Piantagioni eoliche sopprimono l’identità della Nazione oltre a Natura e Paesaggio.

io non ho paura - eolicoAll’indomani della 70a edizione della Mostra del Cinema di Venezia, al Sud ricorrono 10 anni di un capolavoro cinematografico che, però, è scandalosamente omaggiato con la cancellazione dell’anima territoriale che ne fu ispirazione: alla devastazione di paesaggi, natura e storia perpetrati dell’eolico si aggiunge quella della cultura.

2003, nasce “Io non ho paura”, tratto dall’omonimo romanzo di Ammaniti. Una storia ambientata nel 1978, in un immaginario, minuscolo borgo pugliese e tradotta con gli occhi di un bambino. Il piccolo Michele di 10 anni, tra sentimenti ed emozioni, è alle prese con le angosce di un segreto più grande di lui: il rapimento di un suo coetaneo. Sullo sfondo è miscelata la drammaticità e la crudeltà degli adulti.

Con l’abilità di un grande regista, Gabriele Salvatores, proprio il Paesaggio e la Natura dei luoghi diventano essi stessi personaggi di una narrazione coinvolgente, perché l’ambiente “racconta cose che i personaggi in carne e ossa non esprimono” come lo stesso regista ha affermato in proposito.

Le immagini di grandi spazi, dosate con musiche suggestive, parlano anch’esse – afferma Enzo Cripezzi della LIPU di Puglia e Basilicata – e raccontano di un sud assolato e luminoso, naturale, dominato dall’oro dei campi di grano estivi. Il contorno di Nibbi reali e altri animali selvatici contribuisce incantare lo spettatore”. (a questo link sul canale youtube della LIPU di Capitanata, un estratto del film insieme a un assaggio della colonizzazione eolica).

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La Valle dell’Ofanto, com’era ai tempi di quando fu girato il film.

 Per le riprese, Salvatores aveva scelto i mosaici paesaggistici che lo avevano catturato e ispirato ai piedi del Vulture melfese, tra Basilicata e Puglia.

Campagne dorate, panorami ben conservati, infiniti, il vulcano del Vulture sullo sfondo, masserie e testimonianze della civiltà rurale. Era il luogo ideale per la location di una grande pellicola, con riprese ad altezza del grano e degli occhi dei bambini.

Il film si affermava, anche all’estero, come una delle pellicole più belle del cinema italiano. “Io non ho paura” veniva premiato dalla critica ma anche con riconoscimenti e nomination per regia, fotografia, sceneggiatura. Fino ad essere riconosciuto “Opera di Interesse Nazionale” dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e poi essere candidato a rappresentare l’Italia agli Oscar.

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La Valle dell’Ofanto, com’è oggi.

 “Questi territori sono stati umiliati, subiscono un’aggressione sempre più estesa– continua Cripezzi – la valle dell’Ofanto con le campagne di Melfi e Candela dominate dal massiccio del Vulture, sono state vergognosamente amputate della loro bellezza grazie a una politica miserabile. Il versante pugliese incancrenito, quello lucano, in vista del Castello Federiciano che diede i natali alle costituzioni di Melfi, squallidamente condannato da altre decine e decine di megatorri in costruzione. E cosi non è risparmiata nemmeno la grandiosità del Vulture, assediata da cortine di pale enormi dopo migliaia di ettari già confiscati, assoggettati e degradati sul piano paesaggistico, naturale e storico nel Mezzogiorno”.Quindi, territori sempre più ampi, a perdita d’occhio, sottratti anche alla memoria e alla identità di un Paese incapace di riconoscere le vere ricchezze, con istituzioni complici di una colossale speculazione territoriale.

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La Valle dell’Ofanto, com’è oggi.

Ironia della sorte, il confine appulo-lucano tra le pendici del Vulture Ofantino e la valle Bradanica viene proposto come meta rappresentativa di questa location cinematografica.

Schizofrenicamente, da una parte si promuovono “Apulia Film Commission” e “Lucana Film Commission” per favorire l’industria del cinema al Sud, dall’altra si distruggono i beni più preziosi, funzionali, tra l’altro, all’ispirazione di opere cinematografiche !

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La Valle dell’Ofanto, com’è oggi.

Ed è solo un esempio: gli scenari del Sud hanno conferito pregio a molte altre pellicole famose ma inesorabilmente l’eolico, con le sue dimensioni sproporzionate e invasive, con il suo carattere degradante, sta ingoiando i territori del Mezzogiorno nell’indifferenza più irresponsabile.

Ancora una volta, l’ennesima – conclude Cripezzi –, pretendiamo uno stop immediato all’inaccettabile foraggiamento finanziario dello Stato per queste ulteriori mattanze territoriali, inutili e perfino dannose anche per la stessa lotta ai gas serra, come dimostrato con alternative inoppugnabili. In un momento di crisi come questo è ancor più imperdonabile, qualunque decisore politico dotato di buon senso direbbe BASTA. L’eredità immorale lasciata da centinaia di pale già disseminate è più che sufficiente per riflettere sulle follie compiute”.

LIPU – Coordinamento per la Puglia e per la Basilicata – 23.9.2013

Fonte: controfotovoltaicoeolicoareeverdi.wordpress.com

Il “Coordinamento delle Associazioni Provinciali per la tutela del mare del Golfo di Manfredonia e del Gargano”, invita i cittadini a prendere parte attiva nella difesa del mare e del proprio territorio.

Documento approvato al termine della Assemblea Pubblica del 19 ottobre

Cartina intera

Cartina impianti offshore

L’Unione Europea persegue l’integrazione, lo sviluppo economico e la partecipazione dei cittadini in senso democratico, anche attraverso la definizione e il potenziamento della trasparenza come criterio informatore dell’azione delle istituzioni europee.

Anche se l’Italia è parte integrante dell’Unione Europea si ha la percezione che questi dettami non siano stati recepiti e metabolizzati compiutamente dalle nostre rappresentanze politiche. Infatti, ancora una volta, siamo costretti a registrare scelte che passano sulla testa dei cittadini, in barba a ogni principio democratico di trasparenza e partecipazione.

Le Associazioni culturali, sociali e di categoria, impegnate per salvaguardare il mare della Capitanata dall’insediamento invasivo di pale eoliche, chiedono che venga riconosciuto, ai cittadini, il sacrosanto “diritto” di decidere le sorti del proprio territorio, sia nella gestione del presente che del futuro.

I cittadini, sinora ignorati e non coinvolti dalle Istituzioni, hanno ora la possibilità di far sentire la propria voce sulla questione impianti eolici offshore; rinfrancati anche dalle numerose criticità evidenziate dalla Regione Puglia nell’esprimere ripetutamente parere negativo alla realizzazione del progetto.

D'Ippolito Maria Luisa FAI

Maria Luisa D’Ippolito FAI

Nel corso degli ultimi anni sono stati sottoposti a parere di Valutazione di Impatto Ambientale, presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, 6 progetti che coinvolgono i compartimenti marittimi del Gargano da nord a sud. Si tratta dell’installazione di oltre 230 aerogeneratori, di cui oltre la metà saranno collocati all’interno del Golfo di Manfredonia a poche miglia dalla costa e a poca distanza l’uno dall’altro.

La Commissione Ministeriale ha espresso parere negativo al progetto di impianto eolico al largo delle coste siciliane, in sintonia con la deliberazione della Regione Sicilia; mentre disattende quella della Regione Puglia e dice si ai progetti della Trevi e della WPD nel Golfo di Manfredonia.

Renato Sammarco - Presidente Centro Cultura del Mare A.P.S.

Renato Sammarco – Presidente Centro Cultura del Mare A.P.S.

L’assenza di un Piano Energetico Nazionale (riconosciuto anche dall’attuale Ministro all’Ambiente Orlando); i copiosi incentivi per la produzione di energie alternative (i più alti al mondo); lo studio di fattibilità affidato esclusivamente alle società richiedenti le installazioni; una legislazione incentrata esclusivamente all’uso dei territori senza particolari restrizioni e l’assenza di stringenti verifiche, consentono alle società interessate la totale libertà di azione, in barba alle naturali vocazioni paesaggistiche, economiche, e culturali del nostro territorio.

Ci chiediamo, inoltre, se l’enorme mole di incentivi a disposizione delle società proponenti, non si sia trasformata in occasione di speculazione affaristica di gruppi di interesse locali e nazionali, incuranti delle reali vocazioni e delle possibili valorizzazioni del territorio.

Il Coordinamento delle Associazioni ed i cittadini non intendono più sottostare al ricatto occupazionale, anche perché gli impianti eolici producono pochi posti di lavoro e per un periodo breve (qualche decina di unità per la durata della installazione 8-12 mesi) ma nel nostro caso mettono a rischio  più di 1.000 posti di lavoro solo fra i pescatori, senza contare l’indotto.

Sappiamo inoltre che, l’assemblaggio delle pale con i rotori sarà realizzato nel porto di Barletta o a Bari, perché il porto di Manfredonia non è stato valutato idoneo, dunque non sarà impiegata manodopera locale.

lettera Vescovo

Lettera del Vescovo Michele Castoro

Diversamente,  come dice Renzo Piano in una recente intervista: “Si possono fare impianti diffusi, leggeri per produrre energia eolica, solare, geotermica in ogni angolo d’Italia. Con Rubbia studiamo da anni il problema. E vuole che un Paese in grado di produrre i motori della Ferrari e i più sofisticati robot medici del pianeta non riesca a inventare delle nuove soluzioni? Ho conosciuto ricercatori italiani che lo fanno già in California o in Gran Bretagna. Si potrebbero creare centinaia di posti di lavoro per i giovani, soprattutto al Sud. Altrettanti se ne potrebbero creare mettendo in sicurezza il paese, le città, i fiumi, le montagne.”

Invitiamo pertanto le forze politiche e istituzionali del territorio, a schierarsi a difesa della nostra terra, promuovendo  informazione e mobilitazione popolare, atte a sollecitare il Governo centrale, a sospendere tutte le autorizzazioni rilasciate in modo da consentire, alle forze sociali e politiche dei territori, di esprimersi in merito ai pareri vincolanti e di attivarsi nei confronti della Corte Europea.

Il Coordinamento delle Associazioni, nel rispetto delle diverse sensibilità che lo compongono, presterà attenzione a tutte le iniziative volte al coinvolgimento dei cittadini nelle scelte rilevanti per il futuro del proprio territorio e, in modo particolare, del mare ma non permetterà atteggiamenti emotivi e irrazionali in palese contrasto con lo spirito dell’ iniziativa stessa.

Il Coordinamento delle Associazioni, nell’attesa che le forze politiche e istituzionali, siano in grado di fornire risposte chiare ed esaustive, avvieranno iniziative di mobilitazione, con sit-in di piazza, già entro il mese di Novembre, al fine d’informare i cittadini su quanto si sta consumando nel nostro mare e sui nostri territori.

Leggi il comunicato stampa del sindaco Angelo Riccardi in merito agli impianti eolici offshore nel Golfo di Manfredonia

No agli impianti eolici off shore

Pubblicato il: 13 ott 2013 - Da Webmaster

Michele De Meo, Presidente dell’Agenzia del Turismo: “Manfredonia ha scelto come forma di sviluppo il turismo. Il vento spirerà sul Golfo per far sventolare le bandiere di qualità turistica”.

Michele de Meo“Manfredonia la sua scelta l’ha già fatta chiaramente: il suo futuro è il turismo e da esso scaturiranno le opportunità economiche ed occupazionali per questo territorio. E’ un controsenso andare diametralmente nella direzione opposta non rispettando il parere sovrano dei cittadini”.

Così Michele De Meo, Presidente dell’Agenzia del Turismo di Manfredonia, interviene sulla paventata ipotesi di installazione al largo del Golfo sipontino di un imponente impianto di eolico off shore, sulla quale da giorni si discute animatamente e che sta innescando la mobilitazione della società civile.

“Il dissenso della città è giusto e giustificato – afferma De Meo. Manfredonia ha già pagato a caro prezzo lo scotto di scellerate scelte decise ed imposte dall’alto, vedasi l’ex Enichem che al territorio, al di là dell’effimero ed ingannevole beneficio economico iniziale, ha prodotto solo danni e mortificazioni per la propria gente e per le vere potenzialità. Quelle scelte hanno sì compromesso un coerente ed armonico sviluppo per Manfredonia, ma non tutto è perduto. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. In pochi mesi – aggiunge il Presidente – abbiamo dimostrato che l’ultima chance che resta a questo territorio per arrestare la drammatica emorragia economica ed occupazionale, è indubbiamente il turismo. Sicuramente tanto c’è ancora da fare per rendere maggiormente performanti l’ospitalità e l’accoglienza, ma abbiamo iniziato e siamo a buon punto. Ma, il progetto del mega parco eolico off shore è assolutamente incompatibile con questo virtuoso percorso da noi intrapreso. Stavolta non baratteremo il nostro territorio e le sue peculiarità per un piatto di lenticchie che non garantisce affatto un futuro migliore alle prossime generazioni”.

Il Presidente De Meo è netto nel confermare la posizione dell’Agenzia del Turismo. “Non possiamo e non dobbiamo restare muti ed inermi al cospetto di questa tetra prospettiva. Ribadiremo in ogni sede questo no forte e chiaro. Il vento spirerà sul Golfo non per alimentare queste enormi torri, che cancellerebbero per sempre la bellezza del nostro territorio, ma per far sventolare le bandiere di qualità turistica (Blu per il mare e Verde per i servizi) e per permettere alle vele delle barche ed ai windsurf di solcare il nostro mare. Non di secondo piano – conclude – gli altissimi rischi per il settore pesca che fornisce il prodotto principe della nostra gastronomia e che rende celebri ed attrattivi i ristoranti di Manfredonia”.

Difendiamo le risorse naturali del nostro
Territorio e la Sovranità dei Cittadini

Sabato 19 ottobre 2013 – ore 17,30
Auditorium Palazzo Celestini – corso Manfredi 24 Manfredonia

Manifesto Eolico Off Shore

“Pale eoliche nel Mare del Golfo di Manfredonia e del Gargano”

Difendiamo le risorse naturali del territorio e la sovranità dei cittadini

Comunicato stampa approvato dall’Assemblea delle Associazioni in data 27.09.2013

Le Associazioni Culturali che si sottoscrivono in calce, esprimono seria preoccupazione  sulla realizzazione dei parchi eolici off-shore nel mare del Golfo di Manfredonia e del Gargano.

Il nostro territorio ha raggiunto con molta difficoltà l’attuale equilibrio ambientale. È noto che Manfredonia è sito di bonifica di interesse nazionale e che la città del Golfo e i Comuni limitrofi stanno ancora oggi sostenendo i costi della presenza ventennale di un Petrolchimico dell’ENI.

Come è altresì noto a tutti, attualmente è assente un piano energetico nazionale e  la Puglia produce più energia del suo fabbisogno.

Inoltre, è indispensabile salvaguardare il patrimonio naturale di valenza internazionale e l’ambiente del nostro territorio (il mare in primis) considerandoli non solo come valore in sé ma anche come potenzialità di uno sviluppo coerente con le vocazioni turistiche ed agroalimentari.

La crisi occupazionale, in particolare del nostro territorio, non può e non deve essere un motivo di ricatto per prospettare un lavoro quasi inesistente e per favorire invece il profitto di pochi.

Pertanto i cittadini devono essere sensibilizzati e informati dettagliatamente sull’impatto ambientale, sui rischi e sulle opportunità o ricadute di questi progetti.

A tal fine le Associazioni promuovono per sabato 19 ottobre 2013 h 17.30 a Manfredonia, presso l’Auditorium di “Palazzo Celestini” Corso Manfredi, una prima  iniziativa pubblica di informazione, confronto e mobilitazione alla quale saranno invitati a partecipare ed  intervenire i rappresentanti delle Istituzioni: locali, regionali e nazionali; i cittadini e i rappresentanti delle forze politiche e sociali.

Manfredonia, 1° Ottobre 2013.

Comitato di Coordinamento delle Associazioni

 

Le Associazioni aderenti:

Associazione Altura, Associazione Arte in Arco, Associazione Artigiani “Maria S.S. di Siponto”, Associazione Bianca Lancia, Associazione CIVILIS Confederazione Europea onlus, A.I.C.S. Commissione Nazionale  Ambiente, Associazione Culturale ManfredoniaNews.it, Associazione Culturale Stato Quotidiano, Associazione Daunia TuR Manfredonia, Associazione Lavoro & Welfare Coordinamento Provinciale Foggia, Associazione Mondo Nuovo Manfredonia, Associazione Nazionale Marinai D’Italia sez. di Manfredonia, Associazione Noi Manfredonia, Associazione “Occhi Felici”, Associazione Psichè, A.S.D. per Disabili Delfino Manfredonia, Associazione Culturale Stato Quotidiano Manfredonia, AVO Giovani  -Puglia, Centro Cultura del Mare Associazione di Promozione Sociale, Centro Studi Naturalistici Onlus, Città Dinamica Manfredonia, Comitato Tutela del Mare del Gargano, F. A. I.  (Fondo Ambiente Italiano) Delegazione di Foggia, Fidas Zapponeta (FG), Gargano 2000 Manfredonia, Impegno Comune Manfredonia, Italia Nostra Nazionale, Italia Nostra “Terre dell’Angelo” (Monte Sant’Angelo – Manfredonia – Mattinata – San Giovanni Rotondo), Legambiente Coordinamento Provinciale, Lega Navale Italiana sez. di Manfredonia, Lions Club  Manfredonia  Host, Lions Clubs zona Gargano, Lipu Provinciale (FG), Nuovo Centro di Documentazione Storica Manfredonia, P.A.S.E.R.  Manfredonia, Stigmamente  Arte e Psichiatria Manfredonia.

Lega navale 27 settembre 2013Si è tenuto ieri presso la Lega Navale di viale Miramare a Manfredonia un primo importante incontro per dire no all’eolico al largo del golfo di Manfredonia. Un incontro al quale hanno preso parte specialisti del settore e tantissimi rappresentanti di associazioni culturali di Manfredonia, tra cui anche Manfredonianews, e di tutto il Gargano.

Un incontro arrivato dopo l’ok che il governo ha dato per la realizzazione di un parco eolico di 40km di perimetro e costituito da ben 95 pale, il tutto a largo di un golfo conosciuto in tutto il mondo per le ricchezze che possiede e per essere il golfo dal quale si apre un pezzo di terra meravigliosa come quella garganica, terra turistica per eccellenza.

Tanti i punti analizzati nel corso dell’incontro di ieri sera. Pochissimi i vantaggi, tantissimi gli svantaggi. Uno degli aspetti più importanti emersi nel corso dell’ incontro è stato il fatto che la nostra regione produca già abbastanza energia tramite questi sistemi (la Puglia produce il doppio di energia rinnovabile rispetto a quella di cui ha bisogno ).
Sono intervenuti, nel corso dell’ incontro, anche veri esperti del settore tra cui Guido Pietrolungo, cetologo esperto in impatti ambientali.

Nel corso della serata è emerso che, il prossimo 19 ottobre, si terrà a Manfredonia un incontro cittadino per sensibilizzare la gente rispetto a questa tematica, ai più sconosciuta.

Inoltre gli intervenuti all’incontro di ieri hanno sottolineato che il problema dell’eolico riguardi non solo la nostra città ma tutti i comuni che fanno parte del golfo: Vieste, Mattinata, Monte Sant’Angelo e Manfredonia, Zapponeta, Margherita di Savoia, Barletta ed anche i comuni di Trani e Bisceglie (praticamente 9 comuni della nostra terra).

Dunque un incontro importantissimo riguardo il futuro del nostro golfo, che alcuni vogliono diventi scenario di un immenso parco eolico grande 100 volte lo stadio “San Siro”.Aspettando il 19 Ottobre, viene da chiederci quali potrebbero essere i benefici per questo territorio: scavare delle buche di 3 metri al largo del golfo non comporterebbe conseguenza irreversibili per la pesca e per il turismo? Non sarebbero in molti a perdere il proprio posto di lavoro in favore del posto di lavoro delle solite grandi società del settore?
Questa terra ha bisogno di altro e non di pale eoliche, probabilmente.

Giovanni Gatta

Fonte: ManfredoniaNews.it

Angelo RiccardiLa bonifica nel sito Syndial continua ad essere un tema complesso, spinoso, sottovalutato da chi avrebbe dovuto portare a termine i compiti affidati, ma sul quale l’Amministrazione Comunale si batte senza sosta.
Il colloquio avvenuto a Roma tra il Sindaco Riccardi e il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Andrea Orlando, al quale era seguita una missiva con cui Orlando invitava la Syndial ad intervenire per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti presenti nella discarica “ex pista Vigili del Fuoco”, detta anche “Marchesi”, non frena ma rilancia e moltiplica le idee e le iniziative per giungere a soluzioni celeri e definitive.
Quest’oggi, mercoledì 25 settembre 2013, Angelo Riccardi ha preso parte ad un incontro svoltosi a Mantova e che ha visto la presenza di larga parte dei Sindaci delle 187 città incluse nella lista dei Siti di Interesse Nazionale (SIN): aree contaminate e classificate come pericolose che necessitano di interventi di bonifica per evitate danni ambientali e sanitari, proprio come qui da noi.
Sta nascendo una rete dei Comuni e quello di oggi è un esordio con il botto perché è stata numerosa la presenza fisica di Sindaci e Assessori in quel del Teatro Bibiena. Quasi inaspettata, viste le distanze chilometriche che separano tra loro tutte le città interessate. Un esordio col botto anche perché si è passati subito alle vie di fatto ed è stato già preparato un documento che a stretto giro verrà sottoposto all’attenzione del Governo, dei Ministeri competenti e delle Commissioni Parlamentari.
Esordio col botto, sia permesso, pure quello del Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi. Ha chiesto ed ottenuto di poter intervenire e la sua considerazione iniziale su quanta motivazione e determinazione abbia notato in tutti i colleghi primi cittadini potrebbe essere uno slogan per questa rete spontanea che si sta creando tra i Comuni SIN: “Da oggi mi sento meno solo!”.
Riccardi ha spiegato brevemente la scoperta della discarica occultata “ex pista Vigili del Fuoco”, “Una discarica – ha detto – che nonostante le segnalazioni e le ripetute sollecitazioni è ancora lì a produrre, con buona probabilità, effetti devastanti sul territorio e sulla cittadinanza”.
“Mi sento dire da qualcuno che non è il caso di creare allarmismi tra la popolazione, come se la salute è l’ultimo problema di cui occuparsi. Non mi fermo e non mi arrendo. Quel territorio deve essere bonificato, fortemente infrastrutturato per non perdere lavoro e guadagnarne altro. E’ paradossale che esista una struttura, ma che questa non sia a disposizione della comunità. Sono consapevole che – ha terminato Angelo Riccardi – si tratta di una sfida alta, al potere vero di questo Paese, ma non ho la minima esitazione. Noi Sindaci siamo rimasti l’ultimo baluardo della democrazia. Possiamo essere protagonisti di un cambiamento vero, se lo vorremo”. E per la seconda volta la platea ha applaudito con convinzione il nostro Sindaco nella sua disarmante onestà, nella caparbia difesa di un diritto vitale quale quello della salute, nel perseguimento dell’obiettivo dichiarato di restituire competitività al territorio.
La salvaguardia della salute e la tutela dei territori sono compito dei Comuni: questi devono essere messi nelle condizioni di poterlo fare.

 

Matteo Fidanza —- Ufficio Stampa e Comunicazione – Città di Manfredonia (FG)

Comunicato CCM del 26 settembre 2013

Pubblicato il: 26 set 2013 - Da Webmaster

Fonti energetiche e Territorio – progetti di impianti eolici nel Golfo di Manfredonia

Venerdì 27 settembre c.m. alle ore 19.00, avrà luogo presso la Sala della Lega Navale Italiana sez. di Manfredonia, in viale Miramare n. 6, un incontro tra le Associazioni Provinciali e locali per affrontare le questioni ambientali che negli ultimi anni stanno minacciando il nostro Territorio di Capitanata.

In particolar modo si affronteranno le tematiche inerenti le installazioni di Parchi Eolici off-shore antistanti le coste del Golfo di Manfredonia.

La relazione sugli argomenti sarà esposta dal cetologo esperto di impatti ambientali,Guido Pietroluongo.

Seguirà dibattito sulle analisi delle ricadute ambientali, sociali e lavorative.

Comitato Provvisorio Coordinamento delle Associazioni

Associazione Manfredonianews, Associazione Nazionale Partigiani Italiani, Centro Cultura del Mare A.P.S., Comitato per la Tutela del Mare del Gargano, Commissione Nazionale Ambiente A.I.C.S., Lavoro & Welfare, Legambiente Manfredonia, Lega Navale Italiana Sez. di Manfredonia, Comitato Cittadino e Territoriale “Mare Nostrum”, Nuovo Centro Documentazione Storica di Manfredonia, Rotary Club Manfredonia.

logo-web-centro-cultura-del-mareAi rappresentanti delle Associazioni Culturali di Manfredonia e Capitanata

Oggetto: Fonti energetiche e Territorio – progetto di impianto eolico nel Golfo di Manfredonia.

Vi invitiamo a partecipare all’incontro delle Associazioni che avrà luogo venerdì 27 settembre alle ore 19.00 presso la Sala della Lega Navale Italiana sez. di Manfredonia in viale Miramare n° 6, per discutere sulle iniziative da intraprendere a tutela del Territorio, con particolare riferimento al progetto eolico off-shore nel Golfo di Manfredonia e alle sue ricadute.

N.B. L’invito è esteso ai rappresentanti legali di tutte le Associazioni Culturali e Ambientaliste di Manfredonia e di Capitanata.

 

Comitato provvisorio per il coordinamento delle Associazioni

Associazione Nazionale Partigiani Italiani

Centro Cultura Mare A.P.S.

Comitato per la Tutela del Mare del Gargano

Commissione Nazionale Ambiente A.I.C.S.

Lavoro & Welfare

Legambiente Manfredonia

Lega Navale Italiana Sez. di Manfredonia

Mare Nostrum

Nuovo Centro Documentazione Storica di Manfredonia

Rotary Club Manfredonia

Matteo OrlandoDal Ministero dell’Ambiente arriva l’approvazione al secondo parco eolico offshore nel Golfo di Manfredonia.

Le associazioni sipontine fanno squadra per studiare azioni congiunte

Nonostante l’ammissione del Ministro dell’Ambiente di una mancanza di programmazione energetica nazionale e l’assenza di una mappatura della distribuzione dei parchi eolici off-shore sulle coste italiane, arriva l’approvazione governativa al secondo progetto di parco eolico off-shore nel Golfo di Manfredonia. Lo si apprende da una replica del Ministro dell’Ambiente Orlando in seguito all’interpellanza urgente alla Camera, del 13 settembre scorso, dei deputati pugliesi del Movimento 5 Stelle Francesco Cariello e Giuseppe L’Abbate, in cui palesavano l’inutilità e le conseguenze di tale operazione in un territorio “già martoriato da speculazioni e fallimenti”. Un impianto, ricordiamolo, quello del progetto “Parco Eolico Marino Gargano Sud”, che verrebbe a posizionarsi ad una distanza di 10,5 km dalla costa, in uno specchio d’acqua di circa 77,15 km² e vedrebbe l’istallazione di 85 aerogeneratori alti 90 metri. Un tema, pertanto, di grande interesse per la comunità locale, forse poco attenta o disinformata rispetto agli scenari futuri e alle ricadute sul proprio territorio. Un territorio che “sebbene presenti apprezzabili potenzialità turistiche, presenta al contempo una serie di aree soggette a fenomeni di degrado ed intensa antropizzazione” questo si legge nello Studio di Impatto Ambientale, depositato per la consultazione del pubblico sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Ebbene, una parte della società civile, costituita da un nucleo promotore di associazioni sipontine, non ci sta a questa definizione e, partendo dall’analisi e dal confronto sulle questioni ambientali che negli ultimi anni hanno e stanno minacciando il nostro territorio, si sono date appuntamento, la scorsa settimana, presso la sede del Centro Cultura del Mare di Manfredonia, per un primo incontro informativo, dove l’intervento del cetologo esperto di impatti ambientali Guido Pietroluongo ha fornito maggiori informazioni sulle ricadute ambientali, occupazionali e sociali dell’impianto in questione. Una maggiore informazione, sensibilizzazione e partecipazione dei cittadini sono state, le necessità emerse dal dibattito e per questo, oltre alla necessità di dare vita ad un coordinamento tra le stesse, si è palesata la necessità di allargare il confronto a tutte le espressioni attive del territorio, in un’ottica democratica di partecipazione collettiva. A tal fine quindi, si sta organizzando, per il 27 Settembre prossimo, alle ore 19,00, presso la Lega Navale di Manfredonia sita in viale Miramare n°6, un incontro allargato alle altre associazioni sipontine e della Capitanata, sensibili all’argomento, per discutere degli scenari presenti e futuri e condividere azioni da intraprendere in tutela nel nostro golfo.

Luisa Buonpane

Fonte: manfredonianews.it