mappa deposito gasGrave il silenzio dei Partiti e dell’Amministrazione Comunale

Il megaimpianto di gas che la Società Energas ha in programma di realizzare a Siponto è una iniziativa industriale insalubre e ad alto rischio di incidente rilevante che mal si concilia con la vocazione e la valorizzazione ambientale e turistica dell’intera area interessata.

E’ francamente sconcertante e inaccettabile come, mentre la nostra realtà locale ha bisogno di rialzarsi dalle condizioni di forte arretratezza economica, lavorativa e sociale, puntando più adeguatamente sulle proprie potenzialità produttive e naturalistiche, si dia campo libero dalle Istituzioni ad iniziative imprenditoriali che si prefiggono aggressioni ai danni del territorio, bypassando la volontà delle comunità locali, con il principale obiettivo di trarre profitti dalle attività rischiose e nocive che si vorrebbero insediare.

Non vi sono benefici occupazionali e materiali che possano giustificare il rischio di vivere nell’insicurezza continua e lo snaturamento delle specificità ambientali e paesaggistiche del nostro territorio.

Lo ribadiamo: con l’esperienza del petrolchimico, Manfredonia ha già vissuto la sua storia di scelte industriali di forte impatto ambientale negativo con il suo territorio. Quella dura prova è stata ed è tuttora affrontata con grande responsabilità dalla popolazione, alla ricerca di un equilibrio ambientale ancora oggi compromesso dai residui della bonifica relativa a quella ultraventennale esperienza produttiva e da altre situazioni di degrado ambientale.

Un equilibrio che oggi sarebbe enormemente scompensato da iniziative devastanti come quelle che comportano in loco il rifornimento con condotte sottomarine, lo stoccaggio in enormi depositi e la commercializzazione di gas in quantità industriali.

Questo ennesimo affronto alla nostra terra giunge mentre è ancora viva l’eco della battaglia delle Associazioni per impedire l’insediamento di pale eoliche nel nostro mare.

Non si è ancora chiusa una partita che se ne apre un’altra identicamente lesiva per il nostro territorio.

Dunque c’è qualche problema che implica una scarsa e negativa considerazione dal Governo nazionale verso questa parte del Paese. Probabilmente la regressione del nostro territorio, accentuatasi notevolmente negli anni recenti, è il risultato della difficoltà ad esprimere una classe politica ed istituzionale all’altezza del compito ed in grado di farsi valere e di fare sistema.

Insomma, abbiamo bisogno di esercitare un potere contrattuale ed una credibilità adeguati attorno alle sacrosante istanze e rivendicazioni di rilancio sostenibile del nostro territorio.

A chi aspettano i Partiti a Manfredonia ed in Capitanata, se non vogliono limitarsi ad essere solo aggregazioni funzionali ad occupare posti di potere locale, ad intervenire in merito al progetto dell’Energas con posizioni chiare?

Come si può restare fermi nell’azione amministrativa di fronte a simili scenari che condizionano dalle sue basi il futuro di Manfredonia e del territorio?

Chiediamo che non si perda altro tempo e che, per cominciare, sulla questione sia convocato al più presto il Consiglio comunale, nonché finalmente un confronto autentico e senza veti tra l’Amministrazione Comunale e le Associazioni della città.

Infine è ora che chi ci rappresenta nel Consiglio Regionale e al Parlamento faccia valere la propria funzione di rappresentante dei cittadini del nostro territorio e non si limiti, soprattutto se appartiene a forze di governo, ad annunci e proclami, ma si assuma concretamente impegni in prima persona per difendere il territorio che lo ha espresso e scongiurare scelte nocive che i cittadini rifiutano.

Associazione “LAVORO&WELFARE” di Capitanata Coordinamento Provinciale

 

Fonte: ManfredoniaNews.it

mappa deposito gasTiene banco la polemica sull’impianto di un deposito di GPL nell’area retrostante la località turistica di Siponto collegato con una condotta sottomarina al porto industriale di Manfredonia. Un megadeposito della capacità di 60milia metri cubi distribuiti in dodici serbatoi, che occuperà una ventina di ettari in un’area già destinata a insediamenti industriali. Il gas arriverà trasportato da navi cisterne che attraccheranno al porto industriale, nella parte più avanzata del molo che sarà interdetta ad altri usi.

Una polemica ormai virtuale dal momento che quell’insediamento è destinato ad essere realizzato. Titolare ufficiale del progetto è la Energas già Isosar del gruppo ENI, ma sarebbero cointeressate altre società petrolifere e forse non solo, come sostenuto da Roberto Saviano occupandosi della questione. Alla fine e dopo quindici anni di travagliate insistenze dipanatesi tra proposizione del progetto di volta in volta riveduto e corretto, bocciature e ravvedimenti, l’impresa pare sia arrivata in dirittura d’arrivo. La sua realizzazione pare cosa fatta. Manfredonia e Siponto avranno il loro bel deposito di Gpl dal quale partiranno convogli ferroviari e autocisterne su gomma che porteranno il prezioso carico quanto meno nel resto della “bassa” Italia. Manfredonia e Siponto saranno finalmente note in gran parte della penisola per essere un importante distributore di Gpl. Il turismo tutt’al più attenderà.

Tutte le argomentazioni ben note e circostanziate, messe in campo dal fronte contrario non sono valse a nulla. Le varie associazioni ambientaliste, culturali, comitati vari, qualche forza (molto debole) politica (non delle istituzioni) non sono riuscite a convincere chi preposto a decidere che la scelta di quella ubicazione non era poi la migliore confliggendo con altre attività dell’area. La ragion d’industria gassosa ha prevalso. E la popolazione? La gente sulla cui pelle tutto si trama, pardon progetta, e che dovrà fare poi i conti con quella presenza spuria rispetto alla vera vocazione del territorio, non è stata mai interpellata. Troppo distante dagli alti luoghi ove si progetta e si decide. Tenuta all’oscuro di tutto. Anche dalle dirette rappresentanze istituzionali regolarmente votate.

trasporto deposito gasTra le tante cose che non si spiegano, quella della caparbietà della Energas o chi per essa, nell’insistere per Manfredonia. Ha preferito “perdere” quindici anni anziché rivolgere la propria attenzione verso altri siti magari anche più vantaggiosi. Che forse non ne hanno trovati di disponibili? O che qui, in loco, si è trovato terreno meno ostico? Come farebbe intendere un esponente della Energas: “abbiamo riscontrato – avrebbe confidato – un rinnovato interesse a livello locale e così abbiamo continuato a procedere”.

Azienda che ha lasciato il riserbo del quale si è ammantata ed ha cominciato a dire la sua. Respingendo naturalmente le argomentazioni contro ed evidenziando le proprie a favore. Insistente il riferimento alle misure di sicurezza a prova di incidente, escludendo pertanto correlazioni con sinistri già verificatisi. Ma se la cosa è tanto sicura perché affannarsi in spese enormi per assicurare tanta sicurezza che non potrà mai escludere la sempre incombente imprevedibilità? (Il richiamato disastro con morti di Viareggio non fu provocato dalla esplosione del gas bensì…dal deragliamento dei vagoni del treno).

Ma poi ecco gli assi pescati nella manica. L’investimento di 60 milioni di euro; le eventuali agevolazioni, ma da vagliare, nel territorio relative ai consumi di gasolio, benzina e Gpl; e soprattutto l’asso di picche dell’occupazione: dalle 150 alle 200 persone da occupare ma, è stato ammesso onestamente,  per soli 36 mesi. Circa. Il solito, ripetitivo ricatto occupazionale. La storia si ripete. Questa volta il ristoro e minimo e a tempo. Il termine è addirittura posto prima: la mancia del lavoro durerà tre anni, il tempo previsto per la costruzione dell’impianto. E dopo? Dopo chi si è visto s’è visto. Da quell’insediamento non potrà derivare alcun tipo di attività secondaria. Succederà quello che è stato dopo l’Ajinomoto-Insud, dopo l’Anic-Enichem, dopo il contratto d’area. Manfredonia, a conti fatti, vive più di “dopo” che di “durante”. Oggi accontentiamoci del Gpl.

Si è invariabilmente punto e accapo. Continua lo stillicidio dell’incertezza sulle scelte per, non diciamo il futuro che non c’è, ma della sopravvivenza di una città, di un territorio che non riesce ad imboccare la strada giusta, a decidere in proprio, ma che continua a rimanere al guinzaglio di interessi altrui.

Michele Apollonio

 Fonte: ManfredoniaNews.it

Caccia al vento

Pubblicato il: 09 lug 2014 - Da Webmaster

Il reportage racconterà il panorama delle rinnovabili in Italia, con particolare attenzione all’eolico. L’obbiettivo è quello di mostrare gli effetti di scelte politiche poco attente nel business delle rinnovabili, un mondo che ha attirato anche gli interessi di alcuni personaggi politici di spicco. Dell’Utri, Scaiola, Verdini, sono finiti a vario titolo in inchieste giudiziarie sulle energie altenative.

Con le nostre telecamere parleremo del signore del vento Vito Nicastri e del territorio trapanese, facendo un breve quadro del tessuto sociale per giungere al progetto Ciliegino; primo parco fotovoltaico su serra per grandezza in Europa, previsto nella Piana di Gela. Attualmente fermo con i cantieri bloccati aveva attirato gli interessi dei magnati russi dei Renova, anche qui grazie alla mediazione di Dell’Utri e Massimo De Caro, ex direttore della Biblioteca dei Girolamini condannato recentemente a sette anni di reclusione. Parleremo della Puglia e del nord Italia. A Carmignano del Brenta il fallimento di due società leader nella poduzione di pannelli fotovoltaici ha lasciato molti lavoratori senza certezze. Le storie dei lavoratori daranno uno spaccato sugli effetti che ha portato la “caccia” agli incentivi verdi, amplificati da una scarsa regolamentazione. La nuova frontiera per le multinazionali del vento sono le centrali eoliche offshore: Attraverso i casi del Golfo di Gela e di Manfredonia presenteremo i progetti e le anomalie italiane, grazie anche alle voci dei territori.

Per il nostro lavoro stiamo valutando la possibilità di ampliareee la narrazione: un tassello potrebbe essere l’imprenditore del caffè Illy, uno sponsor interessante delle rinnovabili virtuose. Una storia dal nord Europa, in particolare in Danimarca dove l’isola di Samso produce il 100% di energia dal vento. Un esperimento riuscito e premiato.

Fonte: https://www.produzionidalbasso.com/pdb_6069.html

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Bari – VIESTE prima in Puglia per numero di presenze turistiche per Comune: è quanto emerge dallo Studio dell’Osservatorio regionale sul Turismo in Puglia, ‘Il turismo in Puglia’ nel 2013.

Relativamente alle presenze: 1.923.000 presenze per Vieste, dunque Ugento (821mila), Peschici (751mila), Otranto (748), Bari (551), Fasano (509), Lecce (456), Gallipoli (450). Dopo San Giovanni Rotondo (411)e Rodi Garganico (328).

Per gli arrivi: Bari città regiona con 297mila arrivi, dunque Vieste 25mila, San Giovanni Rotondo 217mila arrivi. Manfredonia alla 15^ posizione: con 57mila arrivi. ll comune di Bari accoglie il 10% circa degli arrivi ed il 4% delle presenze nella regione. Nel 2013 i flussi continuano ad aumentare (+2% e +1% circa nel complesso e +4% e +10% per quanto concerne la componente straniera). Vieste si conferma il comune con il maggior numero di presenze accogliendo il 14% del totale. Crescono con incrementi superiori al 10% degli arrivi i comuni della Valle d’Itria (Fasano, Alberobello e Ostuni).

(Fonte image: villaggiobaiaturchese, Vieste – archivio)

Fonte: Statoquotidiano.it

tavolo tecnico mattinataQueste prime settimane da Sindaco sono state caratterizzate da un impegno febbrile su numerose questioni, alcune delle quali hanno richiesto un surplus di impegno dato il peso specifico delle problematiche e l’esigenza pressante di trovare soluzioni condivise in tempi brevi.

Su un tema in particolare abbiamo concentrato in maniera piena le nostre energie. Mi riferisco alla problematica emersa a seguito dell’ordinanza n. 11/2014 della Capitaneria di Porto di Manfredonia la quale, successivamente alla redazione del P.A.I. a cura dell’Autorità di Bacino della Regione Puglia, avallata dalla precedente amministrazione, ha interdetto la navigazione, la sosta e l’ancoraggio di tutte le unità navali in genere, oltre che la pesca professionale e sportiva, la balneazione e qualsiasi attività connessa all’uso del mare.

Una problematica rispetto alla quale avrei legittimamente potuto approcciarmi in maniera pilatesca, scaricando il peso e le responsabilità delle decisioni su altri. Una problematica che invece ho inteso  affrontare di petto. L’ho fatto nella consapevolezza per cui la carica che ricopro mi impone di dare, fin dal principio, il segnale forte di una politica responsabile, una politica che ha nella prossimità alle istanze dei cittadini il proprio credo. L’ho fatto nella consapevolezza degli effetti nefasti che quell’Ordinanza avrebbe determinato rispetto all’economia territoriale di un paese che deve ritornare ad avere una vocazione turistica matura ed ambiziosa. L’ho fatto per rispondere al grido di aiuto di tante famiglie per le quali l’attività turistica non rappresenta solo un’opzione lavorativa, ma l’unica fonte di sostentamento.

E dunque fin da subito ho indirizzato pressanti sollecitazioni a tutti gli organi preposti, ho tenuto vari incontri presso la Capitaneria di Porto di Manfredonia, la Prefettura di Foggia, la Regione Puglia, non ho esitato a sottoporre la questione al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi in risposta alla lettera del 2 Giugno sollecitandone un pronto intervento all’interno del pacchetto di misure c.d. “Sblocca Italia” di prossima approvazione, ho trascinato la mia Amministrazione Comunale, a pochi giorni dal suo insediamento, in un’attività che non esito a giudicare spossante, in un cammino irto di ostacoli che alla fine ha sortito gli effetti sperati.

Si è difatti proceduto alla costituzione di un Tavolo Tecnico a cui hanno preso parte oltre al sottoscritto ed ai componenti della Giunta Comunale, anche il Prof. Antonio Di Santo (Segretario Generale dell’Autorità di Bacino della Puglia), l’ing. Di Lauro Lucia (Dirigente Regione Puglia Uff. Coord.  STP. Ba/Fg), Stefano Rotolo (Capo Servizio Operativo Capitaneria di Porto di Manfredonia), i Dottori Geologi Michele Pecorelli, Domenico Impagnatiello e Stefano Biscotti (in rappresentanza dell’Ente Parco Nazionale del Gargano), l’Ing. Domenico Trotta (Responsabile Settore 3 Comune di Mattinata).

A seguito di sopralluoghi condotti presso le zone interessate dall’Ordinanza restrittiva della Capitaneria di Porto di Manfredonia, i componenti del predetto Tavolo Tecnico convenivano quanto segue: “esaminate le pareti delle falese si ritiene necessaria una azione di disgaggio di massi e materiali terrosi in bilico (…). Effettuata questa attività è necessaria la posa in opera di una rete di protezione in grado di evitare il distacco improvviso di altro materiale (…). Viene richiesta una fascia di protezione e di interdizione all’uso del piede delle falesie di almeno 10 metri. Tale ultima prescrizione avrà valore esclusivamente per la presente stagione estiva”.

In termini concreti, cosa cambia? Prima erano interdette la balneazione e tutte le attività connesse all’utilizzo del mare per una distanza pari al doppio dell’altezza della falesia. Ora la fascia di interdizione è di appena 10 metri.

Il risultato raggiunto ha evidentemente una valenza straordinaria perché offre agli operatori turistici la possibilità di affrontare con serenità il prosieguo della stagione estiva, perché permette a tante aziende del settore di pianificare le assunzioni senza la spada di Damocle dell’Ordinanza incombente, perché posticipa le questioni di carattere strutturale alla fine della stagione estiva.

Sento forte il dovere di ringraziare tutti i componenti del Tavolo Tecnico che assieme a me ed ai componenti della mia Giunta hanno concorso a raggiungere questo importante obiettivo. In particolare, mi corre l’obbligo di esprimere parole di sincera riconoscenza  e profonda gratitudine nei confronti del Prof. Antonio di Santo, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino della Puglia, il cui senso di responsabilità ed il cui approccio fattivo hanno accelerato i processi decisionali e l’Ente Parco Nazionale del Gargano che sin dall’inizio ha manifestato l’intenzione di addivenire ad una soluzione rapida e concreta nominando uno staff di geologi di supporto all’Ufficio Comunale e contribuendo a finanziare l’acquisto della cartellonistica.

Auspico a questo punto che la Capitaneria di Porto di Manfredonia, sulla scorta dei sopralluoghi effettuati, delle osservazioni emerse e in forza di quanto convenuto nel Tavolo Tecnico, modifichi in tempi rapidi la precedente Ordinanza n. 11/2014.

Il Sindaco di Mattinata

Avv. Michele Prencipe

Fonte: ManfredoniaNews.it

cymodocea sipontoCon due ordinanze sindacali, richiesta per due titolari di concessioni demaniali di “provvedere all’immediata rimozione della cymodocea, accumulata presso la spiaggia libera”, adiacente a sud dei lidi in concessione, da effettuarsi entro il 27 giugno 2014.

Le modalità “da ripetere ogni qualvolta la presenza di cymodocea costituisca ostacolo alla balneazione”: separazione di tutta la frazione di rifiuti antropici, separazione dalla matrice sabbiosa che dovrà rimanere in loco; raccolta e trasporto e deposito presso il sito di sperimentale di rinascimento dunale (con le modalità indicate nel progetto approvato con delibera di giunta comunale n.234 del 26.07.2011); in alternativa trasferimento della cymodocea presso discarica autorizzata”.

“Per motivi di sicurezza l’esecuzione degli interventi deve avvenire esclusivamente nelle prime ore del mattino quando sull’arenile non sono presenti bagnanti. L’ultimazione dell’intervento dovrà essere comunicato al Settore Ecologia, Ambiente e trasporti per il rilascio della certificazione di ripristino dello stato dei luoghi, unitamente a: copia del formulario per il conferimento dei rifiuti in impianto autorizzato; certificato delle analisi di caratterizzazione; documentazione fotografica ante e post intervento”. “Scaduto il termine indicato si procederà alla verifica dell’ottemperanza a quanto disposto” con il citato provvedimento e, in caso d’inosservanza, il Dirigente dell’Ottavo settore Ecologia, Ambiente e Trasporti comunale vi procederà d’ufficio, nei modi e nei termini di legge, ponendo successivamente le spese a carico dell’inadempiente”.

 

Fonte: ManfredoniaNews.it

motovedetta guadia costieraOggi il personale della Guardia Costiera di Manfredonia a bordo delle motovedette impiegate per le attività operative, durante l’attività di pattugliamento sull’unità G.C.085, ha scorto al traverso della località Chiusa dei Santi in agro del Comune di Monte Sant’Angelo, a circa 300 metri dalla costa, un gommone di circa 3,00 mt sprovvisto di conducente, che fuori controllo, ruotava pericolosamente. Avvicinatisi i militari hanno scorto un naufrago che attirava la loro attenzione e chiedeva soccorso.
Il personale operante sull’unità G.C. 085 quindi in primis recuperava il malcapitato sbalzato dall’imbarcazione, che risultava sanguinante con lacerazioni dei tendini delle mani a seguito di probabile contatto con l’elica del natante dopo la caduta in mare.
In seguito il malcapitato veniva prontamente trasportato all’approdo più prossimo, presso la località Acqua di Cristo nei pressi di Marina Cala delle Sirene, dove già, allertato dalla sala operativa della Capitaneria di Porto di Manfredonia, era giunto il personale medico del 118 congiuntamente al Nucleo Operativo Impiego Portuale della medesima Capitaneria e nel dubbio si inviava sul sito dell’incidente altra motovedetta.
Intanto la prima unità navale sbarcava il malcapitato e dirigeva nuovamente la località Chiusa dei Santi ove ancora vi era il pericolo rappresentato dal natante fuori controllo.
Localizzato il natante, venivano attuate le ordinarie manovre di abbordaggio al fine di smorzare il movimento rotatorio innescato dalla mancanza di conducente e permettere ai militari di salire a bordo e riprenderne possesso della manovra.
Pertanto, considerato che nel frattempo il malcapitato assicurava di essere stato solo a bordo, una volta ristabilito il controllo del mezzo, si provvedeva a condurre il natante presso gli uffici della Capitaneria di Porto di Manfredonia per i controlli di rito.
Verosimilmente considerata la modesta stazza del natante e le condizioni metereologighe del momento, un’onda anomala avrà causato la caduta in mare del diportista che a sua volta sarà stato investito dal natante privo di comando.
La raccomandazione che il caso suggerisce è di prendere il mare con altro diportista, in quanto il rinvenimento del vigile personale della Guardia Costiera è stato alquanto fortuito, durante attività di pattugliamento e quindi non allertati da alcuno,… ma non sempre si è fortunati.

Comunicato stampa Guarda Costiera Manfredonia

Fonte: ManfredoniaNews.it

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Manfredonia – CON recente delibera, il Comune di Manfredonia ha approvato il progetto definitivo relativo agli interventi di ricostruzione della duna in località Ippocampo, dell’importo di euro 2.410.687,70. Approvato al contempo il Capitolato Speciale d’Appalto Integrato, da porre a base dell’appalto di progettazione esecutiva ed esecuzione lavori.

L’APPALTO, IL PROGETTO. Si ricorda che, con deliberazione n. 2800 del 14.12.2012, la Giunta Regionale aveva attribuito al Comune di Manfredonia il finanziamento di euro 2.410.687,70 per la realizzazione dell’intervento di ricostruzione di una duna costiera (prima e seconda fase) in località Ippocampo, previsto da apposito “Studio tecnico scientifico relativo ai fenomeni di erosione del mare ed inondazione della riviera sud di Manfredonia e per l’individuazione dei possibili rimedi”, approvato dall’Autorità di Bacino della Puglia nella seduta del 18.11.2011.

Con Determinazione n. 173 del 18.12.2012 il Dirigente del Servizio Regionale Risorse Naturali ha impegnato la detta somma in favore del Comune di Manfredonia, quale soggetto attuatore ai fini della realizzazione del citato intervento, garantendo la copertura finanziaria.

Con determinazione n. 379 del 27.03.2013 il Dirigente del 7° Settore stabiliva di indire gara mediante procedura aperta, con aggiudicazione in favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art. 83 del citato decreto, per l’affidamento della progettazione definitiva, direzione lavori e coordinamento della sicurezza, relativa agli interventi di cui in oggetto, da valutarsi in base agli elementi indicati nel disciplinare di gara.

Al termine della procedura di gara il detto servizio è stato aggiudicato al “R.T.P. ARKE’Ingegneria s.r.l. – Geol. Biagio Ciuffreda – Hidrodata as.r.l. – Archeologo Federeco Giletti –Ing. Ciliberti Domenico”, con sede in Bari alla Via Imperatore Traiano n. 4, giusta Determinazione del dirigente n. 967 del 26.07.2013.

In data 23.10.2013 è stata sottoscritto Disciplinare d’incarico. Il progetto definitivo è stato trasmesso con nota in data 11.10.2013, al prot. comunale n. 34990 in pari data; lo stesso risulta redatto dai seguenti professionisti appartenenti al R.T.P. aggiudicatario: Ing. Gioacchino Angarano, Ing. Renato Dutto, Ing. Domenico Ciliberti, Dott. Archeol. Federico Gi ­ letti, geol. Biagio Ciuffreda; consulenza agro forestale Dott. Agr. Antonio Bernardoni; lo stesso pro ­ getto è stato integrato dopo esame e prima istruttoria da parte dell’Ufficio comunale, prima del ­l’avvio della procedura di V.I.A..

Fonte: Statoquotidiano.it

Il progetto per il terminal portuale e lo stoccaggio a Siponto va avanti

Il progetto per il terminal portuale e lo stoccaggio a Siponto va avanti

Il 20 marzo scorso su queste pagine ci occupammo del progetto di destinare la parte terminale del molo alti fondali, detto porto industriale, ad un rigassificatore galleggiante: un terminal attrezzato per accogliere navi cisterne che trasportano gas combustibile da trasferire ad un campo di stoccaggio da creare sulla sponda opposta del golfo, in zona Siponto. A parte i sempre attenti “commentatori” del web, la notizia non ebbe alcun riscontro da parte di chi, enti e istituzioni pubblici, avrebbero invece dovuto far sapere, naturalmente alla gente ignara, cosa ci fosse di vero ed eventualmente quale fosse la situazione.

E’ di questi giorni la notizia che quel progetto sta andando avanti e la società proponente, la “Energas” manco a dirlo del gruppo Eni, sta insistendo per ottenere la necessaria VIA, peraltro negata nel 1999. Già: quindici anni fa. Per l’Energas, trasformazione della originaria “Isosar”, il tempo evidentemente non ha età: la carica del business deve essere assolutamente rigenerante. Per la società ma non per Manfredonia, territorio e abitanti.

Quello di realizzare su queste sponde del golfo un deposito di gas combustibile, è un vecchio pallino della società napoletana Isosar poi Energas. L’idea iniziale era quella di utilizzare allo scopo i serbatoi facenti parte degli impianti Enichem. Le opposizioni insorte hanno fatto ripiegare sull’area oltre Siponto, località Spiriticchio. Il tentativo di inserirsi nel contrato d’area fallì per le opposizioni levatesi anche quella volta. Ma il proposito non è mai stato abbandonato. Tanto che nel 1999 è stato ri-presentato al competente Ministero, il progetto riveduto e ampliato, articolato su 12 serbatoi della capacità di cinquemila metri cubi ciascuno per complessivi 60mila mc. di gpl, distribuiti su una ventina di ettari già rientranti peraltro nell’area sottoposta a vincoli SIC e ZPS. Naturalmente sarà costruita tutta una serie di infrastrutture di servizio. La centrale del gas sarà collegata tanto con la ferrovia con una tratta di un paio di chilometri che si collegherà alla stazione Frattarolo, quanto, con un gasdotto di dieci chilometri, che da terra attraverserà l’intero specchio di mare del golfo per raggiungere il molo Alti fondali una cui parte sarà riservata all’attracco di navi gasiere. Una nave a settimana assicurerà il rifornimento del campo serbatoi di Spiriticchio da dove il gas sarà riversato via ferrovia, verso le varie e diverse destinazioni.

Il progetto è al vaglio del competente Ministero che per la verità lo ha bocciato una prima volta ma poi pare che, sotto l’incalzare delle integrazioni presentate dalla società proponente, possa passare la richiesta valutazione di incidenza ambientale.

Ad insorgere e a cercare di contestare il progetto sono la Lipu e Legambiente che hanno interessato la Commissione Europea.e avviato una serie di iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica. Numerose e motivate le considerazioni di rilevanza tecnica, ambientale, paesaggistica e attinenti alla sicurezza generale a terra e in mare, poste all’attenzione degli organi istituzionali preposti e della stessa gente. Tra le altre quella della coincidenza dell’area interessata, circa 20 ettari, con le zone sottoposte a vincolo europeo SIC E ZTS; la concomitanza con l’Oasi Lago Salso facente parte del Parco nazionale del Gargano; la vicinanza dell’area archeologica e turistica di Siponto nonché della stessa città di Manfredonia.

La LIPU ha coinvolto il Ministero dell’Ambiente, deputato ad esprimersi sulla VIA, ma anche l’Ente Parco del Gargano e la Regione Puglia per i pareri al procedimento, nonché il Comune di Manfredonia e la Provincia di Foggia “perché esprimano formalmente la propria posizione e la necessaria assunzione di responsabilità con una chiara e forte azione di diniego al progetto”.

Per tanti versi siamo punto e accapo. Cincischiamo sempre nei medesimi problemi che non hanno portato da nessuna parte hanno anzi impoverito il territorio. Sarebbe ora che le istituzioni di terra e di mare, si facessero carico di esprimere con chiarezza e determinazione quali sono le scelte strategiche alle quali affidare lo sviluppo di questa area baciata dal cielo ma sciupata dagli uomini. Non è più possibile accettare tutto e di più in nome di una malintesa politica di sviluppo nella quale mettere tutto e il contrario di tutto. Si fissino una volta per tutte le direttrici sulle quali camminare e coerentemente si mantenga la rotta operando le scelte consequenziali e rifiutando quello che altri scelgono per questo territorio..

Michele Apollonio

Fonte: ManfredoniaNews.it

Sperimentazione dei piani di gestione localeLe tre principali Centrali Cooperative, Lega Pesca, ConfcooperativeFedercoopesca e AgciAgrital, insieme a Federpesca, presentano i risultati di un progetto pilota che ha coinvolto sei comparti marittimi pugliesi (Bari, Molfetta, Manfredonia, Brindisi, Gallipoli e Taranto) per la “Sperimentazione dei piani di gestione locale“. Sarà il 20 giugno 2014, dalle ore 9.00, nella sala Convegni di Eataly di Bari (c/o Fiera del Levante).

In totale tre Sessioni di lavoro:

  •   I Sessione – ore 9.00: Presentazione dei risultati del progetto pilota “sperimentazione dei piani di gestione locale nei compartimenti marittimi   di Manfredonia, Molfetta, Bari, Brindisi, Gallipoli e Taranto”

 

  •   II Sessione – 11.30: Tavola rotonda: le misure di autoregolamentazione dello sforzo di pesca nella nuova programmazione comunitaria

 

  •   III Sessione – 14.00: Presentazione e degustazione di preparazioni culinarie a base di pesce, nella tradizione dei sei compartimenti        marittimi pugliesi, a cura di sei cuochi slow food

Insieme ai presidenti nazionali delle associazioni di categoria, parteciperanno ai lavori l’assessore regionale pugliese alle Risorse agroalimentari, Fabrizio Nardoni, il vice presidente della Commissione Pesca al Parlamento europeo e Consigliere per la Pesca del  MIPAAF, Guido Milana, e il  Sottosegretario alla Pesca, Giuseppe Castiglione. L’evento si aprirà con una dettagliata relazione introduttiva del responsabile Lega Pesca pugliese, in qualità di referente del progetto unitario, Angelo Petruzzella.

Programma Pesca_20 giugno Bari

Ufficio stampa Legacoop Puglia

Fonte: ManfredoniaNews.it