Prevista la concessione di aiuti e sostegni economici a favore delle imprese attive nella produzione, nella trasformazione e nella commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità il disegno di legge sulla “Pianificazione e sviluppo della pesca e dell’acquacoltura regionale”. Il provvedimento consente alle strutture tecniche regionali di disporre, per la prima volta, di un quadro legislativo di settore. Il testo contiene anche misure propedeutiche ai bandi europei sulla pesca che l’assessorato si accinge a bandire. La legge colma il vuoto legislativo nella materia dal momento che la Regione, ricevute le deleghe (1977), si è limitata nel tempo all’adozione di due deliberazioni di Giunta, una contenente l’affidamento alla Province a svolgere le funzioni amministrative in materia di pesca nelle acque interne e l’altra di disciplina alla pesca e della molluschicultura nella sola Laguna di Varano. Ribadendo il ruolo strategico della pesca per l’economia regionale e fissando i molteplici ambiti di azione, il provvedimento rappresenta uno strumento strategico delle azioni e degli interventi dei settori produttivi ittici che troveranno attuazione anche nell’ambito dei finanziamenti comunitari.
Tutto ruota attorno al principio della sostenibilità ambientale nel lungo termine delle attività di pesca ed acquacoltura come risorse necessarie all’approvvigionamento alimentare.
In particolare, il settore dell’acquacoltura ha conosciuto un notevole sviluppo socio-economico in diverse aree della regione, che necessita di una riorganizzazione strutturale e normativa fondamentali per l’adeguamento alle politiche della pesca e dell’acquacoltura. Il disegno di legge fissa strategie e ambiti di azione : mira alla creazione di un sistema di sviluppo sostenibile integrato basato sulle risorse locali, finalizzato alla valorizzazione e messa in rete delle potenzialità produttive attraverso il sostegno all’innovazione, il coinvolgimento del mondo della ricerca e l’attivazione delle leve intersettoriali. Introduce il piano della pesca e dell’acquacoltura come strumento di programmazione finalizzato ad orientare le linee gestionali e gli interventi migliorativi ambientali e prevede l’istituzione dell’Osservatorio regionale della pesca e dell’acquacoltura.
Prevista la concessione di aiuti e sostegni economici a favore delle imprese attive nella produzione, nella trasformazione e nella commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. La legge norma anche la vendita diretta del pescato; mira a ridurre la cosiddetta pesca fantasma con specifici interventi e definisce gli ambiti all’interno dei quali è ammessa la pesca sportiva e ricreativa.
Fonte: Statoquotidiano