MANFREDONIA – Un Coordinamento delle associazioni culturali e ambientaliste per aprire un confronto e un dibattito aperto che dia voce a tutte le competenze e le professionalità su un argomento di vitale importanza per l’ambiente e per l’economia del territorio, quello delle problematiche dell’eolico selvaggio offshore. E’ stato già fissato per ottobre prossimo una manifestazione di informativa pubblica.
I rappresentanti delle associazioni Centro Cultura del Mare A.P.S., Lavoro&Welfare, Rotary Club, Nuovo Centro Documentazione Storica Manfredonia, CeSeVoCa, Legambiente, Mare Nostrum e Associazione Nazionale Partigiani Italiani, si sono riuniti per affrontare le questioni ambientali che negli ultimi anni, e soprattutto negli ultimi mesi, hanno registrato una impennata. L’attenzione si è soffermata in particolare sul parco eolico marino progettato dalla società Gargano sud che dovrebbe sorgere a 10 chilometri dalla costa e interesserà un’area di circa 80 km quadrati nella quale saranno istallati 85 aerogeneratori alti 90 metri.
Un impianto mastodontico, è stato evidenziato dai vari intervenuti, che comporterà notevoli e negative ricadute ambientali, sociali e lavorative. Fortemente e motivatamente contestato lo studio di impatto ambientale depositato sul sito internet del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. “Un intervento industriale fortemente invasivo che compromette – è stato rimarcato – le notevoli risorse turistico-economiche valorizzate in decenni di impegnativo lavoro e dispendio di notevoli risorse”. Vivacemente contestata quella parte di relazione in cui si afferma esservi “una serie di aree soggette a fenomeni di degrado e intensa antropizzazione”. Probabilmente i relatori del progetto del parco eolico hanno ritenuto “soggette a degrado” le aree sottoposte in realtà a vincoli paesaggistici.
“Questo primo incontro – è stato riaffermato – sarà sviluppato ed esteso a tutte le espressioni attive del territorio, con l’obiettivo di cercare insieme di intervenire in maniera compatta e preparata, se necessario anche con la mobilitazione pubblica, su queste decisioni che spesse volte, per interessi economici o per inadeguatezza delle istituzioni, non seguono i diritti democratici di partecipazione popolare”.
Punto focale sarà il Coordinamento “che vorrà offrire – è detto in un documento – ai cittadini uno strumento e un’occasione per tutelare il patrimonio naturalistico e le risorse del territorio e per farsi trovare preparati e informati di fronte a chi vuole farci subire passivamente decisioni esterne e vuole sfruttare il territorio in maniera non sostenibile, senza rispettare la secolare cultura delle nostre comunità, fondata sulla salute del benessere offerto dalle proprie inestimabili ricchezze ambientali, paesaggistiche, marine e turistiche”.
Fonte: Michele Apolonio – Gazzetta del Mezzogiorno