Nella giornata di ieri sono state inaugurate due strutture logistiche che ampliano e completano la sede dell’Ufficio Locale Marittimo – Guardia Costiera – di Rodi Garganico.

Alla presenza dell’Ammiraglio Vincenzo LEONE, Direttore Marittimo della Puglia e della Basilicata Ionica e dei Titolari degli Uffici territorialmente dipendenti, è stata celebrata la cerimonia di inaugurazione col rito del taglio del nastro e la benedizione di Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo Franco MOSCONE.

La cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali è stata arricchita dalla presenza del Sindaco di Rodi Garganico Carmine D’ANELLI, del Presidente della Lega Navale di Rodi Garganico Vittorio TRIGIANI, del Direttore del porto turistico Marino MASIERO e della Dirigente ASL Dott.ssa Cinzia PICCALUGA.
Si tratta di un progetto ben riuscito che offre nuovi spazi lavorativi pensati per le esigenze operative e logistiche del personale militare della Guardia Costiera destinato a Rodi Garganico.

L’intervento si colloca nel più ampio progetto portato aventi dalla Direzione Marittima di Bari finalizzato a migliorare gli ambienti lavorativi e di vita del personale dipendente al fine di accrescere l’operatività degli uffici periferici che durante il periodo estivo rappresentano il primo front office delle esigenze del cluster marittimo.

La struttura operativa inaugurata riguarda la sede del personale imbarcato sulla motovedetta CP 543 ubicato sul molo del porto, con il mezzo nautico ormeggiato a pochi metri a vantaggio di una maggiore prontezza operativa.
Questa inaugurazione ha l’auspicio di essere un valore aggiunto al territorio garganico.

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In occasione della festa della Marina Militare Italiana prevista per il prossimo 10 giugno anche la Capitaneria di Porto di Manfredonia sta organizzando una serie di eventi a favore della cittadinanza. In particolare i giorni 08 e 09 giugno dalle ore 10:00 alle ore 12:00 sarà possibile visitare, presso il pontile N del molo Vespucci del Porto Turistico “Marina del Gargano”, le motovedette classe 200, 700 e GC 138.
Nell’occasione saranno illustrate, a cura dei militari imbarcati a bordo dei mezzi navali della Guardia Costiera, le molteplici attività svolte dalla Marina Militare e in particolare dalla Guardia Costiera.

La giornata della Marina Militare si celebra il 10 giugno, data in cui si ricorda l’anniversario dell’affondamento della Corazzata “Szent Istvan” (Santo Stefano) nei pressi della piccola isola di Premuda nel 1918. L’impresa coraggiosa portata a termine da due piccole imbarcazioni della Marina Militare (MAS “15” e “21”) comandate dal Capitano di Corvetta Luigi Rizzo e del Guardiamarina di complemento Giuseppe Aonzo risulto di fondamentale importanza sia sotto il profilo tecnico sia sul piano dell’impatto emotivo nei confronti degli avversari.

Dal 1964 tale ricorrenza viene festeggiata il giorno 10 giugno.

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Nelle giornate del 03 e 04 giugno scorse, la CP421 Nave “Roberto ARINGHIERI” ha effettuato uno scalo tecnico nel porto di Vieste dopo essere stata impiegata al Salone Nautico di Venezia – dal 29 maggio al 2 giugno.

Varata il 28 ottobre 2021, l’unità appartiene alla nuova classe “Angeli del Mare” e prende il nome del Tenente di Vascello (CP) Roberto ARINGHIERI, Medaglia d’Oro al Valor di Marina, che perse la vita il 28 ottobre del 1995 “mentre operava quale componente di un team ispettivo a bordo di unità navale assegnata ad una missione multinazionale di pace durante il conflitto iugoslavo. Nel corso di una impegnativa operazione di polizia marittima, si offriva volontario prodigandosi con generoso slancio, nonostante le avverse condizioni ambientali, per aprire la strada al successivo impiego della squadra. In tale circostanza rimaneva vittima di mortale incidente”.

Seconda nave della Classe, ha conseguito la certificazione di “autoraddrizzante” e si contraddistingue per essere il progetto con caratteristiche di inaffondabilità più lungo mai realizzato in Italia. L’unità ha uno scafo in alluminio di 33,6 metri, con una propulsione assicurata da due motori MTU accoppiati a due idrogetti, mediante i quali è in grado di raggiungere una velocità massima continuativa superiore a 30 nodi, con una autonomia di circa 1.000 miglia a 28 nodi. Eccellenza della cantieristica italiana e vanto delle capacità marinaresche del nostro Paese, rappresenta il meglio della tecnologia navale di oggi, con propulsione e strumenti di comunicazione all’avanguardia. Imbarcazione con un sistema avanzato di comando e controllo che assicura maggiore autonomia e prestazioni, maggiori capacità ricettive e una migliore logistica per le operazioni di soccorso che coinvolgono grandi numeri di persone e nell’assolvimento dei vari profili d’impiego connessi ai diversi compiti di istituto del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.

Il motto: “TEMPESTATE MARIS SPE VOLAT“ : “(La Nave) nella tempesta del mare vola con speranza” è il motto ufficiale dell’unità, che esprime, il senso di appartenenza al Corpo del Comandante ARINGHIERI, ed il lascito alle nuove generazioni ed a quanti, come lui, fanno parte del grande equipaggio della Guardia Costiera, che ogni giorno opera a servizio della collettività.

L’equipaggio, al comando del Tenente di Vascello (CP) Andrea MONTINARO, è stato ricevuto con gli onori dovuti dal Capo del Circondario Marittimo e Comandante del Porto di Vieste, T.V. (CP) Domenico REGA. La sosta, per rifornimento e ordinaria ispezione all’unità, è stata un’occasione di confronto su tematiche legate all’operatività delle Unità del Corpo di cui Nave “ARINGHIERI” rappresenta la naturale evoluzione tecnica del percorso compiuto negli ultimi anni dal Corpo nei diversi teatri operativi internazionali.
Nave “ARINGHIERI” e il suo equipaggio, dopo aver terminato le operazioni legate alla sosta, hanno salutato nella tarda mattinata di ieri la città di Vieste, riprendendo il mare in direzione Cagliari.

Divieto non viola competenza statale sulla pesca

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Fonte: garganotv

15 Febbraio 2024

FOGGIA – È stata confermata dalla Consulta la ‘regolarità’ del blocco triennale in Puglia della ‘pesca’ dei ricci di mare, un fermo “straordinario” introdotto a tutela della specie dalla Regione Puglia, uno dei luoghi del “sovra-sfruttamento a livello locale di tale risorsa ittica” a rischio estinzione.

Il divieto è stato introdotto, fino al 2025, con la legge regionale approvata il 28 marzo 2023, e contestata davanti alla Corte Costituzionale dall’Avvocatura dello Stato in rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il blocco riguarda la pesca ‘locale’ e non si estende alla commercializzazione dei ricci di mare provenienti da ‘fuori’ Regione, purché provvisti di tracciabilità.

Ad avviso della ‘difesa’ di Palazzo Chigi, non rientrerebbe nel potere delle Regioni imporre blocchi della pesca, semmai la competenza per introdurre simili limitazioni, attualmente, sarebbe del Ministero dell’Agricoltura che si occupa, tra l’ altro, di “sovranità alimentare”.

Inoltre, l’Avvocato dello Stato ha fatto presente che non esiste un “mare territoriale regionale”, entro il quale le Regioni avrebbero il potere di disporre a loro piacimento, esiste invece una “sovranità dello Stato” che governa su quanto circonda le “coste continentali ed insulari della Repubblica”.

Su questo punto, salvando il blocco della pesca del governatore Michele Emiliano che ha previsto indennizzi per i pescatori ‘fermi’, la Corte Costituzionale ha concordato con la difesa erariale e ha modificato la legge laddove faceva riferimento ai termini “mari regionali” (ora divenuti “nello spazio marittimo prospiciente il territorio regionale”), “mare territoriale della Puglia” (ora “nello spazio marittimo prospiciente il territorio regionale”) e “da mari territorialmente non appartenenti alla Regione Puglia” (ora “dallo spazio marittimo non prospiciente il territorio regionale”).

Fonti verificate: ANSA //

Fonte: Statoquotidiano

 

Paolo Caratossidis promotore del Granchio Blu Network e presidente di Cultura & Cucina

“Sacrosanto il sostegno del Governo al settore della pesca e della molluschicoltura che da oltre trent’anni soffrono una crisi strutturale legata a molteplici cause e variabili che hanno fatto molti più danni del famigerato granchio blu”. Così Paolo Caratossidis, promotore del primo Granchio Blu Network e presidente di Cultura & Cucina, l’associazione di promozione eno-gastronomica che sta studiando il fenomeno sotto i profili economici, sociali e culinari.

«Alla filiera del Granchio Blu mancano ancora alcuni tasselli fondamentali, dato che in Italia vengono importati quantitativi significativi di polpa di granchio blu, soprattutto dalla Grecia e dalla Tunisia», questa l’opinione di Caratossidis, già autore del libro “Granchio Blu, minaccia o risorsa”. «Vista l’entità del fenomeno e il suo valore commerciale, sarebbe ora di comprendere che il prodotto “granchio blu” italiano dovrebbe essere salvaguardato e non demonizzato come hanno fatto in molti per ignoranza e pregiudizio», ha detto ancora l’esperto.

«Con l’inserimento nell’elenco delle denominazioni delle specie ittiche di interesse commerciale, si è dato avvio alla valorizzazione del prodotto che dovrà essere poi sviluppata attraverso una strategia mirata alla realizzazione di una vera e propria filiera di consumo – ha spiegato Caratossidis -. Dal MASAF, il Ministro Lollobrigida ha confermato la posizione espressa già l’estate scorsa quando il fenomeno si era manifestato prepotentemente. Una linea che sposo integralmente».

Il Ministro ha, infatti, ribadito come «il granchio blu può essere una grande risorsa sia per le sue proprietà nutrizionali, in particolare la forte presenza di vitamina B12, sia per i potenziali mercati di sbocco, anche internazionali che si possono raggiungere».

«Bisogna iniziare a promuovere seriamente la nascita di una filiera virtuosa che porti valore al nostro territorio con azioni mirate a contenere l’import del crostaceo e alla lavorazione e commercializzazione del prodotto nostrano. Solo in Veneto fino ad ottobre 2023 sono state commercializzate dai sei mercati ittici regionali del Veneto e dal consorzio pescatori Polesine oltre 400 tonnellate che toccherebbero quasi quota 1000 con quelli mandati sciaguratamente al macero perché sotto taglia dal punto di vista commerciale, 490 tonnellate, che ha generato un costo vivo a carico del Consorzio per lo smaltimento quantificabile in circa 468mila euro», ha concluso Caratossidis. Il Ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, ha mantenuto i patti con i pescatori colpiti da quello che è stato – forse troppo ingenerosamente – definito come il flagello del mare e delle lagune, firmando la circolare con la quale sarà possibile accedere allo stanziamento di 10 milioni di euro che permetterà ai Consorzi, alle imprese di pesca e dell’acquacoltura di ottenere contributi a fondo perduto per fronteggiare l’invasione del granchio blu e avviare la semina, il ripopolamento e la protezione degli impianti.

Fonte: Stato Quotidiano

 

Si avvisano i visitatori che le viste al Centro Studi e Ricerche della Cultura del Mare di Manfredonia sono temporaneamente sospese per lavori di manutenzione straordinaria.

La Guardia Costiera conferma il proprio impegno – in dipendenza funzionale dal
Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – nella
vigilanza sulla filiera della pesca. Un’attività continua che ha lo scopo di verificare
il rispetto delle vigenti disposizioni nazionali ed internazionali in materia di tutela
delle risorse ittiche e dell’ambiente marino.
Proprio in occasione dell’incremento di domanda dei prodotti ittici che si registra
in prossimità delle festività natalizie, la Guardia Costiera ha rafforzato il proprio
impegno nel contrasto alle attività di pesca illegale, allo scopo di scongiurare
tutti quei comportamenti illegali che compromettono il prodotto ittico, soprattutto
“Made in Italy”.
L’operazione complessa “SpINNaker” (INN, acronimo di Pesca Illegale Non
dichiarata e Non regolamenta), in corso in questi giorni su tutto il territorio
nazionale e che si protrarrà fino al mese di febbraio, vede in campo donne e
uomini della Guardia Costiera impegnati in controlli, sia a terra che in mare.
Tre le fasi dell’operazione in corso: una prima fase detta di “analisi”, che ha
avuto luogo dal 13 al 30 novembre ed è servita a individuare i “target” di
interesse, individuando le unità navali e gli operatori commerciali destinatari di
un’eventuale verifica durante l’attività operativa; a questa ha poi fatto seguito una
seconda fase “operativa” – dal 1 al 15 dicembre -, che ha permesso di attuare
un contrasto diretto alle attività di pesca illegale, attraverso l’esecuzione delle
verifiche preventivamente pianificate; infine, seguirà una terza fase durante la
quale, in considerazione del particolare periodo dell’anno e della specificità delle
realtà locali, i Comandi territoriali potranno orientare meglio la loro azione di
controllo.
L’obiettivo principale è quello di prevenire, individuare e contrastare qualunque
forma di illegalità che possa pregiudicare in maniera significativa gli stock ittici e
alterare il principio di leale concorrenza sul mercato a causa di comportamenti
disonesti, che possano indebolire anche la capacità del cittadino di
autodeterminarsi correttamente nella scelta del prodotto ittico. Un’operazione
questa che tutela anche la maggioranza degli operatori del settore che agiscono
nel rispetto della normativa e garantiscono prodotti di elevata qualità, primi fra
tutti quelli provenienti della pesca italiana artigianale e costiera.
Il dispositivo messo in campo – coordinato a livello nazionale dal Centro di
Controllo Nazionale Pesca del Comando Generale della Guardia Costiera di
Roma, e articolato a livello territoriale sui Centri di Controllo Area Pesca
(CCAP) delle 15 Direzioni Marittime regionali – ha portato, ad oggi,
all’effettuazione di 10.850 controlli e che consentiranno agli italiani di acquistare
sul mercato prodotti ittici sicuri garantiti.
Questi i dati salienti: 636 illeciti tra amministrativi e penali, 211 attrezzi da
pesca sequestrati, 6 esercizi commerciali chiusi; sanzioni pecuniarie che
ammontano a oltre 1 milione di euro, per un totale di 218 tonnellate di
prodotto ittico sequestrato.
Numeri che rientrano nello sforzo complessivo posto in essere nel corso del 2023
dalla Guardia Costiera nella sua funzione di controllo del settore della pesca,
in linea con gli obiettivi proposti dal Ministero dell’agricoltura della sovranità
alimentare e delle foreste.

Nel 2023, infatti, è di oltre 7,5 milioni di euro l’importo totale delle sanzioni
comminate, con oltre 500 tonnellate di prodotto irregolare sequestrato. Ma non
solo. Nel corso dell’anno l’azione di contrasto alla pesca illegale ha permesso di
effettuare sull’intero territorio nazionale circa 110.000 verifiche e ispezioni
approfondite sia in mare che lungo la filiera commerciale: dall’analisi dei dati è
risultato che la maggior parte degli illeciti è avvenuto nell’ambito della tracciabilità
del pescato, a causa di prodotti ittici non genuini (etichettati come “nostrani”) o
non etichettati, spesso provenienti dall’estero.
In particolare per quanto riguarda il Compartimento Marittimo di Manfredonia nel
corso dell’operazione SpINNaker sono state portate a termine diverse operazioni
di polizia marittima a tutela della risorsa ittica e che hanno visto coinvolti anche
mezzi aerei appartenenti al 3° Nucleo Aereo di Pescara, motovedette di tutto il
compartimento marittimo e pattuglie terrestri. L’attività posta in essere ha
riguardato tanto i centri di distribuzione di prodotti ittici presenti sul territorio
quanto le condotte contra legem da parte delle unità da pesca con particolare
riferimento a quelle impiegate nella pesca dei molluschi bivalvi a nord Gargano.
Nel periodo dell’operazioni sono state elevate numerose sanzioni amministrative
per un totale che supera i 30.000,00, mentre sono stati sottoposti a sequestro
1.400 (millequattrocento) kg di prodotto ittico.

Si è svolta presso la sede della Lega Navale Italiana Sezione di Manfredonia la
giornata dedicata alla promozione e alla sensibilizzazione della cultura del Mare
promossa dalla Capitaneria di Porto di Manfredonia, nell’ambito del più ampio
progetto “Giornata della Costa e settimana blu” promossa dalla Direzione
Marittima della Puglia e della Basilicata Ionica. L’evento, intitolato “Professioni
d’amare”, ha coinvolto diversi istituti della provincia e in particolare I.S. “Roncalli –
Fermi- Rotundi -Euclide” di Manfredonia, Istituto di Istruzione Secondaria
Superiore “Mauro Del Giudice” di Rodi Garganico e I.P.E.O.A. “M. Lecce” di
Manfredonia che hanno preso parte al momento formativo con circa 300 studenti
(alcuni collegati in modalità da remoto).
La conferenza ha visto tra i relatori il Direttore Marittimo della Puglia e della
Basilicata Ionica Contrammiraglio Vincenzo LEONE, il Comandante della
Capitaneria di Porto di Manfredonia Capitano di Fregata Antonio CILENTO, il
Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale Prof.
Ugo Patroni GRIFFI, il responsabile del reclutamento della Compagnia di
Navigazione Grimaldi Dott. Nocerino, il dirigente medico responsabile del USMAF
dott. COLUCCIELLO Massimo e in ultimo il presidente della Lega Navale dott.
Brunetti.
L’incontro, finalizzato ad accrescere la cultura nautica ed a offrire agli studenti una
visione, è stata l’occasione per discutere in merito agli eventuali sbocchi lavorativi
che possono essere intrapresi dagli studenti al termine del percorso di studi,
iniziando per l’appunto dall’iscrizione alla Gente di Mare.
Grazie alla disponibilità offerta dai dirigenti scolastici, in una sinergica
cooperazione i vari relatori hanno messo a disposizione le conoscenze e le
competenze per agevolare gli studenti nella scelta verso le professioni legate al
mare.
Al termine della conferenza gli studenti dell’ I.P.E.O.A “M. Lecce” hanno effettuato
un’esercitazione di laboratorio a favore di tutte le autorità intervenute.
Tra la Capitaneria di Porto di Manfredonia e gli Istituti coinvolti è stata altresì
elaborata una bozza di accordo di programma, attualmente all’approvazione del
Comando Generale del Corpo delle Capitaneria di Porto – Guardia Costiera,
finalizzato all’accrescimento della cultura nautica e che sarà da spunto per le
future iniziative che si svolgeranno nel corso del prossimo anno tra cui la
settimana blu e la giornata della costa promossa dalla Direzione Marittima di Bari
e la Regione Puglia.

Nella giornata di ieri alcuni giovani pazienti dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG), accompagnati da familiari e staff medico, hanno fatto visita alla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Manfredonia (FG).

Ad accogliere i giovani ospiti il Comandante del Compartimento Marittimo e del Porto di Manfredonia Capitano di Fregata Antonio CILENTO, unitamente ad una rappresentanza del personale in servizio.
La mattinata è proseguita con un breve briefing operativo nel quale sono state illustrate le attività che la Guardia Costiera svolge quotidianamente a tutela dell’ambiente, della salvaguardia della vita umana in mare.

Successivamente i piccoli ospiti, dopo aver ricevuto in dono il tradizionale berretto con il logo della Guardia Costiera, si sono recati presso il molo di ponente del Porto Commerciale di Manfredonia dove ad aspettarli c’era il pattugliatore “Walter Fachin” CP 403 messo a disposizione per l’occasione dalla Direzione Marittima di Bari.

I piccoli “marinai” e i loro accompagnatori, una volta saliti a bordo, hanno lasciato il porto di Manfredonia per dirigere verso nord e dove hanno potuto così osservare le splendide coste garganiche da una prospettiva diversa.

Una vera emozione per i bimbi che non erano mai saliti a bordo di un simile mezzo.

Sua Eccellenza Mons. Franco MOSCONE ha voluto ringraziare le donne e gli uomini della Guardia costiera dedicando loro un sentito pensiero con le seguenti parole: “Grazie di cuore, come vescovo e Presidente di Casa Sollievo della Sofferenza, alla Guardia Costiera che da tempo dimostra la sua vicinanza e sostegno al reparto di pediatria oncologica del nostro ospedale con stima e riconoscenza”.

 

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Comunicato della Capitaneria di Porto di Manfredonia

Si è svolto ieri il dibattito pubblico di lancio della Prima Giornata Regionale della Costa, organizzato a Bari da Regione e Direzione Marittima della Puglia e della Basilicata Ionica, in collaborazione con il Politecnico di Bari e gli atenei pugliesi, moderato dalla giornalista Donatella Bianchi.

Sul palco si sono alternate diverse voci del mondo della politica, della pubblica amministrazione, dell’università, della Guardia costiera, dell’imprenditoria, della ricerca e della divulgazione scientifica come Mario Tozzi. Tra gli altri sono intervenuti Antonio Decaro, presidente ANCI e sindaco di Bari, Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari, Giuseppe Mastronuzzi delegato del rettore dell’Università di Bari, il Contrammiraglio (CP) Vincenzo Leone, Direttore marittimo e l’Ammiraglio Ispettore capo
Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

Per la Regione Puglia hanno partecipato il vicepresidente della Regione e Assessore al Demanio, Raffaele Piemontese, l’Assessora all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, e l’Assessora al Turismo, Gianfranco Lopane. Nel corso della giornata sono stati consegnati gli attestati di merito agli assistenti bagnanti
che nel corso della stagione balneare 2023 si sono distinti per prontezza e coraggio nelle
operazioni di salvamento.

Undici i bagnini premiati personalmente dall’Ammiraglio Leone:
SERGIO Andrea, TOMMASI Giuseppe, CASTO Giacomo, CORLIANO’ Lorenzo, INNANGI Francesco, TURCO Antonio, PAPAGNO Nazario, DEL VECCHIO Francesco Pio, DI CHIO Francesca, DONADIO Rocco e DE MOLA Francesco Saverio In particolare i bagnini operanti nel compartimento marittimo di Manfredonia che si sono distinti hanno ricevuto l’attestato con le seguenti motivazioni.

INNANGI Francesco con la seguente motivazione “Assistente bagnante presso la struttura turistico ricreativa Le Diomedee in Vieste, il 21.08.2023, veniva allertato dai bagnanti presenti sulla battigia circa la presenza di una signora in mare allontanatasi con intenti suicidari. Prontamente, prendeva il largo con il pattino di salvataggio e si dirigeva verso la detta signora che faticosamente annaspava in acqua e, raggiunta, si rifiutava più volte di salire a bordo. Visti i vani tentativi di collaborazione e, soprattutto, la ferrea volontà di non farsi soccorrere, nell’intenzione di lasciarsi morire tra le onde – volontà dichiarata
dalla stessa signora che andava ripetendo al bagnino: “VOGLIO MORIRE LASCIATEMI ANNEGARE” – il sig. INNANGI, sprezzante del pericolo, si tuffava in mare e,vincendo la resistenza della donna, che continuava a sbracciarsi e si allontanava nuotando, riusciva a cingerla e calmarla, convincendola, poi, a salire a bordo del pattino di salvataggio”

TURCO Antonio e PAPAGNO Nazario con la seguente motivazione: “Presso la struttura Balenare dell’Hotel Riviera, in località Rodi Garganico il 27/08/2023, una signora di mezza età, mentre era intenta a consumare il pasto presso il bar/ristorante accusava un malore dovuto ad asfissia. Prontamente i due bagnini presenti, si adoperavano immediatamente a fornire assistenza di Primo Soccorso, evitando il pericolo di soffocamento”

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