Per la partitocrazia, tutte le ciambelle nascono col buco se impastate in prossimità o durante alcune date speciali come: i momenti elettorali, le vacanze pasquali, quelle natalizie e, in modo particolare, quelle estive. Non a caso il lesto Renzi, pilotato dai comitati d’affare, sta accelerando sulle controriforme che mettono il sigillo all’impunità dei forti e alla sottrazione dei diritti per i deboli. Pratica ampiamente sperimentata e consolidata nel tempo che produce ottimi risultati. Dal livello nazionale a quello locale, le lobby che foraggiano la partitocrazia, adottano questo sistema per far passare leggi, decreti e provvedimenti che in altri momenti potrebbero creare mobilitazioni e confusioni.
Poteva sottrarsi da tale pratica l’astuto Sinistro Ecologista Libero Presidente Vendola? Manco a dirlo!
Il 5 giugno 2015, a governo decaduto, l’astuto Nichi ha architettato un’imboscata. Con delibera giuntale n.1361 ha autorizzato l’impianto GPL dell’ENERGAS a Manfredonia. Per Nichi, la sua giunta e l’opposizione è “tutt’a post”, tant’è che nessuno s’è accorto dell’imboscata. Nemmeno il forzista oppositore nostro concittadino Giandiego Gatta che preferisce tacere sul caso per non infastidire gli amici degli amici. Il Presidente NCD del Parco del Gargano, Stefano Pecorella, ha invece liquidato la questione con la solita pilatesca formula consona agli usi e costume del suo partito: non interessano le aree sottoposte a vincolo.
Con tali premesse diventa lecito pensare che la carriera politica di questi signori ha una matrice: disinteresse per questioni territoriali delicate che possono favorire i gruppi d’affari. Vedi il caso Campo. Alla scadenza del suo mandato e in prossimità della campagna elettorale deliberò l’installazione di quell’obbrobrio di pannelli solari davanti al cimitero in cambio di un piatto di lenticchie per i cittadini ma a favore di una sua carriera politica pregna di privilegi. Oggi è arrivato a conquistare lo scranno di Consigliere Regionale.
Il caso ENERGAS di Manfredonia è emblematico. Tutto ebbe inizio cl processo di reindustrializzazione sponsorizzato dall’amministrazione Prencipe: “il cavallo di Siponto” dell’attuale PD. Partito che, dal periodo post Enichem e tangentopoli, ha subito diverse metamorfosi, da Pci a PDS a DS per arrivare all’attuale PD. Qesto, grazie alle continue metamorfosi e all’adozione della lemma “democratico”, ha resistito a tangentopoli annettendo nel suo grembo gran parte degli individui del vecchio pentapartito che hanno governato per 50 anni e specializzati nel dipanare lacci e lacciuoli.
L’ISOSAR, società napoletana che cambia nome in ENERGAS, durante l’amministrazione Prencipe non ebbe vita facile per due motivi: L’attenzione ambientalista post Enichem della città che non si era del tutto spenta e le battaglie del sottoscritto, con qualche collaboratore, che criticava severamente una reindustrializzazione “farlocca” e truffaldina capitanata dall’allora amministrazione di sinistra con la complicità della destra. L’allora sindaco Prencipe e l’intera partitocrazia mi accusavano di essere contro il lavoro e insensibile ai bisogni dei disagiati perché avevo la pancia piena. La solita tecnica adottata e alimentata per appianare il ricatto occupazionale.
All’ex sindaco Gaetano Prencipe andrebbe assegnata la medaglia d’oro al fallimento. Dopo la sua elezioni a sindaco, che tutti speravano in una vera rivoluzione copernicana, circondato da un gruppo di “nutrici” che lui amava definire “Società Civile”, ha fallito disattendendo a tutte le promesse elettorali e riconsegnando alla partitocrazia una città che bramava una nuova stagione politica. Ha fallito nel tenere sveglia e vigile quella coscienza ambientalista che si era radicata nella popolazione durante la questione Enichem; ha fallito sponsorizzando e sottoscrivendo un contratto d’area, dagli esiti catastrofici scontati; ha fallito nel custodire e difendere quella “Società Civile” che lo aveva osannato e protetto; è fallito anche il tentativo di una sua candidatura al senato in cambio della riconsegna della città alla partitocrazia. Stranamente anche una cooperativa di cui è stato presidente nel passato è fallita. La medaglia andrebbe assegnata anche per aver indetto un Consiglio Comunale ad hoc per elogiare, ringraziare, venerare e genuflettere l’intera cittadinanza al cospetto del “mecenate” signor Sangalli; invitato, per l’occasione, a sbandierare le sue doti e capacità imprenditoriali truffaldine. Durante quel Consiglio Comunale, tra il pubblico presente in delirio, si elevava una sola voce dissidente: la mia. Venni aggredito con scherni, imprecazioni e perfino con calci. Purtroppo il tempo è galantuomo, ho dovuto obtorto collo aver ragione e mi dispiace per tanti giovani e padri di famiglia che sono stati sedotti e bidonati da un piano fallito miseramente.
Però bisogna ammettere che qualcuno ha goduto di certi effetti positivi.
Gaetano Prencipe, conclusa l’esperienza di sindaco, in cambio della rinnegata candidatura al senato è stato ricompensato con diversi incarichi di sottogoverno; lasciando la patata ISOSAR al neo Sindaco Campo.
Riccardi, durante il periodo delle vacche grasse foraggiate dal processo di reindustrializzazione, ha fatto cementificare il campo sportivo, costruendo anche una capanna ed estendendo un tappeto di erba sintetica; ha portato la squadra di calcio in serie “C” ed ha goduto di una brillante carriera politica ben retribuita e colma di privilegi. Mentre la reindustrializzazione cominciava ad accusare i colpi e trascinava con sé la serie “C”, la sua carriera politica andava avanti: da assessore comunale a quello provinciale, per poi passare a consigliere regionale e approdare per due legislature a sindaco della città. Ora aspetta le politiche per concludere in bellezza. Riccardi, durante il suo percorso politico non s’è mai preoccupato della questione ISOSAR e tantomeno della ENERGAS. Ora sembra aver scoperto l’arcano e cerca di prendere posizione, non si sa per quali reali motivi. Comunque meglio tardi che mai.
Franco OgnissantI, che i cittadini si accorgono della sua carriera politica solo durante il periodo elettorale per ripagarlo di favori o prebende godute, aveva ed ha altri problemi per la testa ed è naturalmente impegnato a gestire il suo pacchetto di voti. Voti che gli consentono di incunearsi in tutte le coalizioni in cambio di poltrone e sgabelli. Lui avverte l’esistenza di problematiche territoriali solo quando giungono a conclusione e riesce perfino ad accreditarsi qualche merito.
L’astuto Campo, ereditando da Prencipe la patata bollente della ISOSAR e dovendo gestire un contratto d’area, portatore di diversi miliardi, non poteva inimicarsi gli imprenditori, perciò pensò bene di giocare la carta dell’invasione delle zone poste a vincoli ambientali: ZPS – Valloni e steppe pedegarganiche, ZPS Paludi di Frattarolo, Sic – Zone umide di Capitanata. Si sono così create le precondizioni per ripristinare l’appetito dei napoletani della ex ISOSAR. Questi sono tornati alla carica con la nuova società nominata ENERGAS, grazie all’operazione Campo che con la sua giunta, il suo consiglio comunale, il silenzio assenso delle opposizioni e con la collaborazione di Riccardi e Ognissanti in Regione Puglia hanno aggirato la procedura d’infrazione 2001/4156 della Commissione Europea con la compensazione. Monetizzazione della violazione pagata con i soldi dei contribuenti pugliesi e manfredoniani.
Per il concittadino On. Bordo, le questione ISOSAR o ENERGAS, sono solo quisquiglie alle quali non può dedicare il suo tempo prezioso. Lui, diventato “Romano” di adozione, è iper impegnato nel pigiare il bottone verde per approvare le controriforme di Renzi.
Ora tutti fingono di chiamarsi fuori e non hanno nemmeno la decenza di accennare qualche mea culpa.
A questi attori vanno aggiunti tanti altri vecchi ed emergenti gregari, proni, prebendati, graziati, favoriti, assistiti e apparenti di tutti gli schieramenti partitocratici che obbediscono, in modo diverso, al partito della reindustrializzazione. Grazie ai silenzi e alle subalternità si è consolidato il disinteresse per ciò che accadeva e accade nella nostra città. Oggi sembra che qualcuno si stia svegliando dal torpore perdurato troppi lunghi anni.
Attenti però alla balena che impazza. Questa riesce a generare fortissimi colpi di coda, a volte mortali. Il caso Enichem di Manfredonia insegna. La conoscenza profonda del territorio, delle famiglie e dei loro bisogni consente alla partitocrazia di praticare strategie e infiltrazioni atte a pilotare e condizionare scelte anche nelle neo formazioni che si professano irriducibili. Il ripristino di quei valori che tutti auspichiamo costa sacrifici veri e severità nei propri comportamenti senza atteggiarsi ad eroi, con ferma determinazione, non ascoltando le sirene della mercificazione e con semplici gesti quotidiani. Alcuni lestofanti dall’aspetto “bonista” si sono già infiltrati, prodigandosi nella ricerca del “posto” nella politica dei privilegiati. Utilizzare il terreno fertile dell’inesperienza dei gruppi emergenti per raggiungere l’anelato l’obiettivo è cosa facile.
Attenti ai lupi in cerca di notorietà sguinzagliati dagli stessi partitocrate, questi sono i più pericolosi e la nostra comunità ne conta a iosa.
Allego il link della delibera di giunta n. 1361 del 5/06/2015.
Pino Delle Noci
Fonte: Statoquotidiano