Il prossimo 17 novembre, il Governo aprirà le porte della Camera dei Deputati per la decima edizione del “Nimby Forum”, l’evento in cui si riuniscono le lobby per parlare delle opere e progetti bloccati per contestazioni territoriali ambientali in Italia. Un evento, organizzato con il sostegno di Asja, Metropolitana Milanese, Sogin, Tap, Terna, che ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei dicasteri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico. Una forum finito, per questo, al centro del question time presentato oggi alla Camera dal Movimento 5 Stelle con il deputato Giorgio Girgis Sorial. Per l’Esecutivo renziano ed il ministro Galletti (Ambiente) è un modo come un altro per confrontarsi e far contribuire al dibattito, per i 5 Stelle, invece, si tratta dell’ennesimo appoggio incondizionato alle lobby industriali a discapito dei cittadini.
“Sembra che il Governo Renzi voglia zittire tutte le voci di cittadini e dei comitati contrarie ad inceneritori, cementifici e tutte quelle opere che sul territorio non sono accolte positivamente – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), battutosi con diverse interrogazioni in sede parlamentare sull’elettrodotto Durazzo-Polignano e gli impianti eolici offshore sul Gargano – Dopo l’incredibile risposta ricevuta oggi, continuiamo a chiederci per quali ragioni il ministero dell’Ambiente abbia concesso il suo patrocinio a questo evento. Quali meriti di rilievo culturale, sociale, scientifico, artistico, storico o sportivo abbia ravvisato in tale forum e in che modo abbia considerato privo di finalità, anche indirette, commerciali o di lucro, un evento che – prosegue L’Abbate (M5S) – riunisce interessi di lobby che considerano le contestazioni di intere popolazioni locali preoccupate di difendere l’ambiente e il territorio dove vivono come un virus da eliminare, e hanno come unico obiettivo quello di ottenere a tutti costi e per motivi di profitto economico la realizzazione delle loro opere”.
Ben 12 gli impianti monitorati dal Nimby Forum in Puglia: eolico offshore di Mattinata; le centrali a biomasse di Sant’Agata di Foggia, Cellino San Marco e Andria; gli elettrodotti Durazzo-Polignano a Mare, Bisaccia-Seliceto, Foggia-Benevento; l’inceneritore di Modugno; la centrale termoelettrica di Taranto; l’impianto eolico di Castri di Lecce-Vernole; la discarica di Corigliano ed il TAP. Il sito del forum si vanta di disporre, infatti, del “primo e unico database nazionale delle opere di pubblica utilità che subiscono contestazioni” e sottolinea come il suo obiettivo principale sia l’individuare le più efficaci metodologie di interazione tra i diversi stakeholder per gestire e ridurre il fenomeno delle opposizioni territoriali.
“È alquanto singolare che il monitoraggio delle contestazioni territoriali ai progetti infrastrutturali avvenga di concerto tra il Governo e le imprese interessate a costruire queste opere, con fine esplicito di eliminare la cosiddetta ‘sindrome Nimby’, ovvero le resistenze delle popolazioni che non vogliono subire le conseguenze ambientali e alla salute che quasi tutti questi progetti si portano dietro – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – Ed è alquanto incredibile che quell’Istituzione che rappresenta i cittadini vada a dare il proprio patrocinio proprio a coloro che non solo vanno contro l’interesse degli italiani ma voglia anche zittire la loro voce”.
Fonte: L’Immediato