorni ha già raggiunto più di 37mila firme. Una raccolta firme, realizzata in collaborazione con Change.org, che è ancora possibile sottoscrive all’indirizzo www.change.org/stopoilairgun.

 

Goletta Verde è una campagna di Legambiente

Ufficio stampa Goletta VerdeLuigi Colombo – 347/4126421 – stampa.golettaverde@legambiente.it

 

Fonte: Manfredonianews

Trivelle nello Jonio,3 Regioni dicono no

Pubblicato il: 16 lug 2015 - Da Webmaster

Alcune centinaia di persone hanno partecipato stamani a Policoro ad un corteo per opporsi alla possibilità, prevista in atti del Governo, di trivellare il Mare Jonio

trivelle-ionio

A policoro anche contestazioni per pittella, emiliano e oliverio

(ANSA) – POLICORO (MATERA), 15 LUG – Alcune centinaia di persone hanno partecipato stamani a Policoro ad un corteo per opporsi alla possibilità, prevista in atti del Governo, di trivellare il Mare Jonio alla ricerca di petrolio. Il corteo si è concluso con i comizi di Pittella, Oliverio ed Emiliano, che sono stati anche contestati da rappresentanti di gruppi politici – M5S e Fratelli d’Italia – e associazioni ambientaliste, convinti che le tre Regioni si siano opposte in modo “troppo morbido” al Governo.

 

Fonte: Statoquotidiano

“Come ho già detto, la discussione, la ‘partita’ deve essere ‘giocata’ altrove”

angelo riccardi questione energas“Si rischierebbe di spendere 200 mila euro dei contribuenti per un referendum consultivo del tutto inutile”

Manfredonia – “DICHIARAZIONI di Bordo sul deposito gpl dell’Energas? Rispetto l’opinione di Michele ma ricordo a tutti che si rischierebbe di spendere 200 mila euro dei contribuenti per un referendum consultivo del tutto inutile. L’opera alla quale si fa riferimento è considerata per legge strategica. Come ho già detto, la discussione, la ‘partita’ deve essere ‘giocata’ altrove “. Così il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardicommentando le dichiarazioni dell’onorevole Michele Bordo sull’Energas.

Come detto dal sindaco durante la presentazione del neo assessore all’ambiente ing. Elisabetta Palumbo: “per l’Energas abbiamo due strade: quella politica, dettata dalle scelte che la maggioranza di Governo della città deve fare su questioni di carattere ambientale e rispetto alle quali non siamo stati chiamati ad esprimere alcun parere trattandosi di un’opera strategica. In questo caso i ministeri coinvolti sono: quello dell’Ambiente, il MiSE per l’autorizzazione, la Regione per il parere ambientale regionale. Come Ente andremo a verificare tutte le criticità e le posizioni che potremo assumere affinchè questo progetto non si realizzi. Dal punto di vista urbanistico: a seguito di 2 sentenze del TAR e del Consiglio di Stato il progetto si va a collocare all’interno dell’area industriale DI/49. Rispetto a questo aspetto saremo chiamati ad esprimere, come Comune, un parere di compatibilità urbanistica (nella conferenza dei servizi al MiSE,ndr). Come detto, allo stato attuale abbiamo chiesto documentazioni integrative e più precisamente anche l’atto di indirizzo del Consiglio comunale del 15.04.2015, n.15 (DOCUMENTO PROGRAMMATICO PRELIMINARE – DPP – PER LA VARIANTE DI ADEGUAMENTO DEL PRG VIGENTE DEL COMUNE DI MANFREDONIA AL NUOVO PIANO PAESAGGISTICO TERRITORIALE REGIONALE – PPTR – ADOZIONE, NDR), dove si chiarisce che su quell’area l’Ente ha espresso delle perplessità di indirizzo poichè la Pubblica Amministrazione tende a riportare quelle zone in aree agricole”.

“La politica si assuma appieno una battaglia consapevole contro la realizzazione dell’impianto Energas. Io sono pronto a fare la mia parte, ad ogni livello ognuno la sua”, ha detto stamani Riccardi

 

Fonte: Statoquotidiano

“Per quanto mi riguarda – ha concluso Bordo – non mi convince il progetto Energas e voterei certamente per il NO se ci fosse una consultazione popolare”

michele bordo no energas

“La storia della nostra comunità impone la massima cautela e condivisione sociale di scelte potenzialmente rischiose e pericolose come quella prospettata da energas”

Manfredonia – “Devono essere i cittadini di Manfredonia a decidere consapevolmente se consentire o meno l’insediamento del deposito di GPL Energas. Un intervento così complesso ed importante per il futuro del nostro territorio non può essere demandato solo alle procedure burocratiche ed amministrative, anche se legittime dal punto di vista giuridico. E se anche l’azienda riuscisse ad avere tutte le autorizzazioni necessarie a realizzare l’impianto, prima di procedere, dovrebbero comunque essere i cittadini ad esprimere l’ultima parola. La nostra città ha pagato pesantemente gli sfregi ambientali del passato e non può subire oggi decisioni di tale importanza senza essere ampiamente coinvolta”. Lo ha affermato l’on.Michele Bordo, presidente della Commissione Politiche UE della Camera, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla realizzazione dell’impianto in località Santo Spiriticchio.

“La storia della nostra comunità impone la massima cautela e condivisione sociale di scelte potenzialmente rischiose e pericolose come quella prospettata da Energas – ha continuato Michele Bordo – Sono ancora molto evidenti le ferite ambientali e sociali prodotte dalle scelte produttive del passato. Non è pensabile, dunque, che oggi si possa consentire l’insediamento di un impianto di deposito di gas a Manfredonia senza un ampio dibattito sociale e politico. Penso che l’Amministrazione comunale, sempre molto attenta al tema della soste-nibilità ambientale delle attività produttive, dovrebbe promuovere procedure partecipate e non escludere il ricorso al referendum consultivo: strumento democratico che consente una chiara ed evidente assunzione di responsabilità da parte di tutti. Amministratori e cittadini. Per quanto mi riguarda – ha concluso Bordo – non mi convince il progetto Energas e voterei certamente per il NO se ci fosse una consultazione popolare , perché ho rispetto della storia e dei drammi ambientali vissuti dalla città di Manfredonia e perché un intervento di questo genere non concede alcuna utilità, anche occupazionale e produttiva, alla nostra comunità e al nostro territorio”.

 

Fonte: Stratoquotidiano

“Ancora una volta Taranto e i tarantini perdono”

eolico-taranto“Ancora una volta non si è voluta avere la lungimiranza per fare scelte economiche idonee alla vocazione del territorio”

E allora si farà. Il parco eolico davanti alla costa del Mar Grande di Taranto, considerato per la legge “Off-Shore”, composto da 10 torri alte circa mt.100 più 50 metri di pala, per una potenza totale di 30 MW, sarà realizzato nella rada esterna del porto di Taranto, a mt 100 dalla costa e a km. 7 dalla città di Taranto, prevedendo un investimento di €. 63.000.000.
Il progetto presentato nel 2008 dalla Societ Energy Spa, e ceduto nell’agosto del 2012 alla Beleolico Srl, si concretizza adesso, uscendo indenne dal ricorso del Comune di Taranto, che ad onor del vero poneva le sue ragioni su fragili fondamenta, respinto il primo luglio scorso dal Consiglio di Stato. Un iter che ha avuto un percorso lungo e tortuoso contro il quale l’Ente Provincia avrebbe potuto esprimere opposizione, ma ha preferito rimanere silente lasciando procedere l’iter di autorizzazione del progetto.

Un iter costellato anche di episodi curiosi, ma significativi, occorsi al portavoce del M5S Diego De Lorenzis a cui fu addirittura negata la partecipazione in qualità di auditore, presso il Ministero dei Trasporti nel giugno 2013, alla conferenza di servizi conclusiva per il rilascio dell’autorizzazione unica per la realizzazione dell’impianto eolico, adducendo quale motivo ostativo da parte dell’azienda proponente “la natura riservata degli aspetti industriali”. Di quale segreto industriale si sarebbe dovuto trattare in sede di conferenza, tale da escludere un deputato della Repubblica da quel luogo? E quale segreto industriale dovrebbe presupporre un parco eolico? Ma soprattutto in una regione come la Puglia che produce oltre 80% di energia in più rispetto il proprio fabbisogno, che senso ha costruire nuove centrali anche FER senza spegnere quelle alimentate a combustibili fossili?

Il Meet Up 192 “Amici di Beppe Grillo Taranto” si è sempre opposto alla realizzazione del progetto perché conscio che la presenza di alte colonne in acciaio che troneggiano sul nostro patrimonio marino, sormontate da appariscenti eliche, visibili già da 30 Km, sono un delitto paesaggistico bello e buono, perché la ricchezza primaria di un territorio è data dalla conformazione geografica conservata e tutelata come la natura ci ha donato. Una città in cui si sceglie ancora una volta, con la complicità di una classe dirigente ed imprenditoriale accomodante e prona, di creare impianti, industrie, centrali che simboleggiano l’accentramento del potere, per controllare la produzione di energia, acciaio e petrolio: gli effetti sono tutti a scapito della vivibilità, della sostenibilità e dell’autonomia produttiva. Ed infatti questo mega-impianto invadente servirà a produrre energia solo per le strutture portuali, assistendo ancora una volta ad una scelta pro-industriale. Queste decisioni sono state aiutate però anche dal disaccordo che si è avuto tra associazioni ambientaliste: dalle opposizioni dure di alcune a quelle morbide di altre fino ad arrivare a posizioni possibiliste di altre ancora. Ed a niente sono valse le giuste osservazioni sull’impatto paesaggistico, sulla vicinanza dei Siti d’Interesse Comunitario “Pinete dell’arco ionico” e “Posidonieto isola San Pietro – Torre Canneto”, sulle limitazioni per i canadair, sull’interferenza delle attività portuali, sull’incidenza delle rotte migratorie degli uccelli, sul disorientamento dei mammiferi marini, sull’aver ignorato una zona IBA (Important Bird Area) a meno di 5 km dal sito di costruzione.

Ancora una volta non si è voluta avere la lungimiranza per fare scelte economiche idonee alla vocazione del territorio preferendo le speculazioni economiche e industriali di altri. Ancora una volta Taranto e i tarantini perdono. Il Meet Up 192 “Amici di Beppe Grillo Taranto” non vuole rimanere silente ed inerme e aspettare l’ennesimo scempio, bensì vuole essere da pungolo all’amor proprio dei concittadini, pronto ad accogliere perciò la volontà di chi vuole riconvertire Taranto cominciando semplicemente a volerla bella.

 

(Taranto, 09.07.2015 – Il Meet Up 192 “Amici di Beppe Grillo Taranto”)

Fonte: statoquotidiano