“IMPUGNATA LA SOLITA ARMA DEL RICATTO OCCUPAZIONALE”
“Loro sanno benissimo che lo strumento referendario si adotta ancor prima che il processo si avii all’iter autorizzativo”
Manfredonia. ”Il Consiglio Comunale di Manfredonia in data 17.09.2015 ha approvato quasi all’unanimità, con l’astenzione di un consigliere su 24, una mozione con la quale “dichiara la propria assoluta contrarietà alla realizzazione dell’impianto di stoccaggio di 60 milioni di litri di GPL proposto da ENERGAS s.p.a.”. Un bell’atto di coraggio da parte del Consiglio Comunale. I referenti dell’Energas non ci stanno e, fomentati forse da qualche misterioso conoscitore degli usi e costumi dei nostri concittadini, impugnano la solita arma del ricatto occupazionale. Pratica sperimentata con la reindustrializzazione dopo la chiusura Enichem che s’insediò, a sua volta, dopo la chiusura Ajinomotoinsud.
Al ricatto occupazionale si è aggiunta poi un’altra strategia già sperimentata nella nostra ridente cittadina. Dopo il fallimento delle regalie diffuse, Energas adotta la formula del mecenatismo spicciolo, finanziando la “partita di pallone“; un’entrata a gamba tesa. Anche questa strategia è frutto di un esperimento che ha consentito a qualcuno di occupare poltrone prestigiose. Tutta la questione potrebbe rientrare in un contesto di normale conflitto, tra i referenti dell’Enegas e i rappresentanti dei cittadini, se non si verificassero atteggiamenti che rasentano la provocazione. Nella nostra ridente cittadina si è realizzata l’apoteosi del pilatismo. Il Partito unico, a stragrande maggioranza PD che da oltre trent’anni monopolizza il Consiglio Comunale di Manfredonia, demolisce una decisione unanime assunta dai suoi rappresentanti nell’assise del 17 settembre 2015. Il PD, con una plilatesca decisione che supera ogni barriera di comprensione, diventa d’un tratto proponente dello strumento democratico di partecipazione popolare: Il referendum popolare. Strumento di partecipazione popolare, mai considerato dal stesso PD, per il quale non si è mai dotato di un regolamento. Si precipita, per l’occasione a produrne uno, per sbuggiardare i propri rappresentanti in Consiglio Comunale.
Stranamente la decisione viene assunta in un contesto ormai ampiamente definito per Energas. Definito dallo stesso GOTHA del PD che da più di sei lustri governa la nostra città ed è presente in tutti i livelli istituzionali: comune, provincia, regione, camera, senato e sottogoverno da quando Energas, ex Isosar, è partito all’attacco (questo l’ho già denunciato nel documento: Energas, il teatrino della politica). La decisione del Consiglio Comunale di dire NO ENERGAS ha spiazzato il Ghota del PD che non intende prendersi la responsabilità dei guai che ha provocato alla nostra città già dall’era di tangentopoli con Enichem, reindustrializzazione, Gema, Mercato Ittico, Ase e svendita dell’intero territorio. Essendo stati, protagonisti di certe decisioni a favore di Energas, ancora più grave se asseriscono di essere stati all’oscuro della vicenda, ora non sanno dove e come andare a parare. Escogitano lo strumento referendario, specchietto per le allodole, cercano di lavarsi delle proprie responsabilità.
Loro sanno benissimo che lo strumento referendario si adotta ancor prima che il processo si avii all’iter autorizzativo. Al GOTHA del PD questo è noto ma devono adottare ogni strumento per sopravvivere. Loro sanno pilotare le masse e le decisioni. Per continuare a gestire il potere hanno bisogno di tenere buono il popolo e non inimicarsi i padrini di Energas. La verità è che il PD s’improvvisa propugnatore dello strumento referendario per evitare di pronunciarsi con un Si o con un No all’Energas”.
(A cura di Pino Delle Noci, Manfredonia 24.06.2016)
Fonte: Statoquotidiano