Granchi blu sterminati dal caldo africano anche in Puglia ph lagazzettadelmezzogiorno.it

29 Luglio 2024

Il caldo record di questi giorni sta causando la morte non solo dei pesci di laguna, stagni e laghi, ma anche dei granchi blu, come ad Orbetello. Qui, i cosiddetti killer delle vongole non riescono a sopravvivere al mix letale di alte temperature delle acque e scarsa ossigenazione. A Goro, in Emilia Romagna, i granchi blu, non trovando più cibo a sufficienza, hanno fatto razzia delle alghe, contribuendo a tenere pulite le acque. Secondo Fedagripesca-Confcooperative, l’afa di questa estate sta stravolgendo i ritmi anche in acqua, evidenziando le principali criticità per il settore da Nord a Sud.

La situazione è quasi fuori controllo ad Orbetello, in Toscana, dove i pescatori locali stanno affrontando per l’ottava estate consecutiva la moria di orate, anguille e altre specie, soffocate dal caldo eccessivo dell’aria e dell’acqua. Qui, l’obiettivo è mettere in atto tutte le misure possibili per affrontare quella che si preannuncia come una drammatica emergenza ambientale, economica e sociale. I pescatori e l’amministrazione comunale stanno cercando di salvare il salvabile pescando il prodotto prima che muoia e rimuovendo le carcasse dalle acque per smaltirle.

In Sardegna, nelle lagune dell’Oristanese, c’è un alto rischio di una strage di pesci. In Puglia, la situazione è aggravata dalle altissime temperature del mare e dalla mancanza di una filiera di stoccaggio adeguata. Secondo Fedagripesca, l’80% della produzione di cozze a Taranto è in pericolo, poiché non è possibile prelevare il prodotto e metterlo in salvo in attesa delle richieste di vendita.

Nelle acque interne del Veneto e dell’Emilia Romagna, la bassa salinità causata dalla piena del Po, dopo le nevicate invernali e le abbondanti piogge, rappresenta un ulteriore problema. Solo un anno fa, in queste zone, gli allevatori pescavano alghe per salvare le vongole da una proliferazione eccessiva che soffocava le lagune. Intanto, i pescatori in mare a Porto Garibaldi, Emilia Romagna, lamentano di dover consumare più carburante per inseguire i pesci che si spostano più a largo per sfuggire al caldo sotto costa.

«Non possiamo porre rimedio agli eventi climatici – afferma Paolo Tiozzo, vice presidente di Fedagripesca-Confcooperative – ma dobbiamo contenere i danni, preservando laghi, lagune e stagni, con interventi di manutenzione periodici. I pescatori troppo spesso si trovano a dover combattere da soli questa battaglia con gesti quotidiani come ripulire le acque dalle alghe prima di iniziare a pescare, ma questo non può più bastare».

Lo riporta lagazzettadelmezzogiorno.it

Fonte: Statoquotidiano