CAONS osservazioni Energas

Pubblicato il: 15 ott 2015 - Da Webmaster

Commissione Europea per l‘Ambiente
DG ENV — Direzione generale dell‘Ambiente
Direttore generale CALLEJA CRESPO Daniel
Sig. Leiner Stefan
Biodiversità
Avenue de Beaulieu 5/Beaulieulaan 5 1160 Bruxelles/Brussel Belgique

 

Oggetto: osservazioni nell‘ambito delle procedure e dei pareri adottati: progetto di deposito costiero di GPL nel comune di Manfredonia (FG), considerati dalla Direttiva Seveso III “a rischio di incidente rilevante” proponente Energas Spa.

La presente è trasmessa per sottoporre alla V/S autorevole Commissione le opportune valutazioni.
NATURA CREA – ENERGAS DISTRUGGE
A proposito del progetto di installazione di un deposito di GPL in località ―S. Spiriticchio‖ nel comune di Manfredonia, sono state intraprese diverse iniziative di denuncia da parte della LIPU coord. Puglia, in riferimento alla procedura di VIA e contestuale atto di significazione per inadempienze nell‘ambito della medesima procedura‖; e di un significativo numero di associazioni, tra cui il WWF e noi stessi circa l‘aratura dei terreni compresi in zone protette (estate 2015).
Con le presenti associazioni, vogliamo soffermarci su alcuni aspetti che fino ad ora sono stati poco evidenziati. In particolare, in questo scritto faremo delle riflessioni di natura ecologica, ambientale e paesaggistica. Il terreno di cui trattasi rientra in un vasto territorio di aree protette e c‘é la possibilità che venga lavorato e utilizzato distruggendo l‘habitat esistente.
Il deposito di GPL, unitamente al collegamento ferroviario e parte del gasdotto, sarà ubicato in area ZPS (zona di protezione speciale) IT9110039 ―Promontorio del Gargano‖; nonché in area SIC (Siti di importanza Comunitaria) IT9110008 ―Valloni e Steppe Pedegarganiche‖; oltre che in aree vincolate dal PUTT/P (Piano Urbanistico Territoriale della Puglia) e in un quadro vincolistico previsto dal PPTR ( Piano Paesaggistico della Puglia).
Inoltre, è contiguo al confine del Parco Nazionale del Gargano, che di certo subirà i condizionamenti in ordine agli effetti paesaggistici, territoriali e di conservazione delle risorse in genere. Madre Natura ci ha dotati di luoghi che, dal punto di vista ambientale, hanno una valenza internazionale.
Il sito in questione è anche coinvolto intensamente dal fenomeno stanziale e migratorio. L‘area di Monte Aquilone e il sito in esame rappresentano un importante crocevia di spostamenti migratori lungo la dorsale Adriatica e verso il vicino Gargano.
Ciò integra un interesse aggiuntivo in ragione del sostegno trofico anche a specie migratrici; in particolare per alcune specie di rapaci del genere Circus quali Falco di palude, Albanella minore, Albanella reale, e per altre come Poiana, Biancone, Falco cuculo, Pecchiaiolo etc.
Citiamo, inoltre, alcune specie di uccelli, di importanza faunistica, gravitanti nell‘area poiché nidificanti nel sito in questione o a breve distanza: Lanario, Grillaio, Cicogna bianca, Ghiandaia marina, Gruccione, Biancone, Occhione, Averla cenerina, Averla capirossa, Monachella, Alaudidi (Calandra, Calendrella, Cappellaccia, Allodola etc.), Barbagianni, Civetta.
La costruzione del deposito di GPL incide negativamente e direttamente sulla locale popolazione di Alaudidi, di Occhione e sulla fauna ―minore‖ sottraendo un‘area riproduttiva. Altresì, sottrae una preziosa area trofica utilizzata sia da specie che si riproducono nella zona che da migratori durante il periodo di passo fino a specie svernanti come Chiurli e Poiane.
A tutto ciò si deve aggiungere l‘effetto indiretto di perturbazione sulla fauna selvatica determinando disturbo e maggiore difficoltà nell‘uso spaziale delle risorse territoriali rimanenti, sia per la irruzione di un elemento estraneo e ostacolante in un areale utilizzato per le esigenze ecologiche, sia per effetti indotti dall‘antropizzazione, movimentazione dei mezzi (anche con il tracciato ferroviario di Km.1,8 in area protetta) e inquinamento luminoso.
Ci fermiamo qui senza analizzare le conseguenze che la costruzione del deposito di GPL dell‘Energas porterebbe sulla flora la cui varietà è da considerarsi alquanto elevata, sui rettili, sugli insetti e sulla piccola fauna.
Eppure l‘art. 1.2 del PPTR Puglia approvato con D.G.R. 176 il 16/02/2015 così recita:
―Il PPTR persegue, in particolare, la promozione e la realizzazione di uno sviluppo socio-economico sostenibile e durevole e di un uso consapevole del territorio regionale, anche attraverso la conservazione ed il recupero degli aspetti e dei caratteri peculiari della identità sociale, culturale e ambientale, del territorio regionale, il riconoscimento del ruolo della biodiversità, la realizzazione di nuovi valori paesaggistici integrati e coerenti, rispondenti a criteri di qualità e di sostenibilità‖.
Comunque, ancor prima del PPTR Puglia, esiste un gran numero di leggi e/o disposti e/o normative, a vari livelli: Europeo, Nazionale e locale, che sanciscono la difesa di territori riconosciuti e valorizzati con una disposizione legislativa o con un provvedimento amministrativo di imposizione del vincolo paesaggistico, da proteggere e valorizzare come le ZPS (Zone di protezione speciale) o le SIC (Siti di interesse Comunitario), etc.
Nel nostro caso ci troviamo di fronte a zone ZPS e SIC che si pongono in un contesto di ―area prossima‖ alle seguenti ulteriori aree di valore naturalistico:
– ZPS / IT9110007 ―Palude di Frattarolo‖ anche Riserva Naturale dello Stato e Parco Nazionale del Gargano;
– SIC / IT9120011 ―Valle Ofanto – Lago Capacciotti‖;
– Parco Nazionale del Gargano nonché il Parco Regionale del fiume Ofanto;
– SIC / IT9110005 ―Zone umide di Capitanata‖ che è uno dei più grandi sistemi di zone umide d‘Italia.
E ancora, se guardiamo ―l‘area vasta‖, dobbiamo registrare anche la vicinanza con:
– SIC / IT9110009 ― Valloni di Mattinata e Monte Sacro‖;
– SIC / IT9110014 ― Monte Saraceno;
– ZPS / IT9110006 ― Saline di Margherita di Savoia‖ Riserva Naturale dello Stato , che rientra tra le zone umide del territorio pugliese tutelate a livello internazionale attraverso la Convenzione di Ramsar.
E se tutto ciò non bastasse, aggiungiamo che sul golfo di Manfredonia si affacciano Monte S. Angelo e poco distante, Castel del Monte che sono stati dichiarati ―Patrimonio dell‘UNESCO‖.
La costituzione italiana, all‘art. 9, così recita: ― La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione‖
Con la costruzione del deposito di GPL si distrugge assolutamente il paesaggio della zona per cui si andrebbe contro la Costituzione.
Sarebbe il caso di dire: ―La Natura crea e l‘ Energas distrugge‖.
Nella storia italiana è capitato spesso che si sono raggirate le leggi per arricchirsi alle spalle dei cittadini che sono costretti a subire le conseguenze di decisioni errate.
Dalla sentenza del Consiglio di Stato – Sezione Sesta – N.01674/2013 del 26/03/2013 – si riporta: …. Il D.Lgs. n. 152 del 2006 (recante disposizioni in materia ambientale) prevede all‘art. 22, comma 3, che lo studio di impatto ambientale deve, tra l‘altro, contenere le informazioni utili ad individuare e valutare ―i principali impatti sull‘ambiente e sul patrimonio naturale che il progetto può produrre, sia in fase di realizzazione che di esercizio‖. Tali inequivoci dati normativi non lasciano dubbi sul fatto che in sede di valutazione di impatto ambientale le valutazioni di competenza del Ministero per i beni culturali ed ambientali devono riguardare ―una proiezione spaziale più ampia rispetto alle aree specificamente sottoposte al vincolo paesaggistico: non rileva la perimetrazione del vincolo paesaggistico in sé e per sé considerato, ma quella di ogni componente dell‘ambiente in grado di evidenziare ogni possibile pregiudizio che l‘esecuzione potrebbe causare sull‘ambiente ( da intendere unitariamente come biosfera, per tutte le sue componenti riguardanti il territorio e tutto ciò che rientri nella sovranità dello Stato) ed il paesaggio (inteso non soltanto come aree sottoposte al vincolo paesaggistico: ved. gli articoli 131, comma 1, e 135, comma 1)…‖
In base a questa sentenza si deve prendere in considerazione non solo ―l‘area prossima‖ ma ―anche ‖l‘area vasta‖. Dobbiamo concludere che, con la costruzione del deposito di GPL, si va contro le leggi, le normative e i vincoli esistenti che non vengono rispettati, ma, ancora peggio, si va contro la Costituzione. Il tutto in dispregio della volontà popolare che si è espressa in vari momenti e in diversi modi contro tale progetto.
É evidente che ci troviamo di fronte ad un sistema legale di protezione dell‘ambiente talmente chiaro e completo da favorire uno sviluppo sociale in armonia con la natura. Invece, la realtà è che bisogna vigilare sempre per evitare che si commettano scempi, disastri, prevaricazioni e speculazioni.
L‘Assessorato alla Qualità dell‘Ambiente – Servizio Ecologia – della Regione Puglia in alcune sue considerazioni sulla valutazione ambientale proprio a riguardo al progetto di GPL Energas in località ―S. Spiriticchio‖, sosteneva, a proposito delle citate zone SIC e ZPS:
―Questi siti rappresentano uno degli ultimi ambiti significativi di habitat ad elevato interesse conservazionistico e di specie gravemente minacciate a livello nazionale ed europeo. La ZPS è infatti, una delle importanti aree steppiche italiane e importante serbatoio di biodiversità. Sono
presenti moltissime specie di uccelli alcune delle quali di interesse comunitarie tra cui si citano: la Gallina Prataiola, il Grillaio, il Falco Cuculo, la Calandra, ecc.”.
Inoltre, da diversi anni in un‘area poco distante dalla suddetta zona (circa 500 metri), nidificano alcune coppie di cicogne e dalla foto allegata si evince chiaramente che anche per questa specie il sito rappresenta un‘oasi tranquilla di sosta e di foraggiamento.
Sul sito interessato dal deposito di GPL ricadono habitat naturali e specie prioritarie per cui nel rispetto delle leggi vigenti l‘intervento può essere realizzato solo per esigenze connesse alla salute dell‘uomo o della sicurezza pubblica, o per esigenze di primaria importanza per l‘ambiente, oppure previo parere della Commissione Europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico (DPR 120/2003, art. 6, comma 10). In tutti gli altri casi (motivi interesse privato o pubblico non rilevante), si esclude l’approvazione.
Nelle zone limitrofe sono in atto progetti Life – Rete Natura 2000 della Comunità Europea allo scopo di inserimento e ripopolamento di specie botaniche e fauna, per cui non si comprende l‘insistenza a voler deturpare zone protette localizzate ai confini della ben nota e importante Riserva Naturale del Parco Nazionale del Gargano. A nostro parere è assolutamente improponibile e impensabile la realizzazione del progetto presentato dall‘Energas.
A sostegno di quanto le leggi prevedono e regolamentano e da noi evidenziato nelle presenti osservazioni, riportiamo un pensiero di Papa Francesco tratto da ‗Laudato Si’ – Enciclica sulla cura della casa comune-.
“…Quando si analizza l’impatto ambientale di qualche iniziativa economica, si è soliti considerare gli effetti sul suolo, sull’acqua e sull’aria, ma non sempre si include uno studio attento dell’impatto sulla biodiversità, come se la perdita di alcune specie o di gruppi di animali o vegetali fosse qualcosa di poco rilevante. Le strade, le nuove colture, le recinzioni, i bacini idrici e altre costruzioni, vanno prendendo possesso degli habitat e a volte li frammentano in modo tale che le popolazioni animali non possono più migrare né spostarsi liberamente, cosicché alcune specie vanno a rischio di estinzione…”
Distinti Saluti

Manfredonia, 15-10-2015

CAONS osservazioni Energas 2

Ferrovia in zona ZPS

Allegato3