Una decisione da emulare

Pubblicato il: 16 feb 2014 - Da Webmaster

simulazione-eolico“Non verranno realizzati”. Così ha sancito l’ultimo Consiglio dei Ministri presieduto dall’ormai ex presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, in merito ai due progetti di impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica, previsti il primo al largo delle coste di Chieuti e Serracapriola in provincia di Foggia, il secondo dinanzi alla costa che da Manfredonia si estende a Zapponeta fino a Margherita di Savoia.

Esaminate le implicazioni e le posizioni delle diverse amministrazioni  il Consiglio – recita il documento approvato – ha concluso che, in considerazione del significativo impatto paesaggistico che imporrebbero alla bellezza delle coste, essi non verranno realizzati”.

Enrico Letta ha dunque voluto lasciare un buon ricordo di sé anche tra le popolazioni che si affacciano sul mare del Golfo di Manfredonia nonché sull’altro versante del Gargano, scongiurando un pericolo che avrebbe provocato conseguenze forse non ragionate appieno e dunque divenire incalcolabili. Ad essere stata salvata non è infatti solo la citata “bellezza delle coste”, bensì un più largo spettro di attività che sarebbero state pesantemente penalizzate dalla presenza massiccia di pale eolico in un mare che certamente non è un oceano: la pesca, il turismo, l’ecosistema, la sicurezza della stessa navigazione e via dicendo. Tutte questioni che sono state sollevate ed evidenziate dalle popolazioni rivierasche di riferimento che da mesi hanno incessantemente battuto un ferro fortemente arroventato. Un fronte massiccio che ha avuto nelle associazioni ambientaliste, culturali, nei comitati spontanei le penetranti punte di diamante. Con loro anche le istituzioni dalla Regine, alle Province, ai Comuni sia pure con qualche sfumatura di distinguo che la decisione del Governo Letta ha ormai appianato e rasserenato. Provvidenzialmente ma soprattutto giustamente. Non più tardi di lunedì scorso, nel consiglio comunale cittadino, l’argomento è stato oggetto di una accesa discussione con relativa sospensione dei lavori nell’intento di trovare una soluzione condivisa, che non è però arrivata: o meglio la decisione è stata quella di non decidere. A decidere è stato, così come era giusto che fosse, il massimo organismo governativo nazionale che ha posto la parola fine ad una questione che forse non avrebbe dovuto neanche essere proposta.

Tutto è bene quel che finisce bene. Ma, occorre darne atto, c’è voluta la massiccia convinta responsabile mobilitazione delle popolazioni minacciate, ma anche la cosciente e lucida decisione del Consiglio dei Ministri, per vedere trionfare sacrosante oggettive ragioni.

Un esempio virtuoso di governo che andrebbe applicato anche per altre questioni la cui situazione quanto meno di incertezza provoca seri e gravi danni alle comunità che le subiscono. Questioni che attengono alle competenze del governo di Roma come ad esempio le trivellazioni per le ricerche petrolifere in Adriatico, la riforma portuale; ma anche ad altre istituzioni come la Regione Puglia per esempio la sanità. Ma anche livelli di governo più periferici ma non meno incidenti sulla vita dei cittadini. Tutte quelle istituzioni che oggi, all’esito della decisione del Consiglio dei Ministri gioiscono e applaudono, giustamente e doverosamente, dovrebbero guardare nella propria bisaccia per verificare se vi sono problemi che reclamano e meritano decisioni più oggettive eppertanto più aderenti alle attese dei cittadini.

Michele Apollonio

Fonte: ManfredoniaNews.it

Eolico brunetti“Questa decisione, che accolgo con grande soddisfazione, è la conferma che quando si lavora per il territorio e con il territorio, le istanze non vengono ignorate. Sarebbe stata una scelta miope quella di consentire gli impianti offshore al largo delle nostre coste, assurda e poco lungimirante. L’Ambiente è la nostra risorsa più importante, da proteggere e da valorizzare attraverso l’attuazione di politiche ad hoc”. Questo il commento, da Facebook, di Adamo Brunetti, Assessore all’Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile del Comune di Manfredonia, dopo la notizia dello stop del governo alla realizzazione di impianti eolici offshore nel Golfo, deciso nel Consiglio dei Ministri del 14 febbraio.

Fonte: ManfredoniaNews.it

Simulazione Eolico offshore Golfo di Manfredonia (statoquotidiano-SP)

Simulazione Eolico offshore Golfo di Manfredonia (statoquotidiano-SP)

Roma/ Manfredonia – “(…) AL fine di consentire una valutazione complessiva degli interessi coinvolti, il Consiglio ha esaminato due progetti di impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica da realizzare il primo al largo delle coste di Chieuti e Serracapriola (Foggia), il secondo di fronte alla costa di Zapponeta e Manfredonia (Foggia) e Margherita di Savoia (Barletta-Andria-Trani); esaminate le implicazioni e le posizioni delle diverse amministrazioni il Consiglio ha concluso che, in considerazione del significativo impatto paesaggistico che imporrebbero alla bellezza delle coste, essi non verranno realizzati“. Così dopo il consiglio dei ministri di ieri 14 febbraio 2014.

“Con piena soddisfazione e grande compiacimento ho letto il comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri di ieri, 14 febbraio, che ha, con vera sensibilità istituzionale, accolto le nostre istanze, tese a non realizzare nel Golfo di Manfredonia i Parchi offshore”. Così il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi.

“Le numerose iniziative intraprese, le discussioni animate, le proteste e le proposte, la partecipazione di Enti e Associazioni hanno contribuito a raggiungere il risultato auspicato e voluto con determinazione. I pescatori potranno continuare il loro faticoso lavoro, che è indissolubilmente legato alla storia della nostra Città. Questo risultato è la testimonianza concreta della necessità di fare fronte comune nei momenti importanti, che investono il presente e il futuro della nostra città e premia gli sforzi e l’impegno di tutti quelli che si sono prodigati perché si riuscisse nell’intento”, si legge in una nota del Comune di Manfredonia.

“Sento il dovere di ringraziare i colleghi sindaci – conclude Riccardi – di Barletta, Cagnano Varano, Carpino, Chieuti, Ischitella, Lesina, Margherita di Savoia, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rodi Garganico, San Nicandro Garganico, Tremiti, Vico del Gargano, Vieste, Zapponeta, che insieme con me hanno sottoscritto un Documento, inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il ringraziamento è dovuto, con gli stessi sentimenti di gratitudine, a tutte le forze politiche, alla Comunità del Parco Nazionale del Gargano, alle Associazioni e ai privati cittadini che si sono fatti promotori di questa battaglia e ai deputati e senatori di Capitanata, che con noi si sono adoperati ai vari livelli istituzionali”, come emerge dalla nota stampa.

Fonte: Statoquotidiano

Eolico sindaciLo ha deciso nel Consiglio dei Ministri di ieri, 14 febbraio, esaminando le posizioni delle Amministrazioni. La testimonianza concreta della necessità di fare fronte comune nei momenti importanti. Un premio per gli sforzi e l’impegno di tutti quelli che si sono prodigati perché si riuscisse nell’intento.

“Con piena soddisfazione e grande compiacimento ho letto il comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri  di ieri, 14 febbraio, che ha, con vera sensibilità istituzionale, accolto le nostre istanze, tese a non realizzare nel Golfo di Manfredonia i Parchi offshore.

Così esordisce il SindacoAngelo Riccardi, con, tra le mani, il comunicato, che testualmente recita: “Al fine di consentire una valutazione complessiva degli interessi coinvolti, il Consiglio ha esaminato due progetti di impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica da realizzare il primo al largo delle coste di Chieuti e Serracapriola (Foggia), il secondo di fronte alla costa di Zapponeta e Manfredonia (Foggia) e Margherita di Savoia(Barletta-Andria-Trani); esaminate le implicazioni e le posizioni delle diverse amministrazioni il Consiglio ha concluso che, in considerazione del significativo impatto paesaggistico che imporrebbero alla bellezza delle coste, essi non verranno realizzati.

Le numerose iniziative intraprese, le discussioni animate, le proteste e le proposte, la partecipazione di Enti e Associazioni hanno contribuito a raggiungere il risultato auspicato e voluto con determinazione.

Il nostro mare potrà continuare a risplendere in tutta la sua bellezza e con tutto il suo fascino, sì da continuare ad offrire ai tanti che lo frequentano e lo attraversano la magia di uno spettacolo naturale ineffabile.

I nostri pescatori potranno continuare il loro faticoso lavoro, che è indissolubilmente legato alla storia della nostra Città.

Questo risultato è la testimonianza concreta della necessità di fare fronte comune nei momenti importanti, che investono il presente e il futuro della nostra città e premia gli sforzi e l’impegno di tutti quelli che si sono prodigati perché si riuscisse nell’intento.

“Sento il dovere di ringraziare i colleghi sindaci – conclude Riccardi – di Barletta, Cagnano Varano, Carpino, Chieuti, Ischitella, Lesina, Margherita di Savoia, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rodi Garganico, San Nicandro Garganico, Tremiti, Vico del Gargano, Vieste, Zapponeta, che insieme con me hanno sottoscritto un Documento, inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il ringraziamento è dovuto, con gli stessi sentimenti di gratitudine, a tutte le forze politiche, alla Comunità del Parco Nazionale del Gargano, alle Associazioni e ai privati cittadini che si sono fatti promotori di questa battaglia  e ai deputati e senatori di Capitanata, che con noi si sono adoperati ai vari  livelli istituzionali”.

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Manfredonia

Riportiamo uno stralcio dell’ultimo comunicato della presidenza Letta stampa del Consiglio dei Ministri:

Al fine di consentire una valutazione complessiva degli interessi coinvolti, il Consiglio ha esaminato due progetti di impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica da realizzare il primo al largo delle coste di Chieuti e Serracapriola (Foggia), il secondo di fronte alla costa di Zapponeta e Manfredonia (Foggia) e Margherita di Savoia (Barletta-Andria-Trani); esaminate le implicazioni e le posizioni delle diverse amministrazioni il Consiglio ha concluso che, in considerazione del significativo impatto paesaggistico che imporrebbero alla bellezza delle coste, essi non verranno realizzati.

Fonte: governo.it

“Gli impianti eolici off shore hanno un notevolissimo impatto sull’ecosistema e non possono realizzarsi contro il parere dei cittadini e delle istituzioni territoriali”. Lo affermano i deputati Colomba Mongiello (PD) e Lello Di Gioia (PSI) sottoscrittori di un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ai ministri competenti per materia (Ambiente, Infrastrutture, Beni culturali) con cui si chiede al Governo di “sospendere qualsiasi decisione in merito alla collocazione degli impianti eolici offshore nel mare del Golfo di Manfredonia e del Gargano convocando, al contempo, un tavolo di confronto con i rappresentanti delle comunità interessate al fine di arrivare a soluzioni condivise”.

“I sindaci dei comuni costieri della Puglia settentrionale hanno formalizzato la loro opposizione – scrivono i deputati – prefigurando pesanti e negative ricadute tanto sull’ambiente marino che sulle attività economiche locali, a partire da pesca e turismo.

Tesi avvalorata dalla bocciatura dei progetti da parte del MIBAC e dalle direttive dell’UE, che impongono la compatibilità degli impianti eolici con la conservazione della natura e la difesa dell’assetto paesaggistico; difficili, se non impossibili da garantire considerato che una parte degli impianti dovrebbe essere collocata nell’area del Parco Nazionale del Gargano.

La riduzione dell’utilizzo del petrolio è un obiettivo importante – concludono Mongiello e Di Gioia – ma non si può ottenerla compromettendo ulteriormente un ecosistema già stressato, com’è quello dell’Adriatico, e aggravando la già pesante crisi che grava sull’economia locale”.

 

Roma, 12 febbraio 2014

Manifesto

Simulazione Porto turistico Manfredonia (statoquotidiano@)

Simulazione Porto turistico Manfredonia (statoquotidiano@)

Manfredonia – SABATO 15 e domenica 16 febbraio a Manfredonia – nel nuovo porto turistico Marina Del Gargano – arriverà la nuova barca interamente in carbonio, realizzata in Puglia, ‘Neo 400′, ideata da Paolo Semeraro (2 olimpiadi e una coppa America), già titolare della veleria BanksSails. Da Manfredonia la prima tappa del tour.

La Neo 400 carbon è stata presentata ieri a Bari, presso i Cantieri Navali Ranieri sul lungomare Starita. “Una Ferrari granturismo che può essere vicendevolmente comoda come un camper e rapida come una Formula Uno”: così l’ha descritta Paolo Semeraro, olimpionico e costruttore della barca nel suo cantiere Neo Yacht &Composites, grazie alla collaborazione di Giovanni Ceccarelli, progettista di barche che hanno vinto titoli mondiali in diverse categorie.

 

Fonte: Statoquotidiano

Altri otto Sindaci dicono no all’eolico

Pubblicato il: 05 feb 2014 - Da Webmaster

Eolico sindaciLa proposta lanciata dal Sindaco di Manfredonia continua a raccogliere adesioni. Ai primi nove Comuni firmatari del documento se ne sono aggiunti altri otto. Un fronte sempre più esteso e compatto.

Abbiamo raccontato come, nei giorni scorsi e su proposta del Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, sia stata convocata un’assemblea per trovare una linea comune sui progetti di installazione di impianti eolici nel golfo. Forte ed unitaria la risposta dei Sindaci convenuti, ben nove, ma l’invito non si è esaurito nemmeno dopo la preparazione di un documento da sottoporre al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministro per i Beni Culturali.

La proposta continua a raccogliere consensi ed ora la pattuglia di primi cittadini si rimpingua con l’adesione al documento di ulteriori otto Sindaci, che vanno a sommarsi ai precedenti nove firmatari. Un fronte sempre più compatto e che annovera tutte le popolazioni interessate, direttamente o di riflesso. Ai Comuni di Manfredonia, Barletta, Margherita di Savoia, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rodi Garganico, Vieste e Zapponeta si sono aggiunti, nella giornata di ieri, quelli di Cagnano Varano, Carpino, Chieuti, Ischitella, Lesina, San Nicandro Garganico, Tremiti e Vico del Gargano.

La richiesta è chiara: aprire un tavolo di confronto per tenere nella giusta considerazione quello che è l’indicazione giunta dalle comunità interessate dai progetti di impianti eolici preservando, “attraverso un provvedimento di diniego all’installazione di impianti eolici offshore, la sostenibilità economica, sociale e ambientale dei territori interessati dai relativi progetti e contribuendo a proteggere l’ecosistema marino, a conservare le risorse naturali, la vocazione turistica del territorio e la crescita economica delle comunità locali che traggono dal mare vitali quote di reddito”.

Si ripropone, qui di seguito, il documento dei Sindaci.

Premesso
– che, su proposta del Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, è stata convocata un’assemblea dei Sindaci dei Comuni di Vieste, Rodi Garganico, Peschici, Monte Sant’Angelo, Mattinata, Manfredonia, Zapponeta, Margherita di Savoia, Barletta;
– che detta riunione è stata indetta al fine di consentire ai menzionati enti locali di assumere una posizione unitaria da far valere nei confronti dei Ministeri competenti a decidere in ordine alle richieste presentate da privati, e relative all’installazione di impianti eolici nello specchio di mare antistante i Comuni che sottoscrivono il  presente documento;
– che, rispetto alle diverse istanze di impianti offshore avanzate dagli interessati, soltanto i progetti della Trevi Energy s.p.a. e della Gargano Sud hanno superato la fase istruttoria e ricevuto il parere favorevole della Commissione di V.I.A. del Ministero dell’ambiente;
– che, in ogni caso, nei confronti di tali proposte il Ministero dei Beni culturali si è espresso, per la parte di propria competenza, con parere negativo;
– che, dunque, per siffatta ragione dovrà essere la Presidenza del Consiglio dei Ministri ad assumere la decisione finale;
– che i Sindaci intervenuti nell’odierna assemblea sono consapevoli che le Amministrazioni Comunali non hanno competenza in materia di autorizzazione all’istallazione degli impianti eolici offshore;
– che, nondimeno, essi – nel recepire e fare proprie le numerose istanze provenienti dai cittadini – hanno ferma intenzione di porre in essere ogni iniziativa tesa a portare a conoscenza le Istituzioni competenti dei gravi risvolti che la realizzazione di parchi eolici in mare potrebbe comportare per i territori da loro rappresentati;
– che lo specchio di mare maggiormente interessato all’installazione degli impianti in questione è quello prospiciente i Comuni di Zapponeta e di Margherita di Savoia;

Considerato
– che l’obiettivo di riduzione dei combustibili fossili, indispensabile per la salvaguardia dell’ambiente e per la tutela della salute,  può e deve essere raggiunto anche con il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili, tra cui l’eolica;
– che tale produzione di energia alternativa deve, tuttavia, essere sostenuta da una programmazione attenta alle prerogative dei territori per non pregiudicarne i fragili equilibri naturali;
– che l’istallazione di parchi eolici offshore nello specchio d’acqua antistante i Comuni firmatari del presente documento comporterebbe per le popolazioni ivi residenti benefici economici ed occupazionali di gran lunga inferiori rispetto ai costi, in termini ambientali, che un simile devastante intervento implicherebbe per Città tradizionalmente vocate al turismo ed alle attività produttive legate al mare;
– che la pianificazione dello spazio marittimo è ritenuta uno strumento fondamentale per la politica marittima integrata nell’UE, fondata sul presupposto che le autorità pubbliche ed i soggetti comunque interessati finalizzino le proprie azioni verso un utilizzo del mare funzionale esclusivamente allo sviluppo economico ed alla salvaguardia ambientale;
– che, secondo le stesse direttive UE, un imprescindibile passaggio da compiere nella costruzione di parchi eolici compatibili con la conservazione della natura, consiste nel verificare il migliore collocamento degli impianti, anche in considerazione degli altri usi cui il territorio è  vocato, delle eventuali limitazioni ivi insistenti, nonché dei vincoli sociali, compreso l’interesse a preservare l’assetto paesaggistico di una determinata area;
– che le zone in cui sono previsti gli interventi in fase di autorizzazione sono, per le ragioni innanzi esposte, incompatibili con impianti eolici in mare, tenuto conto anche del fatto che parte di esse ricade nell’area protetta del Parco Nazionale del Gargano;
– che, peraltro, con particolare riguardo al Golfo di Manfredonia, il suo delicato ecosistema marino, già alterato dalla ventennale presenza dell’industria chimica di base, non può sopportare ulteriori carichi invasivi, tipici di strutture come quelle che si vorrebbero impiantare;
– che, inoltre, essendo le risorse marine limitate, ed essendo la pesca nell’Adriatico – attività assai diffusa nelle zone interessate dall’intervento –  già penalizzata da una congiuntura economica non favorevole, occorre oggi più che mai prestare la massima attenzione alla sostenibilità economica, sociale e ambientale dell’ecosistema marino e volgere l’attenzione verso progetti che ne valorizzino le potenzialità senza penalizzazioni o, peggio, danni irreparabili.

SI CHIEDE:
Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministro per i Beni Culturali di considerare, in sede di deliberazione in merito alle istanze di autorizzazioni relative agli impianti eolici nel Golfo di Manfredonia, quanto fin qui esposto;
di aprire, nel più breve tempo possibile e comunque prima della delibazione sulle predette istanze, un tavolo di confronto con i rappresentanti delle comunità interessate dagli interventi in parola e con i portatori di interesse del territorio;
di condividere le ragioni contenute nel presente documento e, per l’effetto, negare i provvedimenti autorizzatori richiesti;
di preservare, attraverso un provvedimento di diniego all’installazione di impianti eolici offshore, la sostenibilità economica, sociale e ambientale dei territori interessati dai relativi progetti;
di contribuire, conseguentemente, a proteggere l’ecosistema marino, a conservare le risorse naturali, la vocazione turistica del territorio  e la crescita economica delle comunità locali che traggono dal mare vitali quote di reddito.


Il Sindaco del Comune di Manfredonia  – Angelo RICCARDI
Il Sindaco del Comune di Barletta  – Pasquale CASCELLA
Il Sindaco del Comune di Cagnano Varano – Nicola TAVAGLIONE
Il Sindaco del Comune di Carpino  – Rocco MANZO
Il Sindaco del Comune di Chieuti  – Lucia Antonietta DARDES
Il Sindaco del Comune di Ischitella  – Pietro COLECCHIA
Il Sindaco del Comune di Lesina  – Pasquale TUCCI
Il Sindaco del Comune di Margherita di Savoia – Paolo MARRANO
Il Sindaco del Comune di Mattinata  – Lucio Roberto PRENCIPE
Il Sindaco del Comune di Monte Sant’Angelo – Antonio DI IASIO
Il Sindaco del Comune di Peschici  – Francesco TAVAGLIONE
Il Sindaco del Comune di Rodi Garganico – Nicola PINTO
Il Sindaco del Comune di San Nicandro Garganico – Piero Paolo GUALANO
Il Sindaco del Comune di Tremiti  – Antonio FENTINI
Il Sindaco del Comune di Vico del Gargano – Michele SEMENTINO
Il Sindaco del Comune di Vieste  – Ersilia NOBILE
Il Sindaco del Comune di Zapponeta  – Giovanni RIONTINO

Matteo Fidanza
Ufficio Stampa e Comunicazione – Città di Manfredonia

Porto ManfredoniaSono le canocchie, meglio note da queste parti come “cicale”, il prodotto del mare più pescato dalla flottiglia peschereccia sipontina. Nel 2013 sono stati 240.550 i chilogrammi pescati; al secondo posto si sono piazzate, ma ben distanziate, le triglie con 96.710 kg; a contendere la seconda piazza con 95.150 kg i polpi; quindi al quarto posto i merluzzi nelle tre specialità, con 90.500 kg tallonati dai suri detti anche “sgombri bastardi”, con 88.750 kg; seguono i totani con 73.260 kg; i rossetti con 49.150 kg fino alle mormore buon ultime con 8.470 kg di una lista di 24 specie dalla quale manca il bianchetto ormai messo al bando. Complessivamente 1.005.274 chilogrammi per un valore di 5.094.278,68 euro.
Quanto innanzi si riferisce al movimento commerciale del mercato ittico nella gestione in economia del Comune di Manfredonia. Movimento prodotto ad una parte, la minore, della capacità produttiva della flotta peschereccia di Manfredonia. Sono infatti poco più di una quarantina le barche che si servono del mercato ittico per la vendita del pesce pescato. Tutte le altre, circa duecento, seguono vie diverse, quelle che portano ai cosiddetti “grossisti” che comprano intere partite di pesce per rivenderle ai dettaglianti o spedirle sui mercati di altre regioni. Una pratica del tutto legittima sancita dal libero mercato. Un fiume finanziario di grande consistenza che si disperde in tanti rivoli per lo più sotterranei, che sfuggono ad ogni rilevamento e ad ogni controllo e che vanno dunque ad alimentare quell’economia sommersa e che tutto sommato assicura un sostanziale sostegno al sistema economico più generale del territorio. Le ragioni della diserzione del mercato ittico sono tante e diverse: le polemiche incrociate esplose in queste settimane ne danno uno spaccato significativo. Purtroppo non si è riusciti a dare al settore il respiro che merita.
Per avere una misura più vicina alla cospicua realtà produttiva del settore peschereccio che in ogni caso sfugge ad ogni razionale esame, va considerato il non meno consistente settore dei frutti di mare, del comparto dell’allevamento anche questo sempre più presente sui mercati, del commercio del pesce congelato. Insomma, quello dei prodotti del mare è un distretto di grande interesse non solo economico nonostante in questi ultimi anni abbia subito un forte ridimensionamento peraltro in itinere.
Le limitazioni sullo sforzo di pesca e quindi sulle metodologie da adottare imposte dalla Comunità europea, il forte incremento dei costi di esercizio ed anche un certo disinnamoramento verso un mestiere che presenta innegabili aspetti usuranti e di rischio, hanno portato alla riduzione dei pescherecci con tutto quello che ne ha conseguito a cominciare dalla ridotta occupazione diretta e indotta. Con grande disappunto dei pescatori che contestano le politiche europee quanto meno di quelle riguardanti i nostri mari. Una situazione nell’insieme squilibrata che sfocia nell’abusivismo: nella attività di pesca, nella commercializzazione. Basta guardarsi in giro per la città e vedere i tanti ambulanti occasionali venditori di pesce anche di quello vietato come il bianchetto e il rossetto (non è ancora arrivata l’autorizzazione dal Bruxelles).
“E’ un vero peccato lasciare nel mare tanto ben di Dio che può dare tanti benefici alla gente”, osservano gli operatori interessati ma anche la gente che compra volentieri quei prodotti. Un mercato parallelo a quello ufficiale dei mercatini, sul quale si appunta la doverosa attenzione della autorità marittima cui è affidato il compito di far rispettare le leggi vigenti. Di qui i controlli, i sequestri di prodotti ittici non conformi alla normativa, le sanzioni.
Manca in definitiva una più accorta politica di gestione della ricchezza mare anche dal punto di vista della pesca, tra le attività più antiche rimasta quanto meno culturalmente poco adeguata ai meccanismi di mercato progrediti.

Michele Apollonio

 

Fonte: manfredonianews.it