Manfredonia – L’ASSOCIAZIONE piccola pesca “Amici del mare” ha proceduto nei giorni scorsi al rinnovo dell’organo direttivo eleggendo nuovo presidente Raffaele Falcone. Sarà affiancato dal vice presidente Matteo Vitulano, dal segretario organizzativo Gaetano Castriotta e dagli altri componenti del cda.
La decisione risponde all’esigenza di rafforzare l’operatività del sodalizio costituito per attuare iniziative tese al sostegno della piccola pesca costiera, spaziando a 360 gradi: dallo studio e applicazione di un piano di gestione delle risorse e degli specchi d’acqua alla valorizzazione della qualità del pescato degli associati; dal mercato ittico da rendere una struttura dedita anche alla trasformazione e commercializzazione del prodotto ittico, alla eliminazione delle conflittualità con le altre attività di pesca.
Raffaele Falcone, da sempre vicino al mondo dei marittimi e della pesca sia per aver svolto lavoro negli uffici di sanità marittima di Molfetta e Manfredonia, sia per il ruolo che tuttora svolge in ambito sindacale in qualità di coordinatore territoriale della Flai Cgil pesca, porta con sé e mette a disposizione degli associati un bagaglio di esperienze di tutto rispetto: “i lavoratori della pesca –ha ribadito- hanno bisogno di essere seguiti e assistiti, non solo a livello previdenziale ma anche per gli aspetti che riguardano, ad esempio, la sicurezza nei luoghi di lavoro, il riconoscimento della malattia professionale, le normative vigenti, le nuove prospettive di occupazione legate a progetti e quali di essi hanno maggiori possibilità di essere finanziati con i fondi strutturali comunitari, nazionali e regionali, e via discorrendo.
C’è decisamente molto da fare: la flotta peschereccia di Manfredonia rappresenta ancora una risorsa per l’economia cittadina ma c’è troppa disorganizzazione oltre al rischio di soccombere sotto il peso dei costi di gestione e di una crisi che ha segnato l’intero mondo produttivo italiano”.
“Dobbiamo convincerci che siamo tutti sulla stessa barca, armatori e pescatori – aggiunge il segretario Castriotta – e solo così avremo più chance di raggiungere risultati importanti e duraturi per il comparto. A Manfredonia, nell’ultimo decennio, la flotta peschereccia, tra piccola pesca e barche d’altura, si è ridotta di due terzi, passando da 600 a circa 200 unità. Le chiusure delle imprese di pesca e le vendite dei motopesca, soprattutto quelli più grandi, sono all’ordine del giorno. Ma attenzione: non le vendiamo alla Germania o alla Spagna, ma ai nostri colleghi della Sicilia dove, evidentemente, questi nuovi acquisti con cui si vanno a rimpolpare le flotte pescherecce, rivelano che c’è un approccio differente alla crisi del settore. Su questo ed altri temi dobbiamo seriamente riflettere”.
Fonte: Statoquotidiano.it