Vicenda TAP, Trevisi ricostruisce

Pubblicato il: 19 dic 2015 - Da Webmaster

“Il consigliere chiedeva al servizio ecologia della regione di verificare se il decreto direttoriale del mise del 20 ottobre 2015″

vicenda TAP

“La Regione in data 22 ottobre 2015 rispondeva allegando la Nota n. 14369 del 22 ottobre 2015 inviata al MISE”

Bari. In seguito ad una segnalazione il Consigliere Antonio Trevisi, in data 14 novembre 2015, ha fatto una ricerca di accesso agli atti all’Area Politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale per l’attuazione delle opere pubbliche. Servizio Ecologia. Il Consigliere chiedeva al servizio Ecologia della regione di verificare se il decreto direttoriale del MISE del 20 ottobre 2015, con il quale il tratto Melendugno-Mesagne è stato inserito nella rete nazionale dei gasdotti, risultasse emesso senza il preventivo parere regionale. La cosa nasceva anche dal fatto che con Nota n. 84931 del 29/10/2015 la Prefettura di Lecce, a seguito di richiesta di Snam rete gas, aveva comunicato di essere in procinto di rilasciare autorizzazione all’accesso dei fondi interessati al tracciato Melendugno- Mesagne di raccordo tra il Gasdotto TAP e il punto di ricezione SNAM in Mesagne e che era possibile fa pervenire osservazioni alla prefettura entro i 20 giorni decorrenti dalla notifica delle nota ai Comuni interessati.

  1. La Regione in data 22 ottobre 2015 rispondeva allegando la Nota n. 14369 del 22 ottobre 2015 inviata al MISE (e in conoscenza al Ministero dell’ambiente, all’autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico nonché alla soc. SNAM) nella quale si precisava che rispetto alla istanza della SNAM all’ufficio regionale non risultava noto “alcun elemento di tale opera”, nonostante in tutte le sedi fosse stata ribadita la necessità della considerazione integrata delle due progettualità, soprattutto in termini di impatto ambientale cumulativo. Inoltre sempre nella stessa nota la Regione segnalava che rispetto all’elenco dei metanodotti della rete nazionale di Trasporto e il Piano decennale di SNAM destinato ad accoglierlo e consolidarlo, si confermavano due precedenti comunicazioni (nota n. 8578 del 30/09/2014 e nota n. 11157 del 6/08/2015) con le quali aveva messo in evidenza la “mancata sottoposizione del Pinao stesso ad un regolare procedimento di valutazione ed accertamento della compatibilità ambientale”. La regione concludeva così la nota n. 14369 del 22/10/2015 “Pertanto, in riscontro alla comunicazione ricevuta, si manifesta il proprio dissenso all’opera in quanto derivante da un assetto progettuale e procedimentale non corretto e non condiviso”.
  2. Il terzo allegato è la nota n. 14851 del 4 novembre 2015 indirizzata alla Prefettura di Lecce con cui riscontrando la nota n. 84931 del 29/20/2015 la regione inoltrava la citata nota n. 14369 del 22/10/2015, già inviata al MISE, “rappresentando in particolare la propria mancata conoscenza del progetto”.
  3. Il quarto allegato è la nota n. 16194 del 30 novembre 2015 indirizzata dalla regione al MISE (e in conoscenza al Ministero dell’ambiente, all’autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico nonché al consiglio regionale della Puglia) con cui la regione rispetto al decreto ministeriale di aggiornamento dell’elenco dei metanodotti della rete Nazionale di Trasporto e apprendendo che era stata accolta l’istanza di SNAM GAS chiedeva al MISE, per il principio di leale collaborazione, di voler tener conto della precedente nota regionale n. 14369 del 22/10/2015 e di rivedere il Decreto. La regione segnalava inoltre tanto era fatto in virtù della mancanza di un termine perentorio per l’espressione di un parere regionale nella comunicazione del ministero.

QUINDI:
la Regione, con la nota inviata il 30/11/2015 al MISE, ha già chiesto la revisione al MISE e in mancanza di riscontro l’unica strada ora è il ricorso amministrativo, entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’atto. Il Decreto MISE è del 20 ottobre 2015 ma per espressa previsione all’art. 4 del decreto si precisa che “4. Il presente decreto è comunicato ai gestori delle reti di trasporto interessate e all’ Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI), è pubblicato sul sito internet del Ministero dello sviluppo economico ed entra in vigore dal giorno successivo alla data di pubblicazione”. Quindi è entrato in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sul sito del MISE. I 60 giorni decorrono da allora. la data di scadenza scadrebbe pertanto intorno al 19 dicembre 2015. La denuncia di Trevisi era sfociata in una ulteriore missiva inviata solo pochi giorni fa in data 15/12 (allegato 6) dal “Dipartimento mobilità, qualità urbana, opere pubbliche e paesaggio” al MISE nella quale la Regione si limitava a ribadire la propria contrarietà all’opera chiedendo esplicitamente “una necessaria revisione dei metanodotti della rete Nazionale di Trasporto, poichè basata su presupposti non coerenti con gli strumenti di pianificazione regionale e basati sulla mancata condivisione tra codesto Ministero e l’amministrazione regionale scrivente”.

 

Fonte: Statoquotidiano