Per l’annullamento – della delibera del consiglio comunale di manfredonia n.27 del 17.09.2015

presidente energas

Con il recente ricorso presentato al TAR Puglia di Bari, l’Energas avrebbe richiesto anche di “integrare il risarcimento del danno” in favore della società

Napoli/Manfredonia. CON recente atto, l’Energas SpA – (ex Isosar), società proponente il progetto per l’installazione di un deposito costiero di gpl nel Comune di Manfredonia – ha presentato ricorso al TAR Puglia di Bari per l’accertamento di nullità – ovvero per l’annullamento – della delibera del Consiglio comunale di Manfredonia n.27 del 17.09.2015 (pubblicata sull’Albo pretorio del Comune dal 06.10.2015), con la quale il Consiglio aveva approvato la seguente interpretazione autentica dell’ art. 44 delle NTA del vigente PRG (Piano regolatore generale): “Le zone D3E sono parti del territorio interessate da complessi industriali di tipo non inquinante, esistenti o già approvati, ovvero non sono autorizzabili insediamenti industriali che per dimensione, caratteristiche delle sostanze trattate e per il rischio di incidente rilevante derivante dall’utilizzo di sostanze pericolose, ai sensi della normativa vigente in materia, siano comunque da considerarsi nocivi e quindi di tipo inquinante”.

Al contempo, attraverso il ricorso presentato contro il Comune di Manfredonia e la Regione Puglia, l’EnergasSpA ha richiesto l’ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato – Sesta sezione – n.5499/2003 (che confermata altre sentenze del Tar Puglia di Bari, relativamente al suddetto progetto per l’installazione del deposito di gpl nel territorio di Manfredonia). Con il recente ricorso presentato al TAR Puglia di Bari, l’Energas avrebbe richiesto anche di “integrare il risarcimento del danno” in favore della società e di “provvedere alla nomina di un Commissario ad acta che si sostituisca al Comune e alla Regione nella richiesta di ottemperanza” della suddetta sentenza del Consiglio di Stato.

Fonte: Statoquotidiano

I tifosi tornano a casa col panettone

Mentre la città si mobilita contro l’arrivo del deposito Energas in riva al golfo, la società napoletana sponsorizza la squadra di calcio donando ai tifosi sipontini un bel panettone. A Manfredonia siamo al paradosso e sui social network in tanti si stanno sdegnando per quando accaduto durante la partita di domenica al Miramare contro il Nardò (con vittoria per 1 a 0 del Donia). Il logo dell’Energas fa sfoggio sui cartelloni pubblicitari dello stadio, mostrandosi tra i maggiori sponsor del club. L’Energas è un colosso, certo, presente anche nello stadio San Paolo durante i match del Napoli. Ma a Manfredonia la presenza della società nello stadio sa proprio di beffa, visto che c’è in atto una battaglia ambientale già da diversi mesi.

Su facebook, il sindaco Angelo Riccardi ha scritto: “Rispedite i panettoni al proprietario di Energas, nessuno può comprare la nostra dignità. La società si sottragga da politiche discutibili che nulla hanno a che fare con il destino della nostra squadra di calcio”.

Anche il Movimento 5 Stelle di Manfredonia ha espresso la sua profonda contrarietà verso l’iniziativa dell’Asd Manfredonia Calcio, che si è affiancata alla società Energas, “accettando di far distribuire, a quest’ultima, panettoni natalizi agli spettatori e, soprattutto, esponendo ben dieci striscioni pubblicitari Energas all’interno dello Stadio Miramare, durante la partita contro la squadra del Nardò. Lo Stadio Miramare è di proprietà comunale – aggiungono i pentastellati -, mentre l’Asd Manfredonia Calcio ne ha la gestione, ricevendo ben 120 mila euro dall’amministrazione comunale. Pertanto, dal momento che il Consiglio Comunale, in assemblea, si è chiaramente espresso contro l’installazione del megadeposito di gplEnergas (60 milioni di litri), l’elargizione di 120 mila euro annuali per la gestione dello Stadio Miramare, ed il pagamento delle utenze e degli interventi straordinari da parte dell’amministrazione, più che una convenzione è un vero e proprio “regalo” all’Asd Manfredonia Calcio (ci sono almeno una decina di società sportive che sarebbero felici di ottenere una convenzione simile anche per i Palazzetti di via Scaloria e di via Dante). L’Asd Manfredonia Calcio, prima di stipulare accordi con un’azienda fortemente contrastata dall’amministrazione, oltrechè da larghissima parte della cittadinanza, avrebbe, quantomeno, dovuto chiedere un parere a quest’ultima circa l’opportunità di tali accordi”.

Il Movimento 5 Stelle chiede che la convenzione per la gestione dello Stadio Miramare venga revocata al più presto, in quanto l’Asd Manfredonia Calcio adotta una politica che va contro gli interessi della città, la cui rappresentanza amministrativa, come detto precedentemente,  si è espressa contro l’installazione su menzionata.

“Il sindaco Riccardi – scrivono infine i 5 Stelle -, replicando ad alcuni cittadini che, su un “social”, chiedevano, appunto, la revoca della convenzione, ha dichiarato testualmente: “Basta un provvedimento della Giunta Comunale”. Ma ora dubitiamo fortemente che il sindaco Riccardi fosse all’oscuro di tutto, ma, augurandoci di sbagliare, invitiamo il primo cittadino a dimostrarlo adoperandosi, come primo atto, per adottare il provvedimento da lui indicato”.

Vicenda TAP, Trevisi ricostruisce

Pubblicato il: 19 dic 2015 - Da Webmaster

“Il consigliere chiedeva al servizio ecologia della regione di verificare se il decreto direttoriale del mise del 20 ottobre 2015″

vicenda TAP

“La Regione in data 22 ottobre 2015 rispondeva allegando la Nota n. 14369 del 22 ottobre 2015 inviata al MISE”

Bari. In seguito ad una segnalazione il Consigliere Antonio Trevisi, in data 14 novembre 2015, ha fatto una ricerca di accesso agli atti all’Area Politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale per l’attuazione delle opere pubbliche. Servizio Ecologia. Il Consigliere chiedeva al servizio Ecologia della regione di verificare se il decreto direttoriale del MISE del 20 ottobre 2015, con il quale il tratto Melendugno-Mesagne è stato inserito nella rete nazionale dei gasdotti, risultasse emesso senza il preventivo parere regionale. La cosa nasceva anche dal fatto che con Nota n. 84931 del 29/10/2015 la Prefettura di Lecce, a seguito di richiesta di Snam rete gas, aveva comunicato di essere in procinto di rilasciare autorizzazione all’accesso dei fondi interessati al tracciato Melendugno- Mesagne di raccordo tra il Gasdotto TAP e il punto di ricezione SNAM in Mesagne e che era possibile fa pervenire osservazioni alla prefettura entro i 20 giorni decorrenti dalla notifica delle nota ai Comuni interessati.

  1. La Regione in data 22 ottobre 2015 rispondeva allegando la Nota n. 14369 del 22 ottobre 2015 inviata al MISE (e in conoscenza al Ministero dell’ambiente, all’autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico nonché alla soc. SNAM) nella quale si precisava che rispetto alla istanza della SNAM all’ufficio regionale non risultava noto “alcun elemento di tale opera”, nonostante in tutte le sedi fosse stata ribadita la necessità della considerazione integrata delle due progettualità, soprattutto in termini di impatto ambientale cumulativo. Inoltre sempre nella stessa nota la Regione segnalava che rispetto all’elenco dei metanodotti della rete nazionale di Trasporto e il Piano decennale di SNAM destinato ad accoglierlo e consolidarlo, si confermavano due precedenti comunicazioni (nota n. 8578 del 30/09/2014 e nota n. 11157 del 6/08/2015) con le quali aveva messo in evidenza la “mancata sottoposizione del Pinao stesso ad un regolare procedimento di valutazione ed accertamento della compatibilità ambientale”. La regione concludeva così la nota n. 14369 del 22/10/2015 “Pertanto, in riscontro alla comunicazione ricevuta, si manifesta il proprio dissenso all’opera in quanto derivante da un assetto progettuale e procedimentale non corretto e non condiviso”.
  2. Il terzo allegato è la nota n. 14851 del 4 novembre 2015 indirizzata alla Prefettura di Lecce con cui riscontrando la nota n. 84931 del 29/20/2015 la regione inoltrava la citata nota n. 14369 del 22/10/2015, già inviata al MISE, “rappresentando in particolare la propria mancata conoscenza del progetto”.
  3. Il quarto allegato è la nota n. 16194 del 30 novembre 2015 indirizzata dalla regione al MISE (e in conoscenza al Ministero dell’ambiente, all’autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico nonché al consiglio regionale della Puglia) con cui la regione rispetto al decreto ministeriale di aggiornamento dell’elenco dei metanodotti della rete Nazionale di Trasporto e apprendendo che era stata accolta l’istanza di SNAM GAS chiedeva al MISE, per il principio di leale collaborazione, di voler tener conto della precedente nota regionale n. 14369 del 22/10/2015 e di rivedere il Decreto. La regione segnalava inoltre tanto era fatto in virtù della mancanza di un termine perentorio per l’espressione di un parere regionale nella comunicazione del ministero.

QUINDI:
la Regione, con la nota inviata il 30/11/2015 al MISE, ha già chiesto la revisione al MISE e in mancanza di riscontro l’unica strada ora è il ricorso amministrativo, entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’atto. Il Decreto MISE è del 20 ottobre 2015 ma per espressa previsione all’art. 4 del decreto si precisa che “4. Il presente decreto è comunicato ai gestori delle reti di trasporto interessate e all’ Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI), è pubblicato sul sito internet del Ministero dello sviluppo economico ed entra in vigore dal giorno successivo alla data di pubblicazione”. Quindi è entrato in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sul sito del MISE. I 60 giorni decorrono da allora. la data di scadenza scadrebbe pertanto intorno al 19 dicembre 2015. La denuncia di Trevisi era sfociata in una ulteriore missiva inviata solo pochi giorni fa in data 15/12 (allegato 6) dal “Dipartimento mobilità, qualità urbana, opere pubbliche e paesaggio” al MISE nella quale la Regione si limitava a ribadire la propria contrarietà all’opera chiedendo esplicitamente “una necessaria revisione dei metanodotti della rete Nazionale di Trasporto, poichè basata su presupposti non coerenti con gli strumenti di pianificazione regionale e basati sulla mancata condivisione tra codesto Ministero e l’amministrazione regionale scrivente”.

 

Fonte: Statoquotidiano

trivelle adriatico“Il Governo, raccogliendo le richieste delle regioni e di migliaia di istituzioni locali, associazioni e cittadini, ha fatto approvare nella Legge di Stabilità una norma che prevede il ripristino del limite delle 12 miglia dalla costa per le trivellazioni petrolifere”. E’ il commento dell’on. Michele Bordo, presidente della Commissione Politiche UE della Camera, alla decisione dell’Esecutivo di intervenire con un emendamento che ristabilisce “un fondamentale vincolo a tutela dell’ambiente marino e costiero, soprattutto di un mare chiuso qual è l’Adriatico”.

“Da anni – continua Bordo – sostengo la pericolosità e la dannosità potenziali dell’estrazione di petrolio, peraltro di bassa qualità, nell’Adriatico e ho anche presentato una proposta di legge che prevede l’istituzione della zona di protezione geologica del nostro mare.

L’approvazione dell’emendamento, a pochi giorni dal termine di COP21, è la dimostrazione che il Governo Renzi intende perseguire e rispettare gli obiettivi di riduzione dell’utilizzo dei carburanti di origine fossile, a vantaggio delle fonti energetiche rinnovabili e sostenibili.

La scelta di Governo e Parlamento apre necessariamente una prospettiva diversa nella trattativa con la Croazia, intenzionata a sfruttare i giacimenti petroliferi che si trovano a ridosso delle acque territoriali italiane.

Sul tema delle trivellazioni dobbiamo chiamare pure l’Europa a svolgere un ruolo – conclude Bordo – anche al fine di evitare che ciascun Paese continui a muoversi autonomamente”.

 

Fonte: Manfredonianews

Appello CAONS

Pubblicato il: 04 dic 2015 - Da Webmaster

Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo On. Dario Franceschini
Al Sindaco del Comune di Manfredonia Angelo Riccardi
Al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano
All’ Assessore all’Assetto del Territorio e Paesaggio Anna Maria Curcuruto

Oggetto: Accorato appello affinché si dica no all’installazione di un mega impianto di GPL (60000 mc.) in località S. Spiriticchio – Comune di Manfredonia, proponente Soc. Energas S.p.A

On. Ministro e Gent.mo Sindaco,
i cittadini e le istituzioni devono sapere che il territorio di Manfredonia e le zone limitrofe sono state al centro di un processo evolutivo fra i più proficui dell’Europa occidentale a partire dalle epoche più remote e hanno visto, attraverso i secoli, sviluppare forme di vita e di economia di rilevante spessore come attestano gli insediamenti archeologici (Coppa Navigata, Monte Aquilone, Fontanarosa, Siponto, Santa Tecchia, Amendola, ecc.).
A questi siti noti, ultimamente, si è aggiunto un altro, Santo Spiriticchio, ricco di reperti attribuibili a varie epoche, per lo più a quella eneolitica, che sarebbe opportuno e doveroso portare alla luce arricchire il nostro patrimonio storico-culturale..
Su questo sito, purtroppo, oggi, si vuol costruire un deposito di GPL che, se l’idea dovesse essere realizzata, distruggerebbe le testimonianze della civiltà dei nostri padri.
Queste poche osservazioni, costituiscono da parte nostra un atto di rifiuto del progetto in questione e sono rivolte a tutti i cittadini perché sappiano e siano coscienti di quanto si sta tentando di fare. Sono rivolte in particolar modo al Ministro dei Beni Culturali perché, come ha fatto per altre realtà, prenda a cuore questa situazione e, magari, fare un sopralluogo. Noi gli saremmo grati e felici di fare da guida.
Qualcuno può pensare che i Beni Culturali non hanno voce in capitolo e non possono permettersi di interferire con l’istallazione di un deposito di gas GPL di proprietà di una grossa società che vede la partecipazione anche di soci Kuwait (Q8) il che dà un tocco di internazionalizzazione e di peso.
Noi riteniamo che, trattandosi di un sito archeologico, deve essere proprio il Ministero dei Beni Culturali ad esprimere il suo diniego più assoluto dopo aver opportunamente e con metodi di rilevamento idonei valutato la sua importanza,
Non è giusto che la nostra storia, specialmente quella che deve essere ancora chiarita da ricerca e scavi, debba subire la vergogna dell’obblio col distruggere le vestigia del passato?
Si può distruggere un sito archeologico per costruire un deposito di GPL che, oltretutto non serve alla comunità locale perché ben servita da altre fonti di energia, ma solo a far guadagnare soldi a speculatori di turno?
Invece di permettere la costruzione di quell’impianto colossale (pare che sia uno dei più grandi, chiediamo al Sig. Ministro dei Beni Culturali di intervenire e dare il via alle procedure per certificare e classificare il sito in questione, nonché per determinare la sua importanza e la sua dimensione. Da parte nostra siamo certi che quella zona e tante altre limitrofe hanno visto lo sviluppo della civiltà daunia. La nostra convinzione deriva anche dal fatto che fotografie aeree rivelano l’esistenza di insediamenti presenti proprio nel terreno scelto dall’Energas.
Intervenga prontamente il Ministero che sovrintende all’archeologia per evitare la costruzione del deposito di GPL.
Chiudiamo con una amara riflessione. E’ possibile che il territorio di Manfredonia debba essere costantemente terra di conquista da parte di speculatori che vengono, distruggono e se ne scappano lasciando le nostre città sempre più affamate, più povere e pieno di guai?

Distinti saluti
Manfredonia 04/12/2015

per Il Comitato

Matteo Starace

“Usufruendo, infatti, del d.m. del 2 aprile 2014, abbiamo approvato il ripianamento del disavanzo, approvato nel bilancio 2014″

Riontino Zapponeta“Ci siamo associati alla scelta del consiglio comunale di Manfredonia, che ha espresso la propria contrarietà all’installazione del deposito gpl costiero”

Zapponeta, 28/11/2015. ”Svoltosi nella serata di venerdì 28 novembre ilConsiglio Comunale di Zapponeta, ha visto l’approvazione di tutti i punti all’ordine del giorno. I primi argomenti riguardavano la materia finanziaria con il riaccertamento straordinario dei residui e l’assestamento generale di bilancio per l’esercizio finanziario dell’anno 2015. Usufruendo, infatti, del D.M. del 2 aprile 2014, abbiamo approvato il ripianamento del disavanzo, approvato nel bilancio 2014, spalmandolo nei prossimi 30 esercizi finanziari. Tutto questo è stato possibile attraverso una diminuzione della spesa, grazie alla quale, con tanti sacrifici, abbiamo potuto chiudere il cerchio ad un processo di risanamento delle casse comunali, cominciato con l’approvazione dei bilanci 2012/2013/2014/2015 e chiuso oggi con il riaccertamento straordinario dei residui.

Abbiamo approvato, inoltre, il Piano annuale di diritto allo Studio per l’anno 2016, che prevede la richiesta di un contributo regionale per l’acquisto di un nuovo pulmino per il trasporto degli alunni che abitano fuori il centro abitato. Ed infine, unendoci alla battaglia che sta portando avanti il Comune di Manfredonia, il Consiglio Comunale di Zapponeta ha votato all’unanimità contro il progetto ENERGAS”.

”Ci siamo associati alla scelta del consiglio comunale di Manfredonia, che ha espresso la propria contrarietà all’installazione del deposito gpl costiero, preoccupati tanto da un punto di vista ambientale quanto della sicurezza. La contrarietà del consiglio comunale di Zapponeta, come raramente accade, è stata espressa all’unanimità”.

E’ quanto dice il sindaco di Zapponeta, Giovanni Riontino, a Stato Quotidiano.it

 

Fonte:Redazione Stato Quotidiano.it

 

CAONS nuove osservazioni energas

Pubblicato il: 30 nov 2015 - Da Webmaster

Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,
Dott. Graziano Delrio Al Ministro dello Sviluppo Economico,
Dott.ssa Paola Guida
e, p. c., Alla Dott.ssa Paola Barzaghi
Al Ministro dell‟Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare,
On. Gian Luca Galletti
e, p. c., Alla Dott.ssa Carmela Bilanzone Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali,
On. Dario Franceschini
A S.E. il Prefetto di Foggia, Dott.ssa Maria Tirone
Al Presidente della Regione Puglia,
Avv. Michele Emiliano
All‟Assessore all‟Assetto del Territorio e Paesaggio,
Dott.ssa Anna Maria Curcuruto
Al Direttore Ambiente e Opere Pubbliche Antonicelli Antone Al Sindaco del Comune di Manfredonia,
Geom. Angelo Riccardi
Al Presidente della Provincia di Foggia,
Avv. Francesco Miglio
Al Comandante della Capitaneria di Porto di Manfredonia,
C.F. (CP) Nicola Latinista
Al Commissario dell‟Autorità Portuale,
Avv. Gaetano Falcone
Alla Direzione Regionale Vigili del Fuoco della Puglia,
Al Comando Provinciale dei Vigli del Fuoco Foggia,
Al Dirigente dell‟Ufficio Servizio Rischio incidente rilevante,
Ing. Giuseppe Tedeschi
Al Soprintendente Dott. Luigi La Rocca
Al Procuratore della Repubblica di Foggia,
Dott. Leonardo Leone De Castris

Oggetto: Osservazioni relative ad Avviso Pubblico (n. atto 33762), emesso in data 30-09-15 dal Comune di Manfredonia, avente come oggetto: “Istanza di autorizzazione per realizzare un deposito costiero di GPL, con annesso gasdotto di collegamento al porto industriale e raccordo ferroviario alla stazione Frattarolo della Società Energas S.p.a. (già Isosar s.r.l.)‟‟.

PREMESSO CHE

il progetto presentato dalla Energas S.p.A rientra tra le attività “a rischio di incidente rilevante” di cui al d.lgs. 334/1999, attualmente integrato con il decreto legislativo 26 giugno 2015, n.105;
a nostro parere non può essere ritenuto valido un progetto presentato nel 1999 dall‟allora Isosar, ora Energas, senza tener conto dell‟evoluzione tecnologica, soprattutto per questa tipologia di impianto che richiede la massima sicurezza;
la zona è interessata dalle faglie (allegato n.1, redatto da Isosar, ora Energas), di Candelaro, di Mattinata, di Rignano Garganico-Manfredonia, ecc. (allegato n 2), di Ortolino-Vallone Mezzanotte (Allegato 3) e che essa è interessata anche da altre inattive che, pur presentando gradi di debolezza, possono essere riattivate a causa degli sforzi tettonici che interessano il Gargano;
la stessa zona è fortemente sismica con fenomeni attivi sia in mare che in terraferma (pericolosità sismica di II categoria (allegati nn. 4, 5,6, redatti dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Foggia) e la valutazione sulla sismicità non è stata affrontata dalla società Energas in maniera adeguata presentando essa notevoli carenze, per cui allo stato attuale non risulta essere esaustiva e necessita di uno studio approfondito per dare tranquillità e sicurezza alla cittadinanza e alle popolazioni costiere;
non si è tenuto in debito conto che il deposito di GPL Energas dista circa 500 metri da alcuni opifici artigianali e che, a circa 900 metri dall‟impianto sorgono varie aree industrializzate e urbane;
la società Energas, il cui deposito sarà realizzato a ridosso dalla S.S. 89, annuncia che per la fornitura dei suoi clienti ricorrerà: a) al trasporto su gomma di ben 130.000 tonnellate annue di GPL servendosi di autobotti (circa 25 al giorno), le quali, di certo, transiteranno lungo la stessa statale (ad altissimo traffico, quindi, a pericolosità elevata); b) alla ferrovia utilizzando l‟unico binario della rete Foggia- Manfredonia, distante appena 60 metri dalla S.P. 59, anch‟essa con un rilevante traffico di auto, autotreni e mezzi agricoli;
il deposito di GPL sarà collegato alla rete ferroviaria, stazione di Frattarolo, mediante un raccordo di circa 1800 metri che attraverserà anche zone protette dal punto di vista faunistico;
il trasporto di GPL prevede una movimentazione di 100.000 ton/anno a mezzo di ferrocisterne, corrispondenti a circa 200 convogli/anno con frequenza giornaliera, che partendo dalla stazione di Frattarolo, attraverseranno quella di Foggia e altri centri abitati;
in caso di incidenti potrebbe verificarsi un effetto domino a causa della presenza: a) di un distributore di carburante per autotrazione della Esso (a circa 850 metri dal futuro impianto di GPL, Allegato 7); b) di reti di distribuzione del gas metano che, in alcuni tratti, saranno affiancate dal gasdotto di GPL (Allegato 8); c) di una cabina di decompressione del metano, posta a circa 90 metri dal più vicino binario di sosta e manovra dei convogli ferroviari e a poche centinaia di metri dall‟impianto di GPL;
l‟impianto dell‟acquedotto pugliese, che fornisce acqua alla Riviera Sud e al Comune di Zapponeta, confinando con il deposito di GPL (dista appena 150 metri dal baricentro del deposito stesso), in caso di incidente arrecherebbe gravi disservizi e notevoli disagi ai cittadini;
le zone adiacenti al sito in questione sono classificate come siti ad alto rischio idrogeologico (Allegato 9);
la società Energas descrive il territorio in questione come zona degradata, di scarso pregio ambientale e naturalistico, affermazione che cozza contro una realtà inoppugnabile dal momento che tale sito presenta una biodiversità vegetativa e faunistica oltremodo ricca tanto da essere classificato come zona SIC e ZPS (Allegati nn. 10, 11);
un lungo gasdotto attraverserà una zona sottoposta a vincolo archeologico (l‟antica laguna di Siponto, dove è accertata la presenza di un porto romano interrato (Allegato 12), costeggerà gli ipogei Capparelli che, dopo il recente restauro, sono da considerare un nuovo gioiello da tenere sotto gelosa custodia;
non corrisponde a verità quanto riportato nell‟aggiornamento dell‟Energas, trasmesso in data 10-11-2014 al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo che, a pag. 18 al punto 1.2.a, recita: “nelle aree direttamente interessate al progetto in esame ovvero nelle sue immediate vicinanze, non sono presenti beni architettonici‟‟; sono, invece, segnalati come beni architettonici: la Masseria di S. Spirito (Allegato 13), distante 800 metri dal sito di stoccaggio di GPL e circa 150 metri lateralmente dal raccordo ferroviario; la Masseria Pariti a circa 1300 metri (Allegato n. 14), la masseria Mascherone, la masseria Capparelli, la masseria Mustaccio, la Masseria Valente Coppa del Vento), ecc. (Cfr. PTCP della provincia di Foggia); inoltre, risultano essere sottoposti a vincolo archeologico: la Basilica di Santa Maria di Siponto, Masseria Cupola e il sito di Coppa Nevigata;
la località Santo Spiriticchio, su cui nascerà l‟impianto, è classificata come uno dei più importanti siti archeologici della Daunia che hanno restituito materiale ceramico eneolitico (Cfr. l‟art. pubblicato nel recente libro Venti del Neolitico. Uomini del Rame. Preistoria della Puglia Settentrionale, Claudio Grenzi Editore, Giugno 2015, pp. 76-80; Allegati nn. 15, 16);
dall‟indagine effettuata dalla dott.ssa C. Mazzotta, incaricata dall‟Energas per la ricognizione archeologica preventiva, sia di terra che di mare, è evidenziato che :“Fondamentale risulta riflettere sul principio che nessun rischio archeologico è valutabile nella sua totalità unicamente dalla ricognizione di superficie, in quanto non è possibile valutare a pieno l‟effetto che possono avere alcuni fattori sulla visibilità durante la ricognizione, quali: lavori agricoli, fenomeni podologici e/o di accumulo” e ancora „„L‟indagine archeologica subacquea non ha apportato alcun elemento archeologicamente degno di rilievo e questo probabilmente anche a causa della scarsa profondità che, unita alla prossimità del litorale ed all‟azione meccanico-dinamica del moto ondoso sotto costa, non ha permesso la sopravvivenza di alcuna evidenza archeologica‟‟. A questo riguardo, per giungere a conclusioni di tal fatta, riteniamo che non siano stati utilizzati strumenti idonei e tecnologie appropriate ad effettuare indagini di ricognizioni di archeologia preventiva, cioè, sulla terra ferma, con l‟ausilio di un geo-radar e, nel tratto di posizionamento del gasdotto subacqueo, con le seguenti strumentazioni: geo-radar, side scan sonar e multibeam echosounder;
la presenza delle navi gasiere (da 15.000 – 20.000 tonn.) influirà notevolmente sul traffico delle imbarcazioni da pesca, da diporto, passeggeri e commerciali che dovranno mantenere le distanze previste e rispettare le zone di interdizione e tutto questo costituirà un impedimento allo sviluppo delle attività legate al mare;
la stessa Energas ipotizza l‟arrivo di un numero di navi/anno pari a 53 occupando il molo A5 del pontile “Alti Fondali” per circa 1.160 ore/anno;
la possibilità di incidenti, causati da errori umani, da collisioni, da procedure non sufficientemente sperimentate o da difetti tecnologici, specialmente delle attrezzature utilizzate per lo scarico/carico che non tranquillizzano la cittadinanza;
siamo di fronte all‟emergenza clima e che bisogna limitare al massimo i consumi derivanti dagli idrocarburi, quali petrolio, metano, GPL e dare maggiore impulso alle fonti rinnovabili;
la Puglia, specialmente la provincia di Foggia, non ha un programma di sviluppo che preveda grosse richieste energetiche, così come il PEAR Puglia vuole ridurre il fabbisogno di GPL, facendo ricorso ad altre fonti;
negli ultimi tempi si è registrato una diminuzione di richieste di GPL (quasi il 15% in meno l‟anno scorso);
la dichiarazione di „„infrastruttura strategica‟‟ sia un mera forzatura in quanto esiste una rete
nazionale che è alimentata a metano e che soddisfa abbondantemente il fabbisogno della
popolazione;

il CAONS

in considerazione della vetustà del progetto presentato, della tecnologia risalente al 1999 (più di 15 anni fa),
anche se integrata con pochi aggiornamenti,

CHIEDE ALL‟ENERGAS

– che retroceda dalla volontà di istallare un mega deposito a così breve distanza dalla città, dove i venti
spirano in maniera prevalente verso il centro abitato, dal mare e dai siti di rinomanza archeologica ed
architettonica;
– che tenga presente l‟alta pericolosità del deposito dovuta anche agli attacchi terroristici, così come risulta
dagli atti del Comitato di sicurezza interna degli Stati Uniti del 21 Aprile 2005 in cui si afferma
che gli impianti di gas sono “tra gli obiettivi più attraenti per i terroristi”.
– che tenga presente ancora che anche le infrastrutture più sofisticate, a lungo sperimentate e teoricamente
ritenute sicure, sono sottoposte a cedimenti e malfunzionamenti imprevedibili che possono essere causa di
eventi incontrollabili;

ESPRIME INOLTRE

LA SUA NETTA CONTRARIETA‟ ALLA REALIZZAZIONE DELL‟IMPIANTO DI GPL RIVOLGENDOSI ALLE AUTORITA‟ COMPETENTI AFFINCHE‟ VENGA SCONGIURATO TALE PERICOLO.

In considerazione dell‟alta valenza degli interessi della popolazione di Manfredonia e zone limitrofe, in merito alla richiesta di installazione del deposito costiero di GPL Energas, il Comitato CAONS, per opportuna conoscenza, trasmette copia delle presenti Osservazioni alla Procura della Repubblica di Foggia.
Alle Osservazioni presentate dal CAONS si allegano n.16 foto
Manfredonia, 29/11/2015
Per il CAONS

Matteo Starace

“Al quarto punto verrà proposto il piano annuale di diritto allo studio per il 2016″

energas

“Al sesto ed ultimo punto si discuterà della proposta di determina da parte dell’Energas spa per il progetto di deposito costiero gpl nel comune di Manfredonia”

Zapponeta. ”Indetto per venerdì 27 novembre 2015 il Consiglio Comunale di Zapponeta, che si terrà nell’aula consiliare presso la Sede Comunale a partire dalle ore 18.
Sei sono i punti all’ordine del giorno. Infatti, oltre all’approvazione dei verbali della seduta precedente, il secondo e terzo punto riguarderanno la materia finanziaria con il riaccertamento straordinario dei residui e l’assestamento generale di bilancio per l’esercizio finanziario dell’anno 2015. Al quarto punto verrà proposto il piano annuale di diritto allo studio per il 2016. Il punto successivo, invece, riguarderà la rettifica della delibera inerente la nomina del revisore dei conti. Al sesto ed ultimo punto si discuterà della proposta di determina da parte dell’Energas spa per il progetto di deposito costiero gpl nel comune di Manfredonia”.
Ufficio Stampa Comune di Zapponeta

 

Fonte: Statoquotidiano

M5S Allarmante il silenzio di Gatta e CampoContinua il botta e risposta tra la società Energas Spa e i consiglieri del M5S Puglia riguardo la scelta di assumere forza lavoro dalla Sangalli Vetro per il futuro impianto che dovrebbe sorgere in località Spiriticchio. Alle ultime dichiarazioni dei vertici dell’azienda replicano così le Consigliere M5S Rosa Barone ed Antonella Laricchia: “Ancora una volta la società mente sapendo di mentire, questa volta millantando incontri organizzati dai lavoratori della Sangalli Vetro, richiesta partita secondo la versione dell’azienda dai lavoratori preoccupati per il loro futuro lavorativo. Non ci risulta affatto che questa versione dei fatti corrisponda al vero, gli operai dell’azienda non hanno mai chiesto di incontrare il Presidente Menale ma è lo stesso che ha contattato i lavoratori oramai in presidio permanente davanti l’azienda da più di un anno, per offrire “qualcosa” ad un terzo di loro. Un passaggio per noi basilare per ribadire ancora una volta come si stia compiendo una vera e propria opera di  “sciacallaggio’’ per “comprare” il consenso dell’opinione pubblica dei cittadini di Manfredonia tentando di evitare l’opposizione della popolazione all’apertura dell’impianto di stoccaggio di GPL. Per fortuna grazie al M5S, grazie ai cittadini attivi e ai comitati impegnati in questa battaglia contro l’impianto, la consapevolezza dei manfredoniani riguardo la pericolosità per la salute e l’incolumità di una intera comunità, cresce di giorno in giorno.”Le consigliere pentastellate proseguono chiedendo ai vertici dell’azienda di impegnarsi nel rispetto della legge e di quelle che sono le procedure che un impianto del genere richiede dandone, contestualmente, contezza alla cittadinanza in modo trasparente; il riferimento è all’applicazione dell’art. 17 della Seveso III in materia di rischi di incidenti rilevanti.

Non manca una stoccata ai consiglieri regionali manfredoniani: “Ci saremmo aspettati da parte di Campo e Gatta un appoggio in questa battaglia. Il loro silenzio su questa vicenda è allarmante. Il Movimento 5 Stelle si conferma l’unica forza politica e istituzionale che si sta battendo concretamente per difendere gli interessi della comunità manfredoniana, contro questa bomba ad orologeria”.

 

Fonte: Manfredonianews

Nimby Forum

Il prossimo 17 novembre, il Governo aprirà le porte della Camera dei Deputati per la decima edizione del “Nimby Forum”, l’evento in cui si riuniscono le lobby per parlare delle opere e progetti bloccati per contestazioni territoriali ambientali in Italia. Un evento, organizzato con il sostegno di Asja, Metropolitana Milanese, Sogin, Tap, Terna, che ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei dicasteri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico. Una forum finito, per questo, al centro del question time presentato oggi alla Camera dal Movimento 5 Stelle con il deputato Giorgio Girgis Sorial. Per l’Esecutivo renziano ed il ministro Galletti (Ambiente) è un modo come un altro per confrontarsi e far contribuire al dibattito, per i 5 Stelle, invece, si tratta dell’ennesimo appoggio incondizionato alle lobby industriali a discapito dei cittadini.

“Sembra che il Governo Renzi voglia zittire tutte le voci di cittadini e dei comitati contrarie ad inceneritori, cementifici e tutte quelle opere che sul territorio non sono accolte positivamente – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), battutosi con diverse interrogazioni in sede parlamentare sull’elettrodotto Durazzo-Polignano e gli impianti eolici offshore sul Gargano – Dopo l’incredibile risposta ricevuta oggi, continuiamo a chiederci per quali ragioni il ministero dell’Ambiente abbia concesso il suo patrocinio a questo evento. Quali meriti di rilievo culturale, sociale, scientifico, artistico, storico o sportivo abbia ravvisato in tale forum e in che modo abbia considerato privo di finalità, anche indirette, commerciali o di lucro, un evento che – prosegue L’Abbate (M5S) – riunisce interessi di lobby che considerano le contestazioni di intere popolazioni locali preoccupate di difendere l’ambiente e il territorio dove vivono come un virus da eliminare, e hanno come unico obiettivo quello di ottenere a tutti costi e per motivi di profitto economico la realizzazione delle loro opere”.

Ben 12 gli impianti monitorati dal Nimby Forum in Puglia: eolico offshore di Mattinata; le centrali a biomasse di Sant’Agata di Foggia, Cellino San Marco e Andria; gli elettrodotti Durazzo-Polignano a Mare, Bisaccia-Seliceto, Foggia-Benevento; l’inceneritore di Modugno; la centrale termoelettrica di Taranto; l’impianto eolico di Castri di Lecce-Vernole; la discarica di Corigliano ed il TAP. Il sito del forum si vanta di disporre, infatti, del “primo e unico database nazionale delle opere di pubblica utilità che subiscono contestazioni” e sottolinea come il suo obiettivo principale sia l’individuare le più efficaci metodologie di interazione tra i diversi stakeholder per gestire e ridurre il fenomeno delle opposizioni territoriali.

“È alquanto singolare che il monitoraggio delle contestazioni territoriali ai progetti infrastrutturali avvenga di concerto tra il Governo e le imprese interessate a costruire queste opere, con fine esplicito di eliminare la cosiddetta ‘sindrome Nimby’, ovvero le resistenze delle popolazioni che non vogliono subire le conseguenze ambientali e alla salute che quasi tutti questi progetti si portano dietro – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – Ed è alquanto incredibile che quell’Istituzione che rappresenta i cittadini vada a dare il proprio patrocinio proprio a coloro che non solo vanno contro l’interesse degli italiani ma voglia anche zittire la loro voce”.

Fonte: L’Immediato